Caro Presidente,
Lei non può immaginare la gioia che ho provato io, e tanti italiani con me, alla notizia della Sua rielezione.
Mi ha colpito una frase del suo magnifico discorso: “ Noi democratici americani abbiamo vinto perché abbiamo saputo ascoltare le voci delle sofferenze di tanti cittadini in seguito alla terribile crisi del 2008, una crisi di cui non erano assolutamente responsabili. Ho provato a imporre delle regole contro la speculazione finanziaria in atto a Wall Street, ma non ce l’ho fatta”
Certo lei è stato criticato per non essere stato sufficientemente determinato nel mantenere le promesse fatte nella sua prima campagna elettorale, per la riforma sanitaria, per la quale ha dovuto accettare compromessi e che diverrà operativa fra 2 anni.
Anche sul cambiamento energetico necessario a causa dei cambiamenti climatici, non ha potuto incidere con le energie rinnovabili, pannelli fotovoltaici e pale eoliche, quanto sarebbe stato necessario, anche se è stato il primo politico a far diminuire il tasso di Co2 nell’atmosfera.
Glielo ha riconosciuto il repubblicano Bloomberg.
Di fronte ai cosiddetti negazionisti del problema-clima lei non ha potuto cambiare le cose: Al Gore, dopo essere stato battuto da Bush, potentissimo petroliere, ha realizzato il suo famoso film, premiato a Stoccolma, per convincere gli americani della gravità del problema:
“Da Presidente- disse - non avrei potuto farlo con la stessa libertà”. E ha trasformato la sua sconfitta in una vittoria della sua capacità diagnostica.
Tuttavia, malgrado i disastri dell’uragano Katrina , nel Sud del paese, fino a Sandy, il cataclisma che si è abbattuto al Nord, quell’argomento negli Usa è purtroppo rimasto un tabù. Non ne avete parlato né lei né Romney in campagna elettorale.
Ora c’è una novità: tanto Bloomberg, sindaco di New York, che il governatore del New Jersey, hanno votato per Lei, come unico politico che ha tentato di fare qualcosa al riguardo, e anche per la Sua responsabile presenza sui luoghi distrutti, per le perdite umane e gli immensi danni provocati dalle 3 tempeste perfette.
Lei è al suo secondo mandato, e avrà 4 anni per convincere gli americani ad adottare una linea patriottico-bipartisan per rimuovere il tabù e affrontare il tema ormai urgentissimo del cambiamento climatico negli Stati Uniti, con 2 obiettivi:
1) Una politica di green economy, con l’energia pulita del III° millennio, per creare posti di lavoro, uno dei problemi più angosciosi, essendo la disoccupazione all’9%. (In Germania la Cancelliera Merkel ha acquisito un grosso merito dando impulso alle rinnovabili e creando 450.000 posti. E sole ne hanno poco!)
2) Dare un esempio al mondo, per non contare più sui combustibili fossili (petrolio e carbone) ed essere in grado di salvare il pianeta. I minatori che hanno votato per Romney, favorevole a mantenere in vita le miniere a carbone, dovrebbero essere avviati a cicli di formazione professionale diversa. Un esempio valido soprattutto per paesi come la Cina, senza contare l’Africa, che potrebbe molto avvantaggiarsi di eventuali nuovi investimenti per l’energia solare, invece che depauperarsi col petrolio.
Segua il consiglio del nostro grande pensatore politico, Niccolò Machiavelli: da ambasciatore della Repubblica fiorentina in Francia, avendo costatato che il sovrano Luigi XII° aveva edificato argini, e creato una rete di canali per impedire l’esondazione dei fiumi, esortava a fare la stessa cosa in Italia. E nel XXV° capitolo del “Principe”, chiedendosi quanto contasse la Fortuna nelle vicende umane, rispondeva così:
“La somiglio quella a uno di quei fiumi rovinosi che, quando si adirano, allagano i piani, ruinano gli alberi e gli edifizi, levano da questa parte terreno e pongono da quell’altra: ciascuno fugge davanti a loro, ognuno cede a quell’impeto, senza poter obstare”
Ma aggiungeva: “Quando sono tempi quieti li uomini devono fare provvedimenti, con ripari et argini, in modo che, crescendo quelli poi, o elli andrebbero per un canale, o l’impeto loro non sarebbe così licenzioso e dannoso. L’Italia,che è la sedia di queste variazioni,vedrete essere una campagna senza argini e senza alcun riparo”
Queste lucidissime parole sono ancora attuali per quanto riguarda il nostro paese, uno dei più alluvionati d’Europa. Tuttavia, pur avendo visto le cose in chiaro, Machiavelli resta purtroppo ancora inascoltato. Si continua a costruire sul greto di fiumi e torrenti, e in Liguria abbiamo avuto l’anno scorso perdite umane e danni incalcolabili a seguito di una terribile inondazione.
Lei Presidente, è al suo II° mandato e può cercare di convincere anche gli Americani che non hanno votato per lei, a profittare de “ li tempi quieti”, per costruire argini e ripari alla crisi economica, sociale, politica e climatica, e cominciare a costruire una crescita eco-sostenibile. Sarebbe un atto di patriottismo.
Come pure appare urgente lottare contro la speculazione finanziaria, essendo le banche Americane ancora piene di titoli tossici.
Sappiamo che Goldman Sacks aveva finanziato la Sua campagna elettorale nel 2008, ma nelle recenti elezioni aveva dichiarato di sostenere Mitt Roney. Le regole da lei proposte non le vuole, rifiutando la Taxe Tobin e la sua battaglia contro l’evasione fiscale dei capitali americani, in Svizzera o negli altri paradisi esotici. Mi chiedo se lei tornerà alle misure di Rooswelt, separando le banche ordinarie da quelle di investimento.
Sono proprio questi gli argini e ripari indispensabili al suo paese, per ridurre il debito esponenziale e operare per la crescita economica. Di questo si è reso perfettamente conto anche uno dei vostri Paperoni, che mi sembra si chiami Barrett, il quale considera ingiusta la tassazione al 12 % dei suoi ricchi capitali, (1 miliardo e oltre di dollari) mentre lo stipendio della sua segretaria viene tassato al 17%. Anche i ricchissimi possono avere un cuore e chiedere giustizia, anche se a proprio danno.
Le Agenzie di Rating, Standard & Poor, e Moody, invece si sono subito schierate con il Congresso a maggioranza repubblicana, avvelenandole la gioia della sua rielezione.
Le hanno dato 2 mesi di tempo per sanare il deficit, sapendo che, se Lei per farlo, vorrà imporre tasse ai ricchi patrimoni, come ha per esempio fatto Hollande in Francia, i repubblicani maggioritari alla Camera glielo impediranno, e le Agenzie potranno declassare il paese, facendogli perdere la tripla A. Un’azione di parte, per la quale speriamo possano perdere definitivamente la loro credibilità, già largamente indebolita, auspicando anche che negli Stati Uniti ci siano dei magistrati coraggiosi come il nostro Procuratore della Repubblica a Trani, in Puglia, che ha chiesto la condanna di Moody per le sue valutazioni distorte dell’economia italiana, accusandola di evidente manipolazione del mercato.
Anche se sarà di nuovo costretto a fare compromessi, Lei ritiene che i redditi superiori a 250.000 dollari debbano pagare tasse maggiori. Lo ha detto nel suo primo discorso.
Oggi La abbiamo visto piangere, mentre parlava alla sua staff, perché alcuni,come Hillary Clinton, non resteranno nella Sua squadra: immaginiamo che in questa campagna durissima Lei si sia molto stancato.
Conclusione:
Mi sembra, caro Presidente, che Lei avrà dinanzi un periodo difficile, ma che, avendo ricevuto per la sua rielezione il sostegno finanziario del micro-credito da parte di milioni di afro-americani, latinos, delle donne e di altri immigrati, Lei ce la possa fare, potendo contare sull’affetto di questi nuovi americani, destinati a cambiare la faccia del paese.
Lei potrà continuare a contare, cosa importantissima, sulla collaborazione della sua magnifica moglie, Michelle, tenera mamma di tutti i bambini americani, che lotta affinché siano nutriti correttamente, evitando l’obesità, vadano a scuola, e anche, possibilmente all’Università. Uguaglianza delle opportunità per ricchi e poveri: un tratto essenziale dell’american dream e della nuova Frontiera. Che crescano tutti bene, come le sue bellissime figlie!
***
II°
E ora vorrei parlare del nostro sogno: gli Stati Uniti d’Europa.
Oggi dopo 10 anni è tornato a Firenze l’Europe-Forum al quale partecipano soprattutto giovani, rimasti senza lavoro e senza borse di studio. Non ci sono più fondi per l’Erasmus, uno dei progetti europei di punta per la formazione universitaria in paesi diversi dal proprio sul Continente.
Quando voi americani, ribellandovi al colonialismo inglese, a Filadelfia, nel 1787, siete passati da una Confederazione di 13 Stati a una Federazione, avete fatto una rivoluzione politica fondamentale. Solo 4 anni dopo, nel 1791 avete creato la vostra moneta: il dollaro. Poi ad aderire sono stati 50.
Noi europei invece, passati attraverso 2 spaventose guerre mondiali, abbiamo subito i disastri del fascismo e del nazismo, e, nel 1945 abbiamo deciso di non volerci più combattere per il carbone e per l’acciaio, e abbiamo scelto di crearela Comunità europea.
Subito dopo la caduta del muro di Berlino Mitterand e Kohl hanno voluto cominciare a fare innanzitutto la moneta unica, per agganciare la Germaniaall’Europa, consentendole la riunificazione del territorio.
Ma, impegnati nell’oneroso progetto, noi abbiamo tralasciato completamente le riforme politiche necessarie per un’Europa federale.
Oggi, in piena crisi economica, ci accorgiamo del grosso danno inflitto a tutti i cittadini Europei, quello di avere l’Euro, la moneta unica, senza uno Stato, con un solo Parlamento, e senza una banca come la Fed,
La Commissione è un esecutivo debole, sottomesso al Consiglio d’Europa, dove ancora comandano gli Stati Nazionali.
Molti cittadini si sono disamorati del progetto, perché hanno visto i loro salari perdere il potere d’acquisto, a fronte di un aumento esponenziale del costo della vita, e il loro stato sociale notevolmente peggiorato. Pensano quindi sia meglio tornare alle monete nazionali, per non sottostare agli obblighi pesanti che l’U.E. ci impone, dandoci pochi vantaggi. In Italia la Lega ha promosso un referendum.
Io e molti altri italiani non siamo di questo avviso. E ci chiediamo che cosa possiamo fare per l’Europa prima di chiederle di fare qualcosa per noi.
***
2) Ci sono molti aspetti del vostro ordinamento che vi invidiamo, e che avremmo bisogno urgente di realizzare.
Il Parlamento che uscirà dalle nuove elezioni del 2014 dovrebbe proclamarsi Assemblea Costituente, per poter sottoporre la Nuova Costituzione Europea all’approvazione dei cittadini e degli Stati, con un doppio referendum.
Al posto della Commissione occorrerà un vero Governo esecutivo, sovrano nelle decisioni, per rapidamente effettuare tutti i provvedimenti necessari.
Bisognerà azzerare i trattati di Maastricht e di Lisbona, per mettere in comune i debiti sovrani e permettere alla BCE di lanciare Eurobond per attirare investimenti sul continente. Senza solidarietà e stimoli per lo sviluppo non c’è Unione possibile e la crisi diverrà permanente.
Occorreranno 2 assemblee, un Parlamento federale, e un Senato, eletto, che rappresenti gli interessi nazionali, meglio di quanto faccia attualmente il Consiglio d’Europa.
a) La Costituzione Europea, dovrà essere simile a quella nazionale Italiana del 1948, e includere tutti i valori emersi dalla Resistenza al nazi-fascismo: la tutela del lavoro, l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, l’autonomia della Giustizia, di fronte al potere esecutivo, la libertà di stampa, di opinione e di associazione, la protezione del patrimonio culturale e del paesaggio, e la soluzione negoziale di tutte le controversie internazionali, senza conflitti armati.
b) Si dovrà poter declinare una nuova politica dell’immigrazione all’interno dello spazio continentale, con regole valide per tutti i paesi.
c) Vorremmo un Presidente della Unione eletto a suffragio universale, con le primarie, che abbia una vera autorità. E anche avere un passaporto europeo, con l’indicazione del paese d’origine e della residenza.
d) Una tassazione giusta, progressiva in base ai redditi, destinata al Ministero del Tesoro Europeo, nella misura del 23% del prodotto interno lordo, mentre l’altra metà dovrebbe essere destinata ai Ministeri del Tesoro degli stati nazionali, (seguendo il vostro esempio)
e) Indispensabile costituire un bilancio comunitario solido, che dovrebbe essere di 1200 miliardi di euro, per poter provvedere ai bisogni urgenti di tutti i cittadini: (il salario minimo garantito, in caso di perdita del lavoro, dagli asili nido, all’istruzione superiore con le borse di studio universitario, la tutela sanitaria pubblica, lo sviluppo di infrastrutture utili).
I fondi globali europei che utilizziamo in parte anche noi italiani, sono di 9 miliardi di euro, e sono agli sgoccioli: non bastano più. Martedì i Ministri delle finanze dell’Ecofin dovranno decidere se rivedere il Niet rigido dei paesi del Nord Europa all’erogazione dei fondi destinati ai terremotati dell’Emilia-Romagna.
f) Occorre una fiscalità efficace, con tasse sui grandi patrimoni, che siano uguali in tutta Europa.
Dovremo poter combattere la speculazione finanziaria degli spread, e l’evasione dei capitali in Svizzera o in altri paradisi esotici. Solo così saremo in grado di incrementare il bilancio generale, anche grazie alla Taxe Tobin sulle transazioni finanziarie internazionali.
g) Per la Difesa occorre un unico esercito, bene equipaggiato, high-tech, di 400.000 uomini, e non 27 eserciti di 2 milioni, super costosi. Questo consentirebbe di averne un altro per la protezione civile, utilissimo in tempo di cambiamenti climatici, e anche in caso di catastrofi naturali.(terremoti, inondazioni)
h) Per la Politica Estera vorremmo un’unica diplomazia, guidata da un Ministro autorevole in grado di rappresentare efficacemente nel mondo interessi e valori del continente europeo.
Il primo compito urgente sarà affrontare soprattutto i problemi irrisolti nei paesi dell’altra riva del Mediterraneo, del Medio Oriente, e in Africa.
Non si potrà mai arrivare a un’Europa a 27, ma intanto si potrebbe costruire una a due velocità, e vedere chi non è d’accordo. Se il Regno Unito vorrà chiamarsi fuori, perché contrario alla Tobin taxe, noi non vogliamo più essere solo l’Europa del mercato unico, come loro hanno imposto finora, per salvare gli interessi della City a Londra, perché non ci basta più.
Dovremmo poter arrivare almeno nel 2016 ad avere una UEF, capace di battersi per la crescita eco-sostenibile, avere una BCE che metta in comune il debito, e che possa combattere la crisi, grazie a una Banca Europea degli Investimenti, bilanciando con lo sviluppo eco-sostenibile, il rigore e l’austerità per il pareggio dei bilanci, oggi imposti dalla Germania e dagli altri paesi nordici.
Sappiamo che il fanatismo religioso è la risposta sanguinosa a problemi economici e sociali irrisolti sull’altra riva del Mediterraneo, dove si cerca di proclamare l’esigenza di giustizia che sulla terra non hanno trovato, riaffermando la propria identità religiosa. Episodi gravi di terrorismo si sono verificati dovunque, in Libia, in Marocco, in Algeria, in Egitto, nel Libano, in Palestina e in Israele, molto aggravati ora in modo particolare in Siria e in Iran. C’è un revival di Al Khaeda in Mali e in Nigeria. I cristiani sono di nuovo perseguitati e uccisi.
Solo una politica economica lungimirante da parte della Unione Europea federale, che proponga in quei paesi investimenti consistenti per le energie rinnovabili, potrebbe veramente tradursi in una creazione di posti di lavoro, limitando l’immigrazione in Europa solo ai motivi di studio e di formazione professionale, o al lavoro accertato. L’istruzione, la formazione professionale e culturale sono un modo serio per rafforzare i pilastri della democrazia, e assicurare la difesa dei diritti umani e sociali di tutti, delle donne dei bambini in tutti i paesi dell'altra riva.
Uccidere in nome di Dio, pensando all’aldilà, è un nonsenso, mentre sarebbe proficuo invece cambiare la mentalità e realizzare su questa terra giustizia e progresso anche per loro.
Gli Stati Uniti d’Europa potranno essere per tutti una grande speranza di pace e di libertà.
domenica 11 novembre 2012
martedì 6 novembre 2012
Situazione politica attuale: grande è la confusione sotto il cielo!...
Flores D’Arcais vuole votare Renzi alle primarie, per distruggere il PD,(?!) Di Pietro è in difficoltà, non per le 11 proprietà, (accertate da Marco Lillo dopo una contro inchiesta giornalistica che ha smentito i dati di Report, ) ma per aver affittato al partito quelle di Bustarsizio (un grave errore di stile).
Di Pietro aveva guadagnato 400 milioni di lit ai tempi della campagna del Mugello, per aver querelato accusatori diffamanti. Quindi aveva comprato quelle proprietà con soldi suoi e non con i rimborsi elettorali. La sua tesoriera, Silvana Mura potrebbe fornire anche lei qualche ulteriore spiegazione sui bilanci dell’IDV, giudicati poco trasparenti.
Ma, nella generale cognato-crazia imperante nella politica italiana, non poteva mancare anche suo cognato, parlamentare dell’IDV, Lucidoro (?), indagato dalla Procura di Bergamo.
Peccato quindi che Di Pietro abbia mostrato una non simpatica tendenza ad un sistema parento-politano nel candidare figli e parenti.
Sii è difeso: si tratta, secondo lui, di killeraggio politico, per colpire l’IDV, unico partito a dire pane al pane e vino al vino a tutti i politici e ad aver fatto opposizione al governo Monti in Parlamento, con proposte precise, raccogliendo firme per i referendum, sull’articolo 18 e sull’articolo 8, ottimi strumenti per una democrazia dal basso, diretta e partecipata.
Non vuole sciogliere l’IDV, ma nel simbolo toglierà il suo nome, che campeggiava in grandi lettere. Ad imitazione di quanto ha fatto Casini, contro i partiti troppo personalizzati?
Ora si alleerà con Grillo? L’IDV rischia di non aver il tasso di voti sufficiente per entrare in Parlamento, dopo l’azione politica volta a stroncarlo, quindi potrebbe andare “dove lo porta il cuore”. Ma la colpa è del PD. Mi sembra che dopo essere stato estromesso dalla foto di Vasto, tale decisione potrebbe esser frutto di una cogente necessità, visto lo sbarramento al 5%.Il sondaggio di stasera sulla Sette lo dava al 2,50%
Credo che questa alleanza con Grillo possa essere anche utile al nostro paese. se dai “vaffa” grilliani Di Pietro uscirà con una serie di proposte concrete, e soprattutto se definirà una linea chiara sulla questione dell’Euro e della Nuova Europa Federale, (oggi indispensabile per uscire dalla strada ferrata del pareggio di bilancio, dall’’austerity, invece puntando sulla crescita e sulla equità sociale. ***
Sarebbe dunque necessario che l’IDV potesse esprimere una riflessione sul Manifesto per la UEF di Cohn Bendit e di Guy, il premier liberale belga, che mi pare ottimo: Europe, débout! Dopo le elezioni Europee del 2014, auspichiamo tutti una inversione di rotta, politica, economica, fiscale e budgetaria, rispetto all’Europa attuale, confederazione di Stati nazionali, guidata dal PPE.
1) per uscire dal fiscal compact, una strada ferrata che ci inchioderà per 20 anni alle ristrettezze.
2) per azzerare i trattati di Maastricht e di Lisbona, con una nuova Assemblea Costituente, che faccia votare la nuova Costituzione Europea, un testo breve, di principi, sul quale tutti i cittadini e i governi nazionali dovranno esprimersi con un referendum . L’Europa a 27 non si farà mai, quindi intanto si veda chi ci sta e chi no.
Noi non vogliamo più un Europa che sia solo il mercato unico, quella che finora ha fatto tanto comodo alla Gran Bretagna, la quale non vuole nemmeno la Taxe Tobin, per proteggere gli interessi finanziari della City a Londra, il miglior paradiso fiscale per i capitalisti europei.
3) cambiare le regole della tassazione e far pagare il 23% del Pil direttamente al Tesoro Europeo, per costituire un solido bilancio federale di 1200 miliardi di euro, che consentirebbe la messa in comune dei debiti sovrani, e, con la banca Europea degli Investimenti, puntare sulla crescita, mettendo in atto un solido sportello sociale, che possa salvaguardare i diritti e la qualità della vita pratica, realizzata in Germania e in Francia, estendendola a tutti i cittadini europei.
Non bisogna aspettare la fine della crisi tra 5 anni, come dice la Merkel, fissata con il rigore e l’austerity, perché dopo le elezioni europee sarebbe possibile passare dall’ Europa degli Stati nazionali, di destra, e uscire dalle secche in cui ci hanno infilato, anche col governo Monti.
La Merkel ha detto che sono i debiti sovrani all’origine della crisi, e che quindi il rigore è l’unico modo serio che l’Europa ha per attirare capitali stranieri di investimento. ( Peccato che oggi a Città del Messico tutti i paesi presenti al G20 , a cominciare dalla Cina e dagli Usa si sono detti profondamente contrari all’austerità in Europa che rischia di avere pesanti conseguenze in tutto il mondo.
II° La Sicilia: una metafora dell’Italia?
Il PD ha perso 250.000 voti e non c’è niente di cui essere soddisfatti. L’Udc sarà pronta di nuovo a fornire uomini di Miccichè a Crocetta perché possa andare avanti, col suo governo, visto che in parlamento regionale è in minoranza. E’ l’ennesima operazione trasformistica, tipicamente siciliana, che ora vorrebbero estendere su tutto il territorio nazionale: la linea della palma cresce!...Casini è felice di questa prospettiva.
Grillo non mi è affatto simpatico, per i suoi numerosi dérapages, e soprattutto non mi piace per quello che ha detto in passato sull’euro e l’Europa ( auspicando ora un eventuale referendum, per il ritorno alla liretta ).
Ma chi vota M5S è esasperato dalle malefatte del PD, che ormai ‘è una nuova DC, e nemmeno riveduta e corretta. L’alleanza con Casini è il sintomo più rilevante di ritorno al vecchio compromesso storico. Giustamente Vendola ha detto a Bersani che dovrà scegliere tra lui e Casini: sono assolutamente incompatibili rispetto all’agenda Monti..
Io avevo reagito personalmente contro il PD nel 2009, al meeting di Ostia, quando avevo votato a favore del M5S, a causa della delusione provata per le malefatte della giunta comunale di centro-sinistra, a Manziana.
(Le regole del piano urbanistico territoriale per i terreni agricoli edificabili adottate dalla giunta di destra, erano le stesse mantenute dall’assessore PD, mentre il vice-sindaco, esponente dell’UDC, rallentava su tutte le promesse fatte dal sindaco di garanzia a Legambiente, in materia di energia rinnovabile, e di raccolta differenziata dei rifiuti.
Aspetto quindi chiarimenti sul progetto di politica nazionale di Grillo, perche se gli eletti del M5S hanno le idee chiare sul governo del territorio, quello che vogliono fare di concreto per L’Italia sul piano nazionale, (a parte cacciare i politici attuali) è ancora avvolto dalle nebbie. Come ci vuole andare Grillo in Parlamento, con quale progetto? Noi cittadini dovremmo esserne a conoscenza,-mi pare.
Se la smettesse di urlare e cominciasse a parlare normalmente, indicando le sue priorità, sull’Europa innanzitutto e sull’Italia, dopo averne dibattuto sulla rete, sarebbe un utile punto a capo per tutti.
Aiuterebbe anche i suoi militanti, trattandoli da adulti, smettendola di fare il padre padrone, col divieto di andare a parlare in televisione, usando per di più argomenti volgari e “macisti”. Grillo, prendi l’arte e mettila da parte.
In Sicilia gli eletti potrebbero proporre a Crocetta una serie di punti chiave, il primo: come creare lavoro con le ferrovie regionali, visto che i siciliani non possono andare in treno da Palermo a Siracusa. (un argomento giusto, urlato da Grillo sull’Etna, dopo la sua nuotata nello stretto...)
2) Indicare le vie per evitare il default, visto il buco nel bilancio lasciato da Lombardo. Come procedere ad esempio con la tassazione sui grandi patrimoni, e come continuare a sequestrare beni e proprietà mafiose, per creare lavoro onesto.Cosa pensa di Libera Terra?
3) Come curare i siciliani malati, potenziando le strutture pubbliche o continuare a pagare, a prezzi megagalattici, quelle private?
4) In materia di energia come evitare che i finanziamenti europei per le pale eoliche o per l’energia solare , finiscano in mano alla mafia, (sulle coppole fotovoltaiche, come dice Crozza), senza tradursi per i cittadini in alleggerimenti delle bollette.
Santoro farebbe bene a smettere di filmare i suoi monologhi, insopportabilmente lunghi, senza contraddittorio, strutturalmente anti democratici.
Servizio Pubblico non ci renderebbe alcun servizio, se dovesse continuare così.
II° ) Vorremmo anche sapere se l’IDV farà un congresso, a breve termine, e se prevarrà la linea di De Magistris, con la lista civica arancione, alleandosi a Vendola, per le primarie del PD, o se prevarrà quella del capo fondatore Di Pietro, alleato ai grillini. In base alle dichiarazioni di Di Pietro prima del terremoto-Report, sappiamo che voleva allearsi con tutta la sinistra radicale, con Ferrero e con la Fiom di Landini, e anche stringersi a Vendola, nelle primarie di coalizione, perché è l’unico candidato di centro-sinistra nettamente critico dell’agenda Monti. Per ora Di Pietro è sulla difensiva, ma siccome è un combattente, sicuramente riprenderà la linea dell’attacco
Conclusione: Grillo e i suoi eletti dovranno far vedere al sindaco di Firenze che qualcosa di economia capiscono anche loro, e non solo evitando di spendere milioni di euro per i manifesti della campagna elettorale, o per il suo costoso camper.
E i rappresentanti di S.E.L e di IDV, esclusi dal Parlamento siciliano per non aver raggiunto il tasso di voti necessario, potrebbero cominciare a dar loro una mano. Il lavoro prima di tutto. Siamo per una linea della Palma finalmente diversa da quella seguita dal ’45 a oggi.
Di Pietro aveva guadagnato 400 milioni di lit ai tempi della campagna del Mugello, per aver querelato accusatori diffamanti. Quindi aveva comprato quelle proprietà con soldi suoi e non con i rimborsi elettorali. La sua tesoriera, Silvana Mura potrebbe fornire anche lei qualche ulteriore spiegazione sui bilanci dell’IDV, giudicati poco trasparenti.
Ma, nella generale cognato-crazia imperante nella politica italiana, non poteva mancare anche suo cognato, parlamentare dell’IDV, Lucidoro (?), indagato dalla Procura di Bergamo.
Peccato quindi che Di Pietro abbia mostrato una non simpatica tendenza ad un sistema parento-politano nel candidare figli e parenti.
Sii è difeso: si tratta, secondo lui, di killeraggio politico, per colpire l’IDV, unico partito a dire pane al pane e vino al vino a tutti i politici e ad aver fatto opposizione al governo Monti in Parlamento, con proposte precise, raccogliendo firme per i referendum, sull’articolo 18 e sull’articolo 8, ottimi strumenti per una democrazia dal basso, diretta e partecipata.
Non vuole sciogliere l’IDV, ma nel simbolo toglierà il suo nome, che campeggiava in grandi lettere. Ad imitazione di quanto ha fatto Casini, contro i partiti troppo personalizzati?
Ora si alleerà con Grillo? L’IDV rischia di non aver il tasso di voti sufficiente per entrare in Parlamento, dopo l’azione politica volta a stroncarlo, quindi potrebbe andare “dove lo porta il cuore”. Ma la colpa è del PD. Mi sembra che dopo essere stato estromesso dalla foto di Vasto, tale decisione potrebbe esser frutto di una cogente necessità, visto lo sbarramento al 5%.Il sondaggio di stasera sulla Sette lo dava al 2,50%
Credo che questa alleanza con Grillo possa essere anche utile al nostro paese. se dai “vaffa” grilliani Di Pietro uscirà con una serie di proposte concrete, e soprattutto se definirà una linea chiara sulla questione dell’Euro e della Nuova Europa Federale, (oggi indispensabile per uscire dalla strada ferrata del pareggio di bilancio, dall’’austerity, invece puntando sulla crescita e sulla equità sociale. ***
Sarebbe dunque necessario che l’IDV potesse esprimere una riflessione sul Manifesto per la UEF di Cohn Bendit e di Guy, il premier liberale belga, che mi pare ottimo: Europe, débout! Dopo le elezioni Europee del 2014, auspichiamo tutti una inversione di rotta, politica, economica, fiscale e budgetaria, rispetto all’Europa attuale, confederazione di Stati nazionali, guidata dal PPE.
1) per uscire dal fiscal compact, una strada ferrata che ci inchioderà per 20 anni alle ristrettezze.
2) per azzerare i trattati di Maastricht e di Lisbona, con una nuova Assemblea Costituente, che faccia votare la nuova Costituzione Europea, un testo breve, di principi, sul quale tutti i cittadini e i governi nazionali dovranno esprimersi con un referendum . L’Europa a 27 non si farà mai, quindi intanto si veda chi ci sta e chi no.
Noi non vogliamo più un Europa che sia solo il mercato unico, quella che finora ha fatto tanto comodo alla Gran Bretagna, la quale non vuole nemmeno la Taxe Tobin, per proteggere gli interessi finanziari della City a Londra, il miglior paradiso fiscale per i capitalisti europei.
3) cambiare le regole della tassazione e far pagare il 23% del Pil direttamente al Tesoro Europeo, per costituire un solido bilancio federale di 1200 miliardi di euro, che consentirebbe la messa in comune dei debiti sovrani, e, con la banca Europea degli Investimenti, puntare sulla crescita, mettendo in atto un solido sportello sociale, che possa salvaguardare i diritti e la qualità della vita pratica, realizzata in Germania e in Francia, estendendola a tutti i cittadini europei.
Non bisogna aspettare la fine della crisi tra 5 anni, come dice la Merkel, fissata con il rigore e l’austerity, perché dopo le elezioni europee sarebbe possibile passare dall’ Europa degli Stati nazionali, di destra, e uscire dalle secche in cui ci hanno infilato, anche col governo Monti.
La Merkel ha detto che sono i debiti sovrani all’origine della crisi, e che quindi il rigore è l’unico modo serio che l’Europa ha per attirare capitali stranieri di investimento. ( Peccato che oggi a Città del Messico tutti i paesi presenti al G20 , a cominciare dalla Cina e dagli Usa si sono detti profondamente contrari all’austerità in Europa che rischia di avere pesanti conseguenze in tutto il mondo.
II° La Sicilia: una metafora dell’Italia?
Il PD ha perso 250.000 voti e non c’è niente di cui essere soddisfatti. L’Udc sarà pronta di nuovo a fornire uomini di Miccichè a Crocetta perché possa andare avanti, col suo governo, visto che in parlamento regionale è in minoranza. E’ l’ennesima operazione trasformistica, tipicamente siciliana, che ora vorrebbero estendere su tutto il territorio nazionale: la linea della palma cresce!...Casini è felice di questa prospettiva.
Grillo non mi è affatto simpatico, per i suoi numerosi dérapages, e soprattutto non mi piace per quello che ha detto in passato sull’euro e l’Europa ( auspicando ora un eventuale referendum, per il ritorno alla liretta ).
Ma chi vota M5S è esasperato dalle malefatte del PD, che ormai ‘è una nuova DC, e nemmeno riveduta e corretta. L’alleanza con Casini è il sintomo più rilevante di ritorno al vecchio compromesso storico. Giustamente Vendola ha detto a Bersani che dovrà scegliere tra lui e Casini: sono assolutamente incompatibili rispetto all’agenda Monti..
Io avevo reagito personalmente contro il PD nel 2009, al meeting di Ostia, quando avevo votato a favore del M5S, a causa della delusione provata per le malefatte della giunta comunale di centro-sinistra, a Manziana.
(Le regole del piano urbanistico territoriale per i terreni agricoli edificabili adottate dalla giunta di destra, erano le stesse mantenute dall’assessore PD, mentre il vice-sindaco, esponente dell’UDC, rallentava su tutte le promesse fatte dal sindaco di garanzia a Legambiente, in materia di energia rinnovabile, e di raccolta differenziata dei rifiuti.
Aspetto quindi chiarimenti sul progetto di politica nazionale di Grillo, perche se gli eletti del M5S hanno le idee chiare sul governo del territorio, quello che vogliono fare di concreto per L’Italia sul piano nazionale, (a parte cacciare i politici attuali) è ancora avvolto dalle nebbie. Come ci vuole andare Grillo in Parlamento, con quale progetto? Noi cittadini dovremmo esserne a conoscenza,-mi pare.
Se la smettesse di urlare e cominciasse a parlare normalmente, indicando le sue priorità, sull’Europa innanzitutto e sull’Italia, dopo averne dibattuto sulla rete, sarebbe un utile punto a capo per tutti.
Aiuterebbe anche i suoi militanti, trattandoli da adulti, smettendola di fare il padre padrone, col divieto di andare a parlare in televisione, usando per di più argomenti volgari e “macisti”. Grillo, prendi l’arte e mettila da parte.
In Sicilia gli eletti potrebbero proporre a Crocetta una serie di punti chiave, il primo: come creare lavoro con le ferrovie regionali, visto che i siciliani non possono andare in treno da Palermo a Siracusa. (un argomento giusto, urlato da Grillo sull’Etna, dopo la sua nuotata nello stretto...)
2) Indicare le vie per evitare il default, visto il buco nel bilancio lasciato da Lombardo. Come procedere ad esempio con la tassazione sui grandi patrimoni, e come continuare a sequestrare beni e proprietà mafiose, per creare lavoro onesto.Cosa pensa di Libera Terra?
3) Come curare i siciliani malati, potenziando le strutture pubbliche o continuare a pagare, a prezzi megagalattici, quelle private?
4) In materia di energia come evitare che i finanziamenti europei per le pale eoliche o per l’energia solare , finiscano in mano alla mafia, (sulle coppole fotovoltaiche, come dice Crozza), senza tradursi per i cittadini in alleggerimenti delle bollette.
Santoro farebbe bene a smettere di filmare i suoi monologhi, insopportabilmente lunghi, senza contraddittorio, strutturalmente anti democratici.
Servizio Pubblico non ci renderebbe alcun servizio, se dovesse continuare così.
II° ) Vorremmo anche sapere se l’IDV farà un congresso, a breve termine, e se prevarrà la linea di De Magistris, con la lista civica arancione, alleandosi a Vendola, per le primarie del PD, o se prevarrà quella del capo fondatore Di Pietro, alleato ai grillini. In base alle dichiarazioni di Di Pietro prima del terremoto-Report, sappiamo che voleva allearsi con tutta la sinistra radicale, con Ferrero e con la Fiom di Landini, e anche stringersi a Vendola, nelle primarie di coalizione, perché è l’unico candidato di centro-sinistra nettamente critico dell’agenda Monti. Per ora Di Pietro è sulla difensiva, ma siccome è un combattente, sicuramente riprenderà la linea dell’attacco
Conclusione: Grillo e i suoi eletti dovranno far vedere al sindaco di Firenze che qualcosa di economia capiscono anche loro, e non solo evitando di spendere milioni di euro per i manifesti della campagna elettorale, o per il suo costoso camper.
E i rappresentanti di S.E.L e di IDV, esclusi dal Parlamento siciliano per non aver raggiunto il tasso di voti necessario, potrebbero cominciare a dar loro una mano. Il lavoro prima di tutto. Siamo per una linea della Palma finalmente diversa da quella seguita dal ’45 a oggi.
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