domenica 26 agosto 2012

Armonie di un concerto. Disarmonie sconcertanti tra parole e realtà

Due ore di felicità, intensa e assoluta, col concerto  del Grey Cat Jazz festival, approdato sulla magnifica piazza medievale di Massa Marittima, grazie all’intelligenza culturale  di Lidia Bai, sindaco della città.
La musica di John Cotrane, è stata accolta con profonda emozione da un pubblico colto e civile che ha ascoltato con  attenzione la storia personale del musicista afro-americano, narrata con  molti particolari : un ragazzo nero della Carolina del Sud, che faceva musica in  famiglia, a tutti sconosciuto, benché fosse amico del già famoso Miles Davis, che a  New York suonava in  concerti nazionali, e anche nei nights più famosi d’America.
  Alla fine dei suoi concerti, ad Atlanta o a Charleston,  Cotrane, apprezzato e applaudito, tornava ad essere però  il ragazzo negro, discendente degli schiavi che raccoglievano il cotone nelle grandi piantagioni.  Con dolore: non era  riconosciuto nel suo valore e nella dignità di grande autore jazz….
Il sassofono, suonato  magistralmente da Stefano Cantini, si arrampicava in alto, lungo lo splendido campanile della cattedrale di San  Cerbone, nascondendosi tra le bifore, ora illuminate ora spente.  E singhiozzava, struggente,  un grande dolore umano .
Mi chiedevo quale rapporto estetico abbia potuto magicamente instaurarsi fra il  grande jazz americano e la bellezza di una piazza medievale italiana, e perché  la sofferenza di un ragazzo negro  ci abbia  rimandato ai negri italiani del Terzo Millennio: quelli che si danno fuoco su piazza Montecitorio, perché precari da sempre e senza futuro, mentre tutti pensano soprattutto  allo spread e alle Borse in altalena…
Il ruolo sociale  dell’arte è trasmettere al tempo stesso disperazione e speranza, e di farlo in modo formalmente ineccepibile…
Gli interpreti di tutto questo, sono stati i musicisti  del Gray Cat jazz festival, amici da sempre, perfettamente integrati: il batterista  Borri e il contrabasso, Tavolazzi, dialogavano  fra loro, in superbo contrappunto col sassofono e con  la splendida tromba di Enrico Rava, ospite speciale della serata, mentre il pianoforte, suonato da Francesco Maccianti,  trovava lo spazio giusto per dire magistralmente la sua.
Per tutto il concerto momenti di  angoscia e felicità si sono regolarmente  alternati, e quinci uscimmo a riveder le stelle…
                    
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E’ stato quindi molto duro riprendere le serate consuete, la lettura dei giornali e l’ascolto dei tg…
L’impressione è stata che ad avere il cervello intercettato sono oggi in molti!...Soprattutto a sinistra.
Chi avrebbe mai pensato che l’autore di un libro anti-mafia “Non  è la piovra”, come l’ex-magistrato Luciano Violante, comunista da sempre,  avrebbe un giorno potuto tuonare contro il “populismo giuridico”, accusando di golpe anti- Monti e anti-Napolitano i giornalisti del Fatto Quotidiano, colpevoli di voler creare un nuovo partito eversivo: quello della Costituzione, insieme a Grillo e a Di Pietro. Un’intervista su un cosiddetto giornale serio della grande borghesia italiana, La Stampa” ha suscitato reazioni entusiaste a destra.
Quando ricopriva il ruolo di Presidentedella Commissione anti-mafia , tra il  ’92, e il ’94 , Violante era stato messo al corrente della trattativa in corso, ma non l’aveva accettata: tuttavia ha impiegato più di 20 anni per informare di  tutto questo i  magistrati di Palermo che sulla vicenda  indagano.
E oggi si fa vivo,  delegittimando  i suoi colleghi magistrati,  in difesa del Colle e di Palazzo Chigi.
Eppure da giovane comunista aveva difeso il magistrato Alesandrini, pronto anche a morire , per difendere la giustizia e la legalità,  nel sacrosanto esercizio del proprio  ruolo.
Benedetto Croce diceva che in  gioventù si prende la scarlattina delle  idee coraggiose.   Poi, per fortuna,, invecchiando   passa!..
Purtroppo,- diciamo noi- Violante è invecchiato, come del resto è invecchiato Giuliano Ferrara. Ma  si conservano.

b) Anche  il Premier ha ritenuto grave quanto è accaduto con le intercettazioni a Mancino, in conversazione col Capo dello stato, e, senza attendere nemmeno il parere della Consulta, interpellata per l’occasione da Napolitano sul conflitto di attribuzione, ha promesso un intervento del Governo.
A Rimini, al convegno CL   Passera,  ha chiesto una legge  sulle  intercettazioni, come uno dei compiti  più urgenti  del Ministro della giustizia  Severino… (proprio quella legge che a Berlusconi non  è riuscito di fare!...) Berlus-Monti continua… Domanda: anche Passera è stato intercettato?
A Bersani non pare che questa legge  sia la priorità assoluta, come ha già detto timidamente, e su questo argomento speriamo in una grande manifestazione popolare , da indire a settembre, visto che il Fatto, ha già raccolto 120.000 firme per difendere procure, giudici,  intercettazioni e legalità, senza bavagli.
Padellaro e Travaglio: santi subito!....

c) Decisamente la eccezionale calura estiva intercetta più di un cervello!

Sicuramente di un bel “pinguino”, air conditionner” pare aver bisogno Eugenio Scalfari, che dopo aver fondato Repubblica la sta vigorosamente affondando, mettendo a picco tutta la linea editoriale  fin qui più o meno onestamente sostenuta per oltre 30 anni.
E vittima dei suoi rimbrotti è  ora un illustre collaboratore del giornale, ex Presidente della Consulta, illustre costituzionalista, reo di aver  criticato il Quirinale  per tutta la sua azione sulle intercettazioni: Gustavo Zagrebielsky Anche  Rodotà ha parlato della  “leggerezza” di Napolitano  e Franco Cordero di un ritorno all’ancien Régime dello statuto Albertino. Gustavo, una nostra persona di famiglia, è  quindi in ottima compagnia.
Ci siamo chiesti se Ezio Mauro sia partito in vacanza e se tornerà in  tempo per  calmare la bulemia di editoriali  da parte del fondatore, e mandarlo  al fresco, in vacanza,  prima che i lettori di Repubblica, tra cui mi annovero anch’io,  smettano di comprare il giornale.  Travaglio gliele ha cantate tutte  e ha fatto bene.
Un grande giornalista  come Scalfari non può mettersi a raccontare balle perché  ritiene la difesa di Napolitano e del governo  Monti siano rispondenti alla  convenienza politica del momento. Favoreggiamento del potere, e non  analisi critica.
  Ezio Mauro  ha preso la difesa di  ambedue: di Scalfari che lo ha scelto come direttore del giornale e del suo amico Zag,  dando loro  ragione. A Repubblica si discute!...
Ora dopo l’intervista al Corriere della Sera del 25 agosto,  il Procuratore Ingroia, ritenendo di essere stato abbastanza difeso dall’Associazione nazionale magistrati, da Caselli  e dalle firme on line di  120.000 cittadini,  ha preso  le distanze dalla polemica giornalistica e politica che lo ha collocato contro Napolitano, per difendere ulteriormente il lavoro  concluso sulla trattativa, sperando forse di  indurre il governo Monti a costituirsi parte civile nel  prossimo processo, come gli chiedono a destra e a sinistra..
 D’altra parte   Zag ha espresso ulteriormente la sua convinzione che il ricorso di Napolitano  sia stato inopportuno e che possa mettere in  grave imbarazzo la Consulta, a fronte dell’ardua scelta:  a chi dare ragione, al Colle o alla Procura.  Quale che sia la risposta  ambedue  le  istituzioni ne uscirebbero lacerate.
Speriamo quindi vivamente che il Presidente segua il suo  saggio consiglio: ritirare il ricorso,  convincendosi che sia stato  Mancino, con le sue insistenze,  il vero  responsabile di tutto il pasticcio.
L’Italia è in grande difficoltà, e  certo, di tutto  aveva  bisogno tranne che di  tutte queste angosciose  polemiche.

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3) Dopo le ultime sortite del governo a Rimini, siamo convinti che  esso debba andare a casa  al più presto possibile, prima che faccia altri disastri.  Specialmente con la sua agenda speciale  sulla crescita, per la quale Grilli dice non avere soldi. Austerity-dixit!...senza rimedio.
a)  “Siamo in guerra!..-ha detto Monti. E si è messo l’elemetto contro gli evasori.
Correre dietro agli scontrini è giusto,  e siamo grati alle Fiamme Gialle per il loro egregio lavoro, ma  ci chiediamo perché solo ora  il Governo si sia messo a negoziare con Berna, per ricuperare almeno in parte i 270 milioni fuggiti in Svizzera.  Lo ha fatto giusto  nel momento in cui UBS e il Crédit Suisse hanno proposto ai loro nobili clienti altre soluzioni per far volare a colpi di clics i loro capitali sulle piazze asiatiche (Singapore, Hong Kong, ecc)  a ottime condizioni.
Monti deve certo sapere che il Ministro Passera, quando era a capo di  Banca Intesa, ha esportato in  Lussemburgo varie decine di milioni ed è per questo indagato.  In America gli evasori  e i banchieri loro complici vanno in galera, in  quanto nemici della Comunità nazionale.(cfr. Madoff!)
Non risulta che il Ministro Severino abbia finora redatto una legge in proposito, visto che nemmeno quella sulla corruzione, chiesta dall’Europa,  ha potuto finora vedere la luce. (e l’erario continua a  perdere  altri fior di milioni). Il flusso dei capitali, completamente liberi di muoversi, scaricano la loro potenza distruttiva contro l’economia reale, provocando  blocco di produttività alle imprese, disoccupazione, precarietà, disperazione. La gente si dà fuoco.
“E’ l’Europa che deve prendere la guida della lotta contro la finanza internazionale, con leggi punitive”.
Lo ha detto Helmudt Schmidt in un intervista al Sole 24ore. Il   28 giugno a Bruxelles si è posta l’esigenza di un’Unione bancaria Europea, per   vigilare sull’uso che le varie banche fanno dei loro capitali, sull’uso dei titoli tossici, ancora largamente presenti,  sull’evasione nei paradisi off-  shore. Non prestano alle imprese per farle ripartire, malgrado il fiume di euro messo a loro disposizione dalla BCE. Sono loro il problema maggiore della nostra economia.  La recessione comincia a manifestarsi dovunque, anche in Germania, (la Opel licenzierà a settembre  le sue maestranze) e in Italia, dove il motore è bloccato dal 1991, la stagnazione  ha raggiunto livelli drammatici. Le imprese chiudono e  la disoccupazione aumenterà ulteriormente in autunno.

b) Agenzie di rating.
Al CL di Rimini Monti, anticipando il lusinghiero verdetto delle agenzie di rating, ha annunciato che per il 2013  vede l’uscita dal tunnel della crisi per il paese.  La Procura di Trani ne  ha messe tre sotto inchiesta, per aver diffuso nel 2011 notizie tendenziose  sulle condizioni bancarie in Italia.
Nel 2012 invece a loro conviene segnalare prospettive positive per l’economia, elogiando il governo Monti, mentre nessuno  condivide il loro ottimismo: né Confindustria, né i sindacati, né Confcommercio.
La loro capacità effettiva di previsione e la loro credibilità sono  messe seriamente in dubbio.

c) Del progetto per la crescita  messo in campo dal governo, necessario per aumentare il rapporto debito-pil,  si può condividere il progetto per la banda extra-larga, per la digitalizzazione dell’organizzazione economica,  necessario da molto tempo, come pure i cantieri nel sud, per costruire scuole, asili nido, e case di riposo per anziani, annunciate da  Barca). Ottima la decisione di rilanciare i concorsi per gli insegnanti nelle scuole.(12.000 posti). Tuttavia non la ritengono convincente.
I progetti energetici del min. Passera  sono un  disastro, perché mira a trivellare anche i fondali marini, alla ricerca del petrolio, e a moltiplicare i gassificatori, tralasciando di chiedere all’Eni i rimborsi per i danni ambientali già provocati in passato dal petrolchimico, in Sicilia e nel Nord.
Lasciano perplessi anche i piani per la moltiplicazione delle opere pubbliche, degli areoporti, vista la mole ingente di carburante necessaria a far funzionare gli aerei,  mentre i treni regionali per andare da est a ovest sul territorio, più ecologici, e  certamente più utili per l’utenza quotidiana sono drammaticamente carenti.
 Provate ad andare dalla Maremma a Siena, Montalcino, a Firenze, a Lucca e vedrete che in treno  è praticamente impossibile.
Il modello di sviluppo neo-liberista del governo attuale  deve essere respinto perché assolutamente insostenibile sul piano ambientale, visti i danni  vistosi prodotti dai combustibili fossili ai cambiamenti climatici, con gli incendi, la siccità, e le prossime disastranti alluvioni annunciate.

d) E’ stato annunciato un convegno molto importante a Trento su Alcide De Gasperi, e sulla sua azione politica nel secondo dopoguerra, basata sui sacrifici necessari per la ricostruzione del paese.
Il Premier sarà presente insieme all’ex presid. della società di S.Egidio
Tutti ricordiamo il modo con il quale  De Gasperi convinse il PCI  a inserire il Concordato fascista  fra Stato e Chiesa del 1929  nella Costituzione, con l’articolo 7,  (salvo poi cacciare i comunisti dal governo, una volta ottenuto il risultato, contro ogni illusoria speranza di Togliatti di restarci a vita.) Gli americani non ci avrebbero dato gli aiuti del Piano Marshall…
Tuttavia, essendo un cittadino di una provincia dell’impero Austro-ungarico, De Gasperi era consapevole della necessità di tutelare l’autonomia dello Stato a fronte dell’invadenza vaticana.
Non pare che sia così per il governo Monti, poiché ai funzionari della Banca d’Italia, che dovevano informare a Strasburgo i funzionari europei del Moneyval  sui traffici illeciti dello Ior, la banca vaticana, è stato chiesto  di tenere la bocca chiusa.  Bavaglio per tutti!...

Conclusione.

1) Non  abbiamo nessuna voglia di cantare il Te Deum a Napolitano. Troppi sono stati i suoi errori quando era nel PCI (sia nel 1956 con i fatti d’Ungheria, sia nel ’68, con la Cecoslovacchia in fiamme. Era migliorista, ma al riguardo non disse  nemmeno una parola.)  Questo non gli ha poi impedito di commemorare Bettino Craxi, insieme alla sua vedova, malgrado abbia preso tangenti, e per il partito e per sé stesso, e sia morto da latitante, per non affrontare il processo.
Napolitano ci ha per fortuna  liberato da Berlusconi ma Monti non va bene, come lui si ostina a credere.
Ha dimenticato l’equità e l’agenda crescita  si abbronza tutta al sole dell’avvenire.
La legge elettorale che lui sollecita, non deve servire a mantenerlo in vita. Del resto  Bersani ha dichiarato che l’esperienza del governo tecnico  è irripetibile.
Pare che l’abolizione del Porcellum  debba essere decisa la prossima settimana.
a) Si è già profilato un accordo sul limite di sbarramento al 5% per ciascun partito in lista (quindi la sinistra radicale  sarà esclusa, per forza di cose!)
b) un compromesso pare sia stato raggiunto, fra i collegi uninominali  (prescelti dal PD) e le preferenze, (amate da UDC  e PDL) Ma non è sicuro.
c)  Il  premio di maggioranza verrebbe attribuito al Partito più votato, e non più alla coalizione. E,secondo il PD dovrebbe essere del 15%, inferiore a quello previsto nel Porcellum. Un meccanismo proporzionale  alla greca, più che alla francese:   generatore sicuro della  più totale ’ingovernabilità.
Pier Ferdinando Casini sarebbe molto contento se questa legge  passasse,  perché favorirebbe l’avvento della “Cosa Bianca con una  una larga coalizione mista, analoga a quella attuale:   Monti for Ever.  Come un diamante…mentre il paese boccheggia.
Naturalmente Pier  non direbbe mai prima delle elezioni  con chi si alleerebbe,  fedele alla migliore tradizione della balena bianca: ora a destra ora a manca, secondo la convenienza del momento.
Il senso della parola sinistra:  Antonio Tabucchi ci ha ricordato un fatto grave, passato in cavalleria nella nostra memoria: la beatificazione di padre Escrivà de Santander, fondatore dell’Opus Dei,  nel 2001, lodata da Massimo D’Alema e Walter Veltroni, non per i sedicenti miracoli del prete spagnolo, ma particolarmente  sul piano politico. Presenti a San Pietro in quell’occasione, come le guardie svizzere, i due ragguardevoli esponenti dell’allora PDS avevano completamente dimenticato che Mr. Escrivà era stato un  sostenitore di Francisco Franco negli anni trenta-quaranta,  e del massacratore cileno Pinochet nel ’73.
Si,  certo, questo  era vero, ma come dire? Nobody is perfect !... E tanto meno Escrivà.
Sono proprio loro, D’Alema e Veltroni,  che hanno corteggiato Pier Casinando, ritenendolo strategico per il Centro-sinistra. Il ritorno dei  Compromessi Sposi…(Pci- DC)  Speriamo allora che i due saggi politici  non siano presenti nelle liste per le prossime elezioni, visto che sono da tanto tempo in Parlamento (cfr. lo Statuto del PD)
Chiediamo allora ai Fassina , a Pippo Civati ( barba lunga e occhiaie!) e ai quarantenni del PD cosa aspettano per chiedere a Bersani di non accettare questa legge compromissoria,  di non votare più  si alla fiducia, e di mandare a casa al più presto  Monti e la sua èquipe.
Personalmente voterò PD solo con una  candidatura alle primarie  di Romano Prodi, dotato di sufficiente carisma sul piano internazionale più che tutti gli altri, capace di rimettere i cocci insieme.
  Vorrei si riformasse una larga coalizione  che possa assicurare un senso alla parola “sinistra”  e alla parola”legalità”,  escludendo  dalle candidature gli inquisiti e i condannati.   Se  questo non sarà possibile darò il voto a Di Pietro, che ha fatto seriamente opposizione.
 Attendo di conoscere i punti del programma, che ora sono diventati 15

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1914: Un’altra strada per l’ UE?
L’Europa ha solidarizzato con la Germania quando,  dopo il crollo del muro di Berlino, è stata fatta l’unificazione politica e monetaria del paese, e anche una seconda volta,  quando il  loro rapporto debito-pil era superiore al 3%,
Occorre rovesciare completamente le politiche di austerità, che peggiorano la nostra  situazione e che non ci permetteranno di rimborsare il debito, senza adeguata politica espansiva.
Bisogna  cominciare a immaginare “Un’altra strada per l’Europa”, come è stato fatto nel Forum organizzato dal Manifesto e dal sito“Sbilanciamoci.info” insieme a 50 associazioni europee della società civile.
Occorrono  oggi  investimenti per una transizione ecologica dei nostri sistemi produttivi, creando posti di lavoro di qualità, con basso consumo di risorse energetiche, con l’aiuto dei projects bond  della BEI, soprattutto a favore dei paesi che devono ricostruire i loro sistemi produttivi, abbandonando gradatamente l’attuale modello di sviluppo.( cfr. Pianta, Micromega, p.68, n.5 , 2012)
Ora che alla Grecia sono stati negati i 2 anni supplementari  per i  sacrifici da imporre al paese, più tempo, al fine di farlo respirare,  ora che per  ricevere gli aiuti dovranno aspettare fino a  ottobre la sentenza della Corte Costituzionale tedesca, vogliamo concludere con un verso del  grande poeta greco Giorgio  Seferis, (premio Nobel della letteratura 1963),
                   “La nave persegue l’idea che vagheggiò
                    Quando salpò dal porto”…
La nave  di un’ Europa vera, con la sua banca centrale al servizio di tutti,   forte e solidale,  in crescita contro il declino,  che oggi  ancora noi continuiamo a vagheggiare.

martedì 7 agosto 2012

Torni a casa, Mr. Prodi!


Gliela avevo già scritta una lettera, per indurla a tornare alla casa Ulivo, per la quale avevo votato, con entusiasmo nel 2007. Se ne erano già andati tutti  gli esponenti ambigui: Rutelli, Mastella, Dini… C’era quindi speranza di poter realizzare alcune delle 250 pagine del programmone…
Lei non ha accolto la mia richiesta: tradito da  una parte del Pd, Veltroni & company, aveva rinunciato a fare politica in Italia, dicendo di voler  essere solo un buon  nonno, e anche un  buon  ciclista!...
Ma ha  consolidato  il suo prestigio internazionale,  girando  tutto il mondo, chiamato a esprimere pareri economici per lo sviluppo,  in Africa come in Cina.
Quando Monti è andato in Finlandia, il premier locale, il  28enne  Kataimen, gli ha dato ragione: lo spread in Italia  è effettivamente troppo alto. Ma si è detto contrario  al fatto che il Fondo Salva Stati disponga di una licenza bancaria, per dare  indirettamente alla BCE i mezzi per salvare i paesi in difficoltà, sia pure virtuosi, con i compiti  a casa in ordine.
 E soprattutto ha espresso riserve sull’Italia politica  del 2013,  nel dopo Monti, che potrebbe abbandonare il percorso riparatore, con  il pareggio del deficit,  ed essere priva di un leader autorevole sul piano internazionale
Ed è sull’ultima delle riserve di Kataimen che mi permetto di rinnovarle la mia richiesta: di tornare a candidarsi per le primarie in  autunno, soprattutto in vista di un possibile ritorno in campo del Cavaliere, (che pure non ha sciolto ancora la sua riserva).
 Lei aveva cominciato a ridurlo il debito, prima che  tornasse a crescere, col Governo di centro-destra.
I dieci punti programmatici  proposti da P.L.Bersani sono stati accettati dal Sel di Vendola ma anche da Di Pietro, per   2 aspetti cruciali : rimettere il lavoro al centro della politica economica, dire no al liberismo selvaggio, ridurre le disuguaglianze attraverso la leva fiscale più equa, grazie a una patrimoniale importante  su beni immobili, ma non sulle imprese, e forse abolire la legge Fornero sul mercato del lavoro, risolvendo il nodo degli esodati, che non  è piaciuto a nessuno.
Di Pietro dice una cosa giusta, (sia pure in modo talvolta un po’  burino). Perché  il PD continua a votare la fiducia a Monti, accettando di espropriare il Parlamento del suo diritto di emendare i provvedimenti d’urgenza, per migliorarli? Predica bene e razzola male”.
Del resto la sua in felicissima battuta  nell’intervista allo Spiegel sulla necessità che i governi seguano la loro linea rispetto ai parlamenti,  affinchè ci sia maggiore integrazione in Europa, ha suscitato veementi reazioni in tutti i partiti politici in Germania, e soprattutto nel Ministro degli esteri, liberale, il quale ha raccomandato di non trasferire sul piano internazionale quelle che sono le necessità delle vicende interne italiane.
E’ evidente poi che  il 30esimo voto di fiducia che Monti chiederà domani a Montecitorio sul decreto della  revisione della spesa   non si tradurrà certo più    in quei vantaggi che erano stati prospettati il 28 e il 29 giugno nei vertici economici europei .
 Lo stesso Monti nella sua intervista allo Spiegel si è detto  preoccupato dell’astio anti-tedesco in crescita in Italia, e in tutti i paesi  Nord – mediterranei,  come pure dalle sempre più diffuse dichiarazioni   politiche in chiave anti-euro e anti Europa. La Merkel non ha condiviso le sue preoccupazioni. Fine della luna di miele?
  La Germania si ostina ora  a proporsi come IV° Reich democratico,  boicottando, nei fatti,  il progetto necessario  di una  Confederazione, una soluzione politica che consentirebbe alla Bce di comportarsi come la Fed negli Usa. Il Governatore bavarese ha difeso la democrazia tedesca, governo e parlamento,  nella  loro comune  volontà di non pagare i debiti italiani: governo e  Bundestag uniti  quindi nella lotta anti-cicale. (Una frase dura ad usum Draghi….)
 Ma, come ha detto  il Ministro del lavoro tedesco, una intelligente  donna socialdemocratica, la Germania  sbaglia  a negare la licenza bancaria al Fondo salva stati come aveva promesso il 28 e il 29 giugno, perché se il Sud Europa affonda  insieme all’euro, anche la Germania,  che finora si è molto avvantaggiata della moneta unica smetterà di esportare i suoi prodotti al Sud Europa  e sarà punita per il suo egoismo. Non è libera,  come crede di essere, sul piano economico.
                                                                                  ***
 Per tornare al futuro, allora di che cosa avremmo bisogno nel 2013, quando il governo di emergenza concluderà  in Italia la sua azione?
Di un leader come  Romano Prodi, di sicuro e riconosciuto prestigio internazionale,  capace di rassicurare i mercati, ma anche in grado di dirimere all’interno i contrasti attuali fra i partiti di sinistra- centro, riunificandoli sui 10 obiettivi fissati,   valendosi anche dell’appoggio di liste civiche, come quella arancione, proposta da De Magistris e da Pisapia.  I Sindaci,  pur non candidandosi alle primarie, potrebbero raccogliere i voti a sinistra, che altrimenti si dissolverebbero nell’astensione o nei voti a Grillo.
Anche il Movimento delle donne, avendo ben combattuto contro il centro-destra potrebbe unirsi per la vittoria,. I movimenti ambientalisti avrebbero certamente  la loro da dire, in suo sostegno, visto che quando era al governo aveva preso Jeremy Rifkin come suo consulente per le energie rinnovabili.Il nuovo movimento Alba potrebbe certamente  combattere la partita, se l’alleanza per il lavoro, l’ambiente e i beni comuni potesse  concretizzarsi.  Insomma tutti uniti per un cambiamento.
E’ vero che sarebbe bello se Prodi avesse vent’anni di meno, come mi ha detto un caro amico. Ma è più giovane di Napolitano, e, per fortuna, non ha mai attaccato la magistratura. Di Pietro nel suo governo potrebbe fare il Ministro della Giustizia, fare le cose giuste per il paese, e, rasserenato, senza Casini, forse riuscirebbe anche a sproloquiare meno.
Bersani non dovrebbe cedere sulla legge elettorale proporzionale: lasci Casini andare alle elezioni da solo, alleandosi con Montezemolo e Fli, per una destra onesta e pulita: trattasi sempre di un cattolico minorenne, con calzoncini alla zuava, stile boy-scout, (come del resto è Renzi.)  Sono tutti liberisti,  iper- Montiani, senza se e senza ma. Sarebbero   favorevoli al fiscal compact, che ci legherebbe le mani all’austerità, per 20 anni, chiedendoci  manovre per 45 miliardi di euro all’anno.
E’ essenziale invece  per la sinistra  rimettere il lavoro,  i diritti  e la coesione sociale al centro di un’azione di governo, con un’accurata concertazione, (attualmente  seccamente rifiutata dal Premier Monti, visto che è stato parzialmente soppresso l’art.18) . Tutti i sindacati sono invece favorevoli ad  un patto sociale  di negoziati, che veda imprese e lavoratori uniti per la ricostruzione e la crescita, unico modo di uscire dalla crisi.
Noi crediamo inoltre   nei cattolici adulti, in grado di far pagare le tasse al Vaticano in tempi di dura crisi,  capaci di legiferare negli interessi di tutti i cittadini sui problemi dei diritti civili, che  invece non  hanno il supporto dell’UDC. Se non si riuscisse a fare la legge elettorale che preferiamo, si vada a votare col Porcellum, ma a novembre. E poi, col nuovo Parlamento si faccia una Costituente per la riforma della legge e della Costituzione: con calma, e con le persone giuste.
                                                        ***
Sono certa che Lei  Presidente si rifarebbe a quel libro bianco di Jacques Delors, del 1992, ancora oggi di sorprendente attualità, malgrado siano trascorsi 20 anni.
Il socialista cattolico Delors   voleva infatti  un’economia solidale, tra regioni ricche e povere, era  contro la disoccupazione e l’esclusione sociale.  Voleva un’economia capace di essere competitiva, attraverso la creazione di reti trans-europee,con l’integrazione di grandi e piccole e medie imprese, lanciando progetti comuni di ricerca nelle tecno-informazioni, nelle bio-tecnologie, e nelle eco-tecnologie.
Il Libro Bianco proponeva politiche di base micro-economiche con istruzione permanente, riduzione di oneri sociali per le PMI,  individuando 2 assi di sviluppo: reti di informazione ( con lo sviluppo della banda larga, e  energetiche rinnovabili) e reti di trasporto (persone e merci).
Dopo aver individuato i progetti di interesse comune, a cui dare il sostegno economico, prevedeva di assicurare prestiti sostanziosi necessari   da parte della banca Europea degli Investimenti, (BEI),  e dei Fondi europei di investimento, con obbligazioni a lunga scadenza.
Se per Jacques Delors  l’azzeramento dei disavanzi era cruciale  come caposaldo di stabilità, era però centrale una politica europea  dei bilanci a favore della crescita, per combattere la disoccupazione e il declino economico, che già a quell’epoca si erano manifestati  nel Vecchio Continente.
Finora è stato proposto solo il coordinamento della politica fiscale (inserendolo addirittura nella Costituzione dei vari paesi,) mentre nulla è stato fatto per disegnare una Programmazione economica e finanziaria europea per lo sviluppo eco-sostenibile.
In questi 20 anni non  c’è stata la convergenza profonda delle strutture produttive europee, attraverso l’ampliamento del bilancio comunitario, per una competitività qualitativa sui mercati globali.
E invece di assumere l’ipotesi di una sinergia tra sfera economica e sfera sociale, tra efficienza ed equità, specialmente  in Italia ci sono stati tagli ai salari, alle pensioni, e alle spese di protezione sociale.
C’è stato  anche un aumento del lavoro de-qualificato e sotto-retribuito, in assenza di processi formativi adeguati, come sarebbe invece richiesto dall’economia e dalla società della conoscenza, secondo il Piano Delors.
Le retribuzioni in Italia sono oggi  fra le più basse in Europa, e in questo momento di crisi, questo incide  drammaticamente sui consumi e sulla diminuzione della domanda interna, anche grazie alle misure recessive del Governo Monti.
Per quanto riguarda l’offerta bisognerebbe incentivare investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione,per meglio entrare in sinergia con i consumi delle famiglie, chiedendosi che cosa e come produrre, creando una rete di scambi fra Università, centri di ricerca e imprese, per un modello alternativo di crescita.
 Cosa costruire, per esempio:   macchine private elettriche  o autobus non inquinanti?  treni regionali, tra est e ovest del territorio,  o Tav?
Continuare a fabbricare armi o invertire la rotta, a favore delle industrie rinnovabili?
 Come convertire  poi industrie di elettrodomestici decotte  in  industrie energetiche rinnovabili, con adeguati ricicli formativi del personale.
Sono certa che se Lei, Romano Prodi, tornasse a candidarsi, con la legge elettorale auspicata giustamente da Bersani, il doppio turno alla francese, con i collegi uninominali, potrebbe assicurare meglio la governabilità, grazie al  premio di maggioranza previsto, e soprattutto consolidando il nostro prestigio all’estero, (finora il più grande successo di Monti).  E, con tutto il rispetto, lo farebbe meglio che non  Bersani, Vendola e Di Pietro, meno conosciuti di lei  nel mondo.
Lei ripartendo dai 10 punti di consenso già  ottenuti da Bersani, potrebbe rimettere i cocci insieme, e  farci vincere, anche  con l’aiuto delle liste civiche, evitando la dispersione dei voti,  l’astensione, o le schede bianche.
L’Italia ha bisogno di un nonno,  di un  bravo ciclista capace di andare   su strade impervie, come Lei. Si ricordi: lei vincerebbe di nuovo. Non c’è due senza tre! E batterebbe la frammentazione,  da sempre nemico numero 1 dello schieramento progressista in Italia.
Saprebbe fare in modo che il Mercato, lungi dal proporsi come un Totem, come adesso, torni ad essere un campo di forze che regoli la vita degli esseri umani, dove il capitale pubblico possa essere non l’erogatore di beni e servizi, come in passato, ma il punto di regolamentazione attiva,  capace di rendere più accessibili e diffusi il sapere, la conoscenza, le nuove tecnologie, per uno sviluppo  giusto e sostenibile.
La Merkel, popolare nel suo paese, pensa a vincere le elezioni, ma  se non  fosse più insieme ai liberali che hanno complicato il suo  cammino, potrebbe diventare più ragionevole  in un  governo di coalizione con la SPD e con i Verdi. (come ha già anticipato intelligentemente  il suo ministro del lavoro: non tutti i tedeschi sono per il Sacro Germanico Impero.)
Dopotutto lei, per battere la crisi in Germania, ha aiutato le imprese a non licenziare i lavoratori più anziani, offrendo aiuti perché lavorassero a mezzo tempo, e investendo , come diceva Delors in ricerca e innovazione. Il risultato è che le industrie auto tedesche sono competitive sul mercato globale. Oggi  la crisi dilaga in tutta Europa, anche in Francia, e Hollande convoca le staff delle imprese auto francesi che stanno licenziando e offre soldi pubblici per evitarlo. E investe in istruzione e ricerca.
E’ quindi   in Europa che Lei, Presidente,  saprebbe soprattutto  imporsi per costruire, insieme ad Hollande, e alla futura Grosse Koalizionen tedesca, nel 2013, una Confederazione Europea, capace di avere una BCE come la Fed americana, superando il trattato di Mastricht, e  una BEI in grado finanziariamente di stimolare i progetti migliori  per la crescita di qualità,  in grado di competere  nel mondo. Per non essere confinati e depressi solo nel  rigore e nell’’austerità, come è accaduto finora col governo Monti.
Sono sogni utopistici? I sogni e le utopie sono sempre stati il sale giusto,  per cambiare il mondo.