domenica 27 maggio 2012

Cavaliere di ventura e di avventure


Sto rileggendo il Don Chisciotte, il primo romanzo dell’era moderna. Avevo dimenticato tante cose. Come tutti i  grandi classici sembra  attualissimo, profondamente radicato nel presente… Viva Cervantes!
La novella più bella non è quella dei mulini a vento, che il Cavaliere  errante diceva essere dei mostri (come il nostro cav. ha sempre detto dei comunisti, che invece sono  scomparsi,  in maggioranza, dopo la caduta del muro di Berlino).
La storia che mi è piaciuta di più è quella  della bacinella, che Don Chisciotte diceva essere l’elmo d’oro di Mambrino, destinato a proteggere  i cavalieri senza macchia e senza paura dai colpi mortali …. Sancho aveva un bel dirgli che prendeva lucciole per lanterne, scambiando una  bacinella utile per le abluzioni mattutine  per un elmo magico. Don Chisciotte  continuava a prendere per realtà il racconto cavalleresco, intorno al quale costruiva il suo percorso di vita.
Intervistato da Corradino Mineo  su Rai News 24, lo storico Giovanni De Luna diceva proprio questo di Berlusconi e dei berlusconidi : hanno tutti  raccontato agli italiani che era possibile abbassare le tasse, togliere l’Ici, costruire il Ponte sullo stretto, e affermare che la crisi economica non ci riguardava…A scapito della realtà, facendo vivere gli  elettori in  un sogno impossibile. Gli Italiani, a differenza di Sancho Panza, non hanno mai riso alla storia della bacinella che l’hidalgo scambiava per un elmo d’oro. Accettavano la favola:
                                                            balla dura senza paura!.                                                                                                              ***
Ma quale è il vero elmo d’oro del nostro cavaliere di ventura e di avventure,  quello che lo protegge realmente e che non vuole  ancora togliersi dalla testa?  il decreto anti corruzione, come ce lo ha chiesto l’Europa: lo abbiamo visto in questi ultimi giorni.
Infatti non vuole
a)                   il ripristino del reato di falso in bilancio.(Abbiamo visto che è anche grazie alla sua depenalizzazione  che lui si è salvato dai processi, ma a noi sembra evidente che si sono salvati  finora anche  Luzi e Belsito. Infatti proprio  falsando i bilanci   hanno potuto operare come tesorieri dei loro partiti, la Margherita e la Lega, usando denaro dei contribuenti per i loro affari personali
Sappiamo  poi che l’eliminazione di quel reato non  favorisce la concorrenza leale fra imprese, e che gli stranieri  del Nord Europa non verranno ad investire in Italia, tanto facilmente, come sarebbe necessario.
Dunque  quell’elmo  che lo ha protetto veramente dalla galera  il nostro hidalgo di ventura errante non se lo toglierà mai.
A sorvegliare il tutto ci pensa l’avvocato Ghedini.

2) La Destra allora sta cominciando a sognare un altro Cavaliere… E appare all’orizzonte Luca Cordero di Montezemolo, a cavallo non di Ronzinante  ma del suo treno-destriero,  Italo, sfrecciante sulla penisola,  in facile concorrenza con un Trenitalia di stato in coma, che non riesce a viaggiare se nevica un po’ di più, e  nemmeno a fare i controlli  necessari sui binari (cfr. disastro di Viareggio), licenziando i ferrovieri onesti che dicono la verità sulla sciagura.
Le domande sono:
1)  che farà Montezemolo? Si alleerà con Passera, per il momento molto defilato, perché con 100 miliardi non riuscirà a fare per la crescita tutto quello che è indispensabile. Specialmente ora, dopo il terremoto, e non solo per il patrimonio artistico, e per le case individuali, ma anche per i capannoni necessari alla fiorente industria casearia. 60 milioni di euro  promessi per i terremotati sono acqua fresca, rispetto ai danni quantificati. Forse il momento di gloria verrà  per Passera quando  Monti riuscirà  a fargli avere qualche miliardo dalla Banca europea degli investimenti, Ma se ne parlerà dopo le elezioni greche, oggi la vera spina dell’Europa.
2)  Luca  ripristinerà il reato di falso in bilancio? accetterà di pagare le tasse sul patrimonio, come servirebbe al paese, alleggerendo i più deboli, super tartassati?  Lo fece il generale De Gaulle, capo di una vera destra giusta. Ma in Italia? Al massimo chiederà tagli sulla Pubblica Amministrazione, come ha fatto oggi Squinzi, nuovo capo di Confindustria. Naturalmente saremmo d’accordo se tagliasse sugli F35, ma esigerebbe il licenziamento dei funzionari, come ha promesso di fare la Ferrero? E che farebbe sull’evasione fiscale, alta e molto diffusa, e oggi quantificata complessivamente  a 275 miliardi. Società civile? Troppo egoista per esserlo davvero.
3) E, a proposito della corruzione, saprà essere veramente europeo, seguendo le regole severe della direttiva  che l’Italia ha votato nel 1999, senza mai stipularla  sul piano giuridico?
 Il Pdl ha realizzato  finora un severo ostracismo al progetto del ministro Severino che ha minacciato  addirittura di dimettersi  per i 10.000 emendamenti proposti, ottenendo alla fine l’astensione di Alfano,dopo le botte delle elezioni amministrative.  Tuttavia il  testo  del DDL  così com’è, è molto indebolito rispetto alle norme della  direttiva europea nel 1999.
Infatti :
a) il ripristino del reato di falso in bilancio non è proprio contemplato
b)l’aumento delle pene per l’evasione fiscale nemmeno
c)l’allungamento dei termini di prescrizione, o il blocco assoluto quando l’imputato è rinviato a giudizio, resta un tabù.
d)  ed è sparito anche  il reato di auto riciclaggio
 Il Cavaliere  di ventura e di avventure con le belle donzelle,( che, a differenza di Don Chisciotte  si guarda dal difendere)  però non è stato  affatto contento dell’astensione di Alfano: si è rimesso in testa l’elmo, promettendo o minacciando di  tornare  in campo,cercando di abbracciare  Montezemolo (che esita ancora)  e  tutti i moderati italiani.(ma Casini gli ha detto di no). Infatti che ci azzecca lui col moderatismo?  Tieniti Monti,-gli canta Giuliano Ferrara, a ritmo di rap.
  Torna in campo con una proposta disperata sulla legge elettorale: si al doppio turno alla francese, ma con l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, una modifica della Costituzione fatta da un Parlamento di nominati e inquisiti, profondamente delegittimato agli occhi dell’opinione pubblica, una scusa per tornare  a votare col Porcellum…“Il principe è sicuro che sul suo seggio poseranno altre natiche”.
 Così  scriveva Eugenio Montale nel  suo Diario (1972). 
Luca  è quindi  il nuovo Cavaliere, a cavallo di un bel destriero che è il treno- Italo.  Pare abbia già venduto 100.000 biglietti.
Ma a noi interessano soprattutto  i treni regionali, che sono stati lasciati allo sfascio,dopo la costruzione dell’Autostrada del Sole, (quella che, secondo Carlo De Benedetti avrebbe unito l’Italia, visto che Garibaldi non ci era riuscito.) Non è vero, visto che la Salerno-Reggio Calabria è tuttora incompiuta.  Il Sud è rimasto solo e l’Italia resta separata, e non solo per le autostrade.
La rete ferroviaria dopo gli anni Sessanta  resta  del tutto insufficiente rispetto ai bisogni collettivi:  i treni   che portano i pendolari al lavoro   fanno veramente schifo  sul piano della pulizia e della manutenzione  ordinaria, non si può andare da Est a Ovest sul territorio, sono troppo pochi e affollatissimi. Non sempre i padroni del vapore  dicono e fanno le cose giuste, inseguendo preferibilmente i propri interessi…

3)  Stragismo e strategie:
 Lo stragismo potrebbe tornare!”.
Lo ha detto il Presidente Napolitano,nella cerimonia  in difesa della legalità, a Palermo,  a tutti i giovani  studenti, venuti da ogni parte d’Italia, per commemorare Falcone e Borsellino, invitandoli a farsi protagonisti politici del rinnovamento,contro tutte le mafie.”
La scuola è uno snodo fondamentale di formazione per il futuro  e  di educazione democratica : lo pensava anche il Generale  Alberto Dalla Chiesa, quando a Palermo aveva auspicato una strategia radicale anti-mafia, a partire dalle scuole, perché la società siciliana fosse implicata in una vera lotta in difesa della legalità. Un ragazzo  palermitano era morto per una dose eccessiva di droga.  Ma il Generale venne lasciato solo, come doveva  accadere a  Falcone e Borsellino 10 anni dopo.
 Lo diceva anche mio padre, che la scuola era importantissima,  nella sua prefazione ad un’antologia scolastica”La letteratura della mafia”. (Roma, Bonacci, 1988)
Aveva incluso un brano di Carlo Levi  tratto da “Le parole sono pietre”, sull’assassinio diSalvatore Carnevale, uno dei 47  sindacalisti uccisi dalla mafia, schierata accanto ai grandi proprietari terrieri e agli imprenditori.
Tra loro c’era anche Placido Rizzotto, ucciso da Luciano Liggio nel 1948,  i cui resti sono stati ritrovati ora e identificati grazie al DNA. L’allora capitano Dalla Chiesa aveva fatto arrestare l’assassino, fuggito al Nord per affari edilizi, venne processato ma  anche scandalosamente assolto. Mio padre era profondamente entusiasta del maxi-processo, (dic.1987), “perché  le inchieste giudiziarie e le iniziative socio-culturali in corso cominciano a coinvolgere la società civile, con i giovani in prima linea”.
Ma c’è una cosa  che la criminalità organizzata non riesce a tollerare: è la confisca dei  propri beni, mobili ed immobili, frutto dei loro traffici illeciti, voluta dalla legge di Pio la Torre, ucciso nell'aprile 1982.  Don Ciotti ha segnalato le difficoltà pratiche  che ancora si frappongono alla realizzazione del disegno di legge, voluto da Alfano, quando era Ministro della Giustizia.
Non è per caso che l’attentato alla scuola di Brindisi, intitolata a Francesca Morvillo-Falcone,  un istituto che aveva preso un premio europeo sul percorso formativo  in favore  della legalità, sia avvenuta in concomitanza con l’arrivo della carovana anti-mafia dell’Associazione Libera-terra, in giro per tutta l’Italia,  guidata da Don Ciotti.  Infatti proprio a Mesagne, un villaggio della provincia di Brindisi,  che ha dato i natali a Pino Rogoli, fondatore  della Sacra Corona Unita,(1981) l’associazione  aveva confiscato un fondo appartenente a  uno dei suoi membri, destinandolo ad uso sociale. . Una coincidenza? No, perché l’operazione era avvenuta , grazie a un pentito, Penna,  che è risultato essere lo zio di una delle ragazze sul pulmann  proveniente da Mesagne.
Li il 2 maggio è stata bruciata l’auto di Fabio Marini, presidente dell’ Associazione Anti-racket, e la settimana scorsa la polizia ha  arrestato 16 persone, tra cui amici e parenti delle ragazze dell’autobus. Un primo bus che veniva da un altro villaggio è stato fatto passare, e i ragazzi sono andati tranquillamente in classe, mentre  contro il secondo  è stato azionato il timer, per far esplodere le 3 bombe a gas.
Chi ha voluto questa follia?  Dopo gli errori che hanno rischiato di vedere vittima di un linciaggio una persona che non c’entrava nulla è meglio lasciare gli inquirenti   al loro lavoro di indagine. E’ emerso un dato importante: nelle bombole era stato parzialmente tolto il gas e sostituito con esplosivo,manipolazione altamente tecnica. Pare che fossero in due.  Speriamo solo che gli autori non appartengano, come è già accaduto in passato, alle fila dei servizi segreti deviati, che hanno spesso  seminato terrore per ostacolare i veri cambiamenti necessari al paese. (Lerner ha ricordato il caso Bertoli, del 1973, che si era proclamato terrorista,ma che era risultato essere successivamente un  agente dei servizi).
Conclusione:  Oggi il paese, in preda a una crisi economica senza precedenti, è più che mai in bilico, tra cambiamenti e restaurazione.(per la riforma del mercato del lavoro, con gli esodati, per i licenziamenti chiesti a gran voce dalla Confindustria, per l’azione dura  contro l’evasione, la riforma per la corruzione, la riforma fiscale, quella della confisca dei beni appartenenti ai mafiosi e ai corrotti-corruttori. Molte cose potrebbero cambiare o essere definitivamente bloccate.
 Il paese è  di nuovo in bilico: come lo è stato nel 1969, all’epoca della strage di Piazza Fontana, quando erano sul tappeto i nuovi  contratti di lavoro, e quando gli operai si univano agli studenti, gridando nei cortei  alla Confindustria in coro:
              “ vaffanculo il costo del lavoro!
  Quella strage a Milano  avrebbe poi  garantito nel 1972 l’avvento di un governo di centro-destra per la restaurazione: lex and order.  
 L’Italia  doveva essere in bilico per tutti gli anni Settanta, con un centro-sinistra inadeguato, fino alla morte di Aldo Moro, favorevole a un patto col PCI, dopo la catastrofe cilena.(1973) e la sua affermazione alle elezioni del 1976. Per questo venne ucciso. Le brigate rosse fecero parte attiva del progetto, finto-rivoluzionario,  con  personaggi agli ordini dei servizi. Un esempio fra gli altri, Mario Moretti, oggi in libertà.  
 Andreotti aveva formato il governo di solidarietà nazionale nel 1979, con i voti dei comunisti, avendo lui si, a differenza di Aldo Moro,  la fiducia di Kissinger.Trionfavano i Bot ad un tasso del 16%, per poter pagare gli stipendi alla Pubblica Amministrazione, si mandava la gente in pensione dopo 14 anni di servizio, sei mesi e un giorno, e si creavano le pensioni d’oro, per eliminare i vecchi burocrati. In vece della riforma dei suoli del demanio, si approvava l’equo canone.  Si apriva la voragine del debito pubblico, raddoppiato a 800 miliardi di lire, contro- riforme che abbiamo duramente pagato e  ancora stiamo pagando.
Grazie a Craxi, divenuto Presidente del Consiglio nel 1980, si decretava il blocco della scala mobile per frenare l’inflazione. Ed per questo che oggi salari e pensioni sono tra i più bassi in Europa.
La parola d’ordine era:“governabilità”, e per farlo  si volevano riforme economico-sociali, che traghettassero il paese verso la modernità,come per es.quella dell’informatica, (cosa eccellente),  ma si bloccavano contemporaneamente  tutte le battaglie sociali dei lavoratori, alleandosi con la Fiat  di Romiti, che volle la famosa  Marcia dei 40.000.
Ancora non è stata fatta piena luce sui mandanti di tutte le stragi degli anni Settanta.(A Brescia, a Piazza della Loggia, alla stazione di Bologna, sull’Italicus). Ma il terrore ci fu.
 E il paese doveva tornare  di nuovo in bilico  nel 1992, quando era in corso il processo Mani Pulite, a Milano, che vide la scomparsa della DC e del Psi e il suicidio di politici e di imprenditori. Falcone, isolato a Palermo, doveva andare  al Ministero della Giustizia a Roma a lavorare con Martelli, per  creare la Direzione nazionale anti - mafia, un coordinamento di tutte le procure distrettuali,a somiglianza della FBI. Cosa che ancora oggi i magistrati americani lodano,- dicela Ministra Severino che li ha incontrati a New York.
 La mafia avrebbe potuto uccidere Falcone a Roma, dove camminava senza scorta, ma aveva bisogno di dichiarare guerra allo Stato con una modalità spettacolare, come quella a Capaci.. Per avere la pace e la libertà di fare affari con la borghesia mafiosa locale e nazionale, che era stata spaventata dall’omicidio di Salvo Lima, ma che ora voleva tornare al way of life tradizionale e convivere con la mafia militare, sempre utile per difendere i propri interessi.
 Lo stragismo era una strategia molto precisa: quella di seminare terrore,   nel momento in cui il paese  doveva scegliere, tra riforme vere per la  lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo rosso e nero, oppure  mantenere  lo statu quo” della conservazione e della convivenza mafia-politica. A  questo servirono tutte le stragi del ’93 sul continente.
 Monti ha detto: la sola ragione di Stato è oggi la ricerca della verità. Con questi chiari di luna? Oggi in tempo di crisi di liquidità, la mafia è infiltrata al nord, con la finanza e con le imprese,- ha detto Ingroia.
 In bocca al lupo, Presidente!  Ma finora troppe stragi sono rimaste nel mistero, e il segreto di stato non è stato mai tolto, anche quando al governo c’erano uomini di sinistra che avrebbero potuto farlo.
La Sicilia: Metafora dell’Italia
 Malgrado la vittoria di  Leoluca Orlando a Palermo ci sono ancora troppe incertezze nella Trinacria.  A luglio si dimetterà il governatore  Lombardo, accusato di collaborazione con la mafia, come il suo predecessore Salvatore  Cuffaro, detto “Totò vasa vasa”, ora in galera.
Matteo Messina Denaro  è ancora in libertà, ben protetto dai molti affari  sul territorio con insospettabili colletti bianchi, (la stessa rete che ha protetto per anni anche la latitanza di  Provenzano),  e  il processo Dell’Utri  a Palermo deve ricominciare: un nodo essenziale per capire  20 anni di storia italiana.
 A Caltanissetta si indaga sul delitto Borsellino, e sui depistaggi, grazie al falso pentito che si è accusato di tutto, e si deve ancora spiegare  il furto della famosa agenda rossa. Chi è stato?
Ormai  tutte le mafie sono riunite in confederazione, si prestano gli esplosivi fra loro, al momento opportuno, (come fece la SCU che li diede a Riina  per l’attentato di Capaci) E  dalla Calabria interloquiscono anche al Nord, come ai tempi di Luciano Liggio, come il caso Belsito dimostra per la Lega, all’insaputa di  Maroni, che si riteneva un ottimo Ministro degli Interni..
Che cosa accadrà? Lo stragismo può ridiventare funzionale. Ora è il Fai, federazione anarchica italiana nel mirino della polizia.  Chi sono e chi si è infiltrato?
 Il  governo Monti è stretto fra la crisi greca, il disagio sociale al massimo, fra cassintegrati, e esodati, rimasti senza stipendio e senza pensione.   Con un  sogno: quello  dell’impossibile equità fiscale, mentre le  riforme anti-corruzione e anti-evasione, sono tanto ostacolate dagli elmetti d’oro  in campo.
 La riforma della legge elettorale è cruciale, ma le proposte del Cavaliere di ventura la allontanano, come accadde al tempo della bicamerale.  Mentre il patto proposto da Bersani di inserire anche le liste civiche  accanto a quella del Pd, di Idv, e di  Sel  potrebbe favorire un ricambio nel nuovo parlamento, qualora il doppio turno venisse adottato.
Vorremmo al governo persone che abbiano forte il senso di responsabilità culturale e politica  nell’esercizio della loro funzione,  e che nessuno aspetti più per dimettersi  che sia   il tribunale  a giudicarli  colpevoli o meno di reati sul piano penale.
La vittoria della Lista a 5 stelle alle amministrative  ha innovato il metodo: rifiutano i finanziamenti pubblici, che i partiti hanno sempre voluto, anche oggi, sebbene dimezzati. Ma la Corte dei Conti auspicata per i controlli è sparita dal decreto. Perché?
 Speriamo che i nuovi sindaci, molto giovani, stellati come quello di Parma, di Mira e Comacchio,e non stellati, come quello di Rieti (Sel), dimostrino che, a cominciare dal loro territorio, sia possibile un’altra musica per la difesa dei beni comuni. Parlano con tutti, non monologano, come il capo.
 E che una nuova Alba sia possibile anche a livello nazionale, visto che Grillo sulla mafia continua a dire cavolate (E che sarà mai un po’ di pizzo?) : per ora è solo contro, su tutto, continuando  ad insultare gli avversari, senza specificare che cosa vuole fare  di positivo per il  futuro del paese.  I morti continuano a svegliare i vivi…Le navi della legalità lo hanno dimostrato.
Ci riusciranno i  nostri giovani a costruire un altro paese, un Italia civile  contro l’Italia  politicamente mafiosa?

mercoledì 16 maggio 2012

Rivoluzione di velluto: due donne per l’Europa

Me lo auguravo sinceramente: è la seconda vittoria della SPD tedesca nel lander più vasto in Germania, con 13 milioni di elettori.  il Reno-Westfalia, una vittoria di  una coalizione rosso-verde.  E ha vinto una simpatica bionda con occhi azzurri,  la signora Kraft.
Ha salutato l’annuncio con  lacrime di gioia, perché la CDU dominava la Westfalia  da 12 anni, grazie al suo avversario,  l’autorevole  Ministro dell’Ambiente del governo  Merkel.
 Il presidente  del partito socialdemocratico,  Sigmar Gabriel, potrebbe forse riproporre la signora Kraft  per le prossime elezioni federali nel 2013. Eva contro Eva !
La coalizione per governare il paese non sarà la stessa di oggi, CDU e liberali, quindi la linea austerity di Merkel cambierà, a vantaggio della solidarietà verso i paesi con problemi di debito e di recessione.
Mai come oggi l’inno alla Gioia di Beethoven può ridiventare il canto della nuova Europa, ed è il miglior auspicio per l’ incontro a Berlino tra François Hollande e  la signora Merkel
Sigmar  Gabriel ,  ha già detto di non condividere affatto  il progetto governativo  di austerità   Intervistato oggi dal corrispondente di Repubblica ha dichiarato il Fiscal compact, così com’è non può funzionare.. Anzi. Sono misure fortemente recessive, che hanno già  visto aumentare il debito.
I punti qualificanti del pacchetto di misure concordato da lui  con Hollande sono quindi:
a) una tassa sulle transazioni bancarie per finanziare programmi di sviluppo)
b)iniziative europee per la disoccupazione giovanile.
C) uso veloce dei fondi UE per istruzione, ricerca, tecnologia, e agricoltura
d) Distinzione tra banche di affari e banche di investimento
L’interesse  nazionale tedesco è la stabilizzazione dell’eurozona,come è stato in passato  la riunificazione delle 2 Germanie.
Bisogna dare un futuro ai giovani europei, e superare il divario estremo sociale e culturale in Europa. Per ratificare al Bundestag il Fiscal Compact, Angela Merkel ha bisogno di una maggioranza di 2 terzi, quindi del nostro voto.  Dovrà quindi venire a patti su crescita e pareggio di bilancio.
Il Premier  Monti sarà presente alla riunione dell’Eurogruppo, e dovrà mediare tra la linea del rigore e quella della crescita, avanzando con decisione alla Cancelliera  la proposta di scomputare dal deficit del bilancio le spese per la restituzione del denaro che lo Stato deve alle imprese italiane  da anni. (Un debito di 20 miliardi di euro). Sono denari assolutamente necessari alle piccole e medie imprese per ripartire verso lo sviluppo, ed evitare bancarotta e suicidi. E’ già pronta una class-action contro lo Stato da parte degli imprenditori. .
Mr. Monti, in bocca al lupo! Anzi alla Lupa!..
Dovrà anche convincerla ad approvare l’erogazione di project-bond  per la BEI, per dinamizzare la nostra  economia in ristagno. E’ urgente  finanziare la banda larga,  le infrastrutture e la ricerca. Ora  il premier è negli Stati Uniti, convocato da Obama, molto preoccupato dalla crisi europea e anche dei sondaggi che danno Romney in testa
b)  Ma c’è un’altra signora alla quale l’Italia dovrà essere molto  riconoscente:è la Ministra delle finanze svizzera, Eveline Widmer Schlumpf, che è riuscita a mettere in discussione un  gran tabù nel suo paese, l’eliminazione del segreto bancario.
 Già Obama, dopo la crisi finanziaria del 2008 aveva chiesto  con intransigenza al governo di Berna di farlo,  per stanare tutti gli evasori fiscali americani, in fuga in Svizzera,  nel momento gravissimo col fallimento della Lehman Brothers.   Minacciava di  cacciare via  tutte le grandi banche elvetiche presenti in America. Tremonti aveva profittato dell’occasione per  inserire la Svizzera nella black list dei paradisi fiscali più comodi, visto che da anni, fin  dai tempi di Vito Ciancimino, venivano riciclati anche capitali sporchi del traffico di droga, lavandoli:  più bianco del Dasch!...
 Ma non solo: ora ogni direttore di banca dovrà anche informarsi sulla dichiarazione dei redditi del cliente italiano, per accertarsi che non si tratti di capitali esportati per evadere il fisco. (Un banchiere di Ginevra era sull’orlo della crisi di nervi per questa prospettiva!
 I politici non avevano mai messo il bastone di traverso  per controllare il loro lavoro)
Eveline è ora  riuscita a far incavolare seriamente anche Mr. Sergio Ermotti, già braccio destro di Alessandro profumo a Unicredit, e ora divenuto presidente del colosso bancario elvetico  UBS.
Nel 2011 a Lugano centinaia di italiani avevano portato valigette con migliaia di euro, lingotti e gioielli.  Ermotti teme ora  di perdere tutti  i clienti, che potrebbero trasferire i  loro patrimoni  in  banche straniere concorrenti, a colpi di clics. Monti ha voluto  chiedere solo ora  la doppia tassazione, come la Germania e l’Inghilterra, avendo atteso l’ok del Parlamento europeo a Strasburgo.  Speriamo   che non sia troppo tardi  e che  il Ministero del Tesoro possa ricuperare quanto gli spetta dei 150 miliardi  finora evasi. Malagutti, autore del libro “Capitalismo di rapina”,  sostiene sul Fatto quotidiano che nessun paese europeo in questo momento di crisi  possa permettersi di vedere risorse ingenti scappare via, e costringere a sacrifici  solo chi lavora e paga le tasse. Se la  gente arriva a suicidarsi per difendere la propria dignità, il momento è arrivato di dire: basta!
Eveline ha agito con tanta determinazione anche per tutelare gli interessi delle imprese svizzere,  che hanno importanti quote di export in Europa e specialmente in Italia, e che rischierebbero di non vendere più  nemmeno una tavoletta di cioccolata se la miseria  continuasse a dilagare  in tutto il Continente,  come uno tsunami.

Il Presidente  Obama, è molto preoccupato per quanto accade in Europa, ma i suoi guai  con la finanza speculativa non sono ancora  finiti, perché non avendo potuto riformare Wall Street, dando alle banche regole precise sull’uso dei derivati, ora si ritrova con la  J.PMorgan- Chase Bank, che ha un buco di 2 miliardi di dollari:  l’ennesima truffa ai danni dei titolari dei conti e dei risparmiatori.
Questo accade mentre in Italia il Monte dei Paschi di Siena, la più antica in Italia, ha un buco di 8 miliardi di euro.  (Noi siamo sempre i primi !)
Ci sono 4 indagati, fra banchieri e funzionari della Fondazione…mentre gli impiegati  di MPS che hanno perso il lavoro,  nelle vie di Siena hanno inalberato cartelli di insulti: “la Banca della Magliana”… “Il Monte dei fiaschi”…
Una vera tristezza perché la città  e il territorio facevano  i loro   progetti  socio-economici contando sui capitali che la Fondazione metteva sul piatto.  Il nuovo presidente è  ora Alessandro Profumo. Sarà lui il salvatore?
Intanto l’agenzia di reting Moody ha declassato 26 istituti di credito italiani e poi toccherà anche a quelli spagnoli. La tempistica è a dir poco sospetta!...occorre d’urgenza prendere provvedimenti contro di loro.
                                                    
2)  Crescita ed equità.

Visto che il Presidente Monti ha accertato il grave stato di disagio economico e morale in cui versa tutto il paese, dovrà con coraggio ritrovare il cammino smarrito dell’equità sociale, e, accantonando il liberismo al quale si è finora ispirato con le parziali liberalizzazioni, potrebbe  ricuperare   alcuni  sani criteri keynesiani,  come propone Gabriel, con l’aiuto dei projects-bond, grazie alla Banca Europea degli investimenti. In Italia oggi  con 7 milioni di disoccupati non si scherza! Si dovrebbero assumere in programmi di pubblica utilità, da gestire su tutto il territorio.  Era così che grazie al New Deal l’America riuscì a superare la grande crisi del ’29, poiché 3 agenzie statali fra il 1933 e il ’43, diedero lavoro a molti milioni di persone, che lo avevano perso ( con una disoccupazione al 25%) .I soldi delle tasse in Italia  non vanno messi solo per sanare il deficit di bilancio ma anche nel rilancio economico per creare posti di lavoro. E’ quello che Stiglitz ha detto a Monti.
Oggi la California è sull’orlo del default: ma è grazie alla struttura federale USA  che  la Banca  Federal Reserve  ha potuto salvarla.
Per avere una Banca europea con uno statuto diverso dall’attuale BCE , in grado di comprare con eurobond il debito dei paesi membri, bisognerebbe modificare il trattato di Mastricht e vincere la resistenza dichiarata della Bundesbank. Uno scenario difficile.
Solo ulteriori passi verso l’integrazione potrebbero salvare l’Europa dalle speculazioni dei mercati: chiedendoci  poi  di inserire nella Costituzione il fiscal compact  ci hanno fatto entrare per i prossimi  20 anni in un girone di manovre,  che  costeranno a dir poco 45 miliardi all’anno. Non ci salveremo più.
Il Pd  dovrebbe francamente  astenersi  dal votarlo in Parlamento, visto che anche la SPD, potrebbe farlo al Bundestag, dopo la vittoria Kraft.
  Anche se il Ministro Passera ha previsto 100 miliardi di euro per lo sviluppo, non basteranno. Ne occorrono  non solo per la Tav ma anche  per le infrastrutture ferroviarie regionali, ancora molto arretrate nel paese,  per l’istruzione e  per la ricerca.
 Né imprenditori né lavoratori vogliono morire di rigore e austerità. Lo stesso Passera  ha espresso al riguardo  le più vive preoccupazioni.
Luciano  Gallino  gli suggerisce allora di evocare con Monti il trattato istitutivo dell’Unione Europea, in particolare la dichiarazione n.49 che riguarda l’Italia:“L’economia italiana dovrà affrontare molte difficoltà, ed è bene evitare che insorgano tensioni pericolose con la bilancia dei pagamenti o il livello dell’occupazione. Se no il presente trattato sarà inapplicabile in Italia.” Argomenti da dibattere con la Cancelliera.
In Italia sono 11500 le imprese che hanno chiuso per fallimento. Il debito è ancora salito, e stiamo a 1746 miliardi di euro e lo spread è a 430 euro. Purtroppo  proprio l’articolato del Fiscal Compact, così com’è,  impedirà a Monti  di  finanziare l’occupazione, come la situazione richiederebbe, e i sacrifici chiesti agli italiani verranno vanificati. Rigore si, ma la morte meglio di no!...
 Abbiamo più che mai bisogno di project-bonds.  
Nel 2013 con le elezioni in Italia e in Germania un’altra Europa sarebbe possibile.

3) Urgente e ineludibile la nuova legge elettorale:
Il pd deve  ora smetterla di inseguire i progetti di Casini,  favorevole a una legge elettorale proporzionale  ispano-tedesca, che ci porterebbe a un’ulteriore frammentazione.
Casini è orientato a riallearsi col PD, ora che la Lega è veramente nei guai e rischia di sparire.
Sbrighiamoci  allora  a votare   una   nuova legge, con collegi nominali e a doppio turno,  che già esiste per i sindaci, visti gli ottimi risultati che questo sistema  ha prodotto in Francia sul piano nazionale.
Dimezziamo il numero dei parlamentari e i loro stipendi, e  limitiamo  la durata del mandato solo  a  2 legislature. Trasformiamo  la struttura del Senato, in Camera  delle autonomie regionali.  Sarebbe ora di  dare  ai cittadini un’altra immagine della politica : un servizio  per loro, e non una poltrona a vita per sé stessi, se saranno in grado, dopo due mandati,  di tornare al loro lavoro professionale. Sarebbe un sogno  finalmente tornare a  scegliere chi ci rappresenta, sulla base di competenze reali, per un Parlamento dove non ci siano inquisiti per corruzione, imbucati li solo per sfuggire alla galera.
E’ urgente farlo per tagliare le ali alle Destre, presenti  nel paese e dovunque in Eurozona, che vogliono uscire dalla moneta unica  e mandare al macero tutte le conquiste democratiche realizzate in 60 anni. Una deriva assolutamente weimariana.
                           
4) La Grecia: spina della  Eurozona. I problemi dell’euro.

Dominique Strauss Kahn quando era a capo della Fondo Monetario Internazionale aveva previsto un incontro con  Angela  Merkel per convincerla a salvare insieme rapidamente la Grecia, in un  momento in cui   le somme necessarie  per farlo non erano  di grossa entità :
Solo 16 miliardi di euro.
Alla vigilia di quell’incontro scattò la trappola,  tesagli dai servizi segreti francesi del Sofitel agli ordini di Sarkosy, nella quale il socialista, probabile vincitore delle elezioni  presidenziali  2012 , cadde, senza avere un attimo di dubbio.
Ora allla Diallo, la  cameriera che lo ha accusato di stupro, facendolo addirittura arrestare,  ha chiesto 1 milione di dollari di risarcimento, per   aver danneggiato la sua immagine professionale e avergli fatto perdere il posto. Probabilmente aveva  anche nemici nella struttura dell’FMI, che hanno approfittato della situazione: gente della Goldman Sachs , come   ha detto lui stesso  nella sua  recente intervista al Manchester Guardian.
La conseguenza è stata gravissima: Ora i greci,  massacrati da tagli e tasse, senza governo possibile, dovranno  andare  a nuove elezioni il 17 giugno. Una soluzione dracmatica! Se tornassero  alla loro moneta di origine perderebbero il 70% del potere di acquisto: si sono già  tutti precipitati allo sportello, ritirando in una mattina 700 milioni di euro.
 In questa situazione le banche francesi e tedesche  creditrici ne sarebbero molto danneggiate, ed ecco perché nella loro conferenza stampa dopo l’incontro a Berlino sia Merkel che Hollande,  consapevoli del disastro,  hanno dichiarato di voler fare il necessario perché il paese resti nell’Eurozona. Ma c’è bisogno di erogare  subito 30 miliardi di euro.
 Peccato davvero  aver atteso tanto tempo, e  non aver comunitarizzato il loro debito, come chiedeva il Presidente del Pasok, Papandreu,  che non ne  era certo  responsabile, perché era dovuto ai ricchi evasori  e  al governo di destra in carica prima di lui.
Oggi tocca  dover spendere ora  il doppio del  denaro, dopo aver  massacrato la popolazione con tagli e  restrizioni umilianti.
 La ricetta dell’austerità non ha funzionato nemmeno per la Spagna, con uno spread ora a 500 euro. Lo ha detto Rajoy.
Gli Indignados sono di nuovo in piazza perché come la sinistra radicale  in Grecia  che vuole  restare nell’Eurozona e non uscire  dall’euro.  Ma non vogliono pagare un debito che non hanno fatto loro e sono per un’altra Europa, come Hollande e Gabriel.

4) L’Europa siamo noi.

 In Italia nel 1998 venne messa un euro-tassa per entrare nella moneta unica. L’Europa godeva di prestigio a quell’epoca:  e noi accettammo il tasso di cambio lira-euro a 1936 e la tassa di scopo.
 Era un cambio per noi molto elevato, e, per non aver severamente  controllato i prezzi allora,  lo abbiamo pagato con un’inflazione pesantissima. Ma se ora  uscissimo dalla moneta unica  il tasso  sarebbe a 2700 euro, con una perdita del  nostro potere di acquisto  assolutamente fallimentare. 
Non dobbiamo per questo   cedere alle facili  istanze demagogico-populistiche  che erano un tempo della Lega, e che ora sono di Beppe Grillo e di altri.
Per  le prossime  elezioni  occorre una Carta Costituente europea dei beni e dei valori comuni,  quelli  veramente fondanti dell’Unione, per fronteggiare la dimensione puramente  mercantile del diritto comunitario.
L’Europa siamo noi: occorre un indirizzo politico espresso dal basso e dalla cittadinanza attiva, per coniugare due livelli di democrazia, quella rappresentativa e quella partecipativa,attraverso nuovi strumenti, manifesti, referendum on line  sui temi importanti, come l’ambiente, le  energie rinnovabili, il lavoro, e  la giustizia sociale, per salvaguardare i lavoratori dalle ineguaglianze crescenti,  il fisco progressivo uguale per tutti i paesi,  la protezione  della vita  culturale e del patrimonio, dell’informazione,  la legalità contro la corruzione e le mafie,  la parità dei diritti sociali e umani  delle donne, in un mondo ancora largamente patriarcale e violento nei loro confronti.
 I partiti  hanno  attualmente in Italia  tutti i benefici di un soggetto privato, ma hanno a disposizione ingenti risorse pubbliche: le nostre. (Il caso di Lusi e della Lega sono li a provare il totale arbitrio delinquenziale dell’utilizzo. )
 Siamo quindi favorevoli  a un nuovo laboratorio politico, per un allargamento dello spazio pubblico, che includa orizzontalmente i cittadini, attraverso le loro associazioni, le loro aggregazioni nelle quali possano confrontarsi e decidere, fino a disegnare  azioni concrete sui problemi che li riguardano da vicino.
Con alcune regole :  il rifiuto di gestire risorse clientelari, selezionando i candidati con le primarie, salvaguardando  i diritti delle minoranze.
Dobbiamo rifiutare l’eccessiva personalizzazione della politica, con gli ego-mostri che ci hanno assediato e continuano ad assediarci attraverso i media, e privilegiare invece  le persone, con capacità di ascolto, di empatia, generosi e rispettosi degli altri.
Vogliamo una nuova cultura delle relazioni sociali, per non sentirci sempre ospiti , ma protagonisti  alla pari, per decidere e attuare le scelte  che ci riguardano. Cosa che hanno cominciato a fare quelli della lista a 5 stelle ma che deve essere ancora migliorata ed estesa a nuovi soggetti politici. 
Il partito politico  in Italia è purtroppo un sistema organizzato con strutture burocratizzate, spesso opache, piramidali, fatto di oligarchie  che privilegiano una pratica verbale  violenta nel dibattito, spesso  iper-competitiva. E anche Beppe Grillo non sfugge a questa logica.
Il problema si pone ora per le prossime elezioni europee .
E’ quindi a Bruxelles e a Strasburgo che dovranno cambiare le cose, se vogliamo ottenere  una nuova Europa federale, veramente integrata, attenta alle  esigenze e ai bisogni reali dei suoi cittadini, in  una sfera pubblica completamente rinnovata.
Ci riusciremo?