lunedì 15 aprile 2013

La nebbia all'irto Colle....

piovigginando sale
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar...

Via  dall’euro   o  via dall’austerity?

Queste sono le due alternative  che il Premio Nobel per l’economia , Stiglitz pone come cruciali, di fronte ad un crisi economica peggiore di quella del ’29.( nell’intervista di Federico Rampini sulla Repubblica del 13 aprile)
 E’ vero: l’Italia è stata penalizzata , perché, rinunciando alla sovranità nazionale e al suo diritto di battere moneta, l’ha pagata con la non crescita,  con la chiusura delle fabbriche, e  la crescente disoccupazione, incapace  totalmente  di essere concorrenziale in Europa e nel mondo.
 Con le regole dell’austerity imposte dall’Europa di destra “non si riesce nemmeno a sanare veramente il debito pubblico:  è un trattamento di cura  per i malati analogo a quella dei salassi sanguigni praticati nel medioevo”. – dice Stiglitz.
 Mancano le risorse per gli investimenti nella crescita, nella scuola e nella ricerca, grazie ai quali si potrebbe accrescere il Pil  e ridurre il debito.”
 Ma non sarebbe nemmeno  giusto uscire dalla moneta unica, perché comporterebbe un fortissimo tasso di inflazione, condannando i più deboli ad un ulteriore   impoverimento.
 Che cosa può fare l’Unione.Europea ?
1) Creare  un’Unione bancaria con forte vigilanza da parte della BCE , per combattere la  speculazione finanziaria delle lobbys,  con la grande affluenza di derivati tossici, e consentire l’afflusso del credito a famiglie e a imprese.
2)Creare una vera Unione fiscale, fondata sulla progressività dei redditi da tassare,  che non consenta più  evasioni nei paradisi.(cfr. La Conferenza di Dublino del 12 aprile  dedicata a questo tema)
 Occorrono grandi risorse  per finanziare una seria politica industriale sostenibile,  soprattutto nei paesi del Sud Europa: una disoccupazione al 12% costituisce un vero fallimento del vecchio continente. Occorre quindi  l’abolizione del segreto bancario, governare seriamente gli abusi del capitalismo, separando le banche ordinarie da quelle di investimento, ridurre le disuguaglianze sociali ,e combattere la corruzione.
                                          ***
Volevo quindi tornare sul mio progetto di recensire “La nostra Europa”, di Edgar Morin e di Mauro Cerruti ( ed. Cortina), due grandi “maitres à penser” in Francia,   testo pregevole che  fa un’approfondita  analisi  di tutto ciò che sarebbe necessario al momento attuale.
 L’Europa Infatti non si è rigenerata in Unione Federale, rimanendo  ferma agli Stati nazionali, che rischiano  addirittura di  degenerare in macro-regioni, più che mai  incapaci di competere a livello globale,  a fronte dei  giganti del BRIC.
2) C’è bisogno di un New Deal europeo, come quello realizzato da Rooswelt nel 1933, per competere con le nuove potenze economiche, senza subire la loro pressione,   su  modelli  di organizzazione del lavoro, estranei alla nostra storia e alla nostra civiltà. (pag. 64-65)
 L’Europa deve quindi reinventare il suo proprio modello  di sviluppo economico, civile e politico, impegnato sul welfare,  per tutelare la dignità di ogni singolo  individuo, migliorandone la qualità della vita, anche sul piano collettivo, quella che il Ministro Barca chiama “mobilitazione cognitiva”, non solo a livello nazionale, ma europeo.
3)
Si tratta  quindi di costruire una nuovo patto sociale che assicuri
a) l’unificazione politica
b )il risanamento economico del debito, con un nuovo bilancio federale, ricostituito col 23% del Pil continentale.
c) una politica fiscale equa,  basata sulla progressività, con interventi sui grandi patrimoni
d) una forte coesione sociale, lottando contro la disoccupazione, la povertà, il disagio abitativo, e la carenza di istruzione, formazione professionale.
4)
Si tratta di garantire la transizione energetica per stabilizzare i fattori climatici, divenuti estremamente pericolosi e costosi negli ultimi anni
a) E’ cruciale incentivare la ricerca,  volta a rendere economicamente convenienti  tutte le energie rinnovabili  (idraulica, eolica, fotovoltaica, solare, geo termica,  differenziando quelle più adatte :  al Nord quella  legata alle maree,   al Sud   la costruzione  di una rete di grandi centrali solari, sfruttando gli ampi  spazi desertici in Africa settentrionale.
b) Importante  incentivare gli spazi verdi, con la riforestazione generale dei parchi e dei giardini all’interno delle città
c) Sviluppare i trasporti pubblici urbani e i trasporti ferroviari  regionali,  volti a ridurre al massimo l’inquinamento, per salvare la qualità della vita dei cittadini pendolari, che attualmente soffrono delle carenze in materia.
d) Incentivare la riconversione economica di aziende destinate a chiudere,  verso industrie ad alta tecnologia, innovative e creative.
e) favorire la rivitalizzazione delle campagne , con  l’agricoltura biologica  e gli allevamenti bio   del bestiame
 5)                                ***.
 L’Europa ha bisogno di un pensiero politico nuovo, che non si limiti agli aspetti economico-quantitativi, ( volti all’accrescimento del  P.I.L) ,  per affrontare con coraggio i problemi sociali  e ambientali,  orientandosi piuttosto al FIL (felicità interna lorda), al benessere  collettivo, facendo nascere sindacati e partiti europei, per  una mobilitazione cognitiva generale  volta a questo scopo.
6)
Multiculturalità- Condizione per la nascita della Nazione Europa
 Alle vecchie differenze multiculturali se ne sono aggiunte altre, dovute alle ’emigrazioni dalle  antiche colonie.
Non si tratta di giustapporre le varie culture, ma  occorre riconoscere nell’altro le somiglianze e le differenze rispetto a noi stessi, per meglio comprenderle e valorizzarle.
 Se le ambizioni nazionalistiche sono state la tragedia europea nel XX° secolo,   con conflitti identitari drammatici, oggi dobbiamo essere fieri di avere almeno 2 identità, Per formare dei veri cittadini europei dobbiamo  europeizzare i media e i sistemi educativi.
7)
 Politica Mediterranea: un nuovo piano Marshall
Tra la fine dell’Ottocento e il Novecento  si sono sgretolati gli imperi, quello  Ottomano, Austro-ungarico, Russo-sovietico, e quelli coloniali, inglese e francese)
Il Mediterraneo è  oggi l’epicentro di una linea sismica, dove i conflitti religiosi  di ieri sono diventati virulenti,  profondamente aggravati dalla crisi economica : il conflitto israelo-palestinese, tuttora irrisolto, quello  franco-algerino, che non è mai terminato davvero,  la primavera araba, iniziata con l’abbattimento delle dittature in Tunisia, in Egitto, in Libia,  senza aver ancora   avviato la costruzione di vere democrazie. Verosimilmente  il processo sarà molto lungo.
L’Europa, che in passato ha integrato la cultura Mediterranea, tende oggi a diventare una fortezza, l’Europa del Rifiuto, spaccata fra il sostegno all’avventura araba e la paura dell’emigrazione di massa da tutti i paesi nord-africani.
Le tentazioni coloniali si riaffacciano ,  continuando col sostegno anche militare  alle vecchie attività estrattive, petroliere e minerarie, con Uranio  e altro), come ha dimostrato la guerra in Mali,   mentre sarebbe vitale non regredire di nuovo verso il passato, tentando altre vie. (cfr. mio articolo sul Colonialismo)
                                                               ***
Dopo la 2° guerra mondiale l’Europa è sopravvissuta grazie al piano Marshall:  ed è un esempio che oggi  essa deve seguire per aiutare i paesi del Nord-Africa, specialmente quelli privi di petrolio, (Tunisia, Marocco, Egitto e Giordania)  a ricostituirsi  economicamente,  fornendo loro tecnologie avanzate,  sfruttando al meglio le loro ampie superfici desertiche , sviluppando l’energia solare, con gli specchi d’Archimede, e creando i condotti necessari per convogliare l’energia pulita  in Europa:   obiettivo,  salvarli e salvare sé stessa.
Anche i paesi ricchi di petrolio come l’Arabia Saudita, gli Emirati  e il Quatar  stanno investendo nel settore, in previsione di una diminuzione produttiva dei loro pozzi)
8)
Oggi il problema maggiore  che l’Europa deve affrontare è quello di riformare il pensiero e le  proprie strutture educative.
 Occorre superare l’eccesso di specializzazione, che ha portato  ad una totale frammentazione  del campo visivo, impedendo di cogliere la  complessità del reale, la multidimensionalità dei problemi , disgiungendo conoscenze che invece dovrebbero essere tra loro connesse.
 Oggi si tratta  quindi di affrontare e risolvere  un immenso problema: cultura e sistema educativo saranno all’altezza  di svolgere il loro compito, per rendere l’Europa politicamente unita e veramente attiva nel mondo?

Conclusione:
Raccomando  vivamente  la lettura di questo libro, la Nostra Europa,  a Grillo e al suo guru  Casaleggio,  che in materia di euro e di Europa appaiono abbastanza primitivi.
 Ne discutano in Rete segnalando il libro. Tutti i loro militanti dovrebbero a mio avviso  acculturarsi  per crescere sul piano politico.
 Per  i Pentastellati  appare necessario, come dice Stiglitz,  affrontare un periodo di compromesso politico, collaborando con  il PD, non solo per l’elezione del Presidente della Repubblica, che difenda i principi della Costituzione,  ma anche per la linea del cambiamento, se lo vogliono davvero.(contro la  corruzione, per la  redistribuzione fiscale,  anche attraverso una  più giusta  modulazione  dell’ Imu, la diminuzione delle disuguaglianze,  la distribuzione del reddito minimo  di cittadinanza,  e la  fine dell’austerity.
  Chiedo agli eletti del M5S : siete sicuri di voler rinunciare  alla possibile legge sulla    ineleggibilità del Cavaliere,  e a quella   generale  sui   conflitti di interessi,  che non riguardano solo lui?
 A meno che   non  finiate, con la vostra  intransigenza,  con l’essere responsabili della im-processabilità di Berlusconi, alla vigilia delle sentenze che lo riguardano,  visto che  è tornato a  candidarsi  oggi alla Presidenza del Consiglio.
 I sondaggi  gli sono molto favorevoli, e, se veri, gli assicurerebbero certamente  i nuovi legittimi impedimenti, fino alla prescrizione.
 “Se Prodi fosse eletto Presidente della Repubblica- ha detto a Bari, - dovremmo tutti andare all’estero”.  (Gli chiediamo:” E’ una minaccia o una promessa?)
 A questo proposito la sua battuta mi ricorda un aneddoto citato da Sthendal in “Roma, Napoli, Firenze”,:  lo scrittore amava molto Milano perché c’era la Scala,  fonte  per lui di inenarrabili gioie. Ma un giorno era rima sto di stucco quando  aveva  inteso un milanese molto ricco, e  filo austriacante , dire che prima  dell’arrivo di Napoleone in Italia le Alpi si ergevano come un muro e proteggevano Milano e la Lombardia dal freddo del Nord,. Ma  il vantaggio  era finito quando Napoleone aveva scavato il tunnel del Sempione. Da allora un freddo pazzesco.
 Bonaparte maledett!...”
  Alcuni mesi fa il cavaliere , aveva detto che volevano mandarlo a casa,  ma che lui, avendone una trentina,  non avrebbe saputo quale scegliere. E io, a occhio e croce, gli avevo consigliato di  scegliere quella di  Antigua, un vero paradiso caraibico,  in tutti i sensi, anche fiscale… Meglio della Tunisia.
 Se Grillo volesse accompagnarlo con uno dei suoi “vaffa”,  non avrebbe che votare per   Romano Prodi come Presidente  della Repubblica.
(A meno che Casaleggio non gli imponga la Bonino, (il male minore, secondo Berlusconi),  che con i suoi slalom  destrorsi risulta a lui più auspicabile. Si è  inventato perfino un hacker per annullare la votazione precedente, in cui Rodotà risultava primo. )
 Questa democrazia diretta cela molti misteri…

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