mercoledì 5 novembre 2014

Avventure da magistrati

Quando  “GIGI A’ MANETTA” è stato  eletto sindaco a Napoli gli avevo scritto una lettera dicendogli che ero molto  contenta perché sicura che avrebbe cominciato a risolvere i  problemi della città, e mi aveva gentilmente risposto ringraziandomi per le felicitazioni.
Avevo ragione. La mondezza in strada non c’è più e sono tornati i turisti.

Mi aveva colpito dell’inchiesta “Whi   not” il fatto  Che il PM non poteva sapere  chi fosse l’interlocutore dell’intercettato da Genchi, se parlamentare o no, e trovavo quindi  assurda l’imputazione di abuso di ufficio. Il fatto poi che lo avessero trasferito ed espropriato dell’inchiesta  in corso, impedendogli di giungere a una conclusione,  mi è parsa una vera vigliaccata. Non voleva dimettersi da sindaco e passeggiava per le vie della città: e il suo ricorso al Tar ha avuto successo. Resta sindaco, perché la condanna non era dovuta a una malversazione nell’enercizio delle sue funzioni amministrative,  e il tribunale  ha sottolineato che la sua elezione è avvenuta prima che fosse promulgata la legge Severino, che sanzionava l’incandidabilità dei condannati, spedendo le carte alla Consulta per  sapere se la legge è incostituzionale. Ha già ottenuto una risposta: se Governo e  il Parlamento dovessero  modificare la legge,  per decreto , eliminando dalla norma  quelli condannati al primo grado di giudizio, e 0per altri motivi diversi da quelli amministrativi,  la Corte sarebbe d’accordo. E’ una proposta del PD.
C’è infatti una bella differenza tra la situazione di De Magistris  e quella di Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva al III° grado,  per frode fiscale:  inoltre  sta già scontando la condanna  ai servizi sociali. Pur avanzando gli stessi argomenti non ha potuto restare al Senato. Milella, nel suo articolo su Repubblica il 30 ottobre ha avuto torto a  parlare di un regalo che De Magistris avrebbe fatto al cavaliere. La sua posizione è ben diversa.
 Ben Tornato Sindaco a Palazzo Marino e auguri per tutti i problemi che restano da risolvere in città