mercoledì 30 novembre 2011

Merkel: Angela o diavola?

“Il  Giornale” la vuole buttar giù dalla Torre.
Feltri vuole piantarla di obbedire ai suoi diktat, proponendo addirittura di tornare alla lira.(Un’opzione presa in considerazione anche dalla Banca d’Italia)
“Non compreremo più Audi, ma solo la Panda”…-dice Feltri.
In Francia contro di lei  sono rinati vivaci sentimenti anti-germanici…
Anche Barbara Spinelli  ha sottolineato la sua rigidità nazionalista, sostanzialmente anti-europea, che riporta  tutta la situazione al 1945.

Premetto di essere stata una sua adepta,  senza se e senza ma,  per due valide ragioni.
A)                        La sua politica energetica in favore delle rinnovabili, e decisamente contraria al nucleare (l’80% entro il 2050)
B)                        la sua coerenza: non è andata in Libia a fare la guerra per il petrolio, combustibile del XX° secolo, all’origine  anche dei mutamenti climatici.
Perché ora questa estrema rigidità, che minaccia di sfasciare non solo l’euro ma anche l’Unione Europea?
La sua linea trae origine da 2 elementi:
a)                Il diktat delle banche tedesche,(piene di titoli tossici,che nessuno però ha mai sanzionato) e degli industriali, ostili al finanziamento dei debiti sovrani, e per questo nostalgici del marco, che  però, con singolare miopia, non prevedono i danni alle esportazioni   dei loro  prodotti, nell’eventualità di una rivalutazione di quella  moneta. Con l’euro hanno fatto ricchi affari in tutto il continente, e non solo. Sono  però la base elettorale dell’attuale coalizione governativa, e la Cancelliera non può non tenerne conto.
b)               Il secondo fattore è il timore profondo di un risveglio della destra estrema, largamente sottovalutato finora dal suo governo.
Non solo  di una crescita  del partito NVD ma anche dell’associazione terroristica Zwichau, della quale i servizi segreti tedeschi hanno a lungo erroneamente evidenziato la  totale marginalità. Insomma, secondo loro, erano quattro gatti. Sono stati i recenti assassini di vari turchi emigrati a  risuscitare le preoccupazioni sopite.
Il ministro degli interni Hans Peter Friedlich, intervistato da G.Mascolo e da H.Stark, ha sostenuto che il “Gruppo di informazione e prevenzione dell’estremismo di destra” era stato costituito fin dal 1992, subito dopo gli attentati di Rostock, ma, una successiva diagnosi molto ottimistica del 2003 ne aveva rallentato l’azione, con una  valutazione radicalmente sbagliata.
Ora nel 2011 il suo progetto è di costituire una banca dati nazionale, per censire tutti gli estremisti di destra, come già esiste per gli estremisti islamici, pur riconoscendo che molti dei dati d’archivio raccolti sono stati distrutti per legge, perché risalivano a oltre dieci anni prima.
Per poter mettere al bando il partito della NPD, occorre però fornire le prove dei suoi legami con l’azione terroristica della Zwichau, poiché tra il 1990 e il 2008 le vittime, secondo dati ufficiali, sono state 46: tutti emigrati turchi. Ma su molti altri delitti, rimasti  finora oscuri, sono state riaperte le indagini, e quindi il numero potrebbe lievitare fino a 137.
Questi fatti sono gravissimi, ma è evidente che la crisi economica favorisce l’odio verso l’Altro, con la sua cultura e la sua religione, e prende proporzioni particolarmente inquietanti anche in altri paesi  europei del Nord.
Se Angela Merkel, facendo il suo discorso al Bundestag, proprio nel momento  in cui riaffermava  principi finanziari  schiettamente  nazionalisti, ha ampiamente evocato i rischi del  fenomeno, forse lo ha fatto proprio per esorcizzare l’eventualità che il  NPD si affermi al Bundestag alle prossime elezioni tedesche , (come del resto può avvenire in Francia  col  Fronte Nazionale di Marine Le Pen).
In  Germania questa eventualità assumerebbe  significati  ben più gravi, rispetto alla memoria europea del passato.
Morale: secondo la Merkel la BCE non può stampare né moneta né eurobond da distribuire ai paesi irresponsabilmente spendaccioni, che non hanno rispettato il limite imposto a Mastricht : il suo incubo resta la terribile inflazione che ha penalizzato la Germania alla fine della seconda guerra mondiale. Lo statuto della Banca  europea prova  quindi che essa non ha uno stato dietro né un leader responsabile  capace di autorizzare lo stampo di moneta, come fa la Federal Reserve negli Stati Uniti o la Banca d’Inghilterra.
I paesi con un debito sovrano troppo alto debbono essere  quindi severamente sanzionati, a meno che non adottino una politica economica di rigore fino all’ auto-crucifissione. (Le pensioni per tutti a 67 anni, la legge sul lavoro, con licenziamenti possibili se l’industria non ce la fa a sbarcare il lunario ecc. )
Per quanto attiene poi alla privatizzazione dei beni pubblici richiesti nella lettera della BCE, (ci sarebbero anche i gioielli di famiglia, come l’Enel,  l’Eni o Fimeccanica) si dice che i tedeschi siano già pronti ad acquistarli a prezzi stracciati, per  profittare della situazione, e ridurci in mutande.
Sia i Verdi che i Social-democratici hanno però vivacemente criticato la posizione  nazionalista  merkeliana con 2 solidi argomenti:
a) bisogna trasformare il Fondo salva Stati in una vera e propria banca, che faccia quello che lo statuto  specifico vieta alla BCE.  Una banca che aiuti i paesi economicamente fragili contro la speculazione di attacco, volta a rendere  possibili i default multipli e la fine della moneta unica.
 (Questo per salvare l’euro, ma non basta.)

b) I Social democratici hanno anche adottato un argomento di Jacques Delors, (apparso in  un articolo su Repubblica) che suggeriva di   potenziare al massimo  lo spazio d’azione della  B.E.I (Banca europea degli investimenti) proprio per la crescita. Come ha già detto Monti, il rigore da solo rischia di ammazzare il cavallo, prima che si metta in piedi per correre di nuovo. E’ pronto a saldare il deficit e riportare il bilancio a parità nel 2013, a condizione che le spese per lo sviluppo siano detratte dal conto  generale del debito.
“Argomento-crescita: vitale per l’Italia ma anche per l’Europa”,- ha detto anche Obama, nel suo recente incontro con Barroso, notoriamente in polemica con Merkel sugli Eurobonds, e particolarmente favorevole alla creazione di project- bonds per lo sviluppo, con la BEI.

                                        ***
Bisogna vedere ora che cosa accadrà con la progettata revisione dei trattati europei, con un punto essenziale, premessa cruciale a tutti i  necessari cambiamenti per una governance federale : la road map fiscale europea,
a)                          L’Ici deve essere mantenuta, come ha già proposto Monti, perché è l’equivalente della taxe-foncière francese, ma deve essere  accompagnata da una saggia  revisione degli estimi catastali, rimasti invariati da anni.
b)                          Se l’Italia adottasse poi la tassazione sui grandi patrimoni, superiori al milione e mezzo di euro, come esiste già nella Francia di Sarkosi, allo 0,50%, si potrebbero già ricavare, a conti fatti, almeno 5 miliardi di euro.

2) Lotta all’evasione fiscale.

Non è possibile che l’Italia diventi  seriamente europea solo aumentando l’età delle pensioni  col metodo contributivo, e licenziando con maggiore facilità, se l’industria dovesse averne  bisogno, contravvenendo ai diritti acquisiti con lo Statuto dei lavoratori.
Oltre alla tracciabilità dei pagamenti e al pag. in contanti non superiore a 500 euro, già prospettati da Monti, il nuovo vice-ministro dell’economia,Grilli, da bravo milanese, dovrebbe stringere d’urgenza  un accordo con la Svizzera per la doppia tassazione, come già fatto da Germania e Regno Unito, perché sui 130 miliardi di euro, emigrati nel paese, potremmo ricuperarne almeno una trentina.
c)                          Se riuscissimo poi a varare la legge contro la corruzione,applicando la direttiva europea del 1999, mai ratificata in Italia, e cancellassimo la depenalizzazione del falso in bilancio, potremmo metterne in cassa almeno altri 60.
Se mancano 25 miliardi di euro da trovare d’urgenza,  pare evidente che questa sarebbe la strada giusta. Ma si comincia dalle pensioni.

Conclusione:
Troppe sono le  direttive europee veramente utili al  nostro paese, rimaste finora lettera morta.
Italia, aiutati!  che poi anche  la diavola Merkel potrebbe ripensarci e divenire la Angela di salvezza, soprattutto se il piano per le energie rinnovabili diverrà  in Italia realtà energetica, produttiva, occupazionale  e ambientale. Per la crescita e contro le catastrofi climatiche.
 E’ possibile che alle prossime elezioni  la Merkel venga battuta, a profitto dei Verdi e Social democratici, o costretta a fare di nuovo una grande coalizione. Anche in Francia nel 2012 ci potrebbero essere cambiamenti di rilievo,  e allora per l’Europa dei cittadini potrebbe cominciare  veramente un’altra musica.
Nel Regno Unito è cominciato  un colossale sciopero contro la legge delle pensioni.
Il debito in quel paese è, pare, più grande del nostro, accresciuto dalle spese belliche in Libia.
A pagarlo debbono essere i lavoratori andando in pensione più tardi? Hanno cominciato a dire no.
Da europeista convinta spero sinceramente che  con le prossime elezioni europee si cominci a  votare per un altro Parlamento, capace di dare alla Commissione più poteri di quanti abbia avuto finora, per una governance economica, sociale e politica, che implichi anche il cambiamento di  statuto della BCE.
Per mettere un punto e a capo alle insensate richieste della Destra.

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