L’agenda che Renzi vuole dettare al Governo non è chiara , o è fortemente omissiva. La lacuna maggiore risulta essere quella economico-fiscale e sociale
a) ( equa ripartizione delle imposte, patrimoniale, Taxe Tobin, )
b) Lavoro e pensioni
c) Evasione, elusione fiscale e corruzione.
Il progetto di tagliare i costi della politica di cui si parla da anni
( via il finanziamento pubblico dei partiti, la riduzione del numero dei parlamentari e dei loro compensi fornirebbero all’erario alcune centinaia di milioni di euro.
Basteranno a coprire i 30 miliardi che fin dal 2014 dovremo tirar fuori per il fiscal compact per 20 anni, ogni anno? Certamente no!
1) E molte critiche sono state formulate sulla legge per l’abolizione del finanziamento ai partiti, che Letta vorrebbe trasformare in decreto, e sottoporlo alle Camere entro N atale,
2) L’errore più grave mi sembra essere il tetto massimo che i cittadini dovranno rispettare per le loro donazioni private 300.000 euro !
Una cifra ragguardevole . Chi potrà permettersi di pagarla, finanzierà il partito che si impegnerà a salvaguardare i suoi interessi ( e sarà un partito di destra), mentre i cittadini che daranno il 2 per mille saranno i più deboli sul piano economico e li daranno ai partiti di centro-sinistra.
La proposta di Letta appare come una piccola truffa a nostro svantaggio. Per funzionare con equità il tetto non avrebbe dovuto sorpassare i 10.000 euro
3) Le altre riforme istituzionali per ridurre i costi della politica ( il numero dei parlamentari e i loro compensi) sul piano economico sono briciole a fronte degli impegni presi col Fiscal Compact come pure il cambiamento del Senato in Camera delle autonomie.
4) Semmai quello che costa molto sono le strutture istituzionali ( Regioni, Provincie e Comuni, con il loro esercito di funzionari e di impiegati,) ma poi Quirinale, Palazzo Chigi, Consulta, Csm, Dirigenti PA nominati, Consigli di Amministrazione, incarichi della Pubblica amministrazione a consulenti esterni, fondazioni Pubbliche e partecipate, auto blu…. La UIL li ha quantificati a 23 miliardi di euro. Ad ogni contribuente 757 euro l’anno.
Colpisce invece il silenzio assoluto di Renzi e dei renziani-renziane sulle misure fiscali necessarie.
a) La patrimoniale
b) La Tobin tax per colpire le esportazioni di capitali all’estero, nei paradisi fiscali a colpi di click. Non solo Antigua, ma anche la Svizzera e soprattutto Londra)
c) La diminuzione dell’Irpef sui redditi medio-bassi deli lavoratori e dei pensionati ( fino a 30.000 euro l’anno) che ora è al 23% ( servirebbe per stimolare consumi e domanda interna)
d) La diminuzione di Irap e Ires sulle piccole e medi imprese, se assumeranno personale
e La diminuzione delle bollette di luce, gas, e acqua) per far rifiatare le imprese e le famiglie.
Filippo Taddei economista di 40 anni consulente di Renzi ha cominciato a dire qualcosa: “Ci stiamo lavorando”
Ma il silenzio più grave nei discorsi programmatici di Renzi e quello sulla grande evasione-elusione fiscale, quantificata a 130 miliardi (ma altri dicono 180) .
Finora Monti aveva prodotto dei blitz del GdF a Cortina, a San Remo , o nei piccoli esercizi commerciali sugli scontrini: briciole, naturalmente, che non erano nemmeno piaciute.
Ma invece si tratta di confiscare beni mobili e immobili ai grossi evasori fiscali, ai corrotti e ai corruttori, e soprattutto ai mafiosi, e ai colletti bianchi a loro vicini.
La Mafia è tornata a minacciare pesantemente: la crisi colpisce gravemente chi viveva bene col pizzo, con l’usura, e con le estorsioni. Recentemente alcuni PM di Palermo hanno fatto arrestare dei familiari di Matteo Messina Denaro (sorella e nipote), con altre 30 persone, sulla base di pesanti intercettazioni. Il Boss Matteo, super protetto da gente che ha sempre tutelato la sua trentennale latitanza, ha anche lui bisogno di soldi, ed era la famiglia a procurarglieli. Sono molto inferociti i mafiosi anche per le misure di sequestro di beni che sono aumentate con regolarità, anche se non nella misura veramente necessaria.
***
Ma hanno colpito le intercettazioni delle conversazioni fra Riina e un mafioso detenuto pugliese contro il p.m Di Matteo: le minacce stragiste sono diventate una possibilità: ( lo ha detto anche Alfano, ma a Cancellieri non risultano!...) Avrebbero aspettato il PM sulla strada per Milano dove si svolge il processo per la trattativa Stato-mafia, per fare esplodere il veicolo, in occasione della testimonianza del pentito Brusca, al quale il magistrato avrebbe potuto rivolgere altre incalzanti domande, sul ruolo di Mancino nella trattativa.
( Un problema che aveva suscitato la reazione del Capo dello Stato, che aveva denunciato alla Consulta il fatto che la Procura di Palermo non aveva distrutto immediatamente le intercettazioni della telefonata fra lui e Mancino, ma aveva aspettato , come vuole la legge, che a deciderlo fosse il GUP, il giudice terzo.
Di fronte alle minacce di Riina la proposta del Ministro Alfano era stata quindi di offrire un Tank blindatissimo,il Lince, con il quale Di Matteo avrebbe dovuto girare nelle vie di Palermo, fino ad accompagnarlo a Milano, rifiutato però dall’interessato.
Domanda mia: perché non è stata organizzata una video-conferenza per consentire al PM di interrogare a Milano il teste in totale sicurezza? Tanto Alfano che Cancellieri si sono persi in un bicchier d’acqua, forse per non irritare il Quirinale che sull’argomento è già stato ed è ancora molto sensibile.
Da un’intervista di Travaglio al PM Di Matteo di oggi, 18 dicembre, si deduce che la minaccia mafiosa è da collegarsi anche con una minaccia istituzionale, espressa da una lettera a lui diretta inviatagli il 26 marzo 2013 da un uomo d’onore trapanese ,( non, meglio identificato,) che lo avvertiva della sua prossima eliminazione, “una decisione chiesta dagli amici romani di Matteo” ( Messina Denaro,) avallata anche in carcere da Totò Riina, tramite il figlio” Chi sono gli amici romani?
Forse una parola nuova potrà darla Vito Roberto Palazzolo, tesoriere di Riina, estradato con molta fatica dalla Tailandia, e arrestato: dovrebbe sapere molte cose sulle stragi del ’93, sugli uomini delle Istituzioni in contatto con la Cosca. . Collaborerà?
Tutta la nostra stima e solidarietà al magistrato, che fa solo il suo dovere poiché, proseguendo l’azione di Ingroia, vuole identificare nel processo della trattativa Stato- mafia chi ha manovrato gli imputati di strage, chi li ha diretti, ed ha concorso con loro nei crimini contestati”
II°
Se non mi sbaglio Antonio Ingroia, Procuratore vice a Palermo, quando è passato alla fondazione del movimento Rivoluzione Civile aveva proposto nel suo programma per le elezioni di febbraio un’azione sistematica di confisca dei beni mobili e immobili di corrotti e corruttori, di evasori ed elusori fiscali. e soprattutto dei mafiosi, di area nera e grigia.
Non a caso ha perso le elezioni: nessuno aveva accettato questa alleanza, né il PD, e guarda caso nemmeno Grillo si era detto favorevole: continuano a insistere sul finanziamento pubblico ai partiti, sulle riforme istituzionali e altre pinzillacchere, ma si guardano bene dall’adottare l’azione incisiva proposta da Ingroia per risolvere la grave crisi economico-sociale, per far fronte ai problemi del debito pubblico, di recente accresciuto, oltre i 2000 miliardi di euro.
Grillo: così fan proprio tutti? Anche tu evadi i tuoi capitali, insieme a Casaleggio? Renzi: vuoi innovare o no?
Nel 2014 Beppe continuerà a blaterare, da tolemaico della lira, contro l’euro e contro l’Europa, trovandosi accanto a Salvini, della Lega… e ad altri euro-scettici sparsi per tutto il Continente…
Tutto, fuorché le cose finanziariamente risolutive per risolvere la situazione economica, sul piano sociale e della legalità quelle che, come dice M.Travaglio, sarebbero la prova del Nove.
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