domenica 22 aprile 2012

Paura dei Grilli o dei partiti?

ABC hanno messo un coperchio su una pentola in ebollizione. Hanno detto si ai controlli certificati dei bilanci, anche grazie alla Corte dei Conti,  ma senza toccare  quantitativamente l’erogazione dei fondi pubblici. Per loro i soldi servono non solo per il rimborso delle spese elettorali, ma anche per organizzare servizi  per i cittadini, alimentando dibattiti attraverso le sezioni, i circoli, le feste, ecc. senza le quali  un partito non può vivere.
Il Pd ha già speso i fondi erogati e non può restituirli. Ma quando Bossi dice  che “se i soldi sono nostri li spendiamo come ci pare”, non possiamo essere d’accordo. Sono soldi  innanzitutto nostri, cioè di noi contribuenti.
Personalmente ritengo che se  nella nuova legge si lasciano  invariate le somme fin qui erogate,  (dopo aver tradito i risultati del referendum di 20 anni fa) la gente, in questo momento di crisi, prenderà i forconi, infischiandosene della conclamata trasparenza delle certificazioni.
Quello che serve sarà una vera legge sui partiti  che preveda:
a)                   la fine dei leaders assoluti carismatici, attraverso congressi obbligatori almeno ogni 3 anni, che rimettano in discussione la gestione finanziaria  e  i risultati ottenuti.
(La Lega erano già 10 anni che non faceva congressi, e anche  a cavallo delle scope, in fase di pulizia, la fede in Bossi, alleato di Berlusconi, malgrado  non abbia  realizzato il federalismo fiscale, è rimasta intatta. E’ normale? Anche le semplificazioni di Calderoli hanno fatto cilecca, malgrado l’appartamento pagato a Roma  dal partito perché potesse lavorare al meglio!....
Ora  Bossi ha dichiarato che lascerà le briglie a Maroni, “il bene della Lega”… Sarà anche  il bene del paese, sul piano internazionale?
Le sue azioni con i respingimenti in mare dei somali e degli eritrei,  in fuga per salvare la vita  dalle dittature selvagge nei loro paesi,  ha scandalizzato l’Europa, per la palese violazione dei diritti umani.  E, anche se  si è messo a dare  spettacolo con la scopa, è ancora  lungi dall’essere accettabile. Vuole sempre la secessione della Padania?

b)   Oggi  è Indispensabile l’uso democratico delle trasmissioni televisive di approfondimento, per consentire forme efficienti di dibattito pubblico.
L’assetto dell’informazione  non è  affatto un optional per la democrazia. E anche se la Rete sta facendo onestamente il suo mestiere, c’è ancora tanta gente anziana, incapace di usarla. In rete trionfano i giovani divenuti, non per caso,“grillini”
c)         Il finanziamento pubblico potrebbe avvenire attraverso l’uso del 5 per mille da parte dei cittadini al partito o al movimento  che vogliono sostenere, lasciando  la quota statale per il rimborso delle spese elettorali, ridotta a un quarto delle cifre fin qui erogate: e, possibilmente, sulla base di ricevute.
d)     La tesoreria di ogni partito  deve essere controllata da una commissione interna, responsabile di fronte al Congresso dell’uso che si è fatto dei fondi. Poi  deve essere anche controllata da una supervisione esterna (cosa già fatta dal PD), e alla fine  il tutto deve essere rivisto dalla Corte dei Conti.



2) Nuova legge elettorale:
 E’ indispensabile e bisogna fare in fretta: la Porcata è uno dei tanti disastri creati dalla Lega.
Ci sono state un milione e 2000.000 firme per il referendum scippate dalla decisione della Consulta. Ricordiamoci che i sondaggi  oggi prevedono il 40 per cento di astensioni, un certo numero di indecisi, e  i sondaggi  assicurano  alla lista a 5 stelle di  Beppe Grillo oltre il 7%  dei consensi :  per  mancanza di buona politica la fiducia nei partiti è crollata, secondo Mannheimer, al 2%, e appare indispensabile  la necessità di una nuova offerta politica, con una programmazione  articolata e validata.
Certamente la lista a 5 stelle, radicata sul territorio, propone candidati giovani, con curriculum professionale accertato, in grado di mettere in discussione anche lo stesso Beppe Grillo (come è accaduto quando si è espresso contro i nuovi italiani, figli di emigrati nati nel nostro paese.)
 Le sue idee e proposte vengono  già ora discusse in rete.  Per gli “stellati”  il  problema è ora passare dal piano territorio- locale a quello nazionale.
 Monti continua ad agitare lo spauracchio greco, (come una volta si faceva con i comunisti!) mentre Grilli dice al G20 che nel terzo trimestre l’economia italiana andrà meglio. Finora il governo  non è stato molto capace di farsi carico dei problemi della gente (dal costo del caffè e della benzina, alla difficoltà di arrivare alla fine del mese, alla perdita del lavoro (quasi mezzo milione  sono in cassa integrazione) : lo sbaglio grave sulla  riforma  delle pensioni  è stato il calcolo degli esodati.
Troppe sono le ingiustizie impunite: disastri ambientali, morti sul lavoro in aumento, delocalizzazioni  industriali in cerca di profitti maggiori, con lavoro low cost,  gestione bancaria ingiusta, con prestiti a tasso stellare,  e speculazioni finanziarie con i derivati, che moltiplicano disagi economici  a imprese  e lavoratori   su tutto il territorio.
Unica risposta “seria” fornita finora dal Governo Monti :  rigore e austerità. Sarà capace di ristrutturare le banche, e fare una politica dello sviluppo manifatturiero per  creare nuovo lavoro? Se lo Spread , la differenza fra bundt tedeschi e italiani aumenta, è anche perché l’industria germanica delle automobili è molto competitiva, e gli investitori sono propensi a investire in  titoli di stato tedeschi perché il paese è ritenuto affidabile, e il nostro molto meno.  La volatilità dei mercati è comunque innegabile. Se  lo spread  era a un certo punto diminuito bisogna ringraziare la BCE che ha consentito alle banche di comprare i titoli di stato italiani.
Il FMI ha 450 miliardi di dollari per i paesi in difficoltà. Ce ne daranno per aiutarci a ripagare il debito?
2) Grillo propone di  non pagarlo prendendo  la via seguita dall’Islanda.  Spero che l’idea divenga  oggetto di dibattito in rete. Io non sono d’accordo. L’Islanda è abitata da 300.000 persone, ed è stato indetto un referendum, perché non volevano essere loro a pagare per una crisi finanziaria  provocata da altri.
 Secondo me è meglio vedere come evolve la situazione politica nei vari paesi europei, a cominciare dalla Francia, dove Hollande, se vincerà  rimetterebbe  in discussione il patto di stabilità di bilancio voluto dal duo Merkosy.
In caso di una sua vittoria  da che parte si schiererà Monti, della Francia o della Germania? Un’altra buona notizia: la Danimarca ha licenziato le agenzie di reting presenti sul territorio, perché avevano detto menzogne sullo stato finanziario delle banche nel paese. Questa dovrebbe essere una strada europea. Non se ne può più delle loro sentenze, più politiche che finanziarie.

3)  Intanto in Italia vorremmo scegliere chi ci rappresenta, possibilmente con una visione nuova  della società, della vita economica e  politica, a intensa  partecipazione cittadina,  in un parlamento pulito. Vogliamo troppo?

II° La lista a 5 stelle.

Ho contribuito anch’io a fondarla nel 2009, in un meeting a Ostia, dove ero stata  portata da Fiorenzo Fraioli.
a)     Pur essendo nettamente  contraria agli esuberanti Vaffa di Grillo, ero convinta dalla ragionevole piattaforma  di lotta da lui presentata, partendo dai  concreti problemi della “polis” dove abitavo, Manziana, sul lago di Bracciano.
I  risultati politici li  erano molto negativi.
Alle primarie del Pd aveva vinto un simpatico e intelligente falegname, Vivenzio Annibali, che fu scippato della sua vittoria, per un sindaco di garanzia, la prof.ssa Dutto, collaboratrice di Fioroni al Ministero della Pubblica istruzione, che venne poi eletta nel 2007, grazie ad un appoggio  trasversale di dissidenti, di destra e di sinistra.
Un piano diabolico, elaborato dal  precedente sindaco di destra, Generoso Mancini, aveva  avallato un nuovo piano regolatore, grazie al quale la vendita di terreni agricoli, avrebbero  assicurato  ai loro proprietari un grande aumento di valore.
“Le coeur à gauche, mais le porte-monnaie à droite!“ E la sinistra si lasciò sedurre e comprare…
La signora Dutto aveva accettato in campagna elettorale le proposte  di Lega Ambiente, di cui facevo parte anche io. Ma  i suoi collaboratori in giunta non  erano  troppo convinti,  e specie l’assessore all’ambiente, seguace di Casini, era favorevole al nucleare e non alle rinnovabili. 
Le promesse del Sindaco furono quindi a lungo  disattese,  (energie rinnovabili, legge urbanistica con nuovo piano regolatore, rispetto dei terreni agricoli, salvataggio del Bosco di Manziana dalla speculazione edilizia, e sua protezione con un’adeguata politica forestale)
 Le  uniche promesse mantenute  furono l’acqua pubblica, a costi accettabili per gli utenti,  e la raccolta differenziata dei rifiuti,  porta a porta, realizzata  però solo nel marzo 2011, grazie all’intervento concreto del Presidente della Provincia, Zingaretti.  Vennero pagati  tutti i debiti del comune verso la società incaricata dello smaltimento  dei rifiuti.
 Le discussioni sulle discariche laziali , quella di Mala Grotta e quella di Bracciano erano state utili.  Non volevamo l’inceneritore con una raccolta indifferenziata, in cassonetti unici.  La puzza c’era  (come a Torino !) e cominciava a sentirsi a Manziana, soprattutto d’estate. Il traffico nel centro del paese era insopportabile, con pessima qualità dell’aria: non si respirava. Problemi immensi  restavano: gli asili nido, le scuole materne, l’assistenza sanitaria, il ruolo dell’ospedale Padre Pio, con un pronto soccorso sempre intasato dai pazienti,  per evitare di ricorrere d’urgenza ai privati per gli accertamenti diagnostici  necessari. Più volte l’ospedale  era stato  minacciato di chiusura, per inefficienza.
Il sindaco si era dato da fare con una politica culturale, con l’apertura di  una nuova sala della biblioteca per discutere di libri, di film ecc. ma i suoi interlocutori ben  rimunerati  erano di preferenza amici e parenti. (Un’abitudine inveterata in Italia)
 Ogni manifestazione era pubblicizzata con grandi manifesti,a nostre spese. 
Il Comune, avendo ereditato un grosso deficit di bilancio  dalla passata giunta di centro-destra, non aveva mai soldi per le spese correnti.
Ora è stato commissariato, il Sindaco Dutto si è dimessa e si attendono i risultati delle prossime elezioni amministrative per capire come finirà. 

2) Il centro-sinistra a Manziana si era rivelato  quindi poco credibile, fin dal 2009.  A Ostia per queste ragioni ero propensa  alla necessità di  una nuova offerta politica, e quindi, malgrado avessi  profonde riserve sullo stile del Comico Grillo, avevo votato la proposta emersa dalla discussione in sala, per una  Lista a 5 stelle.
Per fortuna il Movimento, pur partendo da un radicamento sul territorio, non somigliava affatto  alla Lega degli albori. E anche oggi se ne differenzia, perché non vuole finanziamenti pubblici, vivendo col contributo dei militanti, e mettendo, quando è  necessario, anche in discussione il leader.
In Rete ci sono vivaci dibattiti, stile ’68, ma è certo che sul piano nazionale  la lista a 5 stelle dovrà elaborare  un progetto concreto, articolato, di ampio respiro, per sostituire quelli non troppo convincenti dei partiti, sia  di destra che di sinistra. Servono nuove personalità, con CV validi,  nei quali  privilegiare non tanto l’età o il sesso, ma  la chiarezza, il rigore e la competenza.
Alcuni  partiti si accendono di “nuovismo” (Pdl, con le elezioni anticipate all’autunno 2012, perché “ABC non  hanno  né presente né futuro”, (soprattutto dopo la messa in vendita delle frequenze da parte di Passera!),   mentre il  Terzo polo  fa balenare un  fantomatico partito della Nazione, (piuttosto una  nuova Balena bianca, riveduta e corretta), con l’inclusione dei 27 Pdl cattolico-liberali  tra cui  Dini e  Pisanu, sognando (perché no?),  anche l’eventuale presenza  tecnocratica di Passera.
Tuttavia  ” l’usato” di Bersani è un mercato delle pulci che non convince, col sostegno a Monti fino al 2013. Non  appare  abbastanza critico per tutte le iniziative prese dal governo e su quelle non prese: ad esempio le banche. Lo appoggia soprattutto per  poter mettere in campo  la riforma elettorale: la bozza finora presentata non  sembra geniale. Sarà proporzionale o maggioritaria? Ci sarà il premio di maggioranza? E le preferenze? Si tornerà  o no al Mattarellum?
Forse, invece di bollare quelli delle 5 stelle come anti-politica, il centro-sinistra  farebbe bene a discutere con loro, e a rinunciare alle pretese di finanziamento pubblico, nettamente  impopolari in questo momento drammatico. Dubbi autocritici sono indispensabili, includendo i giovani nella discussione, essendo loro finora i più sacrificati dalle politiche del lavoro e del futuro.
Soprattutto occorre sognare l’impossibile, perché diventi realtà: spingere il governo a  ri-toccare le tasse, facendole pagare a chi ha di più, con grossi patrimoni, e a chi  ha evaso,  e molto meno a chi ha già dato.  Indispensabile  riformare seriamente  la Giustizia, secondo le modalità  chiare e severe  della Direttiva europea del ’99, instaurare nuove regole sull’ l’informazione televisiva, (Una Rai-impresa  in salsa BBC),   una green-economy, a fondamento di tutto, per creare lavoro. E una seria interdizione delle speculazioni finanziarie con i derivati (oggi ce ne sono 160 miliardi in giro) ristrutturandol le banche : quelle dei prestiti alle famiglie e quelle che  sanno rischiare, aiutando le imprese.
Per finire, un invito ai grillini laziali e a Beppe Grillo in particolare: il I° maggio a Tivoli bisogna partecipare in massa alla  manifestazione “ To save Italy “ per protestare contro la decisione della Regione di costruire una discarica accanto alla meravigliosa Villa Adriana, patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Il paesaggio è meravigliose: colline, ulive, e pascoli…Bisogna proteggere tutto!...
A Tivoli c’è anche la splendida Villa D’Este, costruita dal paesaggista Pirro Ligorio nel Cinquecento, anch’essa in pessimo stato. Mentre la terza  è la Villa Gregoriana, che  è stata  per fortuna egregiamente restaurata dal FAI: grazie di cuore  alle persone civili che si sono adoperate per farlo!  Il patrimonio culturale è il nostro capitale essenziale, per la nostra memoria e per le nostre entrate turistiche.
Un’occasione  formidabile per i grillini: manifestare civilmente  per tutelare le ricchezze italiane e i posti di lavoro.
 Intervenite il I° maggio!...

giovedì 19 aprile 2012

Idee, forconi, o plotone di esecuzione?

Ecco io, essendo donna, preferisco la prima soluzione.
 E’ vero : quello che accade nel paese, (lo Stivale delle Sette leghe,di corrotti ed evasori, a furia di lingotti e diamanti,)   non incoraggia scelte razionali: la gente non ci crede più e può diventare violenta.
Ma  quando è che  la guerra e la  violenza hanno cambiato il mondo in meglio?
Insomma, ecco, modestamente,  qualche spunto di discussione per il governo, prima che arrivino i forconi.
                                             ***
A) Il fiscal compact è un guaio, e averlo inserito in Costituzione è stata una follia. Andrà in vigore nel 2013 se almeno 12 stati lo avranno ratificato: hanno detto no finora  Regno Unito e Cecoslovacchia.
 Ma perché possa funzionare occorre la crescita, e su questo sono ormai tutti d’accordo, (perfino la destra e la sinistra, in Italia, con Brunetta e Colaninno), e, anche in Germania,  il Parlamento contesta la linea  di austerity  e di rigore fiscale  messa in campo dal duo Merkosy. 
Sembra difficile arrivare a un pareggio di bilancio nei paesi UE, se il rigore  non sarà accompagnato da crescita e occupazione. (Se alle prossime elezioni  in Francia vincerà Hollande, il fiscal compact sarà ridimensionato. Incrociamo le dita!...)
Ogni giorno in Italia le Pmi portano libri in tribunale e ci sono una serie di suicidi di imprenditori che non lo sopportano psicologicamente.  146.000 imprese hanno chiuso. La disoccupazione è arrivata al 9%.Chi non arriva a nutrire o a mandare a scuola i figli, non sta meglio degli imprenditori..
Il FMI ha già detto che in Italia non si   parlerà  del pareggio di bilancio prima del 2017, (anche se BANKITALIA  è invece più ottimista e pensa che ci si arriverà nel  2014). I sacrifici finora imposti saranno inutili? (Gli esodati sono quelli che stanno peggio di tutti!)
La disgrazia di Eurolandia è di avere una banca come la BCE che, pur erogando un trilione di euro alle banche europee, per potenziarne la liquidità,non è però in grado di fare quello che fa la FED negli Usa : cioè intervenire con Eurobond  direttamente sul bilancio dei paesi in crisi, con alto debito pubblico.  Ora Barroso a Strasburgo si è fatto portavoce di questa esigenza.
L’Europa non è riuscita ad essere uno Stato Federale, nonostante Prodi abbia fatto tutto il possibile quando  ne era Presidente. Si è urtato col niet britannico, e non c’è stato niente da fare per avere un assetto unitario, politico, fiscale, sociale, come sarebbe stato auspicabile in un mondo economicamente  globale.
Ci vuole allora  il plotone di esecuzione contro di lui, come auspicano i rivoluzionari a 5 stelle o con la bandiera rossa? Mi pare proprio di no.
La presa del Palazzo d’Inverno non ha risolto nulla nemmeno in Unione Sovietica, se il  governo Termidoriano di Lenin e Trotzky,  a Kronstadt   ha organizzato  plotoni di esecuzione  contro  tutti gli operai e i militanti, che volevano libertà di sciopero, di associazione, e di stampa.
Quindi figuriamoci qui da noi, dove non si riesce nemmeno a far pagare le tasse a tutti. La  sola vera rivoluzione ! - diceva  Leonardo Sciascia.
Il governo Monti è riuscito a depenalizzare il reato di elusione fiscale… Bravo!
                        
                                       ***
B) La crescita in Italia

Passera ha già detto che lui  non ha la bacchetta magica, visto che non cresciamo da 10 anni, grazie al  passato governo di centro-destra.
 Che progetti ha messo in campo? Nessuno è soddisfatto.
Ora è  solo l’Europa che può e  deve muoversi, con la Strategia di crescita 2020- per le Euro-infrastrutture (previsti 4 trilioni di euro)  La Banca Europea degli investimenti (BEI), il Consiglio d’Europa a Strasburgo e la Commissione a Bruxelles  devono fare la loro parte. Occorre un co-finanziamento  allargato, con un rigoroso sistema di selezione, gestito da un’apposita authority,  per  valutare  l’efficienza dei progetti e stabilire le priorità, indicando.
1) La fornitura di beni e servizi pubblici (ricerca e  sviluppo, strettamente collegati)
2) le infrastrutture fisiche (reti ferroviarie, navali, reti energetiche innovative e decentrate, reti di banda larga)
Possono farlo i politici? Beh!   Da noi neanche la vendita delle frequenze televisive decise da Passera  sarebbe  possibile.  Ma il provvedimento è passato perché inserito in quello più generale, presentato sulla fiducia. Il  Pdl ha già detto di no a Monti, e Romani ha dichiarato che si ricorrerà al Tar del Lazio.  La roba non si tocca. il conflitto di interessi Mediaset colpisce ancora!
 Sarebbe preferibile quindi  che, a decidere l’efficienza e la priorità degli investimenti, fosse una commissione europea di tecnici, economisti e sindacali, un autorità riconosciuta super-partes, in grado di  esporre gli argomenti con il necessario rigore,  e di imporre le scelte a tutti, attraverso una direttiva della Commissione a Bruxelles.

C) Rete energetica decentrata: le rinnovabili
Un’interessante trasmissione sull’ambiente di Rai 3 ci ha dato, sabato 15 aprile, informazioni utili su un distretto in funzione a Termini Imerese, nell’ex Fiat dismessa, che si tenta di riconvertire in un’impresa di energie rinnovabili ( come  già hanno fatto in Toscana e in Puglia)
Non solo attraverso un processo di formazione del personale ma 
anche grazie a un gruppo di   ricercatori dell’Università di Palermo, che, in collaborazione con l’impresa, stanno lavorando su un’alga mediterranea, antica di 200 milioni di anni, la Poseidonia, molto interessante per la fabbricazione di pannelli fotovoltaici,  più economici e più duraturi, rispetto a quelli in silicio, in grado di essere economicamente  competitivi  anche con quelli cinesi.
Si fa ricerca anche sulle pale eoliche, finora non molto efficaci, con un sistema di mini- palette, interne a quelle grandi, in  grado di assicurare comunque  l’apporto energetico, anche in caso di caduta del vento.
Se  Passera vuole produrre il 35% di elettricità da energie alternative, strabiliando l’Europa, un viaggetto in Sicilia  mi parrebbe  a questo punto utile, insieme al simpatico  e abilissimo Ministro Barca, che lavora per la Coesione nazionale, utilizzando tutti i fondi europei necessari, al Sud, (con i complimenti di Barroso!)
Nell’ultimo decreto il Ministro delle attività produttive  ha infatti ridotto gli incentivi al solare fotovoltaico. Il provvedimento deve ancora andare in commissione Stato-Regioni, e sia il PD che le associazioni ambientaliste si sono lamentate per la  ristrettezza normativa del decreto, che non ha tenuto assolutamente in  conto le loro proposte.
I combustibili fossili con il barile di greggio, a 150 dollari, non possono che far lievitare le nostre bollette, il cui aumento è già stato annunciato per il 2012. Ogni volta che ne arriva una, si rischia l’infarto!
Il problema maggiore,- ha detto il ministro  dell’ambiente Clini,-  è come passare dal sistema centralizzato dell’Enel a quello di rete policentrica decentralizzata, distribuita su piccoli impianti.
Se ci saranno investimenti consistenti per effettuare questo trapasso,- dice Andrea Gilardoni, prof. all’Univ.Bocconi,  presidente dell’Osservatorio Internazionale dell’industria energetica alternativa- si possono  prevedere, entro il 2030  130 mila posti nuovi di lavoro, oltre alla diminuzione del costo delle bollette di elettricità  per i cittadini, di 38 miliardi di euro.(!)
 Nel frattempo, dopo i tagli degli incentivi,  Enerpower, produttrice   di pannelli fotovoltaici a Milano, ha già deciso  di de-localizzare i suoi impianti all’estero, con rischio di aumentare  ulteriormente la disoccupazione.
 Ma insomma, Ministro Passera, Lei è amico nostro o del giaguaro?
Sole, vento, geotermia sono già in casa: nessuno può minacciarci di chiudere il rubinetto, come ha già fatto Putin, quando a febbraio  è venuto il  nevone… La smetta di tagliare gli incentivi! Dove trovare i fondi necessari?
 Bisognerebbe tassare l’Eni, che ha già mandato a casa 600 operai degli impianti di raffinazione a Gela: la benzina costa troppo cara, e gli italiani ormai vanno con mezzi pubblici… !
Dobbiamo allora costringere Scaroni  a  investire  nelle rinnovabili. Soldi ne ha.  Questi lavoratori  licenziati  a Gela  potrebbero  essere ri- formati a Termini Imerese,  e riciclati per lavorare su pannelli fotovoltaici, fatti di alga poseidonia!
E forse per l’occasione,  Scaroni potrebbe dire due paroline a Marchionne, ora che la Fiat  vende il 25%  di auto in meno, di pensare un po’ all’auto elettrica, tanto per essere un po’ competitivi.  Sonopreoccupata per lui. Per la disperazione, si è fatto crescere un barbone! Pare Matusalemme…
 Ma anche noi utenti, quando arriveranno le prossime bollette, di gas e elettricità potremmo vivere più felici, senza rischiare l’infarto se avessimo pannelli fotovoltaici sul tetto della casa.
                                 Una mano apperono
                                 e aizammo sto commò!
Le piace, Ministro Passera, questa poesia  in napoletano? Il Sud, è il sale della terra!...

D) Tasse e balzelli
Lo spazio fiscale è importantissimo,  soprattutto quando è ben distribuito progressivamente, (ma da noi ancora no!)   Tuttavia da solo non basta, (anche se il ritorno dell’ex-Ici- ora Imu,  era  assolutamente ineludibile)
La politica della tassazione al 45% in Italia costituisce un grave  limite nel breve termine, creando una situazione recessiva che  rischia di far implodere  rapidamente le finanze pubbliche.
Gli italiani hanno tutti il mal di pancia. Nessuno compra più nulla.  Domande angosciose: L’Iva deve crescere o diminuire? E L’Irpef sulle persone fisiche? La tassa sul grosso patrimonio può aiutarci o no?
Se in Europa, grazie al progetto Euroinfrastrutture, potremo disporre diun’accumulazione di capitale produttivo, pubblico e privato, potremo rafforzare il rigore fiscale,  bilanciandolo però con  un’azione positiva in termini di sviluppo e occupazione, secondo le  modalità innovative, sopra indicate. (Tra l’altro, respirando anche un’aria più pulita, pensando alla salute di figli e nipoti…)

F)  Derivati e tossine finanziarie
Le banche hanno avuto tutti i trilioni possibili e immaginabili.
 Ma sul piano finanziario è necessario imporre  anche a loro una serie di paletti e di regole sull’uso di prodotti opachi, come gli OTC, all’origine della terribile crisi del 2008 e 2009.  In Italia ce ne sono per 160 miliardi di euro.
La nuova disciplina dovrebbe andare in vigore entro il 2012, per dare agli investitori il necessario margine di garanzia. Il G 20 si è già  espresso a favore e l’Europarlamento a Strasburgo è molto sensibile al tema, sotto la pressione dell’opinione pubblica,
ma non è stato facile addivenire a un accordo per le  transazioni in derivati.
Ora i risultati devono essere approvati dai centri di revisione nazionali e poi dall’Esma, (Agenzia europea degli strumenti e mercati  finanziari), e forse, se il monitoraggio funzionerà, si potrà investire  in un ambiente finanziariamente  più sano.
Non sarebbe ora?

G) Legge anti corruzione

Il punto G del governo!...Signora Severino, qualche domanda indiscreta:          
1) perché nel suo disegno  ancora manca la ri- penalizzazione del falso in bilancio?
2) perché  i termini della prescrizione sono rimasti identici?
3) Perché ha spacchettato la concussione?
Coraggio! Non sia Lei la Don Abbondia del governo!... Sia più tosta, e… in bocca al lupo!

Conclusione:
Dulcis in fundo: il finanziamento pubblico ai partiti e  la legge elettorale.

ABC hanno messo un coperchio su una pentola in ebollizione. Hanno detto si ai controlli  esterni certificati dei bilanci, anche grazie alla Corte dei Conti,  ma senza toccare  quantitativamente l’erogazione dei fondi pubblici. Per loro i soldi servono non solo per il rimborso delle spese elettorali, ma anche per organizzare servizi politici per i cittadini, attraverso le sezioni, i circoli, le feste, ecc. senza le quali  un partito non può vivere. Perfino rimborsi per  le primarie!
Personalmente ritengo che se si lasciano  invariate le somme fin qui erogate,  (dopo aver tradito i risultati del referendum di 20 anni fa) la gente, in questo momento di crisi, prenderà i forconi, infischiandosene della conclamata trasparenza delle certificazioni. (il provvedimento risulta ancora poco chiaro)
Quello che serve sarà una vera legge  completa sui partiti che preveda:
a)                 la fine dei leaders assoluti, attraverso congressi obbligatori almeno ogni 3 anni, che rimettano in discussione la gestione e  i risultati ottenuti.
(La Lega erano già 10 anni che non faceva congressi, e anche  a cavallo delle scope, in fase di pulizia, la fede in Bossi, alleato di Berlusconi, malgrado  non abbia realizzato il federalismo fiscale,  è rimasta intatta. E’ normale? Credo quia absurdum!
b)                 Indispensabile l’uso democratico delle trasmissioni  televisive di approfondimento, per consentire forme efficienti di dibattito pubblico. (L’assetto televisivo non è  affatto un optional per la democrazia e la vendita delle frequenze è ineludibile)
c)                 Il finanziamento pubblico potrebbe avvenire attraverso l’uso del 5 per mille da parte dei cittadini al partito che vogliono sostenere, fino a un massimo di 2000 euro, lasciando invariata la quota statale per il rimborso delle spese elettorali (che corrisponde a un quarto delle cifre fin qui erogate.)

2) Nuova legge elettorale;
 E’ indispensabile e bisogna fare in fretta: la Porcata è uno dei tanti disastri creati dalla Lega, grazie al meraviglioso Calderoli. Ci sono state un milione e 200.000 firme per il referendum, scippate dalla decisione della Consulta.
Ricordiamoci che i sondaggi  oggi  prevedono il 40 per cento di astensioni, un certo numero di indecisi, e il 5% alla lista a 5 stelle di  Beppe Grillo: la mancanza di buona politica giustifica queste previsioni.
Troppe sono le ingiustizie impunite: disastri ambientali, (pensiamo  a quelli dell’Eni! ), morti sul lavoro in aumento, delocalizzazioni  industriali in cerca di profitti maggiori, grazie al  lavoro low cost, disagi economici e sociali su tutto il territorio.
Unica risposta “seria” : l’austerità. Per pagare un elevatissimo debito pubblico, causato anche dalle ruberie dei partiti.
Vorremmo scegliere chi ci rappresenta,  in un parlamento pulito senza inquisiti. Vogliamo troppo?