domenica 11 novembre 2012

Lettera a Barack Obama

Caro Presidente,

Lei non può immaginare la gioia che ho provato io, e tanti italiani con me, alla notizia della Sua rielezione.

Mi ha colpito una frase del suo magnifico discorso: “ Noi democratici americani abbiamo vinto perché abbiamo saputo ascoltare le voci delle sofferenze di tanti cittadini in seguito alla terribile crisi del 2008, una crisi di cui non erano assolutamente responsabili. Ho provato a imporre delle regole   contro la speculazione finanziaria in atto a Wall Street, ma non ce l’ho fatta”

 Certo lei è stato criticato per non essere stato  sufficientemente determinato nel mantenere le promesse fatte  nella sua prima  campagna elettorale, per la riforma sanitaria, per la quale ha dovuto accettare compromessi e che diverrà operativa fra 2 anni.

  Anche  sul cambiamento energetico necessario a causa dei cambiamenti climatici, non ha potuto incidere con le energie rinnovabili, pannelli fotovoltaici e pale eoliche,  quanto sarebbe stato necessario,  anche se è stato il primo  politico a far  diminuire il tasso di Co2 nell’atmosfera.

Glielo ha riconosciuto  il repubblicano Bloomberg.

Di fronte ai cosiddetti negazionisti del problema-clima lei non ha potuto cambiare le cose: Al Gore, dopo essere stato battuto da Bush, potentissimo petroliere, ha realizzato il  suo famoso film, premiato a Stoccolma, per convincere gli americani della gravità del problema:

 “Da Presidente- disse - non avrei potuto farlo con la stessa libertà”. E ha trasformato la sua sconfitta in una vittoria della sua capacità diagnostica.

Tuttavia, malgrado i disastri dell’uragano Katrina , nel Sud del paese, fino a Sandy, il cataclisma che si è abbattuto al Nord, quell’argomento  negli Usa è purtroppo  rimasto un tabù. Non ne avete parlato né lei né Romney in campagna elettorale.

Ora c’è una novità: tanto Bloomberg, sindaco  di New York, che il governatore del New Jersey, hanno votato per  Lei, come unico politico che ha tentato di fare qualcosa al riguardo,  e anche  per la Sua  responsabile presenza sui luoghi distrutti, per le perdite  umane e gli immensi danni provocati dalle 3 tempeste perfette.

Lei è al suo secondo mandato, e avrà 4 anni per convincere gli americani ad adottare una linea patriottico-bipartisan per rimuovere il tabù  e affrontare il tema ormai urgentissimo del cambiamento  climatico  negli Stati Uniti, con 2 obiettivi:

1) Una politica di green economy,  con l’energia pulita del III° millennio, per creare posti di lavoro, uno dei problemi più angosciosi,  essendo la disoccupazione all’9%. (In Germania la  Cancelliera Merkel  ha acquisito un grosso merito  dando impulso alle rinnovabili e creando  450.000 posti. E sole ne hanno poco!)

2) Dare un esempio al mondo, per non contare più sui combustibili  fossili (petrolio e carbone) ed essere in grado di salvare il pianeta. I minatori che hanno votato per Romney, favorevole a mantenere in vita le miniere  a carbone,  dovrebbero essere  avviati a cicli di formazione professionale diversa. Un esempio valido soprattutto per  paesi come la Cina,  senza contare  l’Africa, che  potrebbe molto avvantaggiarsi di eventuali nuovi  investimenti per l’energia solare, invece che depauperarsi col petrolio.

Segua il consiglio del nostro grande pensatore politico, Niccolò Machiavelli:  da ambasciatore della Repubblica fiorentina in Francia, avendo costatato che il sovrano Luigi XII°  aveva edificato  argini, e creato una rete di canali  per impedire l’esondazione dei fiumi, esortava a fare la stessa cosa in Italia. E  nel XXV° capitolo  del “Principe”, chiedendosi quanto contasse la Fortuna nelle vicende umane, rispondeva così:

“La  somiglio quella a uno di quei fiumi rovinosi che, quando si adirano, allagano i piani, ruinano gli alberi e gli edifizi, levano da questa parte terreno e pongono da quell’altra: ciascuno fugge davanti a loro, ognuno cede a quell’impeto, senza poter obstare”

Ma aggiungeva: “Quando sono tempi quieti li uomini devono fare provvedimenti, con ripari et argini, in modo che, crescendo quelli poi, o elli andrebbero per un canale, o l’impeto loro non sarebbe così licenzioso e dannoso. L’Italia,che è la sedia di queste variazioni,vedrete essere una campagna senza argini e senza alcun riparo”

  Queste lucidissime  parole sono ancora attuali per quanto riguarda il nostro paese, uno dei più alluvionati d’Europa. Tuttavia, pur avendo visto le cose  in chiaro, Machiavelli resta  purtroppo ancora inascoltato. Si continua a costruire sul greto di fiumi e torrenti, e in Liguria abbiamo avuto l’anno scorso perdite umane e danni incalcolabili a seguito di una terribile inondazione.

Lei Presidente, è al suo II° mandato e può cercare di convincere anche gli Americani che non hanno votato per lei, a profittare de “ li tempi quieti”, per costruire argini e ripari alla crisi economica, sociale, politica e climatica, e cominciare a costruire una crescita eco-sostenibile.  Sarebbe un atto di patriottismo.

Come pure appare  urgente lottare contro la speculazione finanziaria,  essendo  le banche Americane ancora piene di titoli tossici.

Sappiamo che Goldman Sacks  aveva finanziato la Sua campagna elettorale nel 2008, ma  nelle  recenti elezioni aveva dichiarato di sostenere Mitt Roney.  Le regole da lei proposte   non le vuole, rifiutando la Taxe Tobin e la  sua battaglia contro l’evasione fiscale dei capitali americani,  in Svizzera o negli altri paradisi esotici. Mi chiedo se lei tornerà alle misure di Rooswelt, separando le banche ordinarie da quelle di investimento.

 Sono  proprio questi  gli argini e ripari indispensabili al  suo paese, per ridurre il debito esponenziale  e operare per la crescita economica. Di questo si è reso perfettamente conto  anche uno dei vostri Paperoni, che mi sembra si chiami Barrett, il quale considera ingiusta la tassazione al 12 % dei suoi ricchi capitali, (1 miliardo e oltre di dollari) mentre lo stipendio della sua segretaria viene tassato al 17%. Anche i ricchissimi possono avere un cuore  e chiedere giustizia, anche se a proprio danno.

Le Agenzie di Rating, Standard & Poor, e Moody, invece si sono subito schierate con il Congresso a maggioranza  repubblicana, avvelenandole la gioia della sua rielezione.

Le hanno dato 2 mesi di tempo per sanare il deficit, sapendo che, se Lei per farlo, vorrà imporre tasse ai ricchi patrimoni, come ha per esempio fatto Hollande in Francia, i repubblicani maggioritari alla Camera  glielo impediranno, e le Agenzie potranno declassare il paese, facendogli perdere la tripla A. Un’azione di parte, per la quale  speriamo possano perdere definitivamente  la loro credibilità, già largamente indebolita,  auspicando  anche che negli Stati Uniti ci siano dei magistrati coraggiosi come il nostro Procuratore della Repubblica a Trani, in Puglia, che ha  chiesto la condanna di Moody  per le sue valutazioni distorte dell’economia italiana, accusandola di  evidente   manipolazione del mercato.

Anche se sarà di nuovo costretto a fare compromessi, Lei ritiene che i  redditi superiori a 250.000 dollari  debbano pagare tasse maggiori. Lo ha detto nel suo primo discorso.

Oggi La abbiamo visto piangere, mentre  parlava alla sua staff, perché alcuni,come Hillary Clinton, non  resteranno  nella Sua squadra: immaginiamo che  in questa campagna durissima  Lei si sia molto stancato.

Conclusione:

Mi sembra, caro Presidente,  che Lei  avrà dinanzi un periodo difficile, ma  che, avendo ricevuto per la sua rielezione  il sostegno finanziario del micro-credito  da parte di milioni di  afro-americani,   latinos,  delle donne e  di altri  immigrati, Lei ce la possa fare, potendo contare sull’affetto di questi  nuovi americani, destinati a cambiare  la  faccia del paese.

 Lei potrà continuare a contare,  cosa importantissima,  sulla collaborazione della sua magnifica moglie, Michelle, tenera mamma  di tutti i bambini americani,  che lotta affinché  siano  nutriti correttamente, evitando l’obesità, vadano a scuola, e anche, possibilmente all’Università. Uguaglianza delle  opportunità  per ricchi e poveri:  un tratto essenziale dell’american dream e della nuova Frontiera. Che crescano tutti  bene, come le sue bellissime figlie!

                                                                                      ***  

 II°

E ora vorrei parlare  del nostro  sogno: gli Stati Uniti d’Europa.

Oggi  dopo 10 anni è tornato a Firenze l’Europe-Forum al quale  partecipano soprattutto giovani, rimasti senza lavoro e senza borse di studio. Non ci sono più fondi per l’Erasmus, uno dei progetti europei di punta per la formazione universitaria in paesi diversi dal proprio sul Continente.

Quando voi americani, ribellandovi al colonialismo inglese, a Filadelfia, nel 1787, siete passati da una Confederazione di 13  Stati a una Federazione, avete fatto una rivoluzione politica fondamentale. Solo 4 anni dopo, nel 1791 avete creato la vostra moneta: il dollaro. Poi  ad aderire  sono stati 50.

Noi europei invece, passati attraverso 2 spaventose guerre mondiali, abbiamo subito i disastri del fascismo e del nazismo,  e, nel 1945 abbiamo deciso di non volerci più combattere per il carbone e per l’acciaio, e abbiamo  scelto  di crearela Comunità europea.

 Subito dopo la caduta del muro di Berlino  Mitterand e Kohl hanno voluto cominciare  a fare innanzitutto la moneta unica, per agganciare la Germaniaall’Europa, consentendole la riunificazione del territorio.

 Ma, impegnati nell’oneroso progetto,  noi abbiamo tralasciato completamente le riforme politiche necessarie per un’Europa federale.

Oggi, in piena crisi economica, ci accorgiamo del grosso danno inflitto a tutti i cittadini Europei, quello  di avere l’Euro, la moneta unica, senza uno Stato, con  un solo   Parlamento, e senza una banca  come la Fed,

 La Commissione è un esecutivo debole, sottomesso al Consiglio d’Europa, dove ancora comandano gli Stati Nazionali.

Molti cittadini  si sono disamorati del progetto, perché  hanno visto  i  loro salari perdere il potere d’acquisto, a fronte di un aumento esponenziale  del costo della vita,  e il  loro  stato sociale  notevolmente  peggiorato. Pensano quindi sia meglio tornare alle monete nazionali, per non sottostare agli obblighi  pesanti che l’U.E. ci impone, dandoci pochi vantaggi. In Italia la Lega ha promosso un referendum.

 Io e molti altri  italiani non siamo di questo avviso.    E ci chiediamo che cosa possiamo fare per l’Europa prima di chiederle di fare qualcosa per noi.   

                              ***

2) Ci sono molti aspetti del vostro ordinamento che vi invidiamo, e che avremmo bisogno urgente di realizzare.

Il Parlamento che uscirà dalle nuove elezioni del 2014 dovrebbe proclamarsi Assemblea Costituente, per poter sottoporre la Nuova Costituzione  Europea all’approvazione dei cittadini  e degli Stati,  con un  doppio  referendum.

Al posto della Commissione  occorrerà un vero Governo esecutivo, sovrano nelle decisioni,  per  rapidamente effettuare  tutti  i provvedimenti necessari.

Bisognerà azzerare i trattati di Maastricht  e di Lisbona, per mettere in comune i debiti sovrani e permettere alla BCE di  lanciare Eurobond  per attirare investimenti sul continente. Senza solidarietà e stimoli per lo sviluppo  non c’è Unione possibile e la crisi diverrà permanente.

Occorreranno 2 assemblee, un Parlamento federale, e un Senato, eletto, che rappresenti gli interessi nazionali, meglio di quanto faccia attualmente il  Consiglio d’Europa.

a)     La Costituzione Europea, dovrà essere  simile a quella nazionale Italiana del 1948, e includere  tutti i valori emersi  dalla Resistenza al nazi-fascismo: la tutela del lavoro, l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, l’autonomia della Giustizia, di fronte al potere esecutivo, la libertà di stampa, di opinione e di associazione, la protezione del patrimonio culturale e del paesaggio, e la soluzione negoziale di tutte le controversie internazionali, senza  conflitti armati.

b)           Si dovrà poter declinare una nuova politica dell’immigrazione all’interno dello  spazio continentale, con regole valide per tutti i paesi.

c)           Vorremmo un Presidente della Unione eletto a suffragio universale, con le primarie, che abbia una vera autorità. E anche avere un passaporto europeo, con l’indicazione del paese d’origine e della residenza.

d)          Una tassazione giusta, progressiva in base ai redditi,  destinata al Ministero del Tesoro Europeo, nella misura del 23% del prodotto interno lordo, mentre l’altra metà  dovrebbe  essere destinata ai Ministeri del Tesoro degli  stati nazionali, (seguendo il vostro esempio)

e)           Indispensabile costituire un bilancio comunitario solido, che dovrebbe essere di 1200 miliardi di euro, per poter provvedere ai bisogni urgenti di tutti i cittadini: (il salario minimo garantito, in caso di perdita del lavoro, dagli asili nido, all’istruzione superiore con le borse di studio universitario, la tutela  sanitaria pubblica, lo sviluppo di infrastrutture utili).

I fondi  globali europei che utilizziamo  in parte anche noi italiani, sono di 9 miliardi di euro, e sono agli sgoccioli: non bastano  più. Martedì i Ministri delle finanze dell’Ecofin dovranno decidere se rivedere il Niet rigido dei paesi del Nord Europa all’erogazione dei fondi  destinati ai terremotati dell’Emilia-Romagna.

f)             Occorre una fiscalità efficace,  con tasse sui grandi patrimoni, che siano  uguali in tutta Europa.

Dovremo poter  combattere la speculazione finanziaria degli spread,  e l’evasione dei capitali  in Svizzera o in  altri paradisi esotici. Solo così saremo in grado di  incrementare il bilancio generale, anche grazie alla  Taxe Tobin sulle transazioni finanziarie internazionali.

g)           Per la Difesa occorre un unico esercito, bene equipaggiato, high-tech,  di 400.000 uomini, e non 27 eserciti di 2 milioni, super costosi. Questo consentirebbe di averne un altro per la protezione civile, utilissimo in tempo di cambiamenti climatici, e anche  in caso di catastrofi naturali.(terremoti, inondazioni)

h)          Per la Politica Estera  vorremmo un’unica diplomazia, guidata da un Ministro autorevole in grado di rappresentare efficacemente  nel mondo interessi e valori del continente europeo.

Il primo compito urgente  sarà affrontare  soprattutto i problemi irrisolti nei paesi dell’altra riva del Mediterraneo,  del Medio Oriente, e in Africa.

Non si potrà mai arrivare a un’Europa a 27, ma intanto  si potrebbe costruire una a due velocità, e vedere chi non è d’accordo. Se il Regno Unito vorrà chiamarsi fuori,  perché contrario alla Tobin taxe, noi non vogliamo più essere solo l’Europa del mercato unico, come loro hanno imposto  finora,  per salvare gli interessi della City a Londra, perché non ci basta più.

Dovremmo poter arrivare almeno nel 2016 ad avere una UEF, capace di battersi per la crescita eco-sostenibile,  avere una BCE che metta in comune il debito, e che possa combattere la crisi, grazie a una Banca Europea degli Investimenti, bilanciando con lo sviluppo eco-sostenibile,  il rigore  e l’austerità per il pareggio dei bilanci, oggi  imposti dalla Germania e dagli altri paesi nordici.

Sappiamo che il fanatismo religioso è la risposta sanguinosa a problemi economici e sociali irrisolti sull’altra riva del Mediterraneo, dove si cerca di proclamare l’esigenza di giustizia che sulla terra non hanno trovato, riaffermando la propria identità religiosa. Episodi gravi  di terrorismo si sono verificati dovunque, in Libia, in Marocco, in Algeria, in Egitto, nel Libano, in Palestina e in Israele, molto aggravati ora  in modo particolare in Siria e in Iran. C’è un revival di Al Khaeda in Mali e in Nigeria. I cristiani sono di nuovo perseguitati e uccisi.

Solo una politica economica lungimirante da parte della Unione Europea federale, che proponga in quei paesi investimenti  consistenti per le  energie rinnovabili, potrebbe veramente  tradursi in una creazione di posti di lavoro, limitando l’immigrazione in Europa solo  ai  motivi di studio e di  formazione professionale, o al lavoro accertato. L’istruzione, la formazione professionale  e culturale sono un modo serio  per rafforzare  i pilastri della democrazia, e  assicurare la difesa dei diritti umani e sociali di tutti, delle donne dei bambini in tutti i paesi dell'altra riva.

Uccidere  in nome di Dio, pensando all’aldilà, è un nonsenso, mentre sarebbe proficuo  invece  cambiare la mentalità e realizzare  su questa  terra  giustizia  e progresso anche per loro.

 Gli Stati Uniti d’Europa potranno essere per tutti  una grande speranza di pace e di libertà.

martedì 6 novembre 2012

Situazione politica attuale: grande è la confusione sotto il cielo!...

Flores D’Arcais  vuole votare Renzi alle primarie, per distruggere il PD,(?!) Di Pietro è in difficoltà, non per le 11 proprietà, (accertate da Marco Lillo dopo una contro inchiesta giornalistica che ha smentito i dati di Report, )  ma per aver affittato al partito quelle di Bustarsizio (un grave  errore di stile).
 Di Pietro aveva guadagnato 400 milioni di lit ai tempi della campagna del Mugello, per aver querelato accusatori diffamanti. Quindi aveva comprato quelle proprietà con soldi suoi e non con i rimborsi elettorali. La sua tesoriera, Silvana Mura potrebbe fornire anche lei qualche ulteriore spiegazione sui bilanci dell’IDV, giudicati poco trasparenti.
  Ma, nella generale cognato-crazia imperante nella politica italiana, non poteva mancare  anche suo cognato, parlamentare dell’IDV, Lucidoro (?), indagato dalla Procura di Bergamo.
 Peccato quindi che  Di Pietro abbia mostrato   una non simpatica tendenza ad un sistema parento-politano nel candidare   figli e parenti.
Sii è difeso: si tratta, secondo lui,  di killeraggio politico, per colpire l’IDV, unico partito a dire pane al pane e vino al vino a tutti i politici e ad aver fatto opposizione al governo Monti in Parlamento, con proposte precise, raccogliendo firme per i referendum, sull’articolo 18 e sull’articolo 8, ottimi strumenti per una democrazia dal basso, diretta e partecipata.
Non vuole sciogliere l’IDV, ma nel simbolo toglierà il suo nome, che campeggiava in grandi lettere. Ad imitazione di quanto ha fatto Casini, contro  i partiti troppo personalizzati?
Ora si alleerà con Grillo? L’IDV rischia di non aver il tasso di voti sufficiente per entrare in Parlamento, dopo l’azione politica volta a stroncarlo, quindi potrebbe andare “dove lo porta il cuore”. Ma la colpa è del PD. Mi sembra che dopo essere stato estromesso dalla foto di Vasto, tale decisione potrebbe esser  frutto di una cogente necessità, visto lo sbarramento al 5%.Il sondaggio di stasera sulla Sette lo dava al 2,50%
Credo che questa alleanza  con Grillo possa essere anche utile al nostro paese. se dai “vaffa” grilliani  Di Pietro  uscirà con una serie  di proposte concrete, e soprattutto se  definirà una linea chiara sulla questione dell’Euro e della Nuova Europa Federale, (oggi indispensabile per uscire dalla strada ferrata del pareggio di bilancio, dall’’austerity,   invece  puntando sulla  crescita e sulla equità sociale.                      ***
 Sarebbe dunque necessario che l’IDV potesse  esprimere  una riflessione sul Manifesto per la UEF di Cohn Bendit e di Guy, il premier liberale belga, che mi pare ottimo: Europe, débout! Dopo le elezioni Europee del 2014, auspichiamo tutti una inversione di rotta, politica, economica, fiscale e budgetaria, rispetto all’Europa attuale, confederazione di Stati nazionali, guidata dal PPE.
1) per uscire dal fiscal compact, una strada ferrata che ci inchioderà per 20 anni alle ristrettezze.
2)  per azzerare i trattati di  Maastricht e  di Lisbona, con una nuova Assemblea Costituente, che faccia votare la nuova Costituzione Europea, un testo breve,  di principi, sul quale tutti  i cittadini e i governi nazionali  dovranno esprimersi con un referendum . L’Europa a 27 non si farà mai,  quindi intanto si veda chi ci sta e chi no.
Noi non vogliamo più un Europa che sia solo il mercato unico, quella che  finora ha fatto  tanto comodo alla Gran Bretagna, la quale  non vuole nemmeno la Taxe Tobin, per proteggere gli interessi finanziari della City a Londra, il miglior paradiso fiscale per i capitalisti europei.
3)  cambiare le regole della tassazione e  far pagare il 23% del Pil  direttamente al Tesoro Europeo, per  costituire un  solido bilancio federale di 1200 miliardi di euro, che consentirebbe la messa in comune dei debiti sovrani, e, con la banca Europea degli Investimenti,  puntare sulla  crescita, mettendo in atto un solido sportello sociale,  che possa  salvaguardare i diritti e  la qualità della vita pratica, realizzata in Germania e in Francia, estendendola a tutti i cittadini europei.
Non  bisogna aspettare la fine della crisi tra 5 anni, come dice la Merkel, fissata con  il rigore e l’austerity,  perché dopo le elezioni europee  sarebbe possibile passare dall’ Europa degli Stati nazionali, di destra,  e uscire dalle secche in cui ci hanno infilato, anche col governo Monti.
La Merkel ha detto che sono i debiti sovrani all’origine della crisi, e che quindi il rigore è l’unico modo serio  che l’Europa ha per attirare capitali  stranieri di investimento. ( Peccato che oggi  a Città del Messico  tutti i paesi presenti al G20 , a cominciare dalla Cina e dagli Usa  si sono detti  profondamente  contrari all’austerità   in Europa  che rischia di avere pesanti conseguenze in tutto il mondo.
II° La Sicilia: una metafora dell’Italia?                          
Il PD ha perso 250.000 voti e non c’è niente di cui essere soddisfatti. L’Udc sarà pronta di nuovo a fornire uomini di Miccichè a Crocetta perché possa andare avanti, col suo governo, visto che  in parlamento regionale è in minoranza. E’  l’ennesima operazione trasformistica, tipicamente siciliana, che ora vorrebbero estendere su tutto il territorio nazionale: la linea della palma cresce!...Casini è felice di questa prospettiva.
Grillo non mi è affatto simpatico, per i suoi numerosi dérapages, e soprattutto non mi piace  per quello che ha detto in passato  sull’euro e l’Europa ( auspicando ora un eventuale referendum, per il ritorno alla liretta ).
Ma chi vota M5S è esasperato dalle malefatte del PD, che ormai ‘è una nuova DC,  e nemmeno riveduta e corretta. L’alleanza con Casini è il sintomo più rilevante di ritorno al  vecchio compromesso storico. Giustamente Vendola ha detto a Bersani che dovrà scegliere tra lui e Casini: sono assolutamente  incompatibili  rispetto all’agenda Monti..
Io avevo reagito  personalmente  contro il PD nel 2009, al meeting di  Ostia, quando avevo  votato a favore del M5S, a causa  della delusione provata  per le malefatte della giunta comunale  di centro-sinistra, a Manziana.
(Le regole del piano urbanistico  territoriale per i  terreni agricoli edificabili  adottate dalla giunta di destra, erano le stesse mantenute  dall’assessore PD, mentre  il vice-sindaco, esponente dell’UDC, rallentava su tutte le promesse fatte  dal sindaco di garanzia  a Legambiente, in materia di energia rinnovabile, e di  raccolta differenziata dei rifiuti.
Aspetto quindi chiarimenti sul progetto di  politica nazionale di Grillo, perche se gli eletti del M5S hanno le idee chiare sul governo del territorio, quello che vogliono fare  di concreto per L’Italia  sul piano nazionale, (a parte cacciare i politici attuali) è ancora avvolto dalle nebbie.  Come ci vuole andare Grillo in Parlamento, con quale progetto? Noi cittadini  dovremmo  esserne a conoscenza,-mi pare.
Se  la smettesse di urlare  e cominciasse a  parlare normalmente, indicando le sue priorità, sull’Europa  innanzitutto e sull’Italia, dopo averne dibattuto sulla rete, sarebbe un utile punto  a capo per tutti.
Aiuterebbe anche i suoi militanti, trattandoli da adulti, smettendola di fare il padre padrone, col divieto di andare a parlare in televisione,  usando per di più  argomenti  volgari e “macisti”. Grillo, prendi l’arte e mettila da parte.
In Sicilia gli eletti potrebbero proporre a Crocetta una serie di punti chiave,  il primo: come creare lavoro con  le ferrovie regionali, visto che i siciliani non possono andare in treno da Palermo a Siracusa. (un argomento giusto, urlato da Grillo sull’Etna, dopo la sua nuotata nello stretto...)
2) Indicare  le vie per evitare il default, visto il buco nel bilancio lasciato da Lombardo. Come procedere ad esempio con la tassazione sui grandi patrimoni, e come  continuare a sequestrare beni e proprietà mafiose, per creare lavoro onesto.Cosa pensa di Libera Terra?
3) Come curare i siciliani malati,  potenziando le strutture pubbliche o continuare a pagare, a prezzi megagalattici, quelle private?
4) In materia di energia come evitare che i finanziamenti europei  per le pale eoliche o per l’energia solare , finiscano in mano alla mafia, (sulle coppole  fotovoltaiche, come dice Crozza), senza tradursi per i cittadini in alleggerimenti delle bollette.
Santoro farebbe bene a smettere di filmare i suoi monologhi, insopportabilmente lunghi, senza contraddittorio, strutturalmente anti democratici.
Servizio Pubblico non ci renderebbe alcun servizio, se dovesse continuare così.
 II° ) Vorremmo anche   sapere  se l’IDV farà un congresso, a breve termine,  e se prevarrà la linea di De Magistris, con la lista  civica arancione, alleandosi a Vendola, per le primarie del PD,    o  se prevarrà quella del capo fondatore Di Pietro, alleato ai grillini.   In base alle  dichiarazioni di Di Pietro prima del terremoto-Report, sappiamo che voleva  allearsi  con tutta la sinistra radicale,  con Ferrero e con la Fiom di Landini, e  anche stringersi a Vendola, nelle primarie di coalizione, perché è l’unico  candidato   di centro-sinistra nettamente critico dell’agenda Monti. Per ora Di Pietro è sulla difensiva, ma siccome è un combattente, sicuramente riprenderà la linea dell’attacco
Conclusione:     Grillo e i suoi eletti dovranno far vedere al sindaco di Firenze che qualcosa di economia capiscono anche loro, e non solo evitando di spendere milioni di euro per i manifesti della campagna elettorale, o per il suo  costoso camper. 
E i rappresentanti di S.E.L e di IDV, esclusi dal Parlamento siciliano per non aver raggiunto il tasso di voti necessario, potrebbero cominciare a dar loro una mano. Il lavoro prima di tutto. Siamo per una linea della Palma finalmente diversa da quella seguita dal ’45 a oggi.

mercoledì 24 ottobre 2012

Europa!... In Piedi

 Un manifesto politico,

di Daniel Cohn Bendit e di Guy  Verhofstadt
Actes Sud,  Arles, ottobre 2012


Politicamente molto lontani tra loro,  Daniel, ecologista verde, Guy, liberal-democratico, ex Premier in Belgio sono ora uniti in un gigantesco obiettivo: dire basta alla confederazione degli Stati-nazione attuale e  costruire l’Europa Federale: gli Stati Uniti d’Europa
 I  nostri giornali e tg  di questo problema non parlano affatto, ad eccezione di Giovanni Sabatucci sul Messaggero del 21 ottobre. che prevede “Una lunga marcia” per il progetto.
Ma nel libro, che vogliamo raccomandare a tanti lettori, ai giornalisti, e ai conduttori di trasmissioni di approfondimento, indicano in tutti i dettagli  una  road map, che ho trovato molto interessante, e, dopo aver parlato di alcuni problemi  emersi nel nostro paese, cercherò di farne una  attenta lettura.

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Siamo ormai quasi in campagna elettorale,  e la battaglia si accende intorno alle “proposte  di stabilità”   del governo Monti, contro il quale per il 27 ottobre è stata programmata una manifestazione, il No-Monti day”
I titoli e le domande sui giornali  riguardano chi si candida, chi non si candida alle prossime elezioni, regionali e nazionali, chi ha coraggio chi non ce l’ha, chi è elegante, chi non lo è, chi rottama e chi è rottamato.
 Un dibattito politico provinciale, e inadeguato, mentre la gente sale sui tetti, sulle gru, e perfino sul Cupolone, per essere ascoltata e rendere visibili le proprie  insostenibili situazioni, per le misure restrittive e recessive adottate dall’Europa degli Stati, connotata a destra.

“ L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro?“Una volta, quando era giovane”. La vignetta di Altan radiografa col suo umorismo nero la situazione.
“Il lavoro è come l’aria: te ne accorgi quando ti viene a mancare”- dice Marco Revelli.
Oppure,- aggiungo io- te ne accorgi  quando le condizioni generali per averlo e mantenerlo peggiorano in modo esponenziale, limitando o facendo scomparire molti  diritti acquisiti.
 E Vendola ha dato appuntamento politico ai candidati delle primarie a Pomigliano, la fabbrica  dove si  fa la Panda, dove la  nuova catena di montaggio è stata  organizzata alla giapponese, “per una maggiore produttività”, e il nuovo contratto di lavoro aziendale, di II° livello rispetto a quello nazionale, ha previsto pause più brevi, tempi di lavoro  anche nel week-end, in presenza di ordini dei concessionari, e una  catena di montaggio peggiore di quella tayloristica, filmata da Charlot in “Tempi moderni”, dalla quale  ora  un operaio addetto non  si deve  mai alzare,  anche a rischio  di beccarsi delle discopatie, per i gesti automatici previsti, come è già accaduto in quella di   Melfi.
Produttività è il nuovo mantra, e il premier ha stanziato 1 miliardo e seicentomila euro per detassare i salari operai, qualora le parti sociali  accettassero  il nuovo contratto aziendale..“Monti for ever! - ha detto Marchionne. E’ l’unico che capisce qualcosa dei suoi problemi.

Intanto  anche nel  II°  grado di giudizio i magistrati hanno condannato la Fiat a riassumere gli operai iscritti alla Fiom, non assunti dopo il referendum del 2010, per aver rifiutato il  nuovo contratto e le sue infernali condizioni.
“Lavorare stanca”, non solo, ma distrugge anche la dignità della persona, e  la Cisl e la Uil, incantate dal miraggio degli investimenti  innovativi promessi, per  20 miliardi di euro, si erano rassegnate accettando tutto.
“Uomini, mezzi uomini, ominicchi e quacquaraquà: mai come oggi la tipologia degli umani disegnata dal mafioso  Don Mariano Arena  nel romanzo di Sciascia “Il giorno della Civetta,” è apparsa più chiara, nella sua nuda verità. Oggi  il grande manager Marchionne, un campione nazionale dell’ultima categoria, sceglie di promuovere una guerra fra poveri, dicendo che la sentenza lo obbligherà a mettere in cassa integrazione una parte del personale, perché la Panda non si vende, e i 2000 operai  dello stabilimento  in  servizio sono più che sufficienti.
Chapeau!-dicono i francesi.  Non si vende per la contrazione del mercato o perché è una macchina  brutta e non innovata?
Landini, che è un vero uomo, ha proposto un contratto di solidarietà, per far lavorare tutti, ma con  orari ridotti,  magari con meno ferie, anche  guadagnando meno: se l’obiettivo è la produttività, è questa la maniera di realizzarla, anche per ottenere , in questi tempi duri,  la detassazione del salario. Questo  ha  suggerito  il Re della Repubblica, l’amato e saggio Eugenio Scalfari nel suo editoriale del 21 ottobre.
Mi aspetto da lui  ora  un altro articolo in cui cerchi di convincere il super- manager ad  accettare la proposta di Landini, come  l’unico modo per rispettare  la dignità operaia sul lavoro, l’equità salariale,  e ottenere  la famosa produttività, anche per  spuntarla  con  la sua   “testa calda”, peraltro super  ben pagata, nella situazione attuale.
                    
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Tornando al dibattito nostrano sulle primarie del PD, abbiamo appreso, grazie a un corsivo del “Corriere della Sera”, che il finanziere Serra, baldo e giovane sponsor della campagna-camper del nuovo  super-mammifero di lusso, Matteo Renzi, ha esportato alle isole Cayman i suoi capitali, per pagare meno tasse.  (come del resto hanno già fatto molti altri, finanzieri o imprenditori!)  Notizia preziosa.
Appaiono quindi assolutamente pertinenti le domande di Bersani e Vendola, che si sono chiesti con quali soldi  il centro-sinistra potrà finanziare la crescita, l’innovazione e lo sviluppo per creare posti di lavoro per i giovani, se  in campagna elettorale un candidato PD  alle primarie  accetta denari  da chi delocalizza capitali  in isole esotiche, privando l’erario delle risorse necessarie. Anche qualora si  vincesse  alle elezioni del 2013 sarebbe eticamente e materialmente difficile farlo.

Renzi, figlio di un democristiano  (che speriamo non  fosse, come d’abitudine, mariolo e mariano)  ha risposto:
1) “che bisogna parlare con tutti, anche con i finanzieri,” soprattutto per le spese della benzina”, tanto aumentata. Il camper ne beve parecchia.
2) lui era  un ammiratore di Marchionne perché aveva detto che avrebbe investito nelle macchine, e se poi ha cambiato idea, beh, anche lui, Renzi,  ora non lo apprezza più.
3) che Bersani ha spostato troppo a sinistra la linea del PD, e che per questo a stento arriverà al 25%, mentre lui, (amatissimo dalle dive azzurre, Zanicchi, Di Girolamo e Minetti),  otterrà senz’altro il 40% dei voti.
4) Non gli piacciono le regole imposte, né per le primarie né per scegliere i propri sostenitori. E’ andato alle vie legali su quella norma, pur votata all’unanimità dall’assemblea del Pd, di registrare gli elettori: una  violazione della privacy.
Paura della trasparenza, o  vuole a tutti i costi scommettere sugli  ex- elettori di destra, favorevoli alla sua candidatura?

Allora mi chiedo: come facciamo a mandare in Europa questo signore, con i suoi calzoncini alla zuava?
 Che cosa avrà da  dire  a  Hollande,  a  Joschka Fisher, o a  Daniel Cohn Bendit? Che li vuole rottamare? La sua vittoria sarebbe “ un cambiamento antropologico” per il centro-sinistra (come ha detto Scalfari.)  Furbo,  si, nello scopiazzare idee e programmi, ma poi mica tanto intelligente!...
Infatti la domanda è: come la pensa  a proposito dell’idea  di votare direttamente il  Presidente dell’Unione Europea fra  le personalità capolista di tutti i partiti, con il loro specifico programma?
Cosa pensa del  progetto che, per uscire dalla crisi,  le tasse  debbano essere  pagate all’Europa, affinchè, nella misura del 23% del  PIL,  venga alimentato un solido bilancio comunitario, per costituire un fondamentale sportello sociale in tutti e 27 paesi: il salario minimo garantito? E altro ancora, naturalmente.
Se non volesse impegnarsi su temi in cui non è competente,  potrebbe  restare a fare bene il sindaco di Firenze, “il mestiere più bello del mondo” per il quale è stato eletto,  in una città di sogno, che ha tanto bisogno di lui.
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E ora torniamo al progetto serio, al manifesto politico per l’Europa Federale nel libro “Europa! In Piedi!”

Ho riletto recentemente “Doppio Diario”, un libro autobiografico  di Jaime Pintor, germanista, di famiglia alto-borghese sarda, scritto fra il 1939 e il 1942.
  Intellettuale di primo piano,  Pintor aveva vinto i Littoriali della cultura, ed era però collaboratore della nascente casa editrice Einaudi, per la quale traduceva Rilke, lavorando di concerto  con altri intellettuali antifascisti, di Giustizia e libertà, come Leone Ginzburg, Massimo Mila, Cesare Pavese. Collaborava con la rivista di fronda “Primato”, diretta da Bruno Bottai, sulla quale scrivevano anche altri antifascisti,  intellettuali  come Alicata e Trombadori, e anche mio padre, Carlo Muscetta. Pintor era ufficiale dell’esercito, e costretto a fare il servizio militare, aveva perduto tutto il suo tempo prezioso, sottraendolo alle sue vivissime curiosità intellettuali.  Aveva capito che il militarismo nazi-fascista avrebbe portato l’Italia, la Germania e tutta l’Europa alla rovina. E, proprio  su Primato, in tempi aspri di guerra, scriveva durissimi articoli contro la guerra (oggi pubblicati  in volume  “Il sangue di Europa” (Einaudi).
Se a quell’epoca si trattava di liberarsi del fascismo e del nazismo, per  poter ristabilire la pace e la democrazia , che cosa sognava l’antifascista Altiero Spinelli nel carcere di Ventotene, se non  “l’Europa unita? L’utopia è la luce necessaria quando si è nel buio. (Ha ragione Veltroni che lo cita nel suo ultimo romanzo, L’isola…)

Da Stoccolma l’Unione Europea ha ottenuto il Premio Nobel per la pace.  Dal ’45 a oggi, siamo riusciti in 60 anni a creare un mercato unico, per la libera circolazione delle merci, senza dazi o dogane, a consentire la libera circolazione dei cittadini europei, e siamo approdati alla moneta unica, liberata dal pesante tasso dei cambi delle monete nazionali, diventando  un esempio di collaborazione economica e pacifica nel mondo, per l’Unione Africana, per  l’Asean, nell’Asia del Sud, e per il Merco-sur in America Latina.  Abbiamo conquistato 60 anni di pace e di relativo benessere.
Un premio  dunque , ben meritato, ma che riguarda soprattutto il passato.
Oggi invece  siamo in una crisi nera, economica, demografica,ecologica, politica e istituzionale.
 “Siamo un monumento storico, di 27 stati membri, tutti responsabili, con i loro egoismi nazionali, della crisi dell’euro,della recessione, dell’austerità, della totale inazione politica.
Il progetto europeo, sognato durante la Resistenza dagli uomini migliori (Monnet, Shumann,De Gasperi, Spinelli), oggi non è più difeso né  dai cittadini né dai leaders politici, favorevoli allo statu quo.
Siamo al bivio: o avanziamo  verso l’Unione Europea Federale,  o rimarremo una Confederazione di Stati nazionali, in lotta fra loro, con una strategia di piccoli passi, totalmente marginalizzati di fronte ai nuovi Stati-continente: Usa, Cina, India, Brasile, super  dinamici  e competitivi sul piano economico.
Oggi  ognuno degli Stati nazionali, per quanto forte sul piano produttivo, non può far nulla contro la mondializzazione, o contro la crisi finanziaria.
L’Europa non è una soluzione ideologica: è il solo modo giusto per poter sopravvivere.
                                     
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II°  L’Euro: la moneta odioso-amata.  
Che cosa non ha funzionato? In  Italia un movimento di destra come la Lega sta raccogliendo firme per un referendum. Euro : si o no?
 Nel dibattito col giornalista di Libération, Jean Quatremer, i due autori  del libro ripercorrono l’itinerario politico che ha condotto Kohl e Mitterand   a scegliere la moneta unica nel 1985.

L’Euro  è stato pensato per evitare l’egemonia tedesca, e integrare il paese  il più possibile all’Europa, ma non hanno pensato  alle conseguenze di una moneta senza Stato  e  governo forte. E, per non correre il rischio che tutto si bloccasse, non hanno deciso insieme  tutte le misure indispensabili,  scegliendo  il costo minimo immediato.
Ma un processo politico non è automatico: deve essere frutto di una volontà collettiva.
Il marco tedesco, di grande peso economico nell’economia mondiale, aveva compensato i tedeschi della sconfitta bellica, sbarazzandoli da ogni ambizione politica. E’ stato  quindi sacrificato, mentre il franco non aveva  per la Francia  lo stesso peso. E lo sforzo monetario ha  quindi esentato gli Europei da ogni altro sforzo, peraltro ultra-necessario : politico-istituzionale, fiscale, buggettario, sociale.

Nella storia americana è accaduto il contrario:
avevano deciso di ribellarsi ai colonialisti inglesi, con una vera rivoluzione, poi  nel 1787, a Filadelfia,  hanno deciso di creare una Federazione politica, gli Stati Uniti d’America,  rinunciando al voto all’unanimità: erano 9 favorevoli e 4 contrari. (Oggi sono invece  50!)  Due anni dopo hanno costituito una Tesoreria, con  i certificati, e il dollaro è nato solo nel  1791.

Da noi è avvenuto il processo opposto: e, anche se è stata una scelta geo-strategica giusta, la moneta  euro senza Stato non poteva  funzionare. Oggi   ci resta molta strada da fare per convincere i mercati. Il federalismo è la strada giusta: uno stato centralizzato come la Francia non può  essere un modello  in un continente dove ci sono 27 lingue e culture  diverse.
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2) L’Europa è stata una promessa mancata sul piano economico? Avevano parlato di milioni di posti di lavoro, con molta prosperità: tuttavia senza avere un  mercato unico oggi la disoccupazione sarebbe molto più alta. Nel 1985 non c’erano paesi in  competizione con noi, oggi invece abbiamo contro la Cina, l’India, il Brasile.
Inoltre fino al 2008, prima della crisi scoppiata negli Usa, la disoccupazione era bassa. Con  bassi  tassi di interesse  abbiamo potuto finanziare i debiti.   E di fronte alla crisi americana del 2008  l’euro è stata una diga: senza la moneta unica ci sarebbero state  ondate di svalutazione e di inflazione.
Ma il grosso errore è stato non realizzare alcuna  riforma per assicurare la nostra  competitività.

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III°  Il ruolo della Germania dal ’45 a oggi : meriti e responsabilità nella crisi attuale.

Il paese dopo la guerra aveva un immenso debito pubblico (80%) .Gli americani però non vollero fare lo stesso errore commesso alla fine della I° guerra col Trattato di Versailles, che mise in ginocchio il paese, imponendo il risarcimento del debito, consentendo, anche grazie alla crisi economica del ’29,  la nascita del nazismo  nel 1933.
Quindi, col piano Marshall, nel 1950, gli Stati Uniti diedero  alla Germania e agli altri paesi in guerra,  il tempo  necessario per riformarsi: forse i tedeschi dovrebbero ricordarsene,  e oggi essere più generosi con i debiti contratti dalla Grecia, magari  anche risarcendola dei danni  che le avevano inflitti durante la guerra, (cosa che ancora non hanno fatto!.)
La Grecia aveva un’economia grigia, fondata su un clientelismo politico e sull’evasione fiscale, con una frode sistematica per poter integrare l’euro.
 Il suo debito pubblico nel 2008  era  tuttavia di dimensione ridotte (16 miliardi di euro), ma nel 2009-2010 le banche francesi e tedesche hanno cominciato a sbarazzarsi dei titoli pubblici greci, perché non davano più garanzie. Le agenzie di rating  l’avevano declassata  e il suo debito è diventato una grande occasione di   investimento speculativo.
Con una maggiore e generosa velocità  tempistica  la Germania avrebbe potuto aiutare il paese, evitando il colossale aumento del debito:  i mercati hanno cominciato a dubitare della solidità della zona euro, e la crisi ha investito il Portogallo, la Spagna e l’Italia.
Senza solidarietà l’Unione Europea non era un’unione.
                              
Eppure nel dicembre del  2008, Steimbruck, ministro delle finanze della grande coalizione in Germania, d’accordo con Cristine Lagarde, ministro delle finanze del governo di Sarkosy,  Junker, dell’Eurogruppo e Trichet, allora capo della BCE, avevano affermato , nel febbraio 2009, che l’Europa sarebbe stata solidale con i paesi in difficoltà.
 Invece  la linea cambiò dopo   l’avvento dei liberali al governo, nel dicembre 2009, e per 2 anni la Merkel era stata, secondo Sarkosy, addirittura pronta a lasciare  la barca Europa e a separarsi dall’euro.
Recentemente anche Kohl ha duramente criticato l’intransigenza della Merkel  e la sua estrema rigidità finanziaria sul pareggio di bilancio, dicendo:”La piccola mi sta sfasciando la mia Europa”.
E  anche Joschka Fisher,  ecologista-verde, ministro degli Esteri al tempo della grande coalizione, ha commentato:” La Germania non è mai stata tanto isolata in Europa come oggi, e sarebbe veramente tragico se, dopo essersi rovinata per ben 2 volte nel XX° secolo, ed essere riuscita nel 1989 ad unificarsi, per aver convinto  i partners occidentali  di aver imparato la lezione, aderendo  al progetto Europeo, oggi  ne provochi la rovina, per la terza volta, con mezzi pacifici e  le migliori intenzioni.”

Nel 2011, decidendo di ristrutturare il debito greco, Angela Merkel  ha salvato gli interessi delle banche franco- tedesche che speculavano sullo stesso. Ha pensato “locale”, ai suoi interessi nazionali, a detrimento della solidarietà europea necessaria.
Eppure, se l’euro sparisse, la prima a soffrirne economicamente sarebbe proprio la Germania, che ha guadagnato molto bene nelle sue esportazioni  manifatturiere,anche grazie alla moneta unica. Col marco forte nessuno le avrebbe comprate.
Quindi  oggi  le cose stanno pian piano cambiando.  La Troica,(F.M.I, UE, e BCE), riunita ad Atene,  ha deciso di accordare altri 2 anni  al governo greco per riformarsi e  poter saldare il deficit in un lasso di tempo maggiore.  All’orizzonte in Grecia  si profilano i fascisti di Alba dorata” …Finalmente anche la Germania ha capito..
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 Oggi appare   quindi  indispensabile  una parziale mutualizzazione dei debiti pubblici  da parte dell’Europa, per far abbassare i tassi di interesse sullo spread, letali per i paesi del Sud.
 L’esempio dell’Italia mostra che l’austerità e la riduzione della spesa pubblica non bastano per battere la crisi. 
Solo quando la BCE di Draghi ha cominciato a muoversi come una FED, una banca federale, comprando i  nostri titoli di stato, dopo la riunione del 18 ottobre,  lo spread è riuscito a scendere,  a 350 euro, facendoci risparmiare 5 miliardi di euro  sugli interessi da pagare. 
Draghi ha posto così le fondamenta di un Ministero del Tesoro Europeo, che domani potrebbe emettere anche euro-bonds per  tutti i risparmiatori.
La Bce  è stata  però molto criticata. E’  andata al di là di quanto le consentiva il suo statuto? Forse, ma Draghi ha detto che in un momento tragico di rischio per l’Euro e per l’Europa, bisognava fare qualcosa. E oggi 24 ottobre va al Bundestag a Berlino per difendere l’euro a fronte degli euro-scettici della destra tedesca.
Aspetta  però le  decisioni politiche  prese a Bruxelles  perché si vada verso una vera governance  di una UEF  che dia alla BCE  tutti i  poteri  ad essa negati dal trattato di Maastricht.
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Dopo aver messo in moto la strategia dell’austerity in tutti i paesi per sanare i debiti pubblici, inserendo il fiscal compact nella Costituzione,  A.Merkel  tuttavia non crede alla necessità di una Banca Europea per gli investimenti,  (che invece era un caposaldo per J.Delors),  per accompagnare le riforme strutturali necessarie alla crescita e allo sviluppo, con una minacciosa conseguenza sullo stesso equilibrio dei bilanci, che pure è convinta di dover difendere.

Invece la road map, messa in  moto a Bruxelles  il 28 e il 29 giugno, è stata molto importante, perché  ha previsto  un’Unione bancaria europea, che implica  la sorveglianza da parte della BCE su tutte le banche europee, anche per chiuderle, se ancora provviste di titoli tossici, e obbligarle a tassare le transazioni finanziarie internazionali.
Unione bancaria  che, nella riunione del 18 ottobre scorso,  ancora Angela  Merkel non ha voluto nell’immediato, rinviando il tutto  alla fine del 2013, dopo le elezioni tedesche.

b) Inoltre la Merkel   continua a rifiutare  la mutualizzazione parziale del debito da parte dell’Europa, (proposta dal Presidente della Commissione Barroso nel suo  libro verde), e preferisce utilizzare i fondi del Fondo Salva Stati e del Meccanismo europeo di stabilità, tutti pagati dai contribuenti europei, tedeschi in particolare, e non dalle banca Bce, che invece potrebbe  assicurare a tutti i paesi del Sud  una maggiore tranquillità.
 ( Rajoy è per questo disperato, perché costretto in un momento difficile per il suo paese, con la gente in piazza, a finanziare lui ancora per un anno e mezzo  le banche spagnole,  per poterle ricapitalizzare, mentre sperava nella BCE,  senza dover  chiedere aiuti al FSS, o all’MES, che gli  costeranno molto cari.). Al riguardo, 
Monti e Hollande non sono  stati affatto d’accordo con la Merkel.
                                          
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IV°  Qual è allora la linea proposta nel loro manifesto da Daniel e da Guy?  (che ora sono diventati  per me  delle persone di famiglia).
Gli stati nazionali europei  non possono proteggere i loro cittadini nel mondo globalizzato degli altri Stati continentali, che sono divenuti in 10 anni dei veri e propri imperi  (Cina, India,Brasile,Usa).
Dobbiamo diventare anche noi  un polo continentale, ed è sotto la pressione della crisi che potremo riuscirci: siamo infatti con le spalle al muro.
Il metodo intergovernativo con le decisioni al vertice franco-tedesche, non basta più: gli incontri  calmano i mercati per 48 ore, e poi tutto ricomincia con gli spread altissimi.

Il Consiglio d’Europa non può essere il motore del federalismo: infatti  è il sindacato degli Stati nazionali, e con loro fa il bello e il cattivo tempo.  Infatti nomina il presidente della Commissione, che diventa, di fatto, il suo Segretario, mai in grado di  decidere proposte importanti (come  ad es. quella della mutualizzazione parziale del debito, pur  indicata nel Libro verde ), per timore di urtare la potentissima Cancelliera tedesca.

 Nel 2006 il libro di G. V “Gli Stati Uniti d’Europa” aveva fatto scandalo, pur riprendendo il progetto dei padri fondatori, soprattutto  quello di Altiero Spinelli. Ora, con il Manifesto, ritornano proprio quelle idee luminose
                          
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V° La Commissione deve diventare un Governo, con veri e propri ministri, controllati dal Parlamento europeo, dotato di poteri legislativi

Deve poter creare un Fondo Monetario Euroopeo, a somiglianza del F.M.I,  E anche un Ministero del Tesoro europeo per mettere fine alla crisi del debito a lungo termine. Gli europei dovrebbero poter  investire i loro risparmi in euro-bond.
 ( Infatti se sul piano nazionale i risparmiatori non credono più di poter riavere indietro i loro soldi, un mercato di euro-bond potrebbe  ristabilirebbe la fiducia).
     1) per coprire i debiti a tasso basso
2) raccogliere finanze necessarie al rilancio economico
3) avviare solidamente la crescita, per la quale occorrerebbe  un Ministero delle attività produttive

VI° GREEN ECONOMY:
Per crescere occorre cambiare modello di sviluppo e finirla con i combustibili fossili.
Il Motore dello sviluppo saranno le energie rinnovabili, ripiazzando l’Europa come leader mondiale di  pannelli  fotovoltaici e di pale eoliche di qualità. Per un’economia durevole è necessaria una ristrutturazione per accrescere la competitività e rispondere alle esigenze di sostenibilità ambientale.

Obiettivi:
a)          diminuire gas con effetto serra
b)          sconfiggere i disastri ecologici che amplificano le crisi economiche e sociali,  provocando il degrado climatico, la riduzione della bio-diversità, la rarefazione di acqua, cibo, e energia

Quali  allora i vantaggi del Green-deal e in quali settori?
1) Per l’edilizia :  il rinnovamento dell’habitat consente di non de localizzare  il lavoro e intraprendere sul territorio . Ridurre il peso delle bollette per le famiglie  Creare posti di lavoro.
2) Per i trasporti (individuali e collettivi)
3) per l’Agricoltura
4) per i rifiuti (compostaggio, riciclaggio, energia)

VII° Tasse e bilancio comunitario
Sono queste  le condizioni cruciali per un federalismo reale.

Occorrono tasse specifiche per alimentare un bilancio comunitario, che dovrebbe pesare almeno al 23% del Pil, come negli Stati Uniti (dove i cittadini pagano la metà delle loro tasse allo stato di appartenenza, e l’altra metà allo Stato federale.)
Questo consentirebbe  anche all’UEF di legittimarsi agli occhi degli europei,  assolvendo con le risorse proprie ad un importante ruolo sociale : uno zoccolo minimo di diritti, valido per tutti i  27 paesi.

Non può più permettersi di essere, come hanno finora voluto i britannici, solo un mercato unico.
Finora è lo Stato nazionale che ha praticato l’assistenza sanitaria, i sussidi di disoccupazione, la pensione, i corsi di formazione- (scuola e università),  l’esercito per la difesa. Tutto questo ora deve spettare all’Europa, per creare il legame necessario tra cittadini e il Governo a Bruxelles. Quindi è necessario cedere quote di sovranità per consentirle di avere le risorse giuste.
 I popoli europei  per avere  questi diritti hanno dovuto fare una lotta di liberazione, ottenendo la loro Costituzione di garanzia. Ma oggi, a causa del debito, lo stato nazionale, pur aumentando le imposizioni fiscali,peraltro non secondo modalità progressive, è costretto a tagliare la spesa pubblica, i diritti acquisiti,  e non riesce più a svolgere correttamente tutte  le sue funzioni. 
Ci sono 2 commissari europei che intervengono  già duramente per verificare i nostri bilanci. Si tratta di una dittatura tecnocratica inaccettabile.
E tutta l’Europa è scesa in piazza, per protestare sia per la mancanza di lavoro sia per il taglio dei diritti acquisiti
  Il 14 novembre ci sarà a Bruxelles una manifestazione dei sindacati europei, per esigere un vero Servizio sociale europeo, che consenta di trovare lavoro per 2 anni in uno dei 27 paesi, finanziandolo col nuovo bilancio comunitario e con le imprese.
Altrettanto dicasi per  la formazione universitaria, l’Erasmus, che, dopo essere stato un successo, rischia di sparire se non ci saranno fondi.
Finora sono stati gli Stati  ad alimentare il bilancio europeo (21 miliardi la Germania e 20 miliardi la Francia), soprattutto per controllare l’Unione, ed evitare che  i cittadini possano dire la loro. Ma ora  dobbiamo uscire dalla logica nazionale e cominciare a pensare europeo, pretendendo un  nuovo  Stato continentale, che  difenda i nostri diritti, i nostri valori  e provveda ai nostri bisogni, per poter finalmente  vedere cambiamenti  positivi nella nostra vita quotidiana .
La questione cruciale sono le tasse. Se le paghiamo noi all’Europa,  vorremo  anche sapere come sono stati spesi i nostri soldi  ed esigere  che la  rappresentanza eletta  ce ne renda conto,con risultati tangibili. (A livello nazionale, almeno in Italia, questo non è più possibile. I nostri soldi li rubano i politici.)
Il bilancio comunitario, così alimentato, sarà la prima espressione di sovranità,  e il 23% del Pil dovrebbe corrispondere a  1200 miliardi di euro.
Se lo lasciamo  da gestire agli Stati, fra il 2014 e il 2020,hanno già detto di volerne  ridurre  l’ammontare, che era già poca cosa.
Perché per evitare la solidarietà necessaria  fra paesi ricchi e poveri e la mutualizzazione delle risorse,  i governi hanno preferito costituzionalizzare il fiscal compact.
Questa regola uguale per tutti non ha senso: negli Usa i singoli stati  non sono sottoposti alle stesse regole.
Si parla soprattutto di un grande debito federale, ma non dei debiti locali.
 Allora è certo che se avessimo avuto un bilancio comunitario di 1200 miliardi di di euro non avremmo in Europa la crisi del debito in Grecia, in Spagna, in Portogallo e in Italia, e il crollo di una piccola economia come la Grecia non sarebbe sufficiente per scatenare una crisi globale in tutto il continente.

A) Bisogna  dunque autonomizzare le risorse, prima che gli stati le riducano.(E per aumentarle si potrebbe far leva  sulla carbon-taxe, sulla telefonia mobile e internet, e sulla taxe Tobin. )

B) Si potrebbero mutualizzare le spese: diplomazia e difesa devono essere  in comune. Invece di 2 milioni di uomini, l’esercito europeo dovrebbe averne 400.000,  super tecnologicamente equipaggiati , e costerebbe meno di 27 eserciti, per difendere valori e sovranità del Continente.

c) Inoltre potremmo  avere anche un servizio di protezione civile europeo,  capace di intervenire in caso di terremoti, inondazioni, disastri ecologici.

I conflitti dobbiamo risolverli col negoziato, col diritto, creando spazio economico e sociale per alimentare il benessere. Se vogliamo rafforzare il senso di appartenenza  non sarà col sangue, facendo una guerra contro la Siria o l’Iran,  ma andando  a vivere, a studiare e a lavorare in un altro paese europeo
                               
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VIII° Europa:  continente dello Stato di diritto
. L’Europa non è un progetto bellicista, non vuole esportare la violenza, ma la norma.   Nel mondo per i diritti umani resta molto da fare
 Risultati conseguiti finora:
a)          La Corte Penale Internazionale, ha sancito l’idea del diritto cosmopolita, per proteggere la gente.
b)           Azioni per i diritti umani  e sociali delle donne (contro l’eccisione in Africa, la lapidazione, la schiavitù, la xenofobia, contro la discriminazione dei generi, per il diritto allo studio e al lavoro, contro la pena di morte.

 In  Europa c’è ancora da combattere contro i rischi di disfattismo, di populismo,  di ostilità al multi –culturalismo,
  Una lotta  ancora dura contro  movimenti fascistico-autoritari, xenofobi,  (come Alba dorada,  in Grecia, la Lega e Forza Nuova, in Italia, il governo apertamente fascista in Ungheria).

 IX° L’Identità

Oggi in Francia  a Poitiers, su una moschea in costruzione sono apparsi gli striscioni di giovani: “Génération identitaire”,  contro l’invasione islamica, con un mito storico, quello di Carlo Martello che  aveva bloccato con la sua vittoria  à  Poitiers l’ invasione della Francia da parte degli arabi.
Democrazia significa rivolgersi all’intelligenza delle persone e non alla pancia istintuale.
L’identità è plurale, e non è una camicia di forza.  L’individuo non è un bunker etnico, culturale o religioso. Può sempre scegliere e cambiare.  Altrimenti  l’Altro diventa un nemico da abbattere.
Il Multiculturalismo è pertanto una forza essenziale della modernità, che rende l’uomo e la donna plurali, dotati di un’identità molteplice, per rimettere in discussione le proprie visioni  abituali di vita,  e consentirci di aprire all’alterità.
X° °   Strategie europee per l’Immigrazione .

E’ ormai  diventata  una necessità,  perché invecchiamo e abbiamo bisogno di giovani, in età di lavorare, che vogliono casa, scuola, vita sociale, e luoghi di culto.
 Le nostre  frontiere non  debbono più essere nazionali,  ma europee.
Quindi gli afflussi di immigrazione debbono essere discussi nello spazio europeo, e non in quello  nazionale.

XI°  Dobbiamo tornare al Protezionismo per proteggerci dai rischi della globalizzazione?
a) Impossibile, perché ormai siamo tutti interconnessi, e se blocchiamo la vendita di un prodotto straniero, c’è il rischio di ritorsioni su un  prodotto nostro. Ma il libero scambio attuale non è soddisfacente: occorrono regole, norme minime, sociali, sindacali,  e ambientali che gli Stati nazionali non sono più  in grado di imporre da soli,  precipitandosi ciascun paese a vendere i propri gioielli ( La Germania le automobili, i francesi i TGV o i reattori nucleari, l’Italia i  suoi prodotti di lusso.
I Cinesi conoscono solo i rapporti di forza, e solo l’Europa federale sarebbe in grado di imporre  le  regole giuste per la concorrenza, facendole valere al WTO. (tanto più che nel Wandong li dove si fanno le componenti per i  computers della Apple, gli operai hanno già cominciato a scioperare, per i salari di fame e gli orari di lavoro impossibili.)
b)  Ogni paese lotta da solo  contro l’evasione fiscale,  nei paradisi.  Ma se l’Europa imponesse alla Svizzera di fornire informazioni  sui conti depositati nelle sue banche, potrebbe  farlo  molto meglio degli Stati Nazionali, (Germania e Gran Bretagna), minacciando la radiazione delle filiali bancarie svizzere in tutto il territorio europeo, come hanno fatto, con ottimi risultati, gli Stati Uniti.

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XII° Road map : itinerario dopo le elezioni 2014

 Il ministro delle finanze tedesco Schauble ha fatto una proposta importantissima: di eleggere il presidente della Commissione Europea  a suffragio universale,  che così  avrebbe così la legittimità necessaria per parlare coi governi nazionali.
Emma Bonino nell’intervista a Repubblica TV si è detta perfettamente d’accordo, per scegliere il nome tra i capolista presentati dai vari partiti.
Un Presidente europeo eletto direttamente dai cittadini sarebbe un vero punto e a capo per il cambiamento.
 Se invece fosse eletto dal Parlamento Europeo, occorrerebbero liste trans-nazionali per una fase di transizione, affinchè il Parlamento europeo  non sia più, come ora, una giustapposizione di liste elettorali  nazionali
                                     
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1) Subito dopo le prossime  elezioni del 2014  il Parlamento uscito dalle urne si proclami  Assemblea costituente.

2)  La Costituzione dovrebbe essere un testo breve,  in cui vengano  definiti i principi federali,  senza ripartire dai trattati esistenti.   (Maastricht e Lisbona)

 3) Il testo  dovrebbe essere votato per referendum in tutti i paesi, a doppia maggioranza, degli Stati e dei cittadini.
Gli Stati che dicono no all’Europa, dovrebbero decidere per referendum se restare nella nuova Europa federale  o andarsene da soli.

4) Occorrerebbe un Convenzione, che, abbandonando la regola dell’unanimità,  prevedesse  eventualmente un’Europa a 2 velocità.
Il federalismo  non si farà a 27, sarà solo con i paesi che ci staranno.
E  i britannici  che sono contrari  dovranno decidere se entrare in Europa o diventare il 51° stato degli Usa.

5) Bisogna uscire dalla visione dell’Europa attuale, Confederazione  degli Stati nazionali,  ed entrare in quella di U.E.F, in cui la sovranità  sarà condivisa.  Saranno gli Stati Uniti dell’’Europa dei cittadini.

5) Tuttavia per difendere gli interessi degli Stati nazionali occorrerebbe poter eleggere , oltre al  Parlamento, anche un SENATO, che potrebbe prendere il posto del Consiglio d’Europa il quale finora ha fatto la  pioggia e il bel tempo agli ordini della Germania. 
Le  leggi-direttive del  Nuovo Governo sarebbero approvate dalle due assemblee, come avviene negli Usa.
 Ma non sarà prima del 2016.

5) Sarà necessaria una Alleanza pro- Federazione europea, di tutte le forze politiche, (verdi-ecologisti, socialisti, partito popolare, liberali e conservatori.)
Non un asse destra-sinistra, ma da un lato  pro Unione Europea Federale , e dall’altro,  i  favorevoli alla  Confederazione degli Stati nazionali attuale, mantenendo lo  statu-quo, oppure, terzo incomodo,  quegli euro-scettici, di destra e di sinistra, che voterebbero volentieri il referendum contro l’euro, (sapendo che se vincessero, da soli, con le monetine nazionali, non  potrebbero mai reggere di fronte alla concorrenza degli  Stati continentali, e non ci proteggerebbero affatto)

6) Bisognerà organizzare le primarie trans-partisans, indicando grandi personalità da  candidare  alla presidenza europea,  da eleggere a suffragio universale.
( Per es. G.V liberale belga, D.C.B, verde-ecologista, il socialista M.Schulz, il conservatore svedese Carl Bild, e forse anche Mario Monti, che dovrebbe  scegliere fra il Ppe e i liberal-democratici.

6) Ogni cittadino dovrà avere il passaporto europeo, per poter votare e per potersi candidare in più paesi.
( E anche i  rottamati del Pd avrebbero le loro  carte da giocare)

7) Non chiedetevi più ciò che l’Europa può fare per voi, ma ciò che voi potete fare per l’Europa Federale :  non  si tratta di  un miraggio, ma di  un’utopia plausibile, un progetto politico reale per il futuro.
 Non riguarda né i politici né i banchieri, ma tutti i cittadini critici dell’esistente,  che vogliono creare un vero spazio politico europeo.


Conclusione:

Ci aspettiamo quindi  che lavoratori, agricoltori, sindacalisti, scrittori, giuristi, funzionari, imprenditori, economisti,scienziati, insegnanti, docenti universitari,  architetti, storici, appassionati difensori della cultura e del patrimonio, leggano questo Manifesto e  partecipino al dibattito, prima delle prossime elezioni europee.
Obiettivo:  evitare che l’euroscetticismo generale vinca,  lasciando intatti gli squilibri  della globalizzazione economica e finanziaria,  avviandoci, per questo, verso un inarrestabile  declino.

giovedì 20 settembre 2012

Come curare gli eccessi di bile e guarire dalle passioni

“Sono preoccupata dopo l'attentato all'ambasciata americana.  Obama non ha voluto  dare un appuntamento  a  Netanhyau , per il suo prossimo viaggio a New York, in ottobre, perchè non condivide  il suo progetto  bellico contro l’Iran.
. Il film su Maometto definito disgunting da Hillary Clinton,  prodotto da   Sam Bacile (ora scomparso) è stato realizzato con 5 milioni di dollari.
. La comunità ebraica più ortodossa  e più ricca negli Usa è  d'accordo con i repubblicani  e vogliono mettere in difficoltà Obama come fecero con Carter, dopo il rapimento di cittadini americani a Teheran,  battendolo alle elezioni, con Reagan.
.I repubblicani appoggiano Israele senza se e senza ma, mentre Obama ha chiesto il suo ritiro dai territori occupati nel 1967..
: In Libia poi sono tornati  ora gli al Quaaedisti che si sono allenati in Pakistan e in Afganistan all'uso di armi pesanti,
(Ed è  proprio quello che aveva promesso Gheddafi  all’Occidente, per metterlo in guardia  da  un attacco militare contro la Libia),
Ora  nell’attentato programmato a Bengasi in tutti i dettagli, sono state  utilizzate quelle stesse armi , che avevano usato  in appoggio al regime di Bengasi, contro Gheddafi, musulmano moderato, loro nemico, per  farlo cadere  a Tripoli.
Una situazione da chiodi, Osama è morto ma loro sono vivi e vegeti, e non solo in Libia, ma ormai  in tutto il mondo a presenza musulmana..
Obama si era detto favorevole alla primavera araba, mentre Israele  ne diffidava, e preferiva restasse in piedi Mubarak, con il quale aveva stretto  da molto tempo accordi pacifici..
La linea attuale del governo israeliano è fare la guerra all'Iran prima che si faccia la bomba, e il   Ministro degli Esteri Liberman,  di estrema destra, anti-palestinese, non vede l'ora di menar le mani per mettere al sicuro Israele.
Per questo sono interessati a far  perdere Obama alle prossime elezioni, che  li ostacola e preferisce la diplomazia alla guerra.”

Questo è quanto avevo risposto a un mio ex-allievo al liceo scientifico, ora pilota in Quatar, che mi segue via internet, e mi  informava di voci insistenti nel suo ambiente sui prossimi bombardamenti  in novembre  sui siti nucleari in Iran da parte di Israele. Il Governo finora non si è mosso.
 Ha operato soprattutto  il  Mossad , servizio segreto del paese, che   ha  preferito giocare d’astuzia, con omicidi mirati ad eliminare i fisici  persiani,  responsabili del progetto nucleare. Hanno  anche attaccato  con virus speciali tutti i   computers. dei centri di ricerca, per ritardare la fabbricazione  della bomba.
                                          ***.
Nella mia risposta avevo sbagliato il nome del produttore del film “ The innocence of the Muslims” , Sam Bacile, che si era qualificato come americano di origine israeliana.  Mentre era solo il falso nome di un cristiano copto, iper-fondamentalista, residente in California, di origine egiziana, : Nakaula Basseley.  Malfattore, già condannato per truffa, aveva spesso cambiato nome, per meglio sottrarsi  alla polizia. Abilissimo, intorno al suo progetto cinematografico, definito “disgusting” da Hillary Clinton, era riuscito a far convergere capitali per 5 milioni di dollari, da parte di altre associazioni anti-islamiche come il Media for Christ, contrario alla costruzione di una moschea a New York, e come Akt for America, movimento oltranzista religioso anti obamiano, che si valeva della  collaborazione di Steve Klein, attivo militante  contro le  cliniche abortiste negli Stati Uniti..
 Si ricorda  però  per l’esattezza che in Egitto i salaffiti fondamentalisti estremisti  hanno ucciso l’anno scorso alcuni cristiani copti in preghiera nelle Chiese  ad Alessandria, Quindi il film si presenta come una loro vendetta.
L’Islam è un cancro- hanno detto.

                                                                                      °°°
2)   Ma in che modo la loro azione potrebbe risultare in perfetta armonia con l’ultra-destra americana, incarnata da Ryan, alla vigilia delle prossime elezioni di novembre?
 Come dicevo nella mia risposta all’ex-allievo, ora  pilota,  Obama ha negato un appuntamento a Bibi Netanyahu, che in ottobre si recherà a New York, alle Nazioni Unite per denunciare il progetto atomico di Achmadinejad,   definito il nuovo Hitler, che ha in  programma una nuova shoà,  per  cancellare  Israele dalla faccia del mondo.
Il Presidente iraniano  ha sempre abilmente  parlato di nucleare civile,  all’agenzia dell’AEIA,  ma si è nel frattempo equipaggiato di missili a lunga gittata per colpire le principali città israeliane.

Quindi il  viaggio e il discorso internazionale di Bibi dovrebbe servire ad attirare consensi  universali all’operazione di chirurgia militare che si appresterebbe a compiere, anche senza il sostegno americano.
Lui stesso avrebbe definito la sua politica” una vera partita di poker con tutto il mondo”.
Ricordiamo che  nel  maggio del 2011  ci furono gli anniversari  di due episodi tragici dell’eterno conflitto israelo-palestinese: quello del 15 maggio, (anniversario della Nakba , la catastrofe  del 1948, che costrinse centinaia di migliaia di palestinesi a lasciare case e terre, per la proclamazione dello Stato di Israele, e quello  del 5 giugno, anniversario  della Naksa,  la sconfitta araba dopo la Guerra dei 6 giorni, nel 1967.
 Israele, grazie a una guerra preventiva anti –araba, riuscì ad occupare Gerusalemme, l’altopiano del Golan sul Sinai, la Cisgiordania, la striscia di Gaza, territori che non  sono mai stati restituiti, malgrado nel 1967 il leader del governo laburista  dell’epoca, Eshkol,  lo avesse promesso, in cambio del riconoscimento dello Stato di Israele da parte dei palestinesi. Ma l’OLP di Arafat si rifiutava di farlo.
Quando in occasione dell’anniversario della Naksa dei giovani palestinesi hanno varcato il’altopiano del Golan, per protesta,  è stato  dato l’ordine all’esercito di sparare: 40 morti!
Purtroppo i laburisti non sono più tornati al potere da soli  in Israele  per poter  mantenere la promessa di Eshkol, perché la legge elettorale obbliga, chiunque vinca, a stipulare  governi di coalizione.
Questo spiega perché Bibi può valersi di un ministro della difesa laburista, Barac, che però, essendo filo-Obama, non condivide il progetto bellico senza l’accordo degli americani: prevede infatti che un’operazione di chirurgia militare sui siti nucleari,   non potrebbe riuscire in modo favorevole,  come invece  accadde ad Olmert, che,  nel 2007, riuscì ad azzerare in Siria un sito nucleare, anche senza l’appoggio di Bush. Impelagato come era  in Iraq,  gli aveva negato l’appoggio, perché non aveva voglia di aprire un secondo fronte.
L’azione voluta da Bibi  potrebbe comportare quindi, secondo Barac,  dalle 500 alle 3000 vittime, in caso di risposta missilistica iraniana.
Non solo, ma gli ambienti di affari nel paese temono la guerra, perché nessuno verrebbe più ad investire  in Israele, con la minaccia di un missile, nuclearmente armato.
Sono contrari poi  in modo radicale molti cittadini pacifisti  che manifestano spesso sulle piazze del paese, e anche i grandi scrittori, tradotti in tutto il mondo, come Grossman e Amos Oz.
Grossman è l’autore di “A un cerbiatto somiglia il mio amore”, scritto per il figlio, morto  in Libano  nel 2006, nell’operazione  voluta da Sharon,  per far cessare le incursioni  di Hamas sul Golan.
Ciò malgrado vuole con  i palestinesi un accordo di pace.
I repubblicani americani hanno sempre appoggiato la destra in  Israele, forti del sostegno della comunità ultra-ortodossa americana,  largamente presente a Wall Street, con i suoi banchieri, che  hanno sempre generosamente finanziato  il paese,  nonché le campagne elettorali repubblicane.Romney ha già detto che  i palestinesi la pace non la vogliono.
Quindi Bibi, con la sua azione ottobrina alle Nazioni Unite  punta ad  aver via libera, grazie  a  una sconfitta di Obama alle prossime elezioni, per scatenare la sua azione di chirurgia militare preventiva,  in novembre,  prima che sia pronta la bomba.
Le  manifestazioni islamiche anti-americane si moltiplicano in modo impressionante in tutto il mondo. Se la religione è “il sospiro degli oppressi”, è probabile che i fondamentalisti approfittino oltre che  della propria frustrazione identitaria  in nome di Maometto, anche della grave  crisi economica che  ha aggravato la situazione della gente,  per essere finalmente visibili ed assicurarsi  di nuovo i consensi perduti.

Anche in Palestina gli estremisti di Hamas sono tornati a manifestare: il governo di Abu Mazen non ha soldi nemmeno per pagare gli stipendi ai funzionari, perché non li ha ricevuti dai paesi che volevano aiutarlo.
In Francia Hollande ha proibito una manifestazione musulmana di protesta, e ha dato ordine di tenere chiusi consolati, scuole e ambasciate francesi nel mondo, a causa della pubblicazione su Charlie Hébo di vignette anti-Maometto.
Ora la Francia è nell’occhio del ciclone, come gli Stati Uniti , soprattutto perché sono considerati ambedue paesi più ricchi, malgrado la crisi. provocata dalla speculazione finanziaria nel 2008.  L’informazione e i distinguo non sono possibili. 
 E’ veramente una situazione pericolosa, e forse  non è stato opportuno, difendere illuministicamente la libertà di satira, quando nei paesi poveri  si aggrappano  alla religione, come all’unica speranza che resta,  almeno in una vita migliore nell’aldilà. . Benzina sul fuoco dei salafiti, soprattutto in Tunisia e in generale nel Maghreb.

Conclusione:

Ho terminato la mia lettura dei pre-socratici greci,  grandi maestri di sapienza e saggezza.
 Democrito era molto amico del medico Ippocrate, famoso in tutto il paese. Durante uno dei loro frequenti incontri Ippocrate gli aveva chiesto: - Che cosa stai scrivendo?
“Sulla follia”- fu la risposta.
 -E che cosa scrivi, al riguardo?
- Sto facendo ricerche sulla bile, e sul rapporto che la quantità di bile eccessiva ha nell’insorgere della follia.
-E perché dici che l’uomo ti fa ridere?
- Perché sragiona, e,  non avendo occupazioni ragionevoli è quindi portato a regredire in infantilismi.
 (cfr. Democrito, in “Les prèsocratiques, Gallimard, parigi, 1988, p.931)

Certo, la quantità di bile in  eccesso è un fattore presente in chi è o  anche in chi non è fondamentalista: quindi che siano i copto-cristiani negli Usa, che siano gli Salafiti Waabiti in Egitto,  distruttori delle chiese copte, che siano gli ebrei ultra- ortodossi americani, da sempre schierati con la Destra iper-bellicista in Israele, oppure che sia Achmadinejad, col suo progetto atomico, per fare scomparire il paese dal Medio Oriente,  (arrivando fino ad aumentare a 3 milioni  di dollari la taglia sullo scrittore Salman   Rushdie, laico e critico degli ayatollah), paiono  tutti avere il fegato ingrossato.
Trovo peraltro singolare l’uso che tutti fanno della parola Cancro,  per  designare il proprio nemico, adoperata dai copto- cristiani, produttori del film blasfemo su Maometto, o dallo stesso Achmadinejad per definire il ruolo negativo di Israele.  I nemici sono sempre  tutti un cancro!
Volete sapere che cosa diceva Democrito al medico Ippocrate, quando tutto questo ancora non esisteva?
La filosofia è apparentata alla medicina nel produrre effetti benefici.
Infatti  essa libera gli animi dalle passioni, mentre la medicina libera il corpo dalle malattie (ibidem, p.931)
Nell’Iran di oggi la società civile è evoluta, ostile al capo del governo, e in grado di combattere per la libertà e la democrazia, come ha già indicato con le sue dimostrazioni di piazza.
Passioni religiose o laiche, estremismi  fondamentalisti da un lato, ed eccessi di bile dall’altro,  vanno curati  d’urgenza, al pronto soccorso, prima che facciano danni irreparabili con le guerre atomiche,

3) In Italia

Prima di rottamare, ascoltiamo,  e ragioniamo.

Renzi  era favorevole al referendum alla Fiat promosso  nel 2010 da Marchionne a Pomigliano, in cambio dei 20 miliardi di investimenti, favorevole come Bonanni, Angeletti, Fassino e Veltroni,  a differenza di Cofferati (P.D.), Landini ed altri che presentivano il bluff… Non immaginava che Marchionne potesse cambiare idea su Fabbrica Italia. .
Sono andata a riguardare che cosa avevo scritto a proposito delle nuove condizioni contrattuali per gli operai alla nuova  catena di montaggio di tipo nipponico alla Fiat,  per aumentare la produttività: meno tempo di pausa, meno giorni di riposo, più ore di lavoro, in presenza di ordini dai concessionari,… e un gigantesco “chissene”per l’ aumento delle discopatie.  Il tutto con salari di  1400 euro al mese, contro i 2500 dei metallurgici  tedeschi .
E nessun investimento per l’ innovazione nei motori. L’auto elettrica si farà in Brasile, se si farà.
A chi la venderà la Panda?-   mi ero chiesta,- guardando alle offerte del mercato- auto  in Europa.
Doveva assumere 4000 operai, ma ne ha presi solo 2000, e ora li mette in cassa integrazione anche a Mirafiori,  a spese dei contribuenti. Mentre l’ineffabile John Elkann, che ha beneficiato dei capitali evasi dal nonno Gianni Agnelli, dice di essere d’accordo con l’a.d.  e la sua scelta di andare  in America, e non ha nessuna intenzione di dargli  i capitali di 20 miliardi  degli azionisti di famiglia  per  finanziare gli investimenti di Fabbrica Italia.
 La cassa integrazione a spese dei contribuenti, ma i profitti restano privati e sono all’estero, dove il lavoro costa ancora meno.   Meglio quindi  de localizzare la  Serbia o gli Usa., dove il sindacato è molto più debole che in Italia, e  da 30 anni  non riesce più a garantire ai lavoratori il sogno americano, quell’ascensore sociale che è stato sempre possibile per i  loro  figli..
 Renzi vuole che i giovani per studiare chiedano soldi in prestito alle banche,mentre il PD di Bersani vuole borse di studio..
 Come descamisados è carino: piace a Iva Zanicchi, a Nunzia Di Girolamo e anche a Barbara Berlusconi.
E il Cavaliere ha detto che è un vero social-democratico!..Chiede anche 5 euro per la benzina del suo camper con il quale gira l’Italia, senza parlare di programmi economici.!...La legge sul mercato del lavoro e sulle pensioni non si discutono,  perché la gente invecchia, e bisogna pensarci. Ma non parla del problema degli esodati,  che sono quisquiglie e pinzillachere.
Vuole i voti della destra delusa da Berlusconi: non si capisce se gli servono per vincere alle  primarie o per le elezioni. Noi non lo vediamo a conversare  e trattare  in Europa, con Draghi, con la Merkel, con Hollande.
Non è in grado. Vanta alcune iniziative positive come sindaco di Firenze ? Ci resti. Ci sono molti giovani nei posti di responsabilità nel PD , che si è già rinnovato. E lo statuto prevede di mandare a casa chi è stato eletto per 3 legislature di seguito.
  Quindi,  invece di rottamare  la gente,  studi economia e faccia proposte per lo sviluppo sostenibile: col solo rigore non si va da nessuna parte.

4) Europa: è lì che  ora è necessaria una vera lotta politica.

 a)) Monti ha detto che la Germania ha insegnato alla Grecia come essere virtuosa e rimettere a posto il debito, ma ha dimenticato di pagarle i  miliardi dovuti per i danni di guerra!... Quindi la prima cosa da fare è restituirglieli, e darle il tempo necessario per fare le riforme.
b) per rinegoziare i limiti temporali del debito, in tutti i paesi che ne soffrono. rimettendo in discussione il fiscal compact, deciso dai geni del PPE,  che ormai si sta rivelando a tutti, lo strumento migliore per favorire e stabilizzare  il declino economico del continente.
(Il PPE, partito della Merkel, di cui ha sempre fatto parte anche Berlusconi, grazie ai buoni uffici di Monti che lo aveva raccomandato!... La smemocrazia impera!..)
c) per una politica culturale europea, che faccia crescere la gente, con borse di studio, e finanziamenti a iniziative stabili: circoli, biblioteche, sale cinematografiche  per cine-club, musei e restauri di opere d’arte.

Ora il cavaliere di ventura e avventure si è rimesso in testa l’elmo  magico di Mambrino, come Don Chisciotte,  non solo contro il fiscal compact, che ha votato, ma anche  per  cancellare l’Imu.
Il modo migliore di far  concorrenza al descamisado Renzi, che  non solo non  è mai stato comunista, ma è pericoloso perché   anche più carino e giovane di lui.
                                                                            ***

E  l’accordo per la legge elettorale non c’è, e l’accordo per la proporzionale si allontana..

Ma per non andare a votare col Porcellum, basterebbe abrogarlo, tornare al Mattarellum, e fare le sole primarie valide: quelle di coalizione, possibilmente con un solo candidato, e per il PD e per il PDL, sperando che facciano anche loro le primarie.
 Visto che il Cavaliere vuole riscendere in pista,  per  il PD  torniamo ad auspicare la candidatura di Romano Prodi , perché  non ha eccessi di bile,  non sragiona, e non regredisce  agli infantilismi  delle rottamazioni,.

1)  Potrebbe sottoscrivere la legge per il Parlamento Pulito, promossa da Grillo,
2)  E soprattutto  opporsi seriamente agli sconquassi dell’agenda  Monti,  proponendo un’ alternativa  programmatica seria :  con  un piano energetico per ridurre i prezzi dell’energia troppo cara, che ammazza le capacità concorrenziali delle imprese,  come l’Alcoa,  un piano industriale sostenibile, per il lavoro, a tutela dell’  ’ambiente per la Fiat e  per l’Ilva di taranto.
3) riproporre dispositivi severi  per la legalità, contro la corruzione e l’evasione fiscale. (come aveva già cominciato a fare, per ridurre il debito, con Padoa Schioppa e Visco)
L’Imu l’aveva tolta, ma solo  per le persone a basso reddito.  Occorre mantenerla per gli altri.
Ma soprattutto occorre  colpire i grandi patrimoni, superiori al milione di euro con una tassa al 75%,  sull’esempio di Hollande in Francia e istituire la taxe Tobin, sulle transazioni finanziarie.
4) Riproporre una politica culturale a livello europeo, che dia fiato anche all’economia.
5) In politica estera, visti i  folli progetti di attacchi chirurgici m ai siti atomici  da parte di Israele, Prodi  sarebbe un candidato opportuno per l’Italia,  dopo Monti, l’unico in grado  di  avere credibilità sul piano internazionale,  in Europa e nel mondo,  in questo momento  veramente  pericoloso  per l’umanità.

venerdì 7 settembre 2012

Accordare i disaccordi per una musica a sinistra

Un bell’esempio ci viene dalla Convenzione del Partito Democratico  a Charlotte nella Carolina del Sud, dove l’ex avversario di Obama alle primarie del 2008, Bill Clinton, ha reso omaggio al Presidente, dicendo che in una situazione di crisi grave, come quella che gli USA stanno attraversando, lui, Clinton,  non avrebbe potuto fare certo di meglio.
E quindi avanti  con la seconda candidatura di Obama, per sostenere l’economia reale  del paese, i giovani  imprenditori, per aumentare i posti di lavoro,  contro la  finanza speculativa a Wall Street.
Obama  vede la crisi molto difficile da risolvere, “ci vorranno anni per uscire dalle macerie lasciate dai repubblicani” Comunque lui ha una ricetta perché pensa al bene comune di tutti gli americani. Roosewelt ha dato il giusto esempio negli anni Trenta. Ma la campagna sarà dura, con un testa a testa, fino all’ultimo voto.

2)       Come accordare  i disaccordi in Italia? …

Come far coincidere gli opposti? diceva Eraclito.“La tracotanza di tutti va estirpata: bisogna sapere ascoltare”.
Una tracotanza che è nel linguaggio, inappropriato, (una volta della Lega,  e che Grillo, parlando alla pancia delle persone, ha ripreso, come la proposta  assai improbabile di mandare Monti alle Barbados…)
 Tracotanza che è nei cleeps sui morti viventi  di Di Pietro, superflua dopo l’opposizione seria fatta in Parlamento alle contro-riforme montiane,   tracotanza che è nell’aggressività  televisiva  contro i magistrati da parte di Platinette-Ferrara, o nella prosa dei giornali  berlusconiani .
Lo “stile” collettivo indica una degenerazione dei rapporti umani e politici, mentre le linee del governo Monti, dettate dalla tracotanza della Finanza europea ad un eurocrate doc, esigendo sacrifici umani dalla popolazione, fanno finire in tragedia il coro nazionale: esodati, precari, disoccupati.  P.e m.i.  che chiudono, in mancanza di una politica industriale,  aziende commerciali  che falliscono, gente che si dà fuoco sulle piazze: questo il quadro. Uno spettacolo mai visto, nemmeno alla fine della II° guerra mondiale. Mismanagement and grief!-  per dirla con  Auden,  in esilio in America nel 1939, per evitare i nazisti in trionfo.
 Trionfa finora l’ l’Europa delle banche e non quella  dei cittadini: malgrado ci sia un Parlamento a Strasburgo, manca totalmente la democrazia. Bisognerebbe sincronizzarsi a livello europeo, per eleggere un Presidente col sistema francese, per  un’Unione bancaria che eserciti vigilanza sulle derive, con ministri del tesoro-bilancio e di politica estera che parlino per tutto il Continente.  Costruire  gli Stati Uniti d’Europa.
Monti  per l’Italia vede la luce in fondo al tunnel della crisi…ma lo spread speculativo continua ad essere artificialmente elevato  e inaccettabile. Lo ha detto  perfino Visco, della Banca d’Italia.
Per questo Draghi ha preso in mano la situazione e  ha deciso di comprare i titoli di stato dei paesi in difficoltà: Borse in delirio e spread al ribasso.  Ma non basterà per salvare l’Eurozona,  senza una politica economica  coordinata di sviluppo sostenibile, per battere la disoccupazione  e sostenere i consumi.

3)       La legge elettorale prossima-ventura. In Italia.

Il sistema tedesco proporzionale  è debole anche in Germania. E’ nato il partito dei pirati, alla Grillo, e dovranno  probabilmente ripensare  le loro modalità  di confronto.
Quindi   in Italia la legge  proporzionale è una solenne sciocchezza, perché collo sbarramento al 5%, e col premio al partito e non alla coalizione, potrebbe rendere impossibile la governabilità,  facendoci  tornare indietro di 30 anni ai governicchi della Prima Repubblica, che dicevano balneari, perché fatti  solo per  l’estate.
Inoltre negli anni Ottanta del secolo scorso il sistema delle  preferenze  lasciava ampio sviluppo al voto di scambio.  E questa legge  potrebbe essere votata in parlamento da Casini, Alfano, con il sostegno personale di Mario Monti, che amerebbe la riconciliazione,  all’interno del Partito popolare Europeo,  di queste 2 forze, che nel paese sono da tempo opposte l’una all’altra. Questa sarebbe una buona occasione. 
Ma, a  parte le considerazioni  negative sul UDC in Sicilia, quando era  alleato di Cuffaro e poi di Lombardo, il partito nel 2013  vorrebbe portare al governo il super-Passera, per rifare una grande coalizione che assicuri i provvedimenti impopolari (anzi: anti-popolari) imposti dal centro-destra europeo, dalla CDU e dal PPE.
Monti reclama questa legge elettorale proporzionale, per rassicurare i Nordici europei sulla continuità delle sue riforme (o meglio contro-riforme). A Firenze si è detto da sempre convinto sostenitore del PPE, per la sua politica sociale di mercato, e quindi di essere vivamente preoccupato per il sentimento anti-tedesco diffuso in Italia, come per quello anti PIGS  diffuso in Germania. Sarebbe la fine dell’Europa!...

 Per il Pd  allora  non si vede   alcuna convenienza nel  meccanismo di ritorno al passato. Se non vogliamo tornare al proporzionale, ci sarebbe  un’  unica soluzione:
 Abroghiamo il Porcellum e torniamo al Mattarellum, la legge precedente, che pur dando spazio alle coalizioni, assicurava quelle quote proporzionali, capaci di far tornare in Parlamento le forze minori, ora ingiustamente escluse.
E’ quanto  saggiamente  suggerisce Romano Prodi  affinché il PD esca dall’impasse in cui si ostinano a volerlo cacciare D’Alema, Veltroni, Letta, Fioroni, assolutamente  convinti della necessità di allearsi con Piercasinando, malgrado non voglia dire prima delle elezioni con chi starà.
 Ha fatto quindi  bene Vendola a rifiutare Casini, troppo favorevole all’attuale governo, e a rifiutare la candidatura di Renzi alle primarie:”un juke-box di chiacchiere”. Manderemo lui, con i calzoncini alla zuava a trattare in Europa? Come cittadini, siamo stufi delle pratiche onanistiche del sindaco di Firenze, sempre con la Generazione in mano, senza altra idea che schierarsi dalla parte di Marchionne, contro la CGIL, nel momento in cui il superbo  A.D della Fiat schiaffa in cassa integrazione anche gli operai di Pomigliano.   Gli introiti  delle autovetture Fiat , non innovate sono  calati del 20%. Domanda:  I 20 miliardi di investimenti promessi per Fabbrica Italia dovranno andare a  produrre  altro?
“Per vedere la luce in fondo al tunnel, come  afferma Monti, vedo  solo un treno! “ Lo ha detto lo stesso Marchionne.  In questo caso, visto che l’auto elettrica la farà altrove e non in Italia,  saremmo d’accordo: finalmente una scelta produttiva ecologica, purché  si facciano treni regionali, visto che Montezemolo realizzerà  quelli ad alta velocità, per la Torino-Lione.
( Ma si farà davvero la Tav contro quelli della Val di Susa?)

                               ***                                                             
Ottima la proposta di Vendola, alla festa del PD,  di candidare Romano Prodi alla Presidenza della Repubblica, per riparare alla sciocchezza di Bertinotti che nel ’98  fece cadere il suo  governo, assicurando il trionfo a Berlusconi.
La domanda è: quando dovrebbe essere eletto, e con quale legge? Quella  prevista nel Mattarellum, che  implica la votazione in Parlamento, nel maggio 2013, o quella  semi-presidenzialista alla francese, facendolo eleggere dai cittadini alle elezioni nazionali, nel marzo-aprile,  secondo la proposta  avanzata  tempo fa dal Centro-destra? Finora il PD l’ha rifiutata, perché mancherebbero i tempi per una seria discussione parlamentare, su cambiamenti importanti della Costituzione, tra cui il Senato Federale, la diminuzione del numero dei parlamentari ecc.
Come ho già sostenuto in altri articoli, (“Torni a casa, Mr.Prodi”) ,  ritengo che la sua sarebbe una candidatura valida soprattutto sul piano internazionale, dopo Monti, troppo  favorevole al  PPE.
Prodi  che ha voluto l’Ulivo,  sarebbe quindi molto importante  soprattutto  su quello della nostra politica interna, per calmare le fibrillazioni,  per accordare i disaccordi.
 Lavoro, giustizia fiscale e sociale, ricupero della evasione, legge contro la corruzione,  difesa della legalità, con totale autonomia della magistratura, e della libertà di stampa, senza bavagli sulle intercettazioni.
E per contribuire al risanamento del debito  bisogna adottare i costi standard per la sanità al Sud.
Ora le decisioni sul come  eleggere Prodi dipendono dal  rissoso e dimidiato PD , mentre sul semi- presidenzialismo  alla francese l’incerto PDL  potrebbe voler  cambiare ancora una volta   idea.  Alfano non sa ancora se Berlusconi ci sarà e se ci saranno le primarie. Ma nel caso affermativo, Prodi sarebbe veramente indispensabile per vincere.
                                                                              ***
4)       La Rete e la E-Democracy.

a) La Rete  è’ un eccellente modo per dire la nostra: “ciò che non siamo e ciò che non vogliamo”.
E’ sul Web che Beppe Grillo con i suoi blog ha eletto il terreno permanente per le sue esternazioni, quelle positive, ( niente rimborsi elettorali, azione soprattutto a livello territoriale, in difesa degli interessi dei cittadini.) e quelle nettamente infelici (sulla mafia, sull’euro ecc.)
 Se è stato  utile  per il Movimento indicare i temi positivi per il confronto amministrativo, ora aspettiamo di vedere come sarà capace di governare Parma il vincitore delle ultime elezioni locali, il simpatico Pizzarotti, che concede ampie  interviste alle TV, malgrado i veti del capo.
Da “Piazza Pulita” sulla Sette, diretta da Formigli, è emersa però una scarsa tenuta democratica nel Movimento a 5 stelle, che nato in opposizione alla non-politica dei partiti, sembra avere ora  un grave problema di democrazia interna.  Aspettiamo, da parte del Beppe e di Casaleggio, le risposte al grillino dissidente Favia, consigliere comunale a Ferrara, molto critico sui metodi fin qui adottati, volti a frenare al massimo il dibattito critico, dopo l’espulsione di Tavolazzi.  Se ne sono accorti  tempo fa anche altri grillini, che sono usciti dal movimento. I 5 stellati sarebbero tornati al centralismo falsamente  democratico del vecchio PCI?
Comunque sul piano nazionale, il minaccioso “ Ci vediamo in Parlamento” non si è giovato, finora,  di indicazioni programmatiche, e con i vaffa non si governa.  Quindi? Insulto duro, insulto continuo?

b) Come accordare i disaccordi.

Se il PD vuole  calmare Grillo potrebbe cominciare a mettere in agenda quella legge popolare per la quale raccolse 350.000 firme, per un Parlamento pulito, senza inquisiti o condannati.  Così forse potrebbe smetterla con gli insulti.
Se Di Pietro vuole riprendere  le relazioni col PD, visto che  Vendola si è messo dalla sua parte, chieda scusa per quel cleep inopportuno sui morti viventi. E Bersani  non parlerà più di fascisti del web, ma dei veri problemi dell’Italia e dell’Europa.  Aspettiamo i 15 punti programmatici.
 Per le elezioni del 2014 si tratterebbe di tornare al Libro Bianco di Jacques Delors per lo sviluppo sostenibile,  che dopo 20 anni è tornato di pressante attualità.

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Leggere, scrivere, riflettere, pensare : una forma di assicurazione nella vita per preservare la propria diversità e la libertà di non conformarsi, schierandosi a priori.
Chi legge e scrive si assicura un modo diverso di esistere: un libro è un amico permanente, con cui dialogare in qualsiasi momento, per battere la solitudine e le difficoltà.
Pensando alla Grecia di oggi e ai suoi cittadini, massacrati dalle leggi a loro imposte dalla  euro-crazia finanziaria,che non vuole nemmeno concedere più tempo per effettuare le riforme,  mi sono rimessa a leggere i loro grandi storici del passato:   Erodoto, Tucidide, e soprattutto i grandi filosofi pre-socratici:  Talete,Eraclito, e soprattutto Democrito, quello che Platone non ha mai nemmeno nominato nelle sue opere, per meglio dileggiarne il pensiero. Invece è stato considerato super attuale da un grande scienziato francese, Jacques Monod, premio Nobel per la biologia, che a lui ha fatto riferimento nel suo libro “Le hazard et la nécessité”, ( Parigi, Seuil, 1970).
 “Tutto ciò che esiste nell’Universo- diceva Democrito- è frutto del Caso e della Necessità”. Un libro, quello di Monod,  non  certo favorevole alla teoria del “Disegno Intelligente”, rimessa in voga  nei pensatoi vaticani  e negli Stati Uniti di Bush,  per contrastare  le tesi dell’evoluzionismo  darwinistico.
“Non mettiamo limiti alla Provvidenza,- disse il Caso- pensiamo noi.

Perché il Cavaliere di ventura e di avventure è un uomo triste e oggi, dicono, anche  depresso? Perché parla televisivamente facile: per piacere alle casalinghe racconta barzellette che non fanno più ridere, e crede che nella vita il suo AVERE (30 case, 6 televisioni, 3 giornali. 2 case editrici) sia più importante dell’ESSERE (leggere, riflettere, pensare).
 Ha letto poco,” per mancanza di tempo”.  “Meglio le feste,-ha detto- per rilassarsi un po”.
Non si rassegna alla vecchiaia, ai capelli che cadono, alla ineluttabile calvizie.
Esige adorazione unanime ed applausi, costringendoci a diventare misantropi, perché si è posto  come unico modello antropologico valido per il paese:  fare soldi e acquisire potere per le leggi di auto-tutela ad personam, sproloquiando  contro i magistrati e ignorando la crisi incombente :  è’ così che  ci ha portati al disastro, economico, sociale, e morale. Ecco perché non vogliamo più essere governati da lui.
Interrogato a Roma dalla Procura di Palermo sul denaro dato a Dell’Utri,(40 milioni di euro),  ha detto che non si trattava di un estorsione, ma di un aiuto ad un vero amico.
A proposito del mafioso Mangano, da lui collocato  ad Arcore,  a  protezione degli averi e della famiglia, ha detto che si trattava di un gentiluomo, sempre molto gentile, a cui aveva affidato anche i suoi  figli. (Dell’Utri lo aveva addirittura definito un eroe, perché al processo non aveva parlato male né di lui né del Cavaliere!)
Ma la  coalizione politica che lo ha sostenuto per anni si è rotta: la Lega non vuole più allearsi con lui alle prossime elezioni, e tantomeno  Fini.  I sondaggi non lo danno vincente. Per questo esita a confermare la sua candidatura.                                                                                        
                        

4) Chiesa e Stato.

Numerosissimi i cittadini presenti alle esequie di Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano per 22 anni. Hanno sfilato per ore e continuano a farlo, portando ceri. Gente sensibile.
 Il Cardinale  del dialogo avrebbe voluto riportare la Chiesa al Concilio Vaticano Secondo, totalmente accantonato invece  dall’attuale Pontefice. Ed era vicino a molte istanze promosse dall’Europa laica.  (Perfino sui diritti socio-giuridici degli omosessuali, ecc.)  Ma all’ultimo conclave è stato sconfitto da Joseph Ratzinger.

 Sua Santità ai  suoi funerali non è andato : ha preferito  inviare una lettera, diplo-affettuosa, visto che con la linea progressista e tollerante del dialogo non aveva nulla a che vedere.

Non era stato lui  infatti a beatificare il vescovo Cirillo di Alessandria,  che nel 415 d.C. era stato il mandante del barbaro assassinio di  Ipazia, matematica, astronoma, filosofa, sostenitrice della teoria eliocentrica,  col percorso ellittico della terra intorno al sole, contro le teorie Tolomaiche?
  Dopo che  il Cristianesimo era divenuto, con l’Imperatore Teodosio,  religione di stato in tutto l’Impero, Cirillo cominciò col perseguitare gli ebrei, e poi anche i pagani neo-platonici del Museo, dove operava Ipazia. E fu la fine della comunità di libero pensiero esistente ad Alessandria.
(cfr.il  mio articolo: “La scienza occultata”, a proposito del bellissimo film “Agorà, vincitore a Cannes,  che ha rievocato la sanguinosa vicenda)
Senza dimenticare poi, in tempi recenti,   la beatificazione  del padre Escrivà di Santander, fondatore dell’Opus Dei,  sostenitore di Franco in Spagna e di Pinochet, massacratore del popolo cileno.
“Non è vero che la Chiesa sia rimasta indietro di 200 anni, - ha detto l’ex capo della CEI Ruini, polemizzando con le parole severe dell’ ultima intervista di   Martini, inserita nel suo testamento spirituale.
A questa Chiesa  tradizionalista,  di ferro, come al tempo delle Crociate, non poteva mancare il sostegno di Giuliano Ferrara, ateo devoto, che ha conservato nel suo DNA i geni del nonno Di Francesco, avvocato  iper-conservatore, cattolico all’antica, contro il quale si erano invece  ribellate sua madre Marcella, e le sue due simpaticissime sorelle. Non pare che  Giuliano, liberale a giorni alterni, abbia ereditato nulla del nonno paterno, Mario Ferrara, coraggioso  avvocato, sempre pronto a difendere  gli antifascisti nei  processi del Tribunale speciale.

 Conclusione:

Il Vaticano non intende rinunciare a nessuno dei suoi privilegi: non vuole pagare l’Imu, non vuole che si faccia luce sugli illeciti finanziari dello IOR a Strasburgo, al Consiglio d’Europa, dopo aver cacciato il Presidente Gotti Tedeschi che voleva trasparenza, insiste nei suoi interventi su leggi ingiuste, come quella  sul testamento biologico o sulla  maternità assistita.
Il Ministro della Sanità, Balduzzi,  da cattolico,  intende rifiutare  la  severa sentenza  della Corte Costituzionale europea contro  l’Italia: con quella legge  ha violato i diritti umani delle mamme che  vogliono  scegliere solo embrioni sani per le loro gravidanze. Infatti  finora  quelle ricche sono andate all’estero, per poter scegliere,  quelle povere  sono costrette a subire la legge in Italia..
 Auspichiamo  pertanto una radicale messa in discussione del Concordato, nell’edizione di  Bettino Craxi nel 1984,  che ha accordato alla Chiesa l’8 per mille,  perché, in tempo di crisi, questo condominio Stato-Chiesa, unico in Europa, sta diventando veramente troppo pesante, sia  sul piano economico  che su quello politico-legislativo.Visto che il governo Monti non lo fa, almeno noi cittadini ricordiamoci  di Cavour:
                                                      Libera Chiesa in libero Stato.