domenica 15 luglio 2012

Anticristianesimo e libertà: Studi sull’ Illuminismo radicale europeo


E’ il titolo di un’interessantissima raccolta di saggi  che Silvia Berti  ha pubblicato quest’anno per la Società il Mulino, a Bologna.

“La Chiesa è nello Stato: prima di essere cristiani siamo cittadini”.

E’ la frase chiave pronunciata da César Chesnau Du Marsais, convinto sostenitore della Chiesa Gallicana anti-papale. Filosofo, libero pensatore, frequentatore del caffè Procope, ( il caffè aperto  a Parigi, da Procopio dei Coltelli, gelataio di Acitrezza), amico di D’Alembert che  alla sua morte   scrisse un “ Eloge”, per illustrare il merito di tutti i suoi scritti.

Mi sono chiesta : sarebbe possibile nell’Italia del 2013 un’affermazione del genere, quando siamo costretti, dal 1929,  a vivere in condominio con una Chiesa cattolica, sempre più arrogante, esentasse, che interferisce pesantemente sulla  legislazione concernente la vita privata dei cittadini italiani,  e che, attraverso la sua banca lo IOR, consente a politici e imprenditori di evadere il fisco con  intrallazzi vari,  tramite  i nostri istituti di credito, arrivando fino a riciclare capitali mafiosi?

Decisamente Du Marsais aveva detto la cosa giusta, e a lui è dedicato uno dei capitoli di questo libro.

Autore di una “Exposition de la doctrine Gallicane, par rapport aux prétensions de la Cour de Rome”, aveva dato  battaglia contro i Gesuiti, che, attraverso uno di loro,  padre  Le Tellier,  confessore di Luigi XIV°, avevano indotto il Re Sole  ad abbandonare il suo convinto sostegno  iniziale alla Chiesa Gallicana, stimolandolo anche   a due azioni nefaste per il paese:

a) la revoca dell’editto di Nantes, (1685), (concesso da Enrico IV°  (1598), per sancire la pace e la tolleranza fra cattolici e Ugonotti, dopo 30 anni di guerre.)

Saint Simon  non avrebbe perdonato al re di aver  allontanato  dal paese  800.000 ugonotti  in cerca di terre più libere, loro, perno vitale dell’economia francese!

b) Inoltre, grazie alla  bolla Unigetus, lo  avevano poi  spinto a distruggere l’Abbazia di Port-Royal, e ad incarcerare  tutti i suoi frequentatori (1709), con un autodafé dei libri della biblioteca : un’azione decisa al tavolino fra il padre  Le Tellier e il re, “bec à bec, entre deux bougies”, come efficacemente  racconta lo stesso  Saint Simon  nelle sue Memorie.

 Le famose  “Lettres provinciales” di Blaise Pascal  erano state un monumento di rigore e di ironia nei confronti dei Gesuiti, che da tempo, quindi, maturavano una vendetta.

 Due azioni non condivise da  altri esponenti  della aristocrazia : Montesquieu, nelle sue “Lettres persanes” si rallegrerà perché dopo la morte del re, la Cabale des dévots aveva perso parte del suo potere, e  il Reggente, Philippe d’Orléans,  aveva fatto scarcerare i giansenisti,  puntello culturale importantissimo per il paese. 

La lotta politica e religiosa si avvarrà di altre importanti personalità che  avevano rimesso in discussione la sacralità del potere della monarchia assoluta, come  il conte  Henry de Boulainvilliers, un appassionato lettore di  Spinoza, uno dei tanti ebrei cacciati da Spagna e Portogallo dopo l’avvento di Isabella la Cattolica, giunto felicemente in terra d’Olanda, autore dell’Etica, pubblicata postuma,  (1677) e del Tractatus  théologico- politicus (1663.)

 Spinoza era un ebreo  del Libero esame, contagiato dalle teorie luterano-protestanti, e aveva proposto una   severa esegesi  critica  della Bibbia.

In Spagna  molti altri ebrei della diaspora,  costretti a convertirsi al cattolicesimo per 8 generazioni per poter sopravvivere in pace, si erano poi  distaccati dalla rigidità del  culto ortodosso rabbinico, restando legati ad un ebraismo interiore, aperti anche ad altre matrici culturali. ( Spinoza venne molto influenzato dal suo maestro di latino di Spinoza,  libero pensatore, Van Den Enden) .

Tornando al saggio di Silvia Berti,  Boulainvilliers,  nel suo “Traité de métaphisique”(1712),    riprendeva la critica spinoziana della sacralità del potere, sostenendo che il re era, in origine, un guerriero, “primus inter pares”, e riprendendo i postulati dell’Etica spinoziana, andava fino a negare a Dio di aver creato il mondo, essendo Dio della stessa sostanza della materia estesa. (Deus, sive natura)

La critica della sacralità del potere sarà perfettamente condivisa da Montesquieux, nella prospettiva di una riforma all’inglese della Monarchia in Francia, con la separazione dei poteri,  e con un’autorità accresciuta del Parlamento.



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Molto interessante è il primo dei saggi  nel volume. “ Le origini dell’incredulità”, in dibattito con Alan Kors, Silvia Berti precisa  quanto importanti fossero i dissensi  all’interno dei recinti dell’ortodossia religiosa, “come risultato delle controversie fra diverse scuole filosofiche cristiane”(p.5)

“Lo spettacolo offerto dall’alleanza fra la Chiesa di Roma e il potere assoluto della Monarchia, persecutrice di ugonotti e giansenisti, finì col determinare nella generazione successiva, la “crise de la conscience européenne”, contro l’establishment ecclesiastico, la corruzione dei preti, accompagnandosi poi,” in termini teologici, alla negazione della Trinità e della divinità di Cristo”, pur  convivendo con  un apprezzamento del cristianesimo primitivo  e del Cristo legislatore, venuto in terra  per restituire l’uomo allo stato di natura originario”( p.14). 

In epoca di Inquisizione “ gli eretici nicodemisti e altri,   per non essere condannati,  furono costretti ad adottare in tutta Europa  un linguaggio criptico, a dissimulare il loro pensiero, facendolo apparire  “solo tra le righe”, Questo  accadeva a metà Cinquecento, e a maggior ragione  subito dopo il Concilio di Trento (1564)

 (cfr. in proposito  le opere di Delio Cantimori e Carlo Ginzburg), mentre in alcuni casi, nella Napoli del Seicento, la dissimulazione  assunse il carattere di un’opposizione politica contro gli spagnoli.(R.Villari)

Simulazione e dissimulazione caratterizzavano  anche il fenomeno del cripto-giudaismo, a fronte delle conversioni forzate,  sia in Spagna che in Portogallo (1536), dove l’assunzione della maschera cristiana salvava la vita ma  obbligava a ridefinire  l’ebraicità, in assenza di un luogo di culto: la  sinagoga.

Mentre fu ad Amsterdam che “gli Stati generali d’Olanda autorizzarono gli ebrei a praticare liberamente la loro religione”, costruendo una nuova sinagoga accanto alla più antica.(come avvenne del resto anche a Ferrara, sotto gli Estensi)

Ma, rispetto a queste pratiche la vera frattura è rappresentata dall’affermazione di Spinoza,  secondo il quale, contro la Legge scritta,  Dio era soprattutto filosofico. Il suo no alla verità rivelata e alla creazione del mondo, la negazione dell’immortalità dell’anima,  costituì lo spartiacque  che determinò, 20 anni dopo la sua morte (1677),  la crisi della Coscienza europea.

Quindi  ad Amsterdam  si ebbe  una frattura fra rabbini, rigidamente ortodossi ed  ebrei  eretici, liberi pensatori, multiculturali, come Spinoza,  che   doveva provocare  il 27 luglio 1656  uno “cherem”, una sua ’espulsione dalla comunità ebraica,( (27 luglio 1656), “a causa delle abominevoli eresie da lui praticate.”  L’atto era probabilmente dovuto alla paura delle possibili reazioni  negative da parte dei calvinisti, perché lo avrebbero sicuramente imputato di ateismo.

  Averroè e la cultura laica della corte di Federico II° a Palermo dovettero probabilmente influenzare Spinoza, mentre la corrente di pensiero libertina avrebbe adottato   tracce di cultura Alessandrina, soprattutto  attraverso gli scritti di Celsio,  che fu molto critico del Mago-miracolista Gesù.

Ma quello che avrebbe determinato la vera frattura  nella storia del pensiero nel Settecento e dato l’avvio al diritto di esercitare la filosofia, senza l’intromissione dei teologi,  fu la pubblicazione del Traité des 3 Imposteurs, pubblicato all’Aia, da Charles Levier, con il titolo   La Vie e l’Esprit de Spinosa,  (1719), ad opera di Jean Maximilien Lucas, suo biografo.  (p.93)

La Vie de Spinosa era stata redatta nel 1678 da Lucas, giornalista francese  che aveva pubblicato sulla Quintessence una violenta campagna contro il potere del re Sole. “La seconda parte del libro, “l’Esprit de Spinoza, noto come Trattato dei 3 impostori, fu il manoscritto clandestino più diffuso in tutto il Settecento, e considerato uno dei documenti intellettuali più importanti della storia del primo spinozismo”(p.94)

Si tratta di un documento di radicalità estrema, scritto con linguaggio tagliente.

 “Rinunciando al lume della ragione gli uomini si legarono a un culto superstizioso…”ed è da siffatti sacri legami, nati dalla paura, che nasce questa parola: religione.” …                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      “Su queste basi, prima Mosè attraverso un ‘investitura divina, legittimò la sua missione di legislatore, poi Gesù Cristo attirò a sé le genti con una speranza di vita futura, e i cristiani lo credettero Dio, benché avesse una natura umana. Infine Maometto, perfezionando l’impostura, si disse profeta di tutte le nazioni, venuto a portare la vera legge di Dio, corrotta dagli ebrei e dai cristiani”(p.95)

Furono stampate pochissime copie di quest’edizione del 1719, che scomparvero rapidamente, e solo di recente ne è stata ritrovata una copia nella Biblioteca Universitaria di Halle, rimasta a lungo sconosciuta, a differenza della copia  scoperta da Silvia Berti nel 1985  nella Young Research  Library di Los Angeles, che successivamente  ne ha curato in italiano l’edizione critica: La vita  e lo spirito del signor Benedetto  Spinoza e del trattato dei Tre impostori, ( Einaudi, Torino  1994).

Per portare un attacco all’establishment sia religioso che politico il testo rinunciava al  rigore filosofico, per approdare a un materialismo grossolano.

Ben altra sarebbe stata la caratura logico-filosofica dell’ateismo materialistico  nel pensiero di  Bayle, di Diderot e di altri illuministi. 
                                                                                  ***
Particolarmente affascinante per la qualità libraria del volume la riproduzione anastatica  delle incisioni di Bernard Picart, di grande qualità artistica, ritrovate da Silvia Berti alla Biblioteca  Nazionale di Parigi, che illustravano la prima opera  di antropologia comparata religiosa, una vera sfida per mettere in discussione quello che si riteneva essere  il primato del Cristianesimo: “Cérémonies  et cultures religieuses de tous les peuples du monde”.

Una di queste incisioni,  di particolare valore documentaristico e storico, rappresenta l’incendio dell’Abbazia di Port Royal, con l’autodafé dei libri della Biblioteca e le monache, trascinate via in catene.

Picart,  è anche autore di una biografia di Descartes ( le cui opere erano già state messe all’indice a Roma) e gli  dedica una serie di ritratti, incisi su rame di grande qualità. Insomma un artista libero pensatore.                              

Molto significativo  poi il saggio sul conte  Alberto Radicati di Passerano, nobile piemontese che Gobetti doveva definire il primo illuminista italiano.

Aveva cercato di stimolare il Re Vittorio Amedeo II° di Savoia a realizzare  una vasta opera di riforme importanti per il Piemonte, senza riuscirci.

Rivendicava tra l’altro, in nome della libertà personale, il diritto di mettere fine alla propria vita, qualora le condizioni oggettive non  ne consentissero  una qualità moralmente soddisfacente. 

Conclusione: 

Ricordiamo la battaglia condotta dal Partito popolare Europeo nel Parlamento  di Strasburgo per rivendicare nel Prologo della Costituzione Europea le origini cristiane  del vecchio Continente, una battaglia perduta, respinta a grande maggioranza.

  Riteniamo allora  di grande valore conoscitivo i risultati delle ricerche di Silvia Berti,  volte a mostrare la grande battaglia  per la libertà di pensiero in Europa,  tra il 1680 e il 1720, per affrancare  gli uomini dall’ignoranza, dalla superstizione e dagli arbitri del potere autocratico ed ecclesiastico.

Un faro di luce sulla nascita del Dubbio, in materia di ortodossia, tanto sul piano religioso che su quello politico, vero motore del più maturo movimento illuministico.

 In Italia  abbiamo  inserito nella gloriosa Costituzione  nata dalla Resistenza il Concordato fascista del 1929, fra Stato e Chiesa, rinnovandolo poi nel 1984, grazie a Bettino Craxi,  e il condominio obbligato con questa multinazionale potentissima   ci relega in una condizione pesante  di subalternità, politica e culturale.

 E’ solidamente appoggiata su 2 potentissime lobby, l’Opus Dei e Comunione e Liberazione,  che costruiscono  efficaci  catene di relazioni nel mondo della finanza,  e costruiscono solide carriere politiche,  esercitando  poteri di veto sull’attività legislativa del Parlamento. A destra e a sinistra.

La  strada  da fare rimane ancora lunga e tutta in salita e potremo percorrerla solo insieme a  cattolici adulti che si ricorderanno di essere “cittadini, prima ancora di essere cristiani”, per poter  ottenere quei vantaggi giuridici di cui godono per la propria vita privata gli altri  europei, facendo pagare al Vaticano il costo dei suoi privilegi, nell’istruzione, nella sanità, nella  esenzione fiscale.

Al Cern di Ginevra  il Bosone di Higgs, scoperto dopo lunghi anni di faticosa e paziente ricerca, (non solo dello scienziato inglese ma anche  dei nostri giovani fisici italiani),  non ha bisogno di Dio, ma di ulteriori approfondimenti sulla materia oscura, ancora ben lontana dall’essere esplorata, come del resto  i tanti misteri che, dall’Unità in poi,  hanno scaglionato  e continuano a scaglionare la storia del nostro paese.

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