sabato 26 ottobre 2013

Un libro per Papa Francesco

Lucrezio: Come stanno le cose


Rileggendo oggi  il grande poeta latino ( che non mi hanno fatto leggere né a scuola né all’Università, malgrado 12 anni di studio della lingua,) debbo ringraziare Pier Giorgio Odifreddi “ matematico impertinente”, non solo per la sua bella traduzione in prosa, nelle pagine dispari del suo libro, “Come stanno le cose” (Rizzoli 2013),  ma anche per averci segnalato in quelle pari, come, nel corso di 2000 anni  dalla pubblicazione del poema

“ De Rerum natura”, i grandi scienziati  europei di epoca moderna  abbiano confermato nelle loro ricerche le verità scientifiche genialmente  intuite e anticipate dal testo letterario più interessante dell’epoca classica.

Lucrezio era morto a 26 anni. Considerava Epicuro il suo geniale maestro, ma si ricollegava anche  a tutti i filosofi pre-socratici, sia per criticarne le tesi che per accettarle.

Per noi è interessante scoprire nel libro di Odifreddi le connessioni ideali e fattuali del De Rerum natura con l’intera cultura umanistica moderna  (letteraria, filosofica, artistica) e soprattutto con la cultura scientifica (fisica, chimica, biologica e cognitiva)

Ci troviamo di fronte, caro papa Francesco, a una grandiosa visione del mondo, molto lontana da quella espressa nel LIBRO, la Bibbia che ha dominato  la cultura europea, dal Medio evo all’età del Rinascimento, fino a quando  il poema di Lucrezio è stato scoperto da un umanista,  Poggio Bracciolini , nella biblioteca di un monastero tedesco.(1417)                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 

Ci troviamo di fronte a un grande Vangelo del pensiero razionale,da leggere con piacere e con curiosità, per sapere “Come stanno le cose”.

Lucrezio ci parla degli atomi, delle molecole, dei geni, del fatto che la struttura del  mondo fisico la si può capire  senza bisogno di invocare sovrastrutture metafisiche o superstizioni religiose.

Lucrezio si chiede come è nato il mondo e come finirà, che cos’è l’animo o l’anima , e come funzionano la mente, il cervello e il sistema nervoso, come nasciamo e come finiremo noi.

 Questi sono gli aspetti del suo pensiero che mi hanno più interessato, in modo particolare il concetto di Infinito,  non solo dell’Universo  ma anche il numero infinito dei mondi e delle galassie.



Il nostro amato Primo Levi nel suo libro  “La ricerca delle radici. Antologia personale” diceva:

“Lucrezio non si legge volentieri al liceo, perché da un lato è troppo difficile dall’altro è stato giudicato pericoloso: perché aveva troppa fiducia nei propri sensi, si ribellava contro la superstizione, e spiegava l’universo come gli atomisti moderni. Non è un’opera letteraria come le altre: è in versi, ma parla di argomenti prosaici, dal micro al macro scientifico, passando per l’intermediazione umana”

                                             ***

2) Ero sempre stata un’appassionata lettrice dei filosofi pre-socratici, da quando era apparso in Francia il libro di F. Monod, premio Nobel per la fisica, ” Il caso e la necessità”, che aveva riabilitato il materialismo di Democrito, e la nozione di Caso, rispetto al materialismo dialettico di Marx e Engels.

 Li avevo letti in una bella antologia pubblicati da Gallimard nella Pleiade,

nella quale erano presenti tanto i filosofi ionici (Anassimandro, Eraclito, Parmenide,)  quanto i fisici  eleatici  successivi  (Empdedocle, Anassagora, Democrito di Abdera,)   Purtroppo manca Epicuro,  più tardivo, il maestro di Lucrezio. Tuttavia sono le loro visioni cosmologiche ad essere confluite nel “De Rerum natura”-

La congiura del  silenzio su Lucrezio era cominciata già fra gli scrittori romani: Virgilio non lo cita mai per le sue scabrose posizioni filosofiche.

Ovidio invece aveva detto  nei suoi “ Amori” che “ i versi di Lucrezio sono destinati a perire solo il giorno della fine del mondo”. E Cicerone , che lo aveva pubblicato postumo, ne parla esaltando lo splendido ingegno e anche la sua vivace dottrina.

Gli scrittori cristiani, a lui ostili, tramandarono la notizia che era pazzo e morto suicida per aver ingerito un filtro d’amore, che era in realtà un veleno.



Il I°  libro inizia con uno splendido Inno a Venere (Vrs 1-49).



“O Divina Venere, alma mater del genere umano,

tu sei la natura che dà piacere agli uomini e agli Dei,

Tu sei colei che, sotto i cieli dei pianeti e delle stelle,

pervadi i mari solcati dai naviganti e le terre ricolme di frutti.

Tu sei l’origine delle specie che vedono la luce del sole.

Sei tu a governare la  Natura  delle cose…

 E’ per questo che ti voglio al mio fianco, mentre mi accingo a scrivere.

Tu sola, come Dea  dell’Amore, puoi  vincere   Marte, Dio della guerra”.



Nel V° libro diceva:”

“Arrivano la primavera e la sua Dea Venere. Avanza Zefiro, il messaggero alato. Sulle sue orme Flora, la madre dei fiori, colma la via e sparge di fronte a loro colori e profumi”



Nel 1482  Sandro Botticelli,  influenzato da questi versi, dipingeva “la Primavera e la Nascita di Venere, i quadri più belli  e  più famosi del Rinascimento.

Molto importante è poi l’elogio ad Epicuro ( I° libro, vs.62-79)

Ci fu un tempo in cui, per nostra vergogna la vita umana giaceva atterrata e soffriva atterrita, oppressa dal peso della religione. E venne un uomo chiamato Epicuro, un greco che per primo osò guardare in faccia la religione, con i suoi occhi mortali, ed ergersi contro di essa. Con la sua vittoria egli ha sottomesso la religione e ci ha elevati al rango del cielo”

Basta ricordare l’orrendo sacrificio di Ifigenia,  immolata dal padre Agamennone

affinchè la flotta potesse salpare per Troia:  la religione all’origine di questo spaventoso delitto.



                                        

“ Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”

( Così aveva detto Empedocle di Agrigento, uno dei massimi pensatori nati in Sicilia.)

“Tutti siamo presi dalla paura vedendo  fenomeni inspiegabili, in tutto  ciò che accade in cielo e in terra  Subito intenderemo ciò che avviene, senza scomodare gli Dei.”

Ogni cosa cresce gradualmente, generata da semi specifici, e si sviluppa in modo regolare e riconoscibile. E’ insensato credere che esistono cose senza semi e parole senza lettere?

E’ la materia che è eterna, fatta di atomi indistruttibili, che si legano fra loro finché non interviene una forza esterna che  disgrega i legami che li uniscono.

Nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, le gocce di pioggia cadono sulla terra e svaniscono, ma poi si trasformano in messi,  in foglie sugli alberi e poi  in frutti, di cui  si nutrono gli animali e gli uomini.

Tutto confermato,- ricorda Odifreddi_- dal chimico Antoine De Lavoisier nel 1789:

 In una reazione la somma  dei prodotti reagenti è uguale alla somma dei prodotti della reazione”                                                 

Il vuoto e la materia: I° libro

(vs. 329-397)

Nella natura non c’è solo la materia ma anche il vuoto: se non ci fosse il vuoto le cose non potrebbero muoversi perché i corpi oppongono resistenza”

Le gocce di umidità che cadono sui sassi alla lunga li perforano2

Charles Lyell nei “Principi di geologia”  (1830) diceva  :

“Piccoli cambiamenti possono provocare in tempi lunghi grandi cambiamenti”

Galilei nel “ De motu” ( 1589-92) diceva la stessa cosa, discutendo col suo amico Buonamici che citava Lucrezio.

Il peso e il vuoto ( I° libro) (Vs.329-397)

Se due cose hanno lo stesso volume ma pesano diversamente è perché una contiene più vuoto, che non pesa, e l’altra più materia che pesa”

.418-448)  Tutta la natura consiste nei due aspetti:la materia di cui sono costituiti i corpi e lo spazio vuoto in cui essi sono contenuti e si muovono



Fu Evangelista Torricelli (1644) che fece una verifica sperimentale di questi versi col famoso barometro, come scrisse in una lettera a Ricci.

“Fu opinione degli epicurei che il vacuo si potesse dare, come si legge presso Lucrezio”

Gli atomi e le loro proprietà  I° , Vs,483-502

I corpi possono essere semplici , dunque materiali, e privi di vuoto, oppure composti (contengono del vuoto circondato da materia. Non ci sono né il pieno assoluto né il vuoto assoluto: quindi ci sono atomi capaci di aggregarsi per delimitare il vuoto.

 Gli atomi sono immortali per permettere il farsi e il disfarsi delle cose , per aggregare cose dure  ( pietre e ferro)  e disgregare cose molli ( aria, acqua terra e fuoco), semplicemente mescolandosi al vuoto.  Dall’aggregazione , ( la nascita delle cose)  si può arrivare alla disgregazione ( la loro  morte)

Due sono gli esperimenti scientifici che hanno confermato questi versi:

Newton (1704) nell’Ottica si pose il problema di valutare la quantità di vuoto in un corpo pieno

Rutheford (1911) accertò in un esperimento che un atomo ha  un nucleo massiccio, intorno al quale girano minuscoli elettroni a grande distanza da esso.

  Scoprì così il modello planetario dell’atomo, confermando dopo 2000 anno l’intuizione di Lucrezio sulla struttura atomica della materia.



Gli elementi primordiali  I° vs .635- 704

Lucrezio critica severamente i pre-socratici, prima di tutto  Eraclito che aveva indicato nel fuoco l’elemento primordiale

“ Un fuoco più o meno intenso resta fuoco, e non può diventare nessuna delle cose che vediamo sulla terra. Alcuni atomi producono fuoco, ma non sono di per sé fuochi.

 Ma sbaglia anche Anassimandro quando pensa che tutto sia aria, e Talete, quando pensa che tutto si acqua. Invece (I° vs.734-7819 Empdedocle di Agrigento li ha quadruplicati ( aria acqua, terra e fuoco). Ma se essi sono antagonisti si distruggono a vicenda e non possono essere considerati primordiali, all’origine di tutti gli altri. Qualcosa deve rimanere immutato perché le cose non tornino nel nulla.

 Ci sono invece elementi immutabili che si aggregano e che si disgregano formando sempre nuovi corpi. Corpi celesti ( sole, luna stelle pianeti) e corpi terrestri ( mare, fiumi laghi, alberi esseri terrestri)

 L’alfabeto della natura  I° libro vs. 817-829

Nelle frasi vediamo parole formate da lettere, che però significano cose diverse e risuonano in modo diverso. Lo stesso accade agli atomi, molto più numerosi delle lettere, quando si combinano a formare le cose più varie Ciò che conta sono le interazioni fra gli atomi, con piccole variazioni ( legno-fuoco) come le lettere con le parole ( ligneo- igneo)

A questi versi di Lucrezio accenna William Bragg ( Premio Nobel per la fisica) 1915, nel libro “ Sulla natura delle cose” ( Dopo averlo letto  Primo Levi decise di studiare chimica)



Odifreddi osserva che oggi ci sono molti alfabeti naturali, a seconda dei settori scientifici.

Per la fisica : quark e leptoni, elettroni e neutrini,  che si combinano in parole chiamate ATOMI

 Per la chimica:  molecole e macromolecole che si combinano in acidi nucleici, nei lipidi (grassi), in  polisaccaridi e proteine.

Per la biologia invece  abbiamo basi azotate, che si combinano in codoni, in capitoli (geni) che codificano il programma dell’organismo a cui appartiene la cellula.



L’infinito  I° libro (vs. 951-1007)

Lo spazio è infinito e l’Universo anche: illimitato. Non importa dove si si ponga: siamo sempre circondati da uno spazio infinito, in tutte le direzioni.

 Gli atomi si muovono senza tregua perché non c’è nessun fondo su cui possono cadere.

Si  muovono in tutte le direzioni incessantemente, richiamati dall’infinità dello spazio

Newton nei suoi Principia   (1692)  commenta: Lucrezio pensa che tutti i mondi si attraggono vicendevolmente e l’attrazione verso mondi che stanno da una parte impedisce loro di precipitare verso mondi che stanno  dall’altra

Ernest Mach  nella “Meccanica nel suo sviluppo (1883) disse.

“ L’inerzia di un corpo è determinata dalle masse dell’intero  universo “

Einstein adottò questo principio di Mach a fondamento della teoria generale della Relatività. (1913 )

Materia e vuoto sono infiniti ( I° libro, vs.1008-1051)

Gli atomi   non decidono da soli  se e come aggregarsi, né sono liberi di scegliere come muoversi, sperimentando ogni tipo di unione e di moto.

 L’infinito fornisce continuamente materia per ripristinare ciò che viene perduto. Le cose si dissolvono se non viene fornito loro un continuo ricambio  Gli urti fra gli atomi sono infiniti, ma per mantenere le cose ci sarebbe bisogno di una quantità infinita di materia.

L’Universo infinito non ha centro

Einstein estese nel 1917 l’idea di Lucrezio al principio cosmologico

“L’universo appare in ciascun istante allo stesso modo da qualunque parte  e in qualunque direzione lo si osservi. In qualunque istante: vuol dire che l’Universo non è statico ma in espansione.

Una sfera col centro dovunque e la superficie in nessun luogo”  lo  disse  Mauritz Escher nel “Limite del terzo Cerchio”, ( 1959 )

Gli infiniti Mondi  Libro II° Fisica e chimica, ( vs. 1048-1089)

L’Universo è  infinito e in tutte le direzioni.

Anche altrove devono esistere aggregati  di atomi simili alla terra, che l’atmosfera racchiude nel suo avido abbraccio

 Quando ci sono infinita materia, infinito spazio, e infinito tempo a  disposizione e niente che si  opponga,  è obbligatorio che prima o poi  ci siano cose inanimate ed esseri animati.

 Dunque  devono esistere altre terre e altre specie di esseri: vegetali animali, umani.  Non sono unici il cielo, la terra, il sole la luna.  Al contrario ci devono essere infiniti mondi , ciascuno con le proprie estensioni spaziali, le proprie durate temporali, e le proprie specie di esseri. E ciascuno di questi mondi è stato creato nella stessa maniera casuale in cui è stato creato il nostro.”



Un  Universo  senza Dei  (vs. 1090-1104)

La natura non è sottomessa a padroni superbi. Fa tutto da sé e senza interventi divini.



Questi versi di Lucrezio sono i più visionari:  adottano  il concetto democriteo di CASO nella formazione della materia, e annunciano l’esistenza di altri  pianeti, al di fuori del sistema solare, di altre galassie al di fuori della Via lattea.

Nel 1584 Giordano Bruno, ispirandosi a Lucrezio,  scrisse l’Infinito Universo e mondi , e nel 1600 venne condannato al rogo dal Tribunale dell’Inquisizione,  guidato dal Gesuita Card. Bellarmino.

 Nel 1890 Henry Poincaré doveva confermarli nel  suo” Teorema di Ricorrenza”

Nel 1898  Ludwig Boltzmann doveva confermarli nel suo “Teorema ergodico”

Nel 1922 Edwin Hubble scopre la prima galassia all’infuori della Via Lattea

Nel 1988 Bruce Campbell e Gordon Walker trovano un pianeta al di fuori del sistema solare, attorno alla stella doppia GAMMA CEPAI

Oggi sappiamo- dice Odifreddi- che nell’Universo esistono  100 miliardi  di galassie,  ciascuna contenente 100 miliardi di stelle,

E conosciamo già  un migliaio di pianeti,  e il numero aumenterà.





Libro II°. Fisica e chimica Il pulviscolo atmosferico. Vs.112-141

Osserviamo quando un raggio di sole irrompe in una stanza buia. Nel fascio di luce vedrai danzare molti corpuscoli  radunandosi e disperdendosi di continuo. Lì vedrai un moto casuale di particelle che vanno da tutte le parti, ora qua ora là,  e questo moto visibile deve essere prodotto dagli atomi invisibili.

   Maxvell, uno dei maggiori fisici mai esistiti

nel 1865 aveva scritto  “Una teoria dinamica nel campo elettromagnetico” E nel 1871 “ Una storia della teoria cinetica di gas.” Nel 1866 In una lettera a Hugh Munzer  aveva scritto :

“Il moto delle particelle che volano in tutte le direzioni e causano, attraverso gli urti il moto dei corpi più grandi, deve essere collegato alle teorie di Democrito e di Lucrezio

Gli atomi di Lucrezio si muovono nella stessa direzione all’insù o all’ingiù e con la stessa accelerazione (vs. 238-239), eccetto quando deviano per cui entrano in collisione (vs.217-224).

 Le sue parole sono una buona illustrazione delle teorie moderne”.

Odifreddi sottolinea che oltre alla descrizione poetica della danza  del pulviscolo atmosferico, Lucrezio dà una descrizione scientifica.

Si tratta cioè “ di un moto casuale visibile, prodotto dagli urti casuali di atomi invisibili”

Robert Brown, botanico, nel 1827 aveva fatto un “Breve resoconto di osservazioni al microscopio fatte sulle particelle contenute nel polline delle piante.“ Un incessante movimento delle particelle in sospensione in acqua ferma”

Einstein nel 1905 in uno studio “ Sul movimento delle particelle sospese in liquido, riprendeva l’idea di Lucrezio:

“Il moto visibile delle parti macroscopiche è causato dal moto invisibile delle molecole del fluido che le urtano.  Lo spostamento di una particella è proporzionale non alla durata del movimento ma alla sua radice quadrata”.

Il Ciclo della vita  ( II°, vs  1105-1143)

 Dall’inizio del nostro mondo  molti atomi si sono aggiunti quaggiù a quelli primordiali, scagliati dall’immenso Universo. Dovunque le cose si rigenerano con quelle appropriate: l’acqua con l’acqua, la terra con la terra, l’aria con l’aria, il fuoco col fuoco”

Odifreddi vede in questi versi un meccanismo di fecondazione e di rigenerazione dei pianeti mediante un costante apporto di materiale cosmico.

Newton, nel 1687  nella I° ediz. Dei PRINCIPIA, discute a lungo il ruolo delle comete e dichiara ( III° 41, 2):

Io sospetto che sia soprattutto da esse che deriva ciò che è richiesto per sostenere la vita di tutte le cose.

Nel luglio del 1994 la Cometa Shoemaker Levys entrando in collisione con Giove,  ha mostrato la concretezza dell’ipotesi.

Nel 1974 Fred Hoyle  è partito dalla scoperta di materiale organico nella polvere cosmica  e sui meteoriti per ipotizzare che la vita sulla terra possa essere arrivata  da altre zone dello spazio, con condizioni più favorevoli alla sua nascita.

Libro II°.  La psiche.   II° elogio di Epicuro. (vs. 1-30)

O mortale Epicuro, che nelle fitte tenebre hai potuto accendere un lume e chiarire quali siano i beni della vita. Nella tua Lettera  sulla  Felicità a Menaceo tu dici:

 “ La morte non è nulla per noi, perché fin quando ci siamo noi non c’è la morte. E quando c’è la morte non ci siamo più noi”

Federico il Grande di Prussia, amico di Voltaire e di Bach,  diceva:

 “ Quando sono afflitto leggo il III° libro di Lucrezio: lo consiglio come lenimento per le malattie dell’animo” Un consiglio da re- dice Odifreddi

Libro III° La psiche

 Animo e anima ( vs. 94-135)

L’animus, chiamato pensiero o mente, ha un suo organo preposto nel corpo.

 L’anima è percezione o vita, e pure essa è incarnata in un organo. Può rimanere vitale sin quando si esala l’ultimo respiro.. Allora l’anima abbandona il corpo.

 A essere coinvolti nel mantenimento della vita sono soprattutto gli atomi legati al calore e all’energia

 (vs. 136-176)  Quindi animo e anima sono di natura corporea. Sono due aspetti di un’unica natura  chiamata Psyche, che capeggia e domina l’intero corpo. La mente è localizzata nel cervello, mentre la percezione è distribuita in tutto il corpo attraverso il sistema nervoso. Reagisce ai comandi della mente , ma agisce anche indipendentemente da essa.

 L’animo e l’anima sono collegati fra loro. La materia può influenzare la materia.

Anima, mente, corpo ( III° libro, La psiche,  vs 323-369)

Abbiamo una mente incarnata che preserva e dirige il corpo. Le radici della mente e del corpo sono comuni, e tanto aggrovigliate fra loro da non poter essere dipanate”

 I sensi si attivano solo attraverso un’azione congiunta degli organi e della percezione. Non è possibile sentire solo col corpo o solo con la mente: ci vogliono entrambi.

Odifreddi ricorda che l’espressione “mente incarnata” prefigura filosoficamente le scienze cognitive:

Maurice Merleau Ponty nel 1945 scrisse “Fenomenologia della percezione”

F. Varela, Erwin Thompson e Eleanor  Rochnel   nel 1992  scrissero“La mente  incarnata”.

 La loro idea è che spirito, anima, coscienza sono radicati nel corpo.

 La conseguenza è anti-metafisica e anti-religiosa, cioè che senza corpo non esiste nessun’anima, e che questa si dissolve quando quello si decompone.



III* l. La psiche Vs. 370-416

Gli atomi che costituiscono la psiche non solo sono molto più piccoli di quelli del corpo, ma anche molto meno numerosi e più sparsi.

Odifreddi quantifica:

a) il sistema nervoso è costituito da 100 miliardi di neuroni (cellule particolari)  nel corpo umano ci sono 100 000 miliardi di cellule (un rapporto da 1 a mille)

Lucrezio presuppone dunque  un controllo centralizzato.

 III° libro  vs.445-486

I dolori  e le malattie del corpo intaccano la mente e ne possono determinare la morte.

Sono gli effetti mentali determinati da cause fisiche

L’epilessia. Crisi epilettiche   Vs.487- 522

“Uno con un grave delirio cade a terra, come colpito da un fulmine. Poi l’attacco di placa.

Se già una malattia come l’epilessia può sconvolgere l’animo e l’anima, come si può immaginare che l’uno e l’altra sopravvivano fuori dal corpo, esposte ai venti e alle tempeste?

 Lucrezio - dice Odifreddi – equipara l’anima al sistema nervoso. E le malattie neurologiche come l’epilessia confermano l’impossibilità di separare lo spirito dal corpo.





Il sistema mente- corpo  -  vs. 548-579

Corpo e mente godono insieme dell’energia vitale. Animo e anima si mescolano insieme al cervello e al sistema nervoso. Dopo la morte animo e anima si dissolvono

Le progressive perdite di percezione, attenzione, memoria e capacità intellettuale, e le malattie degenerative della vecchiaia come la demenza senile e l’Alzheimer, costituiscono altrettante fasi dell’inesorabile decadimento del cervello e del sistema nervoso, che fa parte dell’invecchiamento del corpo.

Kant nel 1781 nell’Introduzione alla  “Critica della ragion pura” afferma: “Senza i sensi non si hanno sensazioni corporee e senza cervello non si hanno percezioni mentali

La psiche nasce, cresce e muore insieme al corpo  Vs 1024-1052

Il problema non è come vivere il breve tempo che ci è concesso, ma come temere l’eterno tempo che seguirà, né vivendo si incontra alcun nuovo piacere

Odifreddi ricorda che Montaigne aveva fatto incidere questi 4 versi di Lucrezio sul soffitto a cassettoni della sua biblioteca  al III° piano del suo

Castello in Dordogna.



 Conclusione:



 Caro Papa Francesco, non  posso  esaminare tutto il libro di Odifreddi perché su Internet la gente non ha tempo di leggere.

  Concluderò solo dicendo che nel 1900,  in occasione del trentesimo anniversario della breccia di Porta Pia, la giunta laica e massonica in Campidoglio fece erigere in Piazza Campo de Fiori un monumento a Giordano Bruno, realizzato dallo scultore e maestro del Grande Oriente Ferrari.  Un anno dopo aver stipulato il trattato e il Concordato con lo Stato Italiano fascista, nel 1930 il Papa Pio XI° diede la sua risposta al monumento:  fece canonizzare  il  Gesuita Cardinale Bellarmino, a capo del tribunale dell’Inquisizione,  che a causa del rifiuto di Bruno di ritrattare le sue teorie dei Mondi e dell’Universo infiniti, aveva  deciso, dopo innumerevoli interrogatori e torture, cominciate nel 1597,  di mandarlo sul rogo. (febbraio 1600)

Dal momento che la ricerca scientifica  e astrofisica del Novecento  hanno confermato la validità delle tesi Lucreziane, riprese da Giordano Bruno,  non credi che sia giunto il momento di riabilitarlo per avere avuto il coraggio delle sue idee? E’ arrivato forse anche il momento di   SCANONIZZARE  il Gesuita  Bellarmino che ne aveva decretato la morte “senza versare sangue”. Dopo tutto  era una figura di gesuita ben diverso dal cardinal Martini e da te,  contrario  a  quelle virtù di rispetto e tolleranza umana che tu auspichi per la gente della tua Chiesa. Come fa quindi a stare sugli altari?   Bruno ha agito da martire  secondo la sua coscienza, (scienza congiunta!). Sotto il suo monumento ci vorrebbe una bella corona di fiori, da parte di Papa Francesco, come quella che hai gettato in mare a Lampedusa. Sono sicura che anche Scalfari sarebbe contento di questa tua eventuale decisione, e così pure i numerosi atei che esistono in Italia, molto  attenti a tutte le innovazioni del tuo pontificato. Nella mia lettera a te indirizzata, in cui riconoscevo e apprezzavo le tue qualità di persona, ribadivo però le differenze esistenti fra noi,  una per me importante fra tutte.  Non credevo all’anima e alla sua immortalità, e sostenevo che  la resurrezione dei corpi non  sarebbe per noi possibile. I  versi di Lucrezio sulla mente incarnata, sul cervello e sul sistema nervoso che  si deteriorano  con le malattie e  l’invecchiamento  del corpo, fino a sparire con la  morte, e le opinioni scientifiche che li  hanno avvalorati, mi hanno confermata nelle mie idee.   Le persone scomparse potranno durare  solo se saranno ricordate per  quanto hanno fatto di positivo o di negativo nella loro vita, secondo coscienza. Ti raccomando di leggere il libro di Odifreddi e il poema di Lucrezio: che ci ha insegnato a capire “Come stanno le cose”

lunedì 14 ottobre 2013

Domande indiscrete - I suicidi e la legge sull’eutanasia

Ecco una bella domanda che Eugenio Scalfari dovrebbe fare a Papa Francesco, nel loro prossimo incontro.

La prima domanda: fino a quando la Chiesa vorrà imporre allo Stato Italiano la sua visione etico-religiosa,  entrando a gambe tese nella vita dei cittadini, come ha fatto tante volte per il divorzio, per l’aborto, e come continua ancora a fare con la maternità assistita, con le regole per il fin di vita, e l’accanimento terapeutico nelle malattie terminali, con le staminali ecc.?
Abbiamo assistito in questi ultimi anni ai suicidi  traumatici di  due grandi cineasti, Monicelli e Lizzani, che si sono buttati dal balcone della loro casa, perché, come era loro diritto, avevano deciso di staccare la chiave: la loro  non era più una vita.
Abbiamo visto che Lucio Magri per poter ottenere un aiuto a farlo, è dovuto andare in Svizzera, dove c’è una legge per l’eutanasia.
In Italia 67.000 cittadini hanno firmato una legge popolare che giace da anni alla Camera, e Laura Boldrini non la mette in agenda di discussione.
Né Rai 3 né la Sette hanno  poi finora programmato uno dei films migliori di Lizzani,  quello  che raccontava  il dramma  di corte in casa Mussolini col processo e la condanna a morte di Galeazzo Ciano, marito di sua figlia Edda, poiché era stato uno dei ribelli nella riunione del 25 luglio ’43 al Gran Consiglio,  dove era stata  decretata la fine del suo governo.
Quando insegnavo storia contemporanea all’Università di Aix en Provence lo avevo fatto proiettare in una sala speciale per gli studenti, che ebbero modo di apprezzare  il racconto   cinematografico  eccellente   di uno dei momenti più drammatici  vissuti  nel nostro paese. Mi chiedo quanto tempo dovremo ancora aspettare per rivederlo?

La seconda domanda indiscreta  riguarda Beppe Grillo, che dopo aver sbeffeggiato le “Lacrime napulitane” per la richiesta  di Re Giorgio alle  Camere  di discutere al più presto due leggi  di indulto e amnistia, al fine di  svuotare le carceri, non si è accorto che i suoi  deputati penta stellati, lungi di fregarsene dei problemi degli italiani, avevano già presentato un progetto di legge, volto a rendere più civile la vita dei detenuti. Non solo  avevano proposto di ristrutturare alcune prigioni in degrado, ma anche di depenalizzare l’uso delle droghe, abolendo la legge Fini-Giovannardi ( che permetterebbe la messa in libertà di 20.000 prigionieri), di abolire l’uso della custodia cautelare dei detenuti in attesa di giudizio,  ma anche e soprattutto  di abolire il reato di clandestinità,   previsto dalla legge Bossi Fini.
Lo ha detto la deputata del M5S Giulia Sarti alla giornalista del Fatto quotidiano Paola Zanca. (10 ottobre 2013)
Mi è parsa quindi  ottima l’iniziativa dei senatori e dei deputati  di portare il testo del loro progetto al Quirinale, visto che Re Giorgio li aveva insultati come menefreghisti.  E’ stato consegnato a Marra, segretario e portavoce del Quirinale.
L’ 11 ottobre tutti i giornali  hanno messo in rilievo che Grillo, accodandosi alle posizioni della Lega sulla legge Bossi-Fini,  ha bistrattato  suoi senatori, Maurizio Buccarella, e Andrea Cioffi , autori dell’emendamento.
Il primo è un  avvocato di Lecce,  di 49 anni, nel M5S dal 2007, che ha difeso alcuni immigrati in provenienza  dalla Turchia e dall’Afganistan, ed è convinto che  la norma sulla  clandestinità   sia  inutile e dannosa.
Quindi ambedue  avevano  proposto la modifica alla Bossi Fini  e votato insieme a Sel ,  al PD  e Scelta Civica, un emendamento  per abrogare il reato di clandestinità.
Grillo sul blog li ha scomunicati ,  dicendo che questo non era affatto nel suo programma ( Avrebbero preso 0 voti se lo avessero inserito)…
“Il più incavolato dei due   era Casaleggio:” Non ci possiamo permettere di perdere i voti dei delusi del Centro destra, in questo momento delicato della loro crisi”.
O si fa come dicono loro oppure se ne vanno.
 E’ una minaccia o una promessa? Nessuno si metterà a piangere… meglio che vadano a farsi una bella nuotata: come dice la canzone:”Tutti al mare!.... ecc.
Per fortuna i senatori si sono appellati alla base in rete, e hanno detto no al diktat dei due Capi.
Dobbiamo  però ricordare che  l’articolo  67  della Costituzione dice che i parlamentari  rappresentano la Nazione ed esercitano la  loro  funzione senza  vincolo di mandato” , e quindi non possono dipendere  né dalla rete né da un comico, sempre più matto, e dal suo guru.
Pertanto se vogliono pensare con la propria testa  possono farlo, e possono anche dire a Grillo di mettere nel programma l’abolizione del reato di clandestinità, visto che già  era presente nel progetto dei penta stellati sullo svuotamento delle carceri.
In ogni caso sembra opportuno cancellare del tutto la legge Bossi-Fini come indegna di un paese civile (le firme le sta raccogliendo Repubblica) per sostituirla con una altra sull’emigrazione, più consona alla nuova situazione,  rispetto al 2009, quando fu promulgata, visto che i nuovi afflussi sono di natura politica ( una fuga dalle dittature e dalle guerre, oltreché di natura economica).E secondo l’art.10 della Costituzione, “lo straniero privo di diritti alla libertà  nel  suo  paese  ha  diritto d’asilo sul territorio della Repubblica.”
Un’altra legge da cancellare e sostituire con un’altra è quella Fini-Giovannardi sulle droghe: i tossico-dipendenti dovrebbero andare in comunità di recupero e non in galera, a occupare posti e rendere impossibile la vita nelle carceri.
Ma anche  la legge per la detenzione di chi è in attesa di giudizio sarebbe da rivedere: i dati sono impressionanti. I detenuti i in attesa in carcere sono 12.333, su una popolazione totale di 64.758. L’eccedenza è dunque di  17.543.
Ed  è maggiore, soprattutto al Sud, in Campania e in Sicilia. Il procuratore anti mafia  di Reggio  Calabria, Gratteri , intervistato sul Fatto, ha messo in evidenza che ci sono carceri come quelle di Pianosa e dell’Asinara , destinate ai detenuti puniti con il 41 bis, che sono state chiuse. Vanno riaperte. Ci sono carceri  di nuova costruzione, vuote per assenza di personale giudiziario, come quello di Cagliari, e di Nuoro.
 Se poi  i processi fossero informatizzati, si potrebbero trovare molte risorse per pagare il personale  per gli istituti penitenziari.. Ci sono centinaia di computer inutilizzati: invece di mettere le ordinanze su cartaceo, e mandare in giro gli agenti di polizia giudiziaria,  si potrebbero mettere i dati  su cd, ( date di udienza, sentenze ecc.)  e farle leggere ai detenuti, senza sprecare denaro per canta, cartucce e toner.
Non si dovrebbe uscire dal carcere perché si sta stretti, ma solo se si è scontata la pena, e si è iniziato un percorso di recupero . Con l’indulto mastelliano del 2006 sono usciti 20.000 detenuti, e poi le carceri si sono di nuovo riempite.
In galera  ci sono per ora solo poveri cristi: i corrotti, i corruttori ,gli evasori sono tutti a spasso e 70 di loro perfino in Parlamento, indagati e rifugiati li , per evitare di andare ijn prigione.
Pertanto- come dice Epifani-  l’amnistia e l’indulto sono  gli ultimi gradi , rispetto a un corretto percorso legislativo di eliminazione di leggi scorrette,  ( Bossi-Fini, Fini Giovannardi, e la Cirielli,) volto a diminuire l’affollamento delle carceri, per fare spazio e farci andare chi non c’è mai andato.

La terza domanda riguarda l’Imu che dovrebbero pagare gli istituti chiesastici  volti a realizzare profitti di natura commerciale: c’è una legge che il governo Monti ha promulgato nel 2012, ma guarda caso si è dimenticato di annettere i  regolamenti   attuativi…
E’  la CEI e il cardinale Bagnasco che dovrebbero finalmente decidere di farlo: a quando una bella letterina di sollecito da parte di  Papa Francesco,  che vuole una Chiesa povera, preoccupato della condizione degli italiani in tempi di crisi?

La quarta domanda è per i cosiddetti saggi nominati dalla Presidenza della Repubblica: Perché manomettere l’articolo 138 della Costituzione, quando per diminuire il numero dei deputati ed evitare il bicameralismo perfetto tra Camera e Senato, e fare di quest’ultimo una camera delle autonomie, basterebbe un percorso legislativo ordinario?