mercoledì 14 marzo 2012

Corruzione, Rai e welfare

Le parole esistono ? E adoperiamole! - diceva il grande Eduardo…
E forse, il ministro Ricciardi,  è di quella scuola di pensiero, se, parlando col Guardasigilli Severino, fuori onda,  si è veramente indignato: “La politica è schifosa!”
 La signora,  sollecitata da Giulia Innocenzi sul suo sito web, dove sono state raccolte migliaia di firme, si preparava a discutere un nuovo progetto di legge anti - corruzione insieme al Pd  e all’Udc,  ma è  stata brutalmente bloccata dalle  pronte reazioni di Angelino Joly, Per timore che il governo potesse varare in proposito un dispositivo  giuridico, serio e radicale?
 Infatti il Pdl aveva  già fatto approvare in Senato una legge anti-corruzione, dopo i fattacci legati al terremoto dell’Aquila, una legge peraltro molto annacquata, lasciandola tuttavia  poi in salamoia alla Camera, per ben 2 anni.
Migliaia di firme erano apparse  dunque sul sito web di Giulia Innocenzi, dopo chela Corte dei Conti aveva detto: 
La corruzione costa all’erario 60 miliardi di euro. Il riciclaggio di denaro illegale e la sua conversione in  quello legale inquina l’economia pulita e crea danni.- ha detto ieri  anche Roberto Saviano nel Forum di Libertà e Giustizia, a Milano.
Ma di questo fatto economico, pur rilevantissimo, secondo Angelino non  era  il caso di parlare. Alla disperata ricerca del quid, lo ha trovato dicendo:
“Il Governo deve affrontare  solo  problemi emergenziali : ora che lo spread è diminuito, bisogna parlare di quale welfare sia oggi possibile, nel quadro di una  riforma  del mercato del lavoro.”Lo slogan è dunque: lavoro, lavoro, lavoro”.
Una vera scoperta dell’acqua calda…
Ognuno cerca il  suo quid come può…Angelino pure.
“Andrò al prossimo vertice con Casini e Bersani ,  ma l’agenda del governo dovrà mettere all’ultimo posto la Giustizia e la Rai. Chi ne vuole parlare ne parli. Io no.”
“ Ma la Rai rischia di finire come l’Alitalia: è un’azienda decotta. Ci sono 6000 persone che non pagano il canone”. Non sarebbe il caso di far vincere la meritocrazia, e non la vicinanza a questo o a quel partito politico?
 Il Presidente Monti ha promesso attenzione al partito che ha la maggioranza in Parlamento :  per quanto riguarda le telecomunicazioni si atterrà  dunque alla legge Gasparri.
Ma le frequenze non possono essere regalate! Si devono vendere- ha detto Passera. Una situazione veramente difficile per il Governo Monti, che di qui al 2013 deve affermare la sua linea politica,, e navigare tra gli scogli. Altrimenti lo spread potrebbe anche risalire, e, buonanotte ai suonatori che hanno inserito nella Costituzione il pareggio di bilancio (“Una camicia di forza”,- secondo 5 Nobel dell’economia.)

 Storia e cronistoria dello Stato sociale:

Nato nel ’45 dopo la guerra,  il welfare si prometteva di tutelare l’individuo “dalla culla alla tomba”,- disse Churchill… Lo aveva voluto un conservatore liberale inglese, Beveridge, ma venne giuridicamente realizzato   solo dal successivo governo  laburista, guidato da  Attlee.
Ecco invece ciò che ne  pensa  oggi il drago della BCE, l’ altro super Mario:
"Lo Stato sociale è morto" perché perde senso se non copre tutti i cittadini e se il lavoro resta duale: da una parte i giovani costretti alla flessibilità, dall'altra i protetti con salari basati sull'anzianità e non sulla produttività.”
 Ecco:  per Draghi non si tratta di rivederlo, di ristrutturarlo.  Gli anziani vadano  pure al diavolo e  il welfare? Buon viaggio     all’altro mondo.
                           ***
Negli Stati Uniti, al tempo di Bush , il welfare era compassionevole: lo stato pagava,si, ma solo per i poveri. I medi e i ricchi avevano l’assicurazione sanitaria, quando avevano bisogno di cure e di  ospedali. Con la crisi economica del 2007-08  negli Usa le cose erano drammaticamente  cambiate: se la gente perdeva il lavoro, non poteva più avere  l’assicurazione privata per la malattia, e perdeva anche la casa,  per la quale stava pagando il mutuo. Il mercato,  con le speculazioni finanziarie, lasciava tutti  gli americani in mutande.
 Fu così che Obama cominciò a guardare al welfare europeo, basato sui diritti,e fece  su questo  tema  tutta la campagna elettorale, attirando molti giovani, salvo perdere qualche punto dopo le elezioni di mid-term, quando vinsero i repubblicani, ferocemente contrari alle sue  soluzioni “socialiste”.

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3) Dove va oggi l’Europa?

La crisi è arrivata anche da noi, e abbiamo visto che il Mercato, tanto celebrato dai liberisti, non solo non ha risolto i problemi ma  anzi, li  ha aggravati. Quindi è apparsa chiara la necessità di far funzionare una nuova triade: Mercato, Lavoro, Stato: sarà  llo Stato che  dovrà  fornire diritti  e tutele a chi finora non li ha avuti,estendendo a tutti gli ammortizzatori sociali, (flessibilità in entrata), salvo accordare alle imprese quella flessibilità in uscita, la possibilità di licenziare quei lavoratori in esubero, per motivi economici),  magari assicurando loro un risarcimento.
Finora per questa riforma  il governo ha trovato 2 miliardi ma  forse  basteranno solo per il 2012,  Ma  per quanto tempo durerà la crisi?  E soprattutto le imprese saranno in grado di risarcire i licenziati? Infatti il progetto del governo  è di eliminare la cassa integrazione straordinaria, a durata biennale, (un welfare veramente al minimo che ha ridotto  un  salario di 1300 euro a 800.)  ma, in tempi duri era pur qualche cosa di necessario.
Una riforma alla tedesca? Non proprio.
Infatti in Germania  negli anni scorsi lo Stato ha chiesto alle imprese di mantenere a mezzo tempo e a mezza paga  gli operai di età superiore ai 55 anni, di non mandarli via, pagando lui il resto del salario, per consentire  loro una vita possibile.
 La Germania era in crisi, ma il governo, con queste misure,
consentiva tra l’altro  al   personale in servizio  di trasmettere i risultati della propria esperienza alle nuove leve giovanili: in tal modo le imprese hanno potuto avvantaggiarsi  della loro  collaborazione, investire in ricerca e innovazione, e conquistare nuove quote di mercato globale, assicurando  al paese un  considerevole incremento del Pil.
Qui la triade ha funzionato perfettamente. Il paese è cresciuto , la disoccupazione è al 6%, e i salari sono a 2500 euro al mese.
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4) E’ possibile la crescita  in Italia?
 Lo Stato non ha finora fatto il necessario, e siamo un fanalino di coda in Europa. Ma  è possibile  se le imprese investono in ricerca e innovazione .
 E’ il caso della Saint-Gobain, vecchia industria del vetro francese, insediata a Pisa, che per il biennio 2011-2013 ha investito 190 milioni di euro,  per fare un salto di qualità nella produzione di nuovi macchinari .
Obiettivo:  costruire lastre di vetro, con nuove caratteristiche termiche, basso-emissive. Non dissipano calore in inverno,  proteggono dal caldo in estate, ( e lasciano  alle fabbriche in Algeria e in Turchia la costruzione delle lastre ordinarie).
A Pisa hanno licenziato solo 40 operai in servizio,(1%) , utilizzando gli ammortizzatori sociali, senza toccare l’articolo 18, ma assumendone 140, addestrandoli ai nuovi macchinari.

b) Un’altra soluzione potrebbe essere la riconversione industriale, con l’aiuto delle istituzioni politiche.

 E’ il caso dell’Ex-Elettrolux, fabbrica di elettrodomestici,  in provincia di Firenze  che nel 2009 aveva chiuso, lasciando in cassa integrazione a 800 euro al mese 343 operai.
 Per volontà dell’assessore regionale toscano all’industria si decise di aprire un’asta per convertire l’azienda in energie rinnovabili: costo complessivo dell’operazione 21 milioni di euro.
All’asta parteciparono Energia futura, poi Green Power, senza nessun risultato, e infine una cordata di vari soci, ciascuno con una quota per rilevare l’impresa.
 Il MPS era la Banca sponsor del progetto, ma in febbraio uno dei soci mancava del denaro necessario per la sua quota,  e l’asta venne dichiarata chiusa dal giudice fallimentare.
Quindi  lunedì 12 marzo  il MPS  avrebbe dovuto  decidere se accordare il credito necessario per rilanciare il progetto

Tre  osservazioni :
a) In Italia l’energia costa troppo,  3 volte quello che costa in Francia o in Germania, e questo è uno dei motivi per i quali gli stranieri non trovano tanto conveniente  venire ad investire. Ecco perché è indispensabile incentivare le rinnovabili, specialmente l’industria fotovoltaica, che in Germania ha creato 450.000 posti di lavoro.
 Purtroppo il Governo Monti nel decreto liberalizzazioni non ha incluso questa possibilità  con l’articolo 65, malgrado l’incremento pazzesco  dei prezzi del petrolio  stia mettendo il paese in ginocchio (ormai la benzina è a 2 euro al litro, e i forconi ed altri annunciano la rivoluzione…)

                                 
b) Banche, Spread, e credito alle p.e m.imprese

Sappiamo  che  tutte le banche europee  hanno ricevuto dal Super Drago migliaia di miliardi di euro, al tasso dell’1% per 3 anni.
 Grazie a questa fantastica erogazione  lo Spread fra BTP decennali italiani e Bund tedeschi è diminuito, calando oggi a 304, il livello prima della crisi. Infatti con quei soldi  della BCE all1%  le Banche italiane, (e non solo) hanno immediatamente acquistato i nostri BTP  decennali, facendo un affare megagalattico, perché rendevano il 7%. 
Ma questo è avvenuto a detrimento delle piccole e medie imprese, che sono finora rimaste a bocca asciutta, come del resto le famiglie. E lo spread potrebbe  sempre risalire, soprattutto se i partiti che sostengono il governo si mettono in conflitto sulla sua agenda, la crescita  potrebbe restare bloccata, e il pareggio di bilancio restare un sogno.

c) Misure del governo:
Finora  secondo un articolo nel decreto liberalizzazioni le banche dovrebbero  dare la gratuità dei  conti correnti  ai redditi inferiori ai 1500 euro al mese. Per compassione?  Dopo gli aumenti della benzina e dopo che l’inflazione è cresciuta al 4%,  forse si.  Le lobbyes hanno tuttavia cercato di ribellarsi ricorrendo a Gasparri, che però  si è rifiutato di appoggiarle, per decenza.

Non resta quindi che separarle : quelle che gestiscono  il credito ordinario e quelle che dovrebbero invece  investire, rischiando i loro capitali, per sostenere crescita e sviluppo,  aiutando lo Stato a diminuire le tasse dal 23% al 20%, per i redditi medi.  Obiettivo: stimolare la domanda interni perché i consumi tendono a diminuire, e rilanciare la produttività
 Cosa accadrà in futuro?
Se la crisi continuerà, la crescita sarà molto difficile, la tassazione dovrà restare elevata, senza che lo Stato, in cambio, possa assicurare, come fanno i paesi scandinavi, servizi adeguati  (cure sanitarie, scuola, ricerca, università, e trasporti).
Welfare sul binario morto?  Sarebbe un  guaio imitare gli Stati Uniti ? No,  lo stato sociale sarebbe assicurato solo per i redditi medio-bassi. Gli altri possono pagare.
E’ quello che vorrebbe proporre oggi in Italia  anche Veronesi, ex ministro del governo Prodi, a differenza di Ignazio Marino.


5) Infrastrutture e trasporti.

 A Piazza S. Giovanni in molti abbiamo  chiesto una moratoria per la Tav, perché riteniamo che una pausa di riflessione possa essere più utile di una linea decisionista, volta a soddisfare  grandi interessi  privati a detrimento di altri collettivi, compresi quelli della comunità di Val di Susa.
(cfr Alta velocità: voracità prioritaria?)
La nostra rete ferroviaria  regionale fa  veramente schifo,
(quasi quanto la cattiva politica!),  come abbiamo visto in occasione delle nevicate. E’ un calvario per i pendolari, ma non è utile nemmeno ai turisti, che sono una bella  fonte di reddito per il paese. Oh! Susanna! Che racconti? Ha ragione Landini.
Con investimenti mirati alla  modernizzazione della rete, si creerebbero posti di lavoro su tutto il territorio nazionale,
forse più che con la Tav, e senza buchi pericolosi nelle  montagne, con  una vita quotidiana migliore per  tutti gli utenti.

Conclusione generale:

Lavoro sempre ascoltando musica: e in questi giorni ho risentito la famosa sonata  per pianoforte, op. 111, scritta nel 1820 da  Beethoven, che  aveva realizzato il suo stato grave di sordità, “il cerchio di isolamento progressivo”, in cui era venuto a trovarsi.
Ho ripercorso  le belle pagine del Doktor Faustus di Thomas Mann, (scritto fra il 1943- e il ’47, dopo le macerie della guerra,  pubblicato nel 1949).
“Perché Beethoven non  aveva  scritto il terzo tempo della famosa sonata?
Volevo  ritrovare una frase che mi era parsa  essenziale.
“ Un accordo, quando è dissonante, dà spazio ad altre voci, e assicura un oggettività polifonica”.
E’ quello che Beethoven aveva  realizzato nel Maestoso del primo tempo, quando, attraverso quegli accordi drammaticamente dissonanti, aveva  espresso  tutta la sua tragedia di esiliato interno, rinunciando per questo a scrivere  il terzo tempo conclusivo, formula rituale in tutte le  altre opere della maturità.
Aveva già detto tutto nel drammatico  maestoso, primo tempo.
 A parlare nel Doktor Faustus  è un personaggio, il musicologo Kretzschmar, (che incarna un amico dello scrittore, il teorico Théodor Adorno, anche lui in esilio in California, per sfuggire al nazismo e alla guerra, come Mann e Schomberg.)
Fuori di metafora per il nostro tempo: :
Solo accettando le dissonanze non violente nel  nostro paese e la polifonia delle aspirazioni collettive, il nostro governo potrà evitare la tragedia della sordità liberista,  e il suo progressivo ’isolamento nel palazzo, per  scrivere, prima del 2013,  l’indispensabile  terzo tempo  del suo progetto:
a)               una crescita armonica   innovativa,  eco-sostenibile, col ritorno della gente al lavoro, soprattutto i giovani, con salari migliori, e inflazione a tasso zero
     b )  il pareggio di bilancio ( malgrado sia stato un grosso 
            errore inscriverlo nella Costituzione)
c)   un Allegro finale:

1)  Una legge anti-corruzione, stringente, con la confisca 
     dei beni e pene molto più severe di quelle attuali.
      Un modo di fare dopo tanti anni quello che l’Europa ci 
      ha chiesto nel 1999, per ricuperare 60 miliardi sottratti.
     (Oggi è  una necessità di giustizia economica, dopo 
      tante richieste ai pensionandi e ai pensionati).
      2) una legge sulla Rai che metta fine al conflitto di interessi,  
          che ha mescolato capitalismo e democrazia , e veda
          premiate nella dirigenza soprattutto competenze
           coraggio, nel dire verità anche scomode per il potere.
       
  Dulcis in fundo:  Una nuova legge elettorale, che veda candidati eletti e non nominati dai partiti, senza premi di maggioranza. Ne sarà capace il Parlamento?

Dopo il 2013 il Presidente, oltreché tornare alla Bocconi, potrebbe candidarsi per le elezioni Europee.
Noi vorremmo  un ‘Europa  dove equità torni a rimare con giustizia e libertà, in  un altro modello di sviluppo, in cui  l’energia torni a splendere col sole dei diritti:  economici,  sociali, civili , per una vera qualità della vita.

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