Monti ha bisogno anche lui della democrazia dal basso…Della lista a 5 stelle e soprattutto di ALBA… (alleanza per il lavoro, i beni comuni e l’Ambiente)
Ha cominciato dalle pensioni, si è ritrovato con i problemi degli esodati, mentre tutto quello che era necessario fare con i tagli giusti ai privilegi e agli sprechi gli ha fatto spuntare le forbici…Partiti e parlamento lo hanno bloccato.
Il Ministro Giarda ha scritto : Il rapporto sulla revisione della spesa pubblica presenta opzioni e suggerimenti e non soluzioni definite.
Perché Monti ha nominato Bondi commissario, e non lo ha scelto direttamente al suo posto? Personalmente approvo questa scelta, ma molti pensano che avrebbe potuto fare a meno di un doppione.
Ricordiamoci che quando la Parmalat entrò in crisi, Bondi cominciò col tagliare le auto blu dell’azienda sull’orlo della catastrofe, ed eliminando le spese superflue è riuscito poi a ricuperare i fondi per risarcire i risparmiatori truffati, ha fatto condannare Geronzi, capo dell’allora Banca di Roma, corresponsabile con Tanzi della truffa, e ha rimesso in piedi l’Impresa Parmalat, che è di nuovo competitiva contro la rivale francese Lactalis. Un risultato super brillante. Ha però operato su un’azienda privata.
L’obiettivo del governo è per ora minimalista: deve tagliare 4 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva, che aggraverebbe ulteriormente lo stato di crisi generale.
Il Governo si trova tutto il paese contro, grazie alle tasse giudicate eccessive e alle mancate sanzioni alle banche, per le restrizioni al credito, a imprese e a famiglie, nonostante le laute elargizioni di liquidità, al tasso del’1%, da parte della BCE o. Eravamo un popolo di inventori, di artisti e di navigatori … ora siamo diventati un popolo di suicidi? Nelle strade marciano le vedove, insieme ai disoccupati e agli esodati: una cosa mai vista finora nel nostro paese.
Ma ad essere disperati siamo in molti. “L’Imu, così come è stata proposta, è micidiale - dice Bersani.Vale 9 miliardi sulla prima casa.
I Comuni non vogliono fare solo gli esattori, senza potersene poi valere, vincolati come sono anche dal patto di stabilità, nonostante alcuni siano stati virtuosi.
Era stata soppressa l’Ici, dal Cavaliere: una follia, che gli ha valso la vittoria elettorale nel 2008, ma è una tassa che esiste in tutta Europa e nel mondo, e per 3 anni l’erario ne è stato privato.
Magari il Governo Monti avrebbe potuto ripristinarla alleggerendola però, tenendo conto che, in periodo di crisi, con la disoccupazione crescente, la gente ha difficoltà a pagare il mutuo mensile stipulato per acquistarla.
Avrebbe potuto compensare il mancato gettito della somma diminuita con una vera patrimoniale, sui redditi d’oro alla persona, come ora ha lasciato intendere di poter anche fare, visto lo scontento generale.
Monti ha chiesto ora aiuto a noi per avere suggerimenti: dove tagliare per la revisione di spesa pubblica? Sono arrivate sul sito del Governo oltre 100.000 e-mail, in 24 ore.
***
Il rapporto Giarda steso nel corso di tre mesi, febbraio-aprile, aveva identificato alcuni settori presso alcuni Ministeri: Interno, Difesa, Giustizia, Istruzione, Trasporti, e l‟INPS, con le strutture di produzione dei servizi pubblici offerti sul territorio nazionale.
L‟insieme delle due categorie di spesa (interessi e pensioni) vale circa 310 miliardi di euro, un importo che pone vincoli straordinari alla flessibilità di gestione e adattamento della risposta pubblica alle domande provenienti dall’economia Stato-Regioni.
In sintesi.- conclude il rapporto-
La spesa pubblica italiana è oggi per la sua dimensione e struttura un ostacolo a uno scenario di ripresa ciclica dell’economia italiana. Se l’economia stesse muovendosi su un ragionevole, ancorché basso, tasso di crescita, potremmo mettere la revisione della spesa a servizio di una maggiore produttività per il cittadino. Ma non è così e dobbiamo indirizzarci a mettere la spending review a servizio di una riduzione del prelievo fiscale, per alleviare le condizioni di vita dei soggetti in condizioni di difficoltà economica. Un avvio della riduzione del prelievo tributario potrà forse segnalare all’economia l’avvicinarsi di una stagione meno greve”.
Giavazzi, il terzo dei commissari nominato da Monti, ha definito l’obiettivo un topolino rispetto alle esigenze reali del paese, per la crescita industriale.
***
Ciò detto è evidente che il rapporto Giarda è stato solo una diagnosi oggettiva dei mali e delle inefficienze.
Ma manca qualcosa:
a) La riduzione al budget del ministero della Difesa. Se ne era già parlato, e sembrava una riforma avviata, ma nel documento ora è silenzio. Perché?
b) Gli sprechi maggiori sono presenti nel settore della Pubblica amministrazione, soprattutto regionale e comunale. Le Regioni hanno un buco nero per le loro spese, e i piccoli comuni non sono mai stati accorpati, come era stato deciso. Le Provincie stanno sempre lì.
a) Due esempi per i comuni:
All’isola d’Elba, ma anche all’isola d’ Ischia, ce ne sono almeno 8: con 8 sindaci, consiglieri e assessori moltiplicati. Un assurdo. Si potrebbero accorpare e risparmiando sui costi della politica si potrebbero offrire ai cittadini migliori servizi. (sanità, scuole, cultura)
b) Al Sud le nomine dei funzionari nelle giunte regionali , più che rispondere a criteri funzionali, sembrano essere un ammortizzatore sociale, in cambio del lavoro produttivo che non c’è.
c) Costi enormi per le consulenze. (700 milioni di euro)
d) Costi della sanità, che sono molto superiori rispetto a quelli del Nord o in Toscana, perché prevalgono enti privati (ospedali e ambulatori) ai quali va il rimborso per salate prestazioni, a detrimento della qualità del servizio pubblico, che potrebbe meglio rispondere all’interesse degli utenti.
e) Costo eccessivo dei farmaci da rimborsare
Forse è li che Bondi dovrebbe operare con energia,
Monti avrebbe dovuto sceglierlo, quando ha formato il governo.
***
2) Democrazia dal basso
Se mi piacciono gli “Stellati”, per le loro concrete azioni sul territorio (la variante di valico a Bologna o la discarica a Torino), non mi piacciono affatto gli insulti di Grillo, i suoi vaffa, e le sue fantasie sull’euro, sulla mafia e sul debito, o sulle tasse che propone di non pagare. Una cavolata dopo l’altra. Anche lui ha un cerchio magico di fedelissimi, a cui si oppongono molti dissenzienti stellati, critici di quello che dice e fa. Non l’apprezzo affatto quando fa il padre-padrone, proibendo ai militanti eletti del Movimento a 5 stelle di andare in televisione, considerando sé stesso infallibile, come il papa, nei suoi comizi-encicliche, sempre più urlati, senza contraddittorio, e senza mai che possa essere sfiorato dall’ombra del dubbio!...
Apprezzo invece positivamente alcune sue iniziative : le 350.000 firme per la legge popolare con le nuove regole per le elezioni, il no alla professionalizzazione della politica, grazie ai limiti temporali al mandato, con l’epurazione di tutti gli inquisiti, e il dimezzamento del numero dei parlamentari.
Analogamente mi è piaciuta la sua battaglia sull’evidente conflitto di interessi di alcuni banchieri, che stanno seduti su più poltrone, (Banche, Mediobanca e Assicurazioni), violando la direttiva europea sulla concorrenza. Col “Salva Italia” il Premier ha messo fine allo scandalo, e il 25 aprile c’è stata la giornata di liberazione del mercato e la fine del capitalismo di complicità relazionale: Bazoli, Palenzona, Bolloré e Nagel dovranno scegliere rapidamente la poltrona che preferiscono, ma solo una, se no la perderanno completamente.
Si rassegneranno?
Leaderismo: basta. Non mi piace in generale il narcisismo del capo carismatico, o presunto tale, come lo è stato il Cavaliere, prima che fosse disarcionato, né quello di Bossi, fondatore della Lega, considerato dai militanti come un diamante: for ever ! (malgrado il diplomino albanese del Trota)…
E’ riuscito a mettersi contro anche gli studenti albanesi dell’università Kristal, che hanno chiesto se Renzo aveva un visto per motivi di studio. Si sono chiesti quindi se fosse un clandestino? (veramente il colmo per un leghista!)
Forse solo una bella sconfitta elettorale alle amministrative potrebbe mettere un punto e a capo per il rinnovamento scopaiolo della Lega, oltre alla restituzione di tutti gli investimenti realizzati da Belsito.
Veniamo ad A.L.B.A (Alleanza per il lavoro, beni comuni, e ambiente), e al nuovo progetto di democrazia dal basso. Ma i nomi del loro Manifesto sono di tutto rispetto: Paul Ginsborg, Marco Revelli, Stefano Rodotà, il giurista Mattei, Luciano Gallino, Guido Viale.
Conosciamo i loro libri e soprattutto le loro azioni politiche sul territorio, e credo che possano essere un’ipotesi migliore di coordinamento sul piano nazionale, per il 2013, a differenza della Lista a 5 stelle, la cui azione resta soprattutto locale. Loro sono d’accordo col progetto di legge elettorale di Grillo. Si tratta di persone che invece di urlare, ascoltano e si confrontano, e, pur criticando aspramente i partiti, cercano di far valere il ragionamento, valendosi della propria autorità intellettuale e politica, interloquendo con tutti i cittadini sui loro problemi concreti, considerando tutta la società civile, senza spocchia: uomini e donne.
***
3) I Tagli alla spesa.
Se il problema è oggi che cosa tagliare, rispondo alla richiesta del Premier, convinta che il nostro paese possa reagire alla crisi economica sociale e politica solo ripartendo dal basso, come propone ALBA, attraverso una democrazia partecipata e attiva, tanto sul Web che sulle piazze, inducendo i partiti ad auto-criticarsi per le risposte davvero modeste fin qui date ai problemi drammatici del paese. Segnalo quindi volentieri gli sprechi, sperando che le forbici cittadine non si spuntino, come è successo a quelle del governo:
a) Abolizione o riduzione considerevole delle auto blu, non solo per i parlamentari ma per tutti i politici (Rossi, il governatore della Toscana lo ha già fatto. Chapeau!...)
E’ vero: che si tratta di un sistema macroeconomico, che coinvolge chi le guida, chi le ripara e chi ne fa la manutenzione. Ma anche le spese di carburante ora sono eccessive.. Forse Bondi potrebbe indicare l’uso di quelle più economiche. Di che tipo sono le 400 auto blu recentemente acquistate dal Premier? …
b) occorrono le decurtazioni degli stipendi dei parlamentari.
c) Il loro dimezzamento in assemblea, come negli altri paesi europei.
d) La riduzione dei contributi per i loro portaborse (3690 euro al mese!..)
e) L’abolizione dei loro benefit : la gratuità di treni, voli, degli ingressi nei teatri o nelle manif sportive.
f) L’abolizione della Legge-mancia del 2008, una compra-vendita, con premi clientelari per gli elettori (sagre paesane, ricorrenze, consulenze, opere pubbliche)
g) L’eliminazione dei fondi per i giornali di partito, tipo L’Avanti, con lo scandaloso Lavitola, Europa, (quotidiano di un partito che non c’è più, la Margherita), la Padania, Liberal, Il Secolo). Vendono pochissime copie e nessuno si accorgerebbe della loro scomparsa.
h) Infine il finanziamento pubblico ai partiti.
Se Monti ha nominato Amato commissario , significa che considera il finanziamento un vero spreco di risorse pubbliche, che i partiti sono stati ancora incapaci di tagliar via, dilazionando il loro progetto legislativo. Quindi ora ci pensa il Governo. C’è chi propone di sopprimerlo, come voleva il referendum 20 anni fa. C’è chi propone di dimezzarlo: ma resterebbero troppi soldi pubblici in mano ai fatali tesorieri, con scarsi controlli interni ed esterni.
Io proporrei solo il rimborso delle spese elettorali, un quarto delle somme fin qui erogate, su presentazione di ricevute, e il finanziamento pubblico al 5 per mille, per libera scelta dei cittadini. Non so cosa deciderà di fare Amato al riguardo, e soprattutto che cosa potrà concretizzare.
Forse se si tagliassero tutti questi sprechi, non si arriverebbe forse a ricuperare tutti i 4 miliardi e passa, necessari per evitare l’aumento dell’Iva, ma comunque, a provarci, tutto farebbe brodo.
3) Evasione fiscale e corruzione. (Rapporti della Corte dei Conti)
a) In Italia dobbiamo cominciare da una legge seria sulla corruzione, seguendo le linee della direttiva europea del ‘99.
b)Veramente urgente sarebbe stipulare rapidamente un accordo con la Svizzera, per la doppia tassazione dei 120 miliardi e più, depositati sulle loro banche. Ora che anche l’Europa acconsente non ci sono scuse.
Si riuscirebbe a finanziare seriamente la riforma del lavoro, gli ammortizzatori sociali, il reddito minimo garantito, a risolvere il problema degli esodati, a stimolare la ricerca e l’innovazione per lo sviluppo di p.m.i, e si aiuterebbe anche la scuola, già massacrata dalla Gelmini.
c) Magari si potrebbe togliere anche l’anonimato agli scudati, si potrebbe portare la tassazione dal 5% al 25 %.
d) Bisognerebbe svincolare i Comuni che hanno i bilanci in ordine dall’osservare il patto di stabilità che impedisce loro di utilizzare i soldi in cassa, mentre potrebbero investirli in lavori pubblici di interesse locale, creando lavoro e occupazione. Si restituirebbe loro l’autonomia garantita dalla Costituzione, nel quadro del federalismo fiscale che deve essere garantito.
Analogamente quindi i sindaci dovrebbero poter diminuire l’Imu prima casa per i redditi medio-bassi, per le famiglie con 2 figli, o per quelli che stanno ancora pagando i mutui stipulati per l’acquisto, e tornare a valersene per le loro necessità, dando invece allo Stato la tassazione più elevata per la seconda casa. Potrebbero contribuire a stanare gli evasori: che ne è del redditometro?
E’ urgente ora dare speranza agli scoraggiati, smetterla di tagliare le pensioni-medio basse, pagare meglio gli insegnanti, equipaggiare le scuole con le nuove tecnologie, restaurare gli edifici scolastici obsoleti. La scuola è importantissima, per il futuro dei giovani.
II° Europa oggi .
Vogliamo i bilanci in ordine, ma iscrivere il patto di stabilità in Costituzione è stata un’abdicazione di sovranità molto pericolosa, un vero regalo alle nostre destre.
L’Europa siamo noi cittadini, e non vogliamo tornare ai nazionalismi, alle monete nazionali, agli interessi egoistici, una linea che in passato ebbe un solo risultato: la guerra.
La destra al potere a Bruxelles ha ingiustamente massacrato la Grecia, e sta massacrando la Spagna con le regole del fiscal compact. Risultato: la destra estremista ellenica chiede il ritorno alla dracma, il distacco dall’Europa, e, per fare accettare le conseguenze della bancarotta, potrebbe anche proporre il ritorno dei colonnelli, visto che il Pasok socialista è al 20% dei consensi!
Marine Le Pen chiede anche lei la fine dell’euro, il blocco di Schengen, con la chiusura delle frontiere, e il distacco dall’Europa. In Italia le danno ragione gli ex A.N. e Storace, senza contare la Lega. E’ questo che vogliamo?
La gente di sinistra radicale, oggi decisamente contro l’euro, farebbe bene a riflettere su tutte le posizioni.
Le prospettive future : L’Europa siamo noi!
Ha ragione Prodi: grazie alla possibile vittoria di Hollande (incrociamo le dita!) servirebbe un Patto a 3, Francia, Italia e Spagna. Occorre avviare una seria politica europea unitaria su 4 piani: fiscale, monetario, crescita industriale, occupazionale e socio-culturale, cominciando da una rigorosa battaglia contro la speculazione finanziaria.
Per evitare il trionfo delle destre dobbiamo marciare insieme verso un’Europa federale, politica, con una BCE al servizio di tutto il continente, come è la Fednegli Stati Uniti.
Bisogna assolutamente tornare a Keynes, ai finanziamenti pubblici europei, seguendo l’esempio storico di Rooswhelt, dopo la crisi del ’29, per creare lavoro, aiutando le imprese a svilupparsi, comprese quelle agricole, alle quali si interessano ora anche i giovani.
Era’ il progetto di Jacques Delors. Se sua figlia, Martine Aubry, sarà scelta da Hollande come Primo ministro, potrebbe rifarsene portavoce a Bruxelles, La BCE è stata bloccata dai 2 trattati, di Mastricht e di Lisbona. Ma ora di fronte alla crisi anche il Presidente europeo Barroso è convinto della necessità di erogare Euro-bonds e project-bonds a Grecia, Spagna e Italia.
Sarebbe necessario
a) non ostacolare la cessione di 10 miliardi alla BEI da parte della BCE, (la Bancaeuropea degli investimenti ha un bilancio ancora troppo modesto per lo sviluppo).
b) convincere Merkel a scomputare dal calcolo del deficit di bilancio le spese necessarie per lo sviluppo, (cosa che Monti si prepara a chiedere, per poter rimborsare alle imprese i debiti che lo Stato ha nei loro confronti).
c) Chiederle di prolungare nel tempo il risanamento dei conti pubblici (cosa che Hollande vuole già proporre. Il che sarebbe un bel respiro anche per noi).
d) intervenire più facilmente per l’autonomia di tassazione e di spesa dei Comuni virtuosi, con bilanci in ordine, perché possano investire per la ripresa economica. L’Anci sarebbe totalmente favorevole.
Bisogna oggi leggere il bellissimo manifesto di Kohn Bendit e le firme di tutte le grandi personalità tedesche che lo hanno sottoscritto. L’Europa siamo noi!
Se continuiamo solo con il cappio dell’austerità e il ritorno al pareggio entro il 2013, sarà la morte di tutto il Sud e del Mediterraneo, da sempre meta del cammino verso la felicità, soprattutto per i tedeschi.
Spero proprio che la SPD e i Verdi vincano alle prossime elezioni nel Lander dell’Holstein, e che insieme possano trionfare anche in quelle nazionali del 2013, costringendo la Merkel a una nuova grande coalizione, e a cambiare la musica.
Sono stati migliori di noi i tedeschi, più rigorosi, più economi, più efficacemente produttivi, e soprattutto molto più giusti per la loro forza- lavoro. E’ vero, Lo ha riconosciuto anche Hollande, criticando i risultati di Sarkosy.
Ma, se i tedeschi vogliono continuare ad esportare il 40% della loro produzione in Europa, non possono esigere la nostra fine. Non sarebbe nei loro interessi. Occorre da parte loro, maggiore solidarietà e comprensione per le nuove generazioni del Sud, non responsabili dei disastri combinati dalle classi dirigenti del passato, lontano e recente: cicale e spenderecce,
La nostra rinascita sarà anche il futuro della Germania e di tutto il vecchio Continente.
Nessun commento:
Posta un commento