lunedì 14 ottobre 2013

Domande indiscrete - I suicidi e la legge sull’eutanasia

Ecco una bella domanda che Eugenio Scalfari dovrebbe fare a Papa Francesco, nel loro prossimo incontro.

La prima domanda: fino a quando la Chiesa vorrà imporre allo Stato Italiano la sua visione etico-religiosa,  entrando a gambe tese nella vita dei cittadini, come ha fatto tante volte per il divorzio, per l’aborto, e come continua ancora a fare con la maternità assistita, con le regole per il fin di vita, e l’accanimento terapeutico nelle malattie terminali, con le staminali ecc.?
Abbiamo assistito in questi ultimi anni ai suicidi  traumatici di  due grandi cineasti, Monicelli e Lizzani, che si sono buttati dal balcone della loro casa, perché, come era loro diritto, avevano deciso di staccare la chiave: la loro  non era più una vita.
Abbiamo visto che Lucio Magri per poter ottenere un aiuto a farlo, è dovuto andare in Svizzera, dove c’è una legge per l’eutanasia.
In Italia 67.000 cittadini hanno firmato una legge popolare che giace da anni alla Camera, e Laura Boldrini non la mette in agenda di discussione.
Né Rai 3 né la Sette hanno  poi finora programmato uno dei films migliori di Lizzani,  quello  che raccontava  il dramma  di corte in casa Mussolini col processo e la condanna a morte di Galeazzo Ciano, marito di sua figlia Edda, poiché era stato uno dei ribelli nella riunione del 25 luglio ’43 al Gran Consiglio,  dove era stata  decretata la fine del suo governo.
Quando insegnavo storia contemporanea all’Università di Aix en Provence lo avevo fatto proiettare in una sala speciale per gli studenti, che ebbero modo di apprezzare  il racconto   cinematografico  eccellente   di uno dei momenti più drammatici  vissuti  nel nostro paese. Mi chiedo quanto tempo dovremo ancora aspettare per rivederlo?

La seconda domanda indiscreta  riguarda Beppe Grillo, che dopo aver sbeffeggiato le “Lacrime napulitane” per la richiesta  di Re Giorgio alle  Camere  di discutere al più presto due leggi  di indulto e amnistia, al fine di  svuotare le carceri, non si è accorto che i suoi  deputati penta stellati, lungi di fregarsene dei problemi degli italiani, avevano già presentato un progetto di legge, volto a rendere più civile la vita dei detenuti. Non solo  avevano proposto di ristrutturare alcune prigioni in degrado, ma anche di depenalizzare l’uso delle droghe, abolendo la legge Fini-Giovannardi ( che permetterebbe la messa in libertà di 20.000 prigionieri), di abolire l’uso della custodia cautelare dei detenuti in attesa di giudizio,  ma anche e soprattutto  di abolire il reato di clandestinità,   previsto dalla legge Bossi Fini.
Lo ha detto la deputata del M5S Giulia Sarti alla giornalista del Fatto quotidiano Paola Zanca. (10 ottobre 2013)
Mi è parsa quindi  ottima l’iniziativa dei senatori e dei deputati  di portare il testo del loro progetto al Quirinale, visto che Re Giorgio li aveva insultati come menefreghisti.  E’ stato consegnato a Marra, segretario e portavoce del Quirinale.
L’ 11 ottobre tutti i giornali  hanno messo in rilievo che Grillo, accodandosi alle posizioni della Lega sulla legge Bossi-Fini,  ha bistrattato  suoi senatori, Maurizio Buccarella, e Andrea Cioffi , autori dell’emendamento.
Il primo è un  avvocato di Lecce,  di 49 anni, nel M5S dal 2007, che ha difeso alcuni immigrati in provenienza  dalla Turchia e dall’Afganistan, ed è convinto che  la norma sulla  clandestinità   sia  inutile e dannosa.
Quindi ambedue  avevano  proposto la modifica alla Bossi Fini  e votato insieme a Sel ,  al PD  e Scelta Civica, un emendamento  per abrogare il reato di clandestinità.
Grillo sul blog li ha scomunicati ,  dicendo che questo non era affatto nel suo programma ( Avrebbero preso 0 voti se lo avessero inserito)…
“Il più incavolato dei due   era Casaleggio:” Non ci possiamo permettere di perdere i voti dei delusi del Centro destra, in questo momento delicato della loro crisi”.
O si fa come dicono loro oppure se ne vanno.
 E’ una minaccia o una promessa? Nessuno si metterà a piangere… meglio che vadano a farsi una bella nuotata: come dice la canzone:”Tutti al mare!.... ecc.
Per fortuna i senatori si sono appellati alla base in rete, e hanno detto no al diktat dei due Capi.
Dobbiamo  però ricordare che  l’articolo  67  della Costituzione dice che i parlamentari  rappresentano la Nazione ed esercitano la  loro  funzione senza  vincolo di mandato” , e quindi non possono dipendere  né dalla rete né da un comico, sempre più matto, e dal suo guru.
Pertanto se vogliono pensare con la propria testa  possono farlo, e possono anche dire a Grillo di mettere nel programma l’abolizione del reato di clandestinità, visto che già  era presente nel progetto dei penta stellati sullo svuotamento delle carceri.
In ogni caso sembra opportuno cancellare del tutto la legge Bossi-Fini come indegna di un paese civile (le firme le sta raccogliendo Repubblica) per sostituirla con una altra sull’emigrazione, più consona alla nuova situazione,  rispetto al 2009, quando fu promulgata, visto che i nuovi afflussi sono di natura politica ( una fuga dalle dittature e dalle guerre, oltreché di natura economica).E secondo l’art.10 della Costituzione, “lo straniero privo di diritti alla libertà  nel  suo  paese  ha  diritto d’asilo sul territorio della Repubblica.”
Un’altra legge da cancellare e sostituire con un’altra è quella Fini-Giovannardi sulle droghe: i tossico-dipendenti dovrebbero andare in comunità di recupero e non in galera, a occupare posti e rendere impossibile la vita nelle carceri.
Ma anche  la legge per la detenzione di chi è in attesa di giudizio sarebbe da rivedere: i dati sono impressionanti. I detenuti i in attesa in carcere sono 12.333, su una popolazione totale di 64.758. L’eccedenza è dunque di  17.543.
Ed  è maggiore, soprattutto al Sud, in Campania e in Sicilia. Il procuratore anti mafia  di Reggio  Calabria, Gratteri , intervistato sul Fatto, ha messo in evidenza che ci sono carceri come quelle di Pianosa e dell’Asinara , destinate ai detenuti puniti con il 41 bis, che sono state chiuse. Vanno riaperte. Ci sono carceri  di nuova costruzione, vuote per assenza di personale giudiziario, come quello di Cagliari, e di Nuoro.
 Se poi  i processi fossero informatizzati, si potrebbero trovare molte risorse per pagare il personale  per gli istituti penitenziari.. Ci sono centinaia di computer inutilizzati: invece di mettere le ordinanze su cartaceo, e mandare in giro gli agenti di polizia giudiziaria,  si potrebbero mettere i dati  su cd, ( date di udienza, sentenze ecc.)  e farle leggere ai detenuti, senza sprecare denaro per canta, cartucce e toner.
Non si dovrebbe uscire dal carcere perché si sta stretti, ma solo se si è scontata la pena, e si è iniziato un percorso di recupero . Con l’indulto mastelliano del 2006 sono usciti 20.000 detenuti, e poi le carceri si sono di nuovo riempite.
In galera  ci sono per ora solo poveri cristi: i corrotti, i corruttori ,gli evasori sono tutti a spasso e 70 di loro perfino in Parlamento, indagati e rifugiati li , per evitare di andare ijn prigione.
Pertanto- come dice Epifani-  l’amnistia e l’indulto sono  gli ultimi gradi , rispetto a un corretto percorso legislativo di eliminazione di leggi scorrette,  ( Bossi-Fini, Fini Giovannardi, e la Cirielli,) volto a diminuire l’affollamento delle carceri, per fare spazio e farci andare chi non c’è mai andato.

La terza domanda riguarda l’Imu che dovrebbero pagare gli istituti chiesastici  volti a realizzare profitti di natura commerciale: c’è una legge che il governo Monti ha promulgato nel 2012, ma guarda caso si è dimenticato di annettere i  regolamenti   attuativi…
E’  la CEI e il cardinale Bagnasco che dovrebbero finalmente decidere di farlo: a quando una bella letterina di sollecito da parte di  Papa Francesco,  che vuole una Chiesa povera, preoccupato della condizione degli italiani in tempi di crisi?

La quarta domanda è per i cosiddetti saggi nominati dalla Presidenza della Repubblica: Perché manomettere l’articolo 138 della Costituzione, quando per diminuire il numero dei deputati ed evitare il bicameralismo perfetto tra Camera e Senato, e fare di quest’ultimo una camera delle autonomie, basterebbe un percorso legislativo ordinario?

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