domenica 11 novembre 2012

Lettera a Barack Obama

Caro Presidente,

Lei non può immaginare la gioia che ho provato io, e tanti italiani con me, alla notizia della Sua rielezione.

Mi ha colpito una frase del suo magnifico discorso: “ Noi democratici americani abbiamo vinto perché abbiamo saputo ascoltare le voci delle sofferenze di tanti cittadini in seguito alla terribile crisi del 2008, una crisi di cui non erano assolutamente responsabili. Ho provato a imporre delle regole   contro la speculazione finanziaria in atto a Wall Street, ma non ce l’ho fatta”

 Certo lei è stato criticato per non essere stato  sufficientemente determinato nel mantenere le promesse fatte  nella sua prima  campagna elettorale, per la riforma sanitaria, per la quale ha dovuto accettare compromessi e che diverrà operativa fra 2 anni.

  Anche  sul cambiamento energetico necessario a causa dei cambiamenti climatici, non ha potuto incidere con le energie rinnovabili, pannelli fotovoltaici e pale eoliche,  quanto sarebbe stato necessario,  anche se è stato il primo  politico a far  diminuire il tasso di Co2 nell’atmosfera.

Glielo ha riconosciuto  il repubblicano Bloomberg.

Di fronte ai cosiddetti negazionisti del problema-clima lei non ha potuto cambiare le cose: Al Gore, dopo essere stato battuto da Bush, potentissimo petroliere, ha realizzato il  suo famoso film, premiato a Stoccolma, per convincere gli americani della gravità del problema:

 “Da Presidente- disse - non avrei potuto farlo con la stessa libertà”. E ha trasformato la sua sconfitta in una vittoria della sua capacità diagnostica.

Tuttavia, malgrado i disastri dell’uragano Katrina , nel Sud del paese, fino a Sandy, il cataclisma che si è abbattuto al Nord, quell’argomento  negli Usa è purtroppo  rimasto un tabù. Non ne avete parlato né lei né Romney in campagna elettorale.

Ora c’è una novità: tanto Bloomberg, sindaco  di New York, che il governatore del New Jersey, hanno votato per  Lei, come unico politico che ha tentato di fare qualcosa al riguardo,  e anche  per la Sua  responsabile presenza sui luoghi distrutti, per le perdite  umane e gli immensi danni provocati dalle 3 tempeste perfette.

Lei è al suo secondo mandato, e avrà 4 anni per convincere gli americani ad adottare una linea patriottico-bipartisan per rimuovere il tabù  e affrontare il tema ormai urgentissimo del cambiamento  climatico  negli Stati Uniti, con 2 obiettivi:

1) Una politica di green economy,  con l’energia pulita del III° millennio, per creare posti di lavoro, uno dei problemi più angosciosi,  essendo la disoccupazione all’9%. (In Germania la  Cancelliera Merkel  ha acquisito un grosso merito  dando impulso alle rinnovabili e creando  450.000 posti. E sole ne hanno poco!)

2) Dare un esempio al mondo, per non contare più sui combustibili  fossili (petrolio e carbone) ed essere in grado di salvare il pianeta. I minatori che hanno votato per Romney, favorevole a mantenere in vita le miniere  a carbone,  dovrebbero essere  avviati a cicli di formazione professionale diversa. Un esempio valido soprattutto per  paesi come la Cina,  senza contare  l’Africa, che  potrebbe molto avvantaggiarsi di eventuali nuovi  investimenti per l’energia solare, invece che depauperarsi col petrolio.

Segua il consiglio del nostro grande pensatore politico, Niccolò Machiavelli:  da ambasciatore della Repubblica fiorentina in Francia, avendo costatato che il sovrano Luigi XII°  aveva edificato  argini, e creato una rete di canali  per impedire l’esondazione dei fiumi, esortava a fare la stessa cosa in Italia. E  nel XXV° capitolo  del “Principe”, chiedendosi quanto contasse la Fortuna nelle vicende umane, rispondeva così:

“La  somiglio quella a uno di quei fiumi rovinosi che, quando si adirano, allagano i piani, ruinano gli alberi e gli edifizi, levano da questa parte terreno e pongono da quell’altra: ciascuno fugge davanti a loro, ognuno cede a quell’impeto, senza poter obstare”

Ma aggiungeva: “Quando sono tempi quieti li uomini devono fare provvedimenti, con ripari et argini, in modo che, crescendo quelli poi, o elli andrebbero per un canale, o l’impeto loro non sarebbe così licenzioso e dannoso. L’Italia,che è la sedia di queste variazioni,vedrete essere una campagna senza argini e senza alcun riparo”

  Queste lucidissime  parole sono ancora attuali per quanto riguarda il nostro paese, uno dei più alluvionati d’Europa. Tuttavia, pur avendo visto le cose  in chiaro, Machiavelli resta  purtroppo ancora inascoltato. Si continua a costruire sul greto di fiumi e torrenti, e in Liguria abbiamo avuto l’anno scorso perdite umane e danni incalcolabili a seguito di una terribile inondazione.

Lei Presidente, è al suo II° mandato e può cercare di convincere anche gli Americani che non hanno votato per lei, a profittare de “ li tempi quieti”, per costruire argini e ripari alla crisi economica, sociale, politica e climatica, e cominciare a costruire una crescita eco-sostenibile.  Sarebbe un atto di patriottismo.

Come pure appare  urgente lottare contro la speculazione finanziaria,  essendo  le banche Americane ancora piene di titoli tossici.

Sappiamo che Goldman Sacks  aveva finanziato la Sua campagna elettorale nel 2008, ma  nelle  recenti elezioni aveva dichiarato di sostenere Mitt Roney.  Le regole da lei proposte   non le vuole, rifiutando la Taxe Tobin e la  sua battaglia contro l’evasione fiscale dei capitali americani,  in Svizzera o negli altri paradisi esotici. Mi chiedo se lei tornerà alle misure di Rooswelt, separando le banche ordinarie da quelle di investimento.

 Sono  proprio questi  gli argini e ripari indispensabili al  suo paese, per ridurre il debito esponenziale  e operare per la crescita economica. Di questo si è reso perfettamente conto  anche uno dei vostri Paperoni, che mi sembra si chiami Barrett, il quale considera ingiusta la tassazione al 12 % dei suoi ricchi capitali, (1 miliardo e oltre di dollari) mentre lo stipendio della sua segretaria viene tassato al 17%. Anche i ricchissimi possono avere un cuore  e chiedere giustizia, anche se a proprio danno.

Le Agenzie di Rating, Standard & Poor, e Moody, invece si sono subito schierate con il Congresso a maggioranza  repubblicana, avvelenandole la gioia della sua rielezione.

Le hanno dato 2 mesi di tempo per sanare il deficit, sapendo che, se Lei per farlo, vorrà imporre tasse ai ricchi patrimoni, come ha per esempio fatto Hollande in Francia, i repubblicani maggioritari alla Camera  glielo impediranno, e le Agenzie potranno declassare il paese, facendogli perdere la tripla A. Un’azione di parte, per la quale  speriamo possano perdere definitivamente  la loro credibilità, già largamente indebolita,  auspicando  anche che negli Stati Uniti ci siano dei magistrati coraggiosi come il nostro Procuratore della Repubblica a Trani, in Puglia, che ha  chiesto la condanna di Moody  per le sue valutazioni distorte dell’economia italiana, accusandola di  evidente   manipolazione del mercato.

Anche se sarà di nuovo costretto a fare compromessi, Lei ritiene che i  redditi superiori a 250.000 dollari  debbano pagare tasse maggiori. Lo ha detto nel suo primo discorso.

Oggi La abbiamo visto piangere, mentre  parlava alla sua staff, perché alcuni,come Hillary Clinton, non  resteranno  nella Sua squadra: immaginiamo che  in questa campagna durissima  Lei si sia molto stancato.

Conclusione:

Mi sembra, caro Presidente,  che Lei  avrà dinanzi un periodo difficile, ma  che, avendo ricevuto per la sua rielezione  il sostegno finanziario del micro-credito  da parte di milioni di  afro-americani,   latinos,  delle donne e  di altri  immigrati, Lei ce la possa fare, potendo contare sull’affetto di questi  nuovi americani, destinati a cambiare  la  faccia del paese.

 Lei potrà continuare a contare,  cosa importantissima,  sulla collaborazione della sua magnifica moglie, Michelle, tenera mamma  di tutti i bambini americani,  che lotta affinché  siano  nutriti correttamente, evitando l’obesità, vadano a scuola, e anche, possibilmente all’Università. Uguaglianza delle  opportunità  per ricchi e poveri:  un tratto essenziale dell’american dream e della nuova Frontiera. Che crescano tutti  bene, come le sue bellissime figlie!

                                                                                      ***  

 II°

E ora vorrei parlare  del nostro  sogno: gli Stati Uniti d’Europa.

Oggi  dopo 10 anni è tornato a Firenze l’Europe-Forum al quale  partecipano soprattutto giovani, rimasti senza lavoro e senza borse di studio. Non ci sono più fondi per l’Erasmus, uno dei progetti europei di punta per la formazione universitaria in paesi diversi dal proprio sul Continente.

Quando voi americani, ribellandovi al colonialismo inglese, a Filadelfia, nel 1787, siete passati da una Confederazione di 13  Stati a una Federazione, avete fatto una rivoluzione politica fondamentale. Solo 4 anni dopo, nel 1791 avete creato la vostra moneta: il dollaro. Poi  ad aderire  sono stati 50.

Noi europei invece, passati attraverso 2 spaventose guerre mondiali, abbiamo subito i disastri del fascismo e del nazismo,  e, nel 1945 abbiamo deciso di non volerci più combattere per il carbone e per l’acciaio, e abbiamo  scelto  di crearela Comunità europea.

 Subito dopo la caduta del muro di Berlino  Mitterand e Kohl hanno voluto cominciare  a fare innanzitutto la moneta unica, per agganciare la Germaniaall’Europa, consentendole la riunificazione del territorio.

 Ma, impegnati nell’oneroso progetto,  noi abbiamo tralasciato completamente le riforme politiche necessarie per un’Europa federale.

Oggi, in piena crisi economica, ci accorgiamo del grosso danno inflitto a tutti i cittadini Europei, quello  di avere l’Euro, la moneta unica, senza uno Stato, con  un solo   Parlamento, e senza una banca  come la Fed,

 La Commissione è un esecutivo debole, sottomesso al Consiglio d’Europa, dove ancora comandano gli Stati Nazionali.

Molti cittadini  si sono disamorati del progetto, perché  hanno visto  i  loro salari perdere il potere d’acquisto, a fronte di un aumento esponenziale  del costo della vita,  e il  loro  stato sociale  notevolmente  peggiorato. Pensano quindi sia meglio tornare alle monete nazionali, per non sottostare agli obblighi  pesanti che l’U.E. ci impone, dandoci pochi vantaggi. In Italia la Lega ha promosso un referendum.

 Io e molti altri  italiani non siamo di questo avviso.    E ci chiediamo che cosa possiamo fare per l’Europa prima di chiederle di fare qualcosa per noi.   

                              ***

2) Ci sono molti aspetti del vostro ordinamento che vi invidiamo, e che avremmo bisogno urgente di realizzare.

Il Parlamento che uscirà dalle nuove elezioni del 2014 dovrebbe proclamarsi Assemblea Costituente, per poter sottoporre la Nuova Costituzione  Europea all’approvazione dei cittadini  e degli Stati,  con un  doppio  referendum.

Al posto della Commissione  occorrerà un vero Governo esecutivo, sovrano nelle decisioni,  per  rapidamente effettuare  tutti  i provvedimenti necessari.

Bisognerà azzerare i trattati di Maastricht  e di Lisbona, per mettere in comune i debiti sovrani e permettere alla BCE di  lanciare Eurobond  per attirare investimenti sul continente. Senza solidarietà e stimoli per lo sviluppo  non c’è Unione possibile e la crisi diverrà permanente.

Occorreranno 2 assemblee, un Parlamento federale, e un Senato, eletto, che rappresenti gli interessi nazionali, meglio di quanto faccia attualmente il  Consiglio d’Europa.

a)     La Costituzione Europea, dovrà essere  simile a quella nazionale Italiana del 1948, e includere  tutti i valori emersi  dalla Resistenza al nazi-fascismo: la tutela del lavoro, l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, l’autonomia della Giustizia, di fronte al potere esecutivo, la libertà di stampa, di opinione e di associazione, la protezione del patrimonio culturale e del paesaggio, e la soluzione negoziale di tutte le controversie internazionali, senza  conflitti armati.

b)           Si dovrà poter declinare una nuova politica dell’immigrazione all’interno dello  spazio continentale, con regole valide per tutti i paesi.

c)           Vorremmo un Presidente della Unione eletto a suffragio universale, con le primarie, che abbia una vera autorità. E anche avere un passaporto europeo, con l’indicazione del paese d’origine e della residenza.

d)          Una tassazione giusta, progressiva in base ai redditi,  destinata al Ministero del Tesoro Europeo, nella misura del 23% del prodotto interno lordo, mentre l’altra metà  dovrebbe  essere destinata ai Ministeri del Tesoro degli  stati nazionali, (seguendo il vostro esempio)

e)           Indispensabile costituire un bilancio comunitario solido, che dovrebbe essere di 1200 miliardi di euro, per poter provvedere ai bisogni urgenti di tutti i cittadini: (il salario minimo garantito, in caso di perdita del lavoro, dagli asili nido, all’istruzione superiore con le borse di studio universitario, la tutela  sanitaria pubblica, lo sviluppo di infrastrutture utili).

I fondi  globali europei che utilizziamo  in parte anche noi italiani, sono di 9 miliardi di euro, e sono agli sgoccioli: non bastano  più. Martedì i Ministri delle finanze dell’Ecofin dovranno decidere se rivedere il Niet rigido dei paesi del Nord Europa all’erogazione dei fondi  destinati ai terremotati dell’Emilia-Romagna.

f)             Occorre una fiscalità efficace,  con tasse sui grandi patrimoni, che siano  uguali in tutta Europa.

Dovremo poter  combattere la speculazione finanziaria degli spread,  e l’evasione dei capitali  in Svizzera o in  altri paradisi esotici. Solo così saremo in grado di  incrementare il bilancio generale, anche grazie alla  Taxe Tobin sulle transazioni finanziarie internazionali.

g)           Per la Difesa occorre un unico esercito, bene equipaggiato, high-tech,  di 400.000 uomini, e non 27 eserciti di 2 milioni, super costosi. Questo consentirebbe di averne un altro per la protezione civile, utilissimo in tempo di cambiamenti climatici, e anche  in caso di catastrofi naturali.(terremoti, inondazioni)

h)          Per la Politica Estera  vorremmo un’unica diplomazia, guidata da un Ministro autorevole in grado di rappresentare efficacemente  nel mondo interessi e valori del continente europeo.

Il primo compito urgente  sarà affrontare  soprattutto i problemi irrisolti nei paesi dell’altra riva del Mediterraneo,  del Medio Oriente, e in Africa.

Non si potrà mai arrivare a un’Europa a 27, ma intanto  si potrebbe costruire una a due velocità, e vedere chi non è d’accordo. Se il Regno Unito vorrà chiamarsi fuori,  perché contrario alla Tobin taxe, noi non vogliamo più essere solo l’Europa del mercato unico, come loro hanno imposto  finora,  per salvare gli interessi della City a Londra, perché non ci basta più.

Dovremmo poter arrivare almeno nel 2016 ad avere una UEF, capace di battersi per la crescita eco-sostenibile,  avere una BCE che metta in comune il debito, e che possa combattere la crisi, grazie a una Banca Europea degli Investimenti, bilanciando con lo sviluppo eco-sostenibile,  il rigore  e l’austerità per il pareggio dei bilanci, oggi  imposti dalla Germania e dagli altri paesi nordici.

Sappiamo che il fanatismo religioso è la risposta sanguinosa a problemi economici e sociali irrisolti sull’altra riva del Mediterraneo, dove si cerca di proclamare l’esigenza di giustizia che sulla terra non hanno trovato, riaffermando la propria identità religiosa. Episodi gravi  di terrorismo si sono verificati dovunque, in Libia, in Marocco, in Algeria, in Egitto, nel Libano, in Palestina e in Israele, molto aggravati ora  in modo particolare in Siria e in Iran. C’è un revival di Al Khaeda in Mali e in Nigeria. I cristiani sono di nuovo perseguitati e uccisi.

Solo una politica economica lungimirante da parte della Unione Europea federale, che proponga in quei paesi investimenti  consistenti per le  energie rinnovabili, potrebbe veramente  tradursi in una creazione di posti di lavoro, limitando l’immigrazione in Europa solo  ai  motivi di studio e di  formazione professionale, o al lavoro accertato. L’istruzione, la formazione professionale  e culturale sono un modo serio  per rafforzare  i pilastri della democrazia, e  assicurare la difesa dei diritti umani e sociali di tutti, delle donne dei bambini in tutti i paesi dell'altra riva.

Uccidere  in nome di Dio, pensando all’aldilà, è un nonsenso, mentre sarebbe proficuo  invece  cambiare la mentalità e realizzare  su questa  terra  giustizia  e progresso anche per loro.

 Gli Stati Uniti d’Europa potranno essere per tutti  una grande speranza di pace e di libertà.

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