ABC hanno messo un coperchio su una pentola in ebollizione. Hanno detto si ai controlli certificati dei bilanci, anche grazie alla Corte dei Conti, ma senza toccare quantitativamente l’erogazione dei fondi pubblici. Per loro i soldi servono non solo per il rimborso delle spese elettorali, ma anche per organizzare servizi per i cittadini, alimentando dibattiti attraverso le sezioni, i circoli, le feste, ecc. senza le quali un partito non può vivere.
Il Pd ha già speso i fondi erogati e non può restituirli. Ma quando Bossi dice che “se i soldi sono nostri li spendiamo come ci pare”, non possiamo essere d’accordo. Sono soldi innanzitutto nostri, cioè di noi contribuenti.
Personalmente ritengo che se nella nuova legge si lasciano invariate le somme fin qui erogate, (dopo aver tradito i risultati del referendum di 20 anni fa) la gente, in questo momento di crisi, prenderà i forconi, infischiandosene della conclamata trasparenza delle certificazioni.
Quello che serve sarà una vera legge sui partiti che preveda:
a) la fine dei leaders assoluti carismatici, attraverso congressi obbligatori almeno ogni 3 anni, che rimettano in discussione la gestione finanziaria e i risultati ottenuti.
(La Lega erano già 10 anni che non faceva congressi, e anche a cavallo delle scope, in fase di pulizia, la fede in Bossi, alleato di Berlusconi, malgrado non abbia realizzato il federalismo fiscale, è rimasta intatta. E’ normale? Anche le semplificazioni di Calderoli hanno fatto cilecca, malgrado l’appartamento pagato a Roma dal partito perché potesse lavorare al meglio!....
Ora Bossi ha dichiarato che lascerà le briglie a Maroni, “il bene della Lega”… Sarà anche il bene del paese, sul piano internazionale?
Le sue azioni con i respingimenti in mare dei somali e degli eritrei, in fuga per salvare la vita dalle dittature selvagge nei loro paesi, ha scandalizzato l’Europa, per la palese violazione dei diritti umani. E, anche se si è messo a dare spettacolo con la scopa, è ancora lungi dall’essere accettabile. Vuole sempre la secessione della Padania?
b) Oggi è Indispensabile l’uso democratico delle trasmissioni televisive di approfondimento, per consentire forme efficienti di dibattito pubblico.
L’assetto dell’informazione non è affatto un optional per la democrazia. E anche se la Rete sta facendo onestamente il suo mestiere, c’è ancora tanta gente anziana, incapace di usarla. In rete trionfano i giovani divenuti, non per caso,“grillini”
c) Il finanziamento pubblico potrebbe avvenire attraverso l’uso del 5 per mille da parte dei cittadini al partito o al movimento che vogliono sostenere, lasciando la quota statale per il rimborso delle spese elettorali, ridotta a un quarto delle cifre fin qui erogate: e, possibilmente, sulla base di ricevute.
d) La tesoreria di ogni partito deve essere controllata da una commissione interna, responsabile di fronte al Congresso dell’uso che si è fatto dei fondi. Poi deve essere anche controllata da una supervisione esterna (cosa già fatta dal PD), e alla fine il tutto deve essere rivisto dalla Corte dei Conti.
2) Nuova legge elettorale:
E’ indispensabile e bisogna fare in fretta: la Porcata è uno dei tanti disastri creati dalla Lega.
Ci sono state un milione e 2000.000 firme per il referendum scippate dalla decisione della Consulta. Ricordiamoci che i sondaggi oggi prevedono il 40 per cento di astensioni, un certo numero di indecisi, e i sondaggi assicurano alla lista a 5 stelle di Beppe Grillo oltre il 7% dei consensi : per mancanza di buona politica la fiducia nei partiti è crollata, secondo Mannheimer, al 2%, e appare indispensabile la necessità di una nuova offerta politica, con una programmazione articolata e validata.
Certamente la lista a 5 stelle, radicata sul territorio, propone candidati giovani, con curriculum professionale accertato, in grado di mettere in discussione anche lo stesso Beppe Grillo (come è accaduto quando si è espresso contro i nuovi italiani, figli di emigrati nati nel nostro paese.)
Le sue idee e proposte vengono già ora discusse in rete. Per gli “stellati” il problema è ora passare dal piano territorio- locale a quello nazionale.
Monti continua ad agitare lo spauracchio greco, (come una volta si faceva con i comunisti!) mentre Grilli dice al G20 che nel terzo trimestre l’economia italiana andrà meglio. Finora il governo non è stato molto capace di farsi carico dei problemi della gente (dal costo del caffè e della benzina, alla difficoltà di arrivare alla fine del mese, alla perdita del lavoro (quasi mezzo milione sono in cassa integrazione) : lo sbaglio grave sulla riforma delle pensioni è stato il calcolo degli esodati.
Troppe sono le ingiustizie impunite: disastri ambientali, morti sul lavoro in aumento, delocalizzazioni industriali in cerca di profitti maggiori, con lavoro low cost, gestione bancaria ingiusta, con prestiti a tasso stellare, e speculazioni finanziarie con i derivati, che moltiplicano disagi economici a imprese e lavoratori su tutto il territorio.
Unica risposta “seria” fornita finora dal Governo Monti : rigore e austerità. Sarà capace di ristrutturare le banche, e fare una politica dello sviluppo manifatturiero per creare nuovo lavoro? Se lo Spread , la differenza fra bundt tedeschi e italiani aumenta, è anche perché l’industria germanica delle automobili è molto competitiva, e gli investitori sono propensi a investire in titoli di stato tedeschi perché il paese è ritenuto affidabile, e il nostro molto meno. La volatilità dei mercati è comunque innegabile. Se lo spread era a un certo punto diminuito bisogna ringraziare la BCE che ha consentito alle banche di comprare i titoli di stato italiani.
Il FMI ha 450 miliardi di dollari per i paesi in difficoltà. Ce ne daranno per aiutarci a ripagare il debito?
2) Grillo propone di non pagarlo prendendo la via seguita dall’Islanda. Spero che l’idea divenga oggetto di dibattito in rete. Io non sono d’accordo. L’Islanda è abitata da 300.000 persone, ed è stato indetto un referendum, perché non volevano essere loro a pagare per una crisi finanziaria provocata da altri.
Secondo me è meglio vedere come evolve la situazione politica nei vari paesi europei, a cominciare dalla Francia, dove Hollande, se vincerà rimetterebbe in discussione il patto di stabilità di bilancio voluto dal duo Merkosy.
In caso di una sua vittoria da che parte si schiererà Monti, della Francia o della Germania? Un’altra buona notizia: la Danimarca ha licenziato le agenzie di reting presenti sul territorio, perché avevano detto menzogne sullo stato finanziario delle banche nel paese. Questa dovrebbe essere una strada europea. Non se ne può più delle loro sentenze, più politiche che finanziarie.
3) Intanto in Italia vorremmo scegliere chi ci rappresenta, possibilmente con una visione nuova della società, della vita economica e politica, a intensa partecipazione cittadina, in un parlamento pulito. Vogliamo troppo?
II° La lista a 5 stelle.
Ho contribuito anch’io a fondarla nel 2009, in un meeting a Ostia, dove ero stata portata da Fiorenzo Fraioli.
a) Pur essendo nettamente contraria agli esuberanti Vaffa di Grillo, ero convinta dalla ragionevole piattaforma di lotta da lui presentata, partendo dai concreti problemi della “polis” dove abitavo, Manziana, sul lago di Bracciano.
I risultati politici li erano molto negativi.
Alle primarie del Pd aveva vinto un simpatico e intelligente falegname, Vivenzio Annibali, che fu scippato della sua vittoria, per un sindaco di garanzia, la prof.ssa Dutto, collaboratrice di Fioroni al Ministero della Pubblica istruzione, che venne poi eletta nel 2007, grazie ad un appoggio trasversale di dissidenti, di destra e di sinistra.
Un piano diabolico, elaborato dal precedente sindaco di destra, Generoso Mancini, aveva avallato un nuovo piano regolatore, grazie al quale la vendita di terreni agricoli, avrebbero assicurato ai loro proprietari un grande aumento di valore.
“Le coeur à gauche, mais le porte-monnaie à droite!“ E la sinistra si lasciò sedurre e comprare…
La signora Dutto aveva accettato in campagna elettorale le proposte di Lega Ambiente, di cui facevo parte anche io. Ma i suoi collaboratori in giunta non erano troppo convinti, e specie l’assessore all’ambiente, seguace di Casini, era favorevole al nucleare e non alle rinnovabili.
Le promesse del Sindaco furono quindi a lungo disattese, (energie rinnovabili, legge urbanistica con nuovo piano regolatore, rispetto dei terreni agricoli, salvataggio del Bosco di Manziana dalla speculazione edilizia, e sua protezione con un’adeguata politica forestale)
Le uniche promesse mantenute furono l’acqua pubblica, a costi accettabili per gli utenti, e la raccolta differenziata dei rifiuti, porta a porta, realizzata però solo nel marzo 2011, grazie all’intervento concreto del Presidente della Provincia, Zingaretti. Vennero pagati tutti i debiti del comune verso la società incaricata dello smaltimento dei rifiuti.
Le discussioni sulle discariche laziali , quella di Mala Grotta e quella di Bracciano erano state utili. Non volevamo l’inceneritore con una raccolta indifferenziata, in cassonetti unici. La puzza c’era (come a Torino !) e cominciava a sentirsi a Manziana, soprattutto d’estate. Il traffico nel centro del paese era insopportabile, con pessima qualità dell’aria: non si respirava. Problemi immensi restavano: gli asili nido, le scuole materne, l’assistenza sanitaria, il ruolo dell’ospedale Padre Pio, con un pronto soccorso sempre intasato dai pazienti, per evitare di ricorrere d’urgenza ai privati per gli accertamenti diagnostici necessari. Più volte l’ospedale era stato minacciato di chiusura, per inefficienza.
Il sindaco si era dato da fare con una politica culturale, con l’apertura di una nuova sala della biblioteca per discutere di libri, di film ecc. ma i suoi interlocutori ben rimunerati erano di preferenza amici e parenti. (Un’abitudine inveterata in Italia)
Ogni manifestazione era pubblicizzata con grandi manifesti,a nostre spese.
Il Comune, avendo ereditato un grosso deficit di bilancio dalla passata giunta di centro-destra, non aveva mai soldi per le spese correnti.
Ora è stato commissariato, il Sindaco Dutto si è dimessa e si attendono i risultati delle prossime elezioni amministrative per capire come finirà.
2) Il centro-sinistra a Manziana si era rivelato quindi poco credibile, fin dal 2009. A Ostia per queste ragioni ero propensa alla necessità di una nuova offerta politica, e quindi, malgrado avessi profonde riserve sullo stile del Comico Grillo, avevo votato la proposta emersa dalla discussione in sala, per una Lista a 5 stelle.
Per fortuna il Movimento, pur partendo da un radicamento sul territorio, non somigliava affatto alla Lega degli albori. E anche oggi se ne differenzia, perché non vuole finanziamenti pubblici, vivendo col contributo dei militanti, e mettendo, quando è necessario, anche in discussione il leader.
In Rete ci sono vivaci dibattiti, stile ’68, ma è certo che sul piano nazionale la lista a 5 stelle dovrà elaborare un progetto concreto, articolato, di ampio respiro, per sostituire quelli non troppo convincenti dei partiti, sia di destra che di sinistra. Servono nuove personalità, con CV validi, nei quali privilegiare non tanto l’età o il sesso, ma la chiarezza, il rigore e la competenza.
Alcuni partiti si accendono di “nuovismo” (Pdl, con le elezioni anticipate all’autunno 2012, perché “ABC non hanno né presente né futuro”, (soprattutto dopo la messa in vendita delle frequenze da parte di Passera!), mentre il Terzo polo fa balenare un fantomatico partito della Nazione, (piuttosto una nuova Balena bianca, riveduta e corretta), con l’inclusione dei 27 Pdl cattolico-liberali tra cui Dini e Pisanu, sognando (perché no?), anche l’eventuale presenza tecnocratica di Passera.
Tuttavia ” l’usato” di Bersani è un mercato delle pulci che non convince, col sostegno a Monti fino al 2013. Non appare abbastanza critico per tutte le iniziative prese dal governo e su quelle non prese: ad esempio le banche. Lo appoggia soprattutto per poter mettere in campo la riforma elettorale: la bozza finora presentata non sembra geniale. Sarà proporzionale o maggioritaria? Ci sarà il premio di maggioranza? E le preferenze? Si tornerà o no al Mattarellum?
Forse, invece di bollare quelli delle 5 stelle come anti-politica, il centro-sinistra farebbe bene a discutere con loro, e a rinunciare alle pretese di finanziamento pubblico, nettamente impopolari in questo momento drammatico. Dubbi autocritici sono indispensabili, includendo i giovani nella discussione, essendo loro finora i più sacrificati dalle politiche del lavoro e del futuro.
Soprattutto occorre sognare l’impossibile, perché diventi realtà: spingere il governo a ri-toccare le tasse, facendole pagare a chi ha di più, con grossi patrimoni, e a chi ha evaso, e molto meno a chi ha già dato. Indispensabile riformare seriamente la Giustizia, secondo le modalità chiare e severe della Direttiva europea del ’99, instaurare nuove regole sull’ l’informazione televisiva, (Una Rai-impresa in salsa BBC), una green-economy, a fondamento di tutto, per creare lavoro. E una seria interdizione delle speculazioni finanziarie con i derivati (oggi ce ne sono 160 miliardi in giro) ristrutturandol le banche : quelle dei prestiti alle famiglie e quelle che sanno rischiare, aiutando le imprese.
Per finire, un invito ai grillini laziali e a Beppe Grillo in particolare: il I° maggio a Tivoli bisogna partecipare in massa alla manifestazione “ To save Italy “ per protestare contro la decisione della Regione di costruire una discarica accanto alla meravigliosa Villa Adriana, patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Il paesaggio è meravigliose: colline, ulive, e pascoli…Bisogna proteggere tutto!...
A Tivoli c’è anche la splendida Villa D’Este, costruita dal paesaggista Pirro Ligorio nel Cinquecento, anch’essa in pessimo stato. Mentre la terza è la Villa Gregoriana, che è stata per fortuna egregiamente restaurata dal FAI: grazie di cuore alle persone civili che si sono adoperate per farlo! Il patrimonio culturale è il nostro capitale essenziale, per la nostra memoria e per le nostre entrate turistiche.
Un’occasione formidabile per i grillini: manifestare civilmente per tutelare le ricchezze italiane e i posti di lavoro.
Intervenite il I° maggio!...