Dopo l’incontro  a  27 a Bruxelles del 9 dicembre
’11  ora l’Europa è un caffè ristretto, a
26.
“Cammineremo più veloci senza la Gran Bretagna,- ha detto Prodi- che ha ricordato tutte le difficoltà
frapposte dal Regno Unito  durante il suo
mandato, anni fa.
17 paesi  dell’Euro zona hanno detto si al patto  di Unione fiscale, che sarà ufficialmente
promulgato nel marzo del 2012,  dopo che
altri 6 paesi lo avranno fatto ratificare dai loro parlamenti.
Finora  non è
stata data la risposta principale al problema: manca ancora un governo federale
in grado di risolvere con la sua banca  i
problemi reali dei cittadini. 
Cameron se ne è andato in un
totale isolamento, senza alcun alleato, molto criticato non solo
dall’opposizione  laburista per aver
nociuto all’immagine del paese, ma anche dalla stampa conservatrice, anche se
un sondaggio del Times ha accertato che solo il 14% degli inglesi non sia
d’accordo con la sua linea.. 
Il suo alleato di coalizione,
Nick Kregg, liberal-democratico, che all’inizio avrebbe voluto allearsi con i
laburisti, è furioso con Cameron  ma il
suo partito sulla linea Cameron  è
spaccato a metà.
 Non solo Mario Monti ma anche Giuliano Amato
hanno deplorato la mancata adesione del Regno Unito , al quale  però dell’euro e del suo futuro non “ie poteva
fregà de’ meno”, come si dice a Roma.
A  Cameron  stanno a cuore soprattutto gli interessi dei
banchieri della City, la più grande piazzaforte finanziaria d’Europa, che
attrae investimenti dal mondo intero in virtù della tassazione ridotta sui
capitali. Un atteggiamento, quello di Cameron ben diverso da quello di  Obama, molto preoccupato per  le conseguenze negative che potrebbe avere il
tracollo  della moneta unica
sull’economia americana. Poiché di questo si trattava, tanto che il
sottosegretario al Tesoro  ha seguito
giorno per giorno gli esiti dell’incontro dei 27 a Bruxelles.
                               *** 
La G.B. ha sempre rifiutato l’armonizzazione fiscale, e non
solo :  in passato ha detto di no a
Shengen, a Mastricht, e all’euro, conservando la propria  moneta forte, la sterlina. Era entrata in
Europa perché le faceva comodo il libero mercato: si ai vantaggi economici, ma  no alle regole comunitarie, che avrebbero
implicato la cessione di quote di sovranità sul territorio. Cameron ha
continuato nella linea che già Margareth Tatcher aveva seguito dal 1980 al
1984, rendendo molto difficile la vita a François Mitterand.
 Passando in rassegna i punti essenziali della
sua  politica , possiamo dire di trovarla
molto negativa.
a)               
Ha fatto la guerra
in Libia, alleandosi con Sarko (col quale ha peraltro litigato sulle questioni
europee), con l’ambizione di ricuperare il mandato di protezione che  il suo paese  aveva sulla Cirenaica del Re Idriss, alla fine
della  seconda guerra mondiale, soprattutto
per togliere all’Italia i vantaggi acquisiti dall’Eni al tempo di Mattei, sui
preziosi giacimenti petroliferi. Vantaggi ben consolidati  nel tempo). La sorte della democrazia e dello
stato di diritto nel paese sono ancora al di là da venire.
b)               
Con la guerra ha
depauperato le casse dell’Erario, accrescendo i 
livelli  del debito pubblico, oggi
superiore al nostro. (Non poteva quindi accettare la regola del  rigore sui conti proposta da Angela Merkel.) 
 Quindi ha proceduto a tagli  inconsulti sulla spesa pubblica: stipendi,
scuola, Università, welfare,e ora addirittura le pensioni, provocando la
discesa in piazza di centinaia di migliaia di persone, giovani e vecchi, che si
sono giustamente ribellati a questo insano rigurgito di tatcherismo.
Cameron  ci ha salutato e se ne è andato.
Tutti ora, hanno capito chi è.  Buon
viaggio, Mr Cameron : noi siamo dalla parte 
dei suoi  concittadini ribelli,
quelli  del grande paese di Shakespeare,
che   nelle sue opere  meravigliose  ha sempre 
analizzato, capito e rappresentato le 
ragioni oscure e del Potere e della natura umana. Da lui tutti
continuiamo a imparare. Ricordiamoci quanto diceva dell’Oro Timone di Atene!...
Chi
sarà svantaggiato dalla linea di rottura con la UE sul patto fiscale  sottoscritto a Bruxelles  saranno certamente le filiali delle banche
inglesi nella zona Euro, a vantaggio delle loro concorrenti francesi e
tedesche. Il  giusto contrappasso alla
logica della City.
Le auguriamo quindi una felice
sconfitta alle prossime elezioni, sperando che Nick Clegg  sia in grado di  mandarla al diavolo anche prima, e che  questa volta i laburisti tornino ad essere i
difensori degli interessi popolari, senza farsi contaminare dal tatcherismo
come ha fatto in passato  Bambi- Blair,
anche lui appassionato di guerre per il petrolio. 
Forse insieme a loro potremo
trovare le giuste soluzioni ai problemi  attuali   di tutto il Continente, scatenati dalla
selvaggia speculazione finanziaria e dal liberismo da giungla. Il mercato non è
in grado di salvarsi da solo, senza un aiuto dello Stato. 
Forse l’Europa avrà di nuovo
bisogno di tornare al vostro  meraviglioso  Keynes, con una Banca Europea degli
investimenti, che finanzi  un altro
modello di sviluppo, non più fondato sui combustibili  fossili, ma sulle Energie rinnovabili.  Saremo tutti insieme, dalla parte  non dei banchieri,  ma di  tutti i cittadini europei.
2) Prodi  ha detto: “Ha vinto la Merkel  e la sua linea.” Verissimo.
Vorrei  allora aprire una riflessione sul Partito
Popolare Europeo e le manifeste differenze delle forze nazionali che lo
compongono, partendo dal meeting di  Marsiglia dove si sono presentati a
congresso..
 La
 CDU, il partito 
democratico tedesco è giunto al   Parc Chanot con un bilancio economico, sociale
e politico  di tutto rispetto, che ha
consentito ad Angela Merkel di risalire la china  nei sondaggi in Germania, dopo le clamorose
sconfitte subite dal partito nelle elezioni Regionali,a vantaggio dei
Social-democratici della SPD e dei Verdi.(Attualmente la CDU sarebbe  al 35%, contro il 25% della SPD, e il 20%  dei Verdi)
A Marsiglia gli italiani del
PPE  si sono presentati  invece divisi:   da un lato il  Pdl ( con  Berlusconi,  oltre al nuovo segretario  del partito, 
Alfano, ex democristiano,con i totali fallimenti governativi. (Fino a ieri hanno ignorato la crisi, fatto
poco per l’evasione fiscale, e nulla sul piano della politica industriale e
della crescita. Solo tagli alla spesa lineari, distruggendo scuola, università
, ricerca, infrastrutture, e aumentando debito e deficit. Fino al
rischio-default)  
Mentre  dall’altro  l’Udc di 
Casini e Buttiglione,  da anni all’opposizione  e recentemente  confluita nel Terzo Polo, con Fini e Rutelli,  vorrebbe presentarsi  nel PPE  come la  speranza nel futuro.
  Purtroppo, a confronto con la CDU,  sono solo funghi e bonsai, come loro stessi
hanno reciprocamente  detto,  
Merkel, Angela o Diavola ? Me lo chiedevo nel mio ultimo  articolo, rievocando la mia simpatia per la
sua politica energetica, e per il suo no alla Guerra in Libia: (L’impegno in Afganistan
poteva bastare, per evitare un tracollo finanziario).  
Ad un’analisi più
approfondita del suo bilancio di governo  emergono 
i seguenti elementi:
a) Sul piano  sociale:
Cominciamo a dire che in Germania i pensionati non pagano le
tasse, (bisogna ricordarlo a tutto il governo Monti, Così la signora
Fornero  non piangerà più per i sacrifici
imposti alla parte meno abbiente del paese) ,
Inoltre gli operai  metallurgici hanno salari di 2500 euro, stanno
nei consigli di amministrazione delle aziende,  in caso di licenziamento ricevono un salario
minimo garantito, pagato dalle imprese  e
dal Governo, Possono inoltre
detrarre dalle tasse le spese di trasporto per andare al lavoro e quelle
dell’affitto della loro casa. 
Il   tasso di disoccupazione è  al 6%., uno dei più bassi in Europa.
b) Politica industriale:  il
governo ha incoraggiato la produzione di auto ibride o elettriche, e ormai   l’industria automobilistica germanica , è la più
competitiva in Europa e nel mondo, moltiplicando le colonnine elettriche per
ricaricare le batterie  in tutti i distributori..Hanno
da tempo magnifici treni ad alta velocità, per una mobilità efficiente ed
eco-sostenibile.
c) La politica dell’emigrazione è particolarmente illuminata: i figli degli emigrati nati in Germania
hanno il diritto di cittadinanza, e i nipoti, perfettamente integrati sul
piano linguistico e culturale, presentano curriculum di tutto rispetto in  brillanti carriere professionali.(50 anni di
emigrazione turca  hanno reso più forte
il paese e consolidato l’amicizia con Erdogan, accorso in Germania a
festeggiare l’anniversario della cooperazione.). Anche se la presenza di
elementi di estrema destra, xenofobi e terroristici hanno suscitato preoccupazione.
c)               
Politica energetica : con  gli investimenti sulle
rinnovabili  per la fabbrica di pannelli
solari al silicio sono stati creati 
450.000 posti di lavoro in Germania, mentre in Marocco è stato realizzato nel deserto un progetto per il
solare termo-dinamico, “Desertec”, che darà energia lì dove manca. Un altro
enorme stabilimento è stato aperto nel deserto egiziano, con pannelli su una
superficie di 162.000 km
quadrati, forse in grado domani di fornire energia al continente Europa.(Il
Guardian di oggi è entusiasta del progetto) 
 Frau 
Merkel, da giovane ministro dell’Ambiente  nel governo Kohl, era per l’energia nucleare:
ma, dopo Fukushima, ha sterzato, dicendo no ad altre centrali,  annunciando la graduale dismissione di quelle
esistenti, prevedendo il massimo sviluppo delle energie rinnovabili, fino a
coprire l’80% del fabbisogno del paese entro il 2050.
d)               
 La politica
fiscale: è progressiva, esiste una tassa
sui grandi  patrimoni, oltre alla tassa
sulla casa di proprietà.  
e)               
È stata severamente
combattuta l’evasione fiscale in Svizzera, con l’accordo sulla doppia
tassazione, ricuperando all’Erario 35 miliardi di euro. 
 Conclusione:
possiamo darle torto se ha voluto difendere i risparmi dei tedeschi, che pagano
regolarmente le tasse, che lavorano fino a 67 anni, per  evitare di sparpagliare i denari dei
contribuenti in Eurobonds, destinati a pagare i debiti pubblici  dei paesi come il nostro, (2000 miliardi di
euro), con  l’evasione fiscale
elevatissima, per di  più condonata al 5%
? Se Frau Merkel è per le regole,  come
darle torto? 
Non vuole l’inflazione in periodo di
crisi, perché si ricorda cosa è accaduto alla democrazia della Repubblica di
Weimar..
Anche
per questo il  suo partito, la CDU,  in  coalizione con i liberali al 2%,  nei 
recenti sondaggi  ha volato
alto.  
Imponendo
le regole ai paesi dell’Euro Zona col patto di stabilità  e il rispetto dei limiti di Mastricht, ha
avuto ragione e non solo per fare interessi di bottega. 
 Il governo Berlusconi  invece non ne è stato capace e ci ha ridotti
in queste condizioni. Se  poi Frau Merkel
 ha seguito i consigli di Draghi per
l’armonizzazione fiscale, convincendo  17
paesi nell’Euro.zona,  a cui se ne
dovranno aggiungere gli altri, entro marzo 2012, è riuscita ad isolare  Cameron
, tenendolo lontano dai paesi dell’Est più 
euroscettici. 
Quindi  ha affidato  a Draghi 200
miliardi di euro da immettere nel Fondo Salva Stati per le assolute emergenze
di fronte alla speculazione dei mercati. “La Bce ha uno statuto indipendente e può fare ciò
che stima giusto per l’interesse dell’Unione Europea”.
Draghi dal canto suo,  ha diminuito di un altro mezzo punto il costo
del denaro, ricevendo l’applauso generale, e  ora  la BCE  aprirà il suo sportello , irrorando   le
banche europee in crisi di liquidità con 1000 miliardi di euro, e ne
beneficeranno anche  le banche italiane,
che  hanno bisogno di 15 miliardi,  La Bce accetterà come collaterali di garanzia i mutui e i debiti
della clientela certificati dalla banca creditrice.
Grazie a questi capitali  le banche italiane potranno finanziare le
piccole e medie imprese, e salvarle dalla chiusura. (ricavandone perfino un
profitto, tra il tasso dell’1% del denaro ricevuto, e il tasso  degli spread al 6%) Speriamo che lo facciano sul serio e che la smettano di assecondare i  loro clienti, aiutandoli a fare evadere i loro
capitali in Svizzera, a colpi di clics. 
Quello che invece  per ora
ancora  manca in Europa sono i fondi per
gli investimenti e la crescita, (l’Ocse  la dà in calo per il 2012 e il 2013.
Occorrerà quindi  assolutamente potenziare la BEI (Banca europea
degli investimenti), come proponevano Jacques
Delors e J.Paul Fitoussi, se vogliamo  dare speranze di futuro ai giovani, con
un’altra Governance europea per lo sviluppo e la giustizia sociale. “ Il solo rigore potrebbe uccidere il sogno
europeo,- dice  l’economista Krugman.sul
NewYork Times.  
Per le prossime elezioni del
2013  Merkel farà forse un’altra grossa
coalizione con la SPD
e i Verdi.  Speriamo che anche in Francia
nel 2012 socialisti e Verdi riescano ad affermarsi:  potrebbero concretizzarsi le speranze per uno
Stato federale europeo, con un  vero parlamento
dei cittadini .
3)   L’Italia del
nuovo governo Monti
Potrebbe forse realizzare il
miracolo per il risanamento dei conti pubblici entro il 2013, se lo lasceranno
lavorare. (Il che non è affatto sicuro),
perché la scomparsa del
segreto bancario contemplato nella manovra 
già  atterrisce il Giornale di
famiglia. 
Fase 1 
.(Novembre-dicembre 2011)
 Bisognava 
trovare  in fretta i 25 miliardi
che mancavano dopo la manovra Tremonti dell’agosto scorso,  I tecnici, medici a consulto al capezzale del
malato terminale Italia, si sono dati da fare, scegliendo per ora, gli
antibiotici più rapidi, mettendosi  però contro
la metà  più povera del paese.  Hanno
cominciato dalle pensioni , col sistema contributivo, la via più rapida per  una riforma strutturale!  
“La pensione non la darà più il governo, ma sarà lo
stesso lavoro a fabbricarla” - ha detto la Ministra Fornero
 Ammesso che
lavoro ci sia, o che almeno ci sia l’ammortizzatore sociale necessario che
consenta di vivere e di pagare comunque il contributo necessario, per
conseguirla. A rischio sono tutti i lavoratori nati nel ’52.
                                            ****
 Il governo doveva seguire le linee della
lettera di Berlusconi alla BCE, 
La situazione era  gravissima: Monti non avrebbe potuto  pagare né gli stipendi, né le tredicesime, né
le pensioni, e sarebbe stata  la
bancarotta del paese, con lo Spread oltre i 500 punti.   
 Al riguardo ho trovato interessante il parere  di un vecchio amico, ex comunista critico,
passato come alcuni altri  a Berlusconi: 
“ Il Cavaliere se ne è andato per lasciare a Mario Monti
il compito del lavoro sporco,  che la Lega aveva sempre ostacolato,
perché contraria a eliminare le pensioni di anzianità.  Ma se Monti dovesse  colpire seriamente gli interessi della base
elettorale  PDL  con la Patrimoniale,  finirà l’idillio e si andrà a nuove elezioni.
Questo hanno capito anche i giornalisti e i
collaboratori del Fatto Quotidiano quando continuano a ribadire  che è sempre il Caimano a condizionare le
scelte di questo sobrio  governo, soprattutto
 in questa prima  fase.
 Nella mia prima lettera a lui indirizzata  avevo espresso i miei sinceri dubbi,  che i principi di base  da lui enunciati sarebbero stati
rispettati,  sapendo che questo Parlamento
 dal 14 dicembre 2010  ha sempre dato la fiducia al Cavaliere, (specialmente
dopo lo shopping di altri poco onorevoli soggetti, un commercio ora addirittura
documentato dal  filmato di Luzi, “Gli intoccabili”). 
Rigore, equità, crescita  erano
e sono ancora  difficili da realizzare,
senza dare l’assoluta priorità  alle
linee espresse nella risposta di Berlusconi alla BCE, perché i professori  possano beneficiare del  suo appoggio. 
                                                  
 ***
La Banca d’Italia e la Corte dei Conti hanno giudicato recessiva
la manovra, perché alcuni articoli  del decreto, destinati a far cassa
d’emergenza, provocheranno una  grave
spirale inflattiva :  l’aumento delle accise sulla benzina , e un
ulteriore aumento dell’Iva, previsto per il 2012.
Anche il ritorno
indiscriminato all’Ici sulla prima casa, (senza
 eliminarla per chi sta ancora pagando il
mutuo e quindi non ne è proprietario) suscita dubbi sul rispetto della
conclamata “equità”.
Non parliamo poi della deindicizzazione delle pensioni
all’inflazione (ammessa  solo per
quelle  fino a 1400 euro lorde mensili), 
Non si tiene conto delle
maggiori spese  a cui andranno incontro anche i pensionati medi , (con redditi fino
a 30.000 euro annui,  quindi  non certo 
ricchi),  che per
alloggiarsi  o dovranno pagare l’Ici prima casa, se già la posseggono, o un affitto,
se non l’hanno comprata, affitto che 
invece sarà  certamente
indicizzato sulla crescita dell’inflazione. 
 Senza contare l’Irpef regionale, che verrà aumentata  per i redditi bassi, per far fronte al costo
dei servizi sanitari. (il Ticket è  già stato soppresso) 
 l’Irap è stata
diminuita, a favore delle imprese in crisi, con  grande soddisfazione di E. Marcegaglia. Passera, un vero amico.
II° Come e dove  reperire il denaro,  perché eventuali cambiamenti consentano alla
manovra  di  restare a saldi invariati’ ? 
1) Forse c’erano
invece  le  cosiddette pensioni d’oro,  molto più elevate  a cui applicare la deindicizzazione,  e
l’Irpef avrebbe potuto essere maggiorata per 
i  redditi superiori ai 75.000
euro.
2) Far
pagare l’Ici alla Chiesa, sugli
immobili ecclesiastici  ad uso
commerciale (scuole, convitti, conventi ad uso alberghiero per il turismo
religioso, o mense-ristoranti). (Finora
il governo Berlusconi,  per guadagnarsi  l’appoggio delle Gerarchie, aveva esentato i
beni ecclesiastici  dalla tassa).  
Dopo lo tsunami di 100.000
firme all’appello promosso da Micromega,
anche i cardinali Bertone, Segretario di Stato, e Bagnasco, capo della CEI,  hanno espresso disponibilità a riesaminare
questo privilegio. 
Ora il  Pdl ha lasciato libertà di coscienza ai suoi
deputati. E  Enrico Letta del  Pd si è detto d’accordo in linea di
principio. 
(Era un’idea che avevo scritto nella mia prima lettera al  Presidente Monti, e  mi rallegrerei se  il buonsenso di tutti  potesse prevalere sul tema.)
 3) ) Una messa
all’asta delle frequenze potrebbe essere un altro cespite d’entrata (la
 Lega , l’Idv e il Pd sono d’accordo).
(Berlusconi no: “L’asta andrà deserta”,-ha detto.) Il
suo fedele  ministro Romani le aveva
regalate a Mediaset, invece di farle vendere a tutti, anche ai produttori di  cellulari di nuova generazione, rinunciando a
almeno 4 miliardi di euro. Il conflitto di interessi tra privato e
pubblico colpisce ancora. Passera si è 
diplomaticamente  trincerato
dietro il  progetto di studio della
questione. Dovrebbe fare presto, invece
:  indire l’asta  e nominare un commissario alla Rai, che versa
in gravi condizioni. (come gli raccomanda Scalfari nel suo editoriale di domenica
11. )
                                                      
***
Aprendo poi il capitolo dei risparmi   si
potrebbero   realizzare somme
consistenti,  con  il
taglio radicale al bilancio del Ministero della Difesa. Nel 2012 impegnerà 20,4 miliardi, con un incremento
rispetto all’anno precedente di 785 milioni di euro, e un peso sul Pil pari
all’1,3%.
 Interessante  al riguardo   il blog di 
 Massimo Donadi  di Idv sul “Fatto quotidiano”. “Anche i soldi
destinati allo sviluppo sono finiti  nel
calderone delle spese militari. Si
tratta di 1.538,6 milioni di euro per interventi agevolati per il settore
aeronautico e 135 milioni di euro per lo sviluppo e l’acquisizione di unità
navali della classe Fremm. Così il bilancio della Difesa, unico tra i ministeri, arriva a
totalizzare una spesa prevista per il 2012 di 23.113 miliardi di euro.(Grosso
modo quanto richiesto dalla manovra “salva-Italia” imposta da Monti.)
La domanda di Donadi, è:
“Cosa
se ne dovrebbe fare il nostro Paese di
131 aerei da guerra, inutilizzabili nelle missioni di pace dove siamo ancora
impegnati, in un momento in cui rischiamo il fallimento,  tenuto conto che siamo l’ottava potenza
militare al mondo?” 
“E
sono solo una parte della lunghissima lista di acquisti che entro il 2026
porterà il nostro Paese a spendere in armi 50
miliardi di euro. – dice ancora Donadi, Tra un anno, ad esempio,
perfezioneremo l’acquisto di 249 blindati
“freccia” per 1,5
miliardi. Nel 2015 arrivano due Fregate antiaeree classe “Orizzonte” da 1,5
miliardi. Nel 2016 avremo finito (forse) di pagare quattro sommergibili U-212
da 1,8 miliardi e la portaerei Cavour da 1,39. Nel 2018 saranno consegnati 121
caccia Eurofighter da 18 miliardi e di 100 elicotteri di trasporto tattico NH-90 (3,8
miliardi). Il 2019 sarà l’anno navale con la consegna delle Fregate Europee
Multi Missione (Fremm) da 5,6 miliardi. 
Gran trionfo nel 2026
con i 131 velivoli d’attacco Joint Strike Fighter (F35) per l’astronomica cifra
di 18.100 milioni”.
Anche il generale
Fabio Mini  aveva proposto di rinunciare
a questi acquisti inutili, (lo avevo segnalato all’attuale ministro della
Difesa  nella mia lettera a Monti.)
 Domanda 1: 
 perché l’Italia sceglie di sviluppare la propria
tecnologia e la propria industria a beneficio degli armamenti, alimentando un
settore dove la corruzione e la collusione politica è ormai endemica, come
dimostra la vicenda Finmeccanica?“
Domanda 2): 
 Se questi programmi di spesa verranno
mantenuti, su quali risorse potranno contare gli altri problemi del paese?   Il lavoro
per i giovani, gli  ammortizzatori
sociali, che ancora non ci sono. Che fine faranno la scuola, l’ Università, la ricerca,
 la sanità,? Come vivranno i pensionati
dopo questa manovra?
Conclusione: 
Che cosa verrà
inserito nel maxi-emendamento sul quale il governo intende porre la fiducia (su
consiglio del Cavaliere)?
I  3 sindacati confederali , dopo l’incontro di
stasera che non ha avuto risultati soddisfacenti, hanno confermato un
mini-sciopero  generale di 3 ore, salvo
poi riconfermarlo con un altro di maggiore durata, se le loro richieste non
verranno accolte ( uno sciopero, come sempre, a spese dei lavoratori,)   Ov
corse! 
                                              ***
Per combattere
l’evasione fiscale un fatto positivo è presente nella manovra :  la scomparsa del segreto bancario,  poiché tutti i dati dei conti correnti
affluiranno alle Agenzie delle Entrate, per
 consentire la Tax Tobin sulle
transazioni finanziarie internazionali, concordate tra Monti, Angela Merkel e
Nicolas Sarkosy. 
Quindi la  collaborazione  delle Banche italiane dovrà farsi col Governo.
per consentirgli di approdare a una vera tassa
patrimoniale, con documenti accertati.
(Dovrebbe quindi poter  finire la complicità tra banca e cliente per
l’esportazione di capitali, a colpi di clics. Dovrebbe, ma finirà?)
Forse
Monti  e Grilli potrebbero  addirittura  aumentare la tassa sui capitali
scudati, tornati e rimasti  in Italia,e
portarla almeno al 3%. Il condono  stipulato da Tremonti con gli evasori, al 5%, pur
molto discutibile, era stato  offerto
in un momento economicamente migliore,  Ma oggi,
in tempi di crisi aggravata  deve  essere riveduto e corretto, assolutamente, così
come sono stati riveduti e corretti, col metodo contributivo, i  programmi di vita dei pensionandi,   E’
stata già introdotta una minima scala mobile, ancorata all’indice
dell’inflazione,  limitatamente  alle pensioni fino   1400
euro mensili,   
Bisognerebbe però  includere 
in quel  programma anche quelle  superiori, fino a 30.000 euro l’anno, se non si vuole una spirale
inflattiva,  con un impatto deleterio sui
consumi  di prima necessità. 
Fase 2) (gen.2012-
2013))
a) Come prima cosa  si dovrà metter mano alla riforma del mercato
del lavoro, altrimenti chi perderà il posto  a 55-58 anni, non potrà  né andare in pensione, né  avrà alcun  altro reddito, essendo molto difficile essere
assunti  altrove a quell’età. 
La domanda è: 
1) chi pagherà
l’ammortizzatore sociale , l’Impresa  che
licenzia il lavoratore, o lo Stato?  Si
fa presente che questo salario minimo garantito esiste in Francia e in
Germania, ma non ancora  nel nostro
paese. Saranno messi da parte i fondi per farlo?
2)  Il governo toccherà l’articolo 18, come
propone il giuslavorista del PD Ichinno, consentendo all’Impresa di licenziare,
se non ce la fa, per rendere l’articolo 18 
possibile per tutti, in futuro, quando la crisi sarà finita?
 Al riguardo l’esempio  che piace in Europa è quello della Danimarca,
dove la libertà di licenziare si concilia con la facilità di trovare un altro
lavoro: la Danimarca
ha 6 milioni di abitanti, l’Italia 60 milioni. Non è la stessa cosa. 
 Fassina, responsabile economico del PD,  ha  quindi seri dubbi sulla possibilità di seguire
il modello danese. .
3) E’ stata più volte
annunciata una serie di nuove e qualificanti misure per il Sud .
Il Ministro Barca , della
Coesione nazionale,  ha in progetto alcuni
 provvedimenti per rianimare la sua economia
asfittica e dare impulso alla crescita, anche utilizzando a questo scopo  fondi europei.
Auspichiamo  che 
a) vengano soprattutto
implementate le fabbriche  e la ricerca
sui  pannelli solari di 3° generazione e
sul solare termo-dinamico, per un altro modello di sviluppo, col controllo
severo del Ministero della Giustizia, affinché le Mafie non intercettino  gli appalti.
b) Che al Sud vengano
ultimate  alcune urgenti infrastrutture (come
 la famosa autostrada Salerno- Reggio Calabria)  ma soprattutto vengano modernizzati i treni
regionali per i pendolari, in pessimo stato, e resa efficiente  la disastrata  linea Catania-Palermo (7 ore di viaggio per 260 km). 
Senza parlare di nuove
linee  ad alta velocità. (Bari-Napoli e  Napoli-Messina-Palermo.) 
Sarebbe  utile anche ripristinare i vagoni letto, con
cuccette,  Torino-Palermo per ridare
lavoro al personale licenziato dall’a.d.  Moretti , e offrire a chi non può comprare un
biglietto su un treno ad alta velocità un mezzo di trasporto più  economico e confortevole.    
c) Urgentissima è  anche l’approvazione di misure sul lavoro  da offrire alle donne  e sui 
servizi  di cui hanno bisogno per potervi accedere,
finora del tutto assenti nel Sud: nidi, scuole materne, asili per persone
anziane non autonome ecc. 
In Francia si danno
assegni per i figli fino a 18 anni di età, se sono almeno 3.(una riforma del
gen. De Gaulle). 
Ma l’Italia, paese
cattolico che insiste tanto sulla  politica della famiglia, non ha mai fatto
nulla per realizzare  gli aiuti concreti
per  consentirne la nascita. 
Non è un paese  per donne.  Si sono stancate di essere l’unica risorsa
Welfare del paese.  Si  preferisce relegarle nel lavoro casalingo,
non rimunerato, lasciandole prive di aiuti.
” Senza donne la
crescita reale di un paese è impossibile”, - ha detto Cristina Comencini, e ha ragione.“Se
non  ora, quando”?- dicono le italiane ritornate
oggi in piazza…
 Conclusione: 
Presidente Monti, 
il Suo governo e il decreto salva Italia
fin qui formulato  sono  ben  lontani 
dall’essere perfetti, con eccessivo rigore e poca equità,  ma nelle pessime condizioni date, con la
speculazione trionfante, e con i condizionamenti imposti dal suo predecessore,(non
cessati  nemmeno dopo la sua partenza),   riconosciamo che non ci sono  alternative. 
Auspichiamo quindi  che Lei 
 possa difendere i suoi principi, insistendo   con
maggiore intransigenza su quello dell’equità,
tassando i  ricchi  patrimoni, non appena ne avrà accertato le dimensioni, quando i dati dei conti
correnti  e dei titoli affluiranno
all’Agenzia delle Entrate, insieme agli estimi catastali delle proprietà
possedute.    
Speriamo
che lei possa  rendere molto difficile l’evasione fiscale, per mettere un punto e
a capo a una situazione di ingiustizia nel paese. 
Sia duro con le caste privilegiate, civili
o militari che siano, e tagli sugli sprechi, disarmando  l’economia. Finmeccanica deve fare cose utili
al paese, non produrre o comprare armi improprie.
 Auspichiamo che  lei possa influenzare  anche l’ Europa, quando Merkel e Sarkosy  verranno
 a Roma in gennaio.
Faccia detrarre dal conto deficit le
spese per lo sviluppo. 
Li
spinga a realizzare  una vero Governo
federale Europeo, fatto per i  cittadini, (non solo per le banche!), in vista delle prossime elezioni. 
Sperando che il Caimano non La boicotti, staccando la spina
prima del 2013, auguriamo:Buon Anno, Italia, Buon Anno Europa, 
e a Lei  Presidente  in bocca al lupo, …per tutti e tre i principi.
Rigore, crescita e soprattutto equità.