domenica 26 febbraio 2012

Lettera al Presidente Monti

26 febbraio 2012

Caro Presidente,

torno a lei in occasione dei suoi primi 100 giorni di governo, in occasione dei quali Lei ha vantato un primo risultato positivo: lo spread a 364 euro.
Per me, come per tanti italiani si sono raggiunti  anche altri importanti  obiettivi : la rinnovata credibilità internazionale, e per tanti cattolici liberali anche l’Imu che la Chiesa dovrà pagare su edifici non di culto. Essendo un’imposta municipale essa andrà a beneficio dei Comuni e consentirà loro di onorare gli impegni dei servizi per i cittadini. La legge è fondata sul principio: chi non lucra non paga. Salvi le scuole e gli ospedali cattolici? Vedremo come si articolerà il provvedimento in futuro, dopo le proteste dei Salesiani.
Per il resto dei provvedimenti io trovo che il primo decreto Salva Italia, con l’aumento della benzina e con altre misure molto severe,  ha avuto un grosso impatto recessivo sui consumi, provocando una spirale inflattiva  considerevole, ormai certificata anche dall’Istat.
Tuttavia, quando Veltroni avverte Bersani che non bisogna regalare Lei e tutta la sua squadra alla destra, trovo che lei non abbia nessun bisogno di essere un pacco dono, essendo già convintamente  di centro-destra, come testimonia il suo incontro con Rajoy, il premier spagnolo, che lei ha elogiato per la linea dura in materia di politica del lavoro: licenziare, per salvare la produttività,( in compagnia di Cameron e anche di Sarkosy)…
In Europa allora - “ todos Caballeros”? .
E  il decisionismo del Ministro Fornero va ad allinearsi con  tutti gli altri paesi europei, che non hanno l’art.18 per proteggere i lavoratori da licenziamenti senza giusta causa. A  loro quindi o viene ridotta l’indennità di licenziamento, oppure viene drasticamente accorciato il periodo in cui potranno beneficiare dei sussidi.
Da noi gli ammortizzatori sociali uguali per tutti non saranno possibili prima del 2017, come è stato detto più volte ai responsabili sindacali,  i quali  hanno visto solo profilarsi una vera e propria contro-riforma, prendendo a pretesto  gli interessi  dei giovani  che però sono solo strumentalizzati.  (anche se a Lei stanno giustamente molto a cuore)
Infatti  il Ministro Fornero vuole  sopprimere anche la cassa integrazione secondaria, pagata dai lavoratori e dalle imprese,a durata biennale, e quindi, in piena crisi i licenziati non avrebbero più alcun sussidio. 
Il dialogo con i sindacati  si, ma poi il governo deve  decidere,  ha detto Alfano, e per questo il Cavaliere la  vorrebbe sostenere anche  oltre il 2013. Lei alla Bocconi ha  però oggi affermato  che ritornerà al suo posto a fine mandato.
Per ora però Lei assicura  il trionfo di quelle politiche ultra-liberiste a detrimento dei lavoratori, peraltro già dichiarate fallimentari dal Nobel americano per l’economia Krugman, in un articolo sul N.Y.Times.
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Se l’offerta di lavoro diminuisce, per gli imprenditori è il momento  di approfittarne per  indebolire  la forza dei sindacati che  li difendono.  E’ la linea di Sergio Marchionne, che ha  imposto nuove severe regole sull’organizzazione della linea di montaggio, annullando le pause e riducendo  anche quella del pranzo, (a Melfi già funzionava così, e poi si è ripetuto il sistema a Pomigliano).
 Aveva licenziato i 3 operai che avevano un solo obiettivo, assolutamente sindacale:  bloccare il carrello per farsi ascoltare, segnalando  che,grazie al nuovo modello organizzativo, volto ad aumentare la capacità produttiva dello stabilimento, la salute di tutti  coloro che stavano alla linea di montaggio era gravemente minacciata,  con numerosi casi di discopatie, e di stress nervoso.
Non era dunque  sabotaggio.
La recente sentenza alla corte d’Appello di Potenza, imponendo la riassunzione dei 3 operai,  ha mostrato che l’art.18 non è un optional, (o un’ossessione, come ha detto Scalfari in un editoriale).   Infatti,  nel caso in cui  un’impresa assume un comportamento anti-sindacale, viola un diritto sancito dalla Costituzione. 
Ma il DG Fiat insiste, non ha ammesso  al lavoro i 3 operai,pur pagandoli, e ricorrerà  in Cassazione.
Bombassei, candidato alla guida della Confindustria, è in perfetta sincronia con Marchionne, e conta sulla Sua  linea politica, Presidente, e sulla durezza di Ferrero,  per assicurare la possibilità di licenziare all’impresa  in difficoltà finanziarie, nel caso in cui  non avesse ordinativi a sufficienza, (cosa che peraltro già avviene, senza andare a disturbare l’articolo 18)

2) Io credo  invece che da tempo alcune   grandi e medie industrie italiane  non siano più competitive perché  non hanno più investito nel rinnovamento degli impianti, che sono rimasti obsoleti, né in ricerca, allo scopo di  migliorarli.
 I capitali sono partiti in Svizzera per cogliere occasioni   finanziarie migliori. (cfr caso  di Gianni Agnelli)
Molti esperti dicono  che soprattutto per questo alcune medie e grandi imprese, hanno de-localizzato, in cerca di  un costo del lavoro inferiore, (in Polonia o in Serbia), o  preferito allearsi con altri gruppi all’estero, anche per ricevere  sussidi, come ha fatto la Fiat con la Chrysler. E ora non solo non vogliono più mantenere l’impegno di conservare stabilimenti in Italia, ma dubitano  realisticamente di vincere la sfida di vendere  negli Usa  i loro prodotti.
(In un articolo scritto nel 2010 avevo dubitato che la nuova Panda sarebbe stata appetibile sul mercato, in Europa come negli Usa, malgrado le regole sacrificali imposte agli operai. 
E che negli Usa la magnifica Cinquecento o la AlfaRomeo  non avrebbero mai potuto affrontare la competizione con le  Volkswagen o con l’Audi, In Germania invece hanno investito in innovazione e qualità,  senza fare matrimoni pericolosi, hanno un tasso di disoccupazione inferiore, e gli operai guadagnano il doppio. Le auto elettriche avanzano anche in Francia, in alleanza con i giapponesi. Lo vedremo al prossimo salone dell’auto.
In ogni caso  penso che nel nostro paese  bisogna schierarsi con la Fiom, perché malgrado tutto, la difesa dei diritti sindacali resta un cardine per la nostra democrazia.

Io credo, caro Presidente,che lei non potrà fare una buona riforma del lavoro, senza che l’Europa, attraverso la Banca europea degli Investimenti, non assicuri  in tutti i paesi i projects-bond, dei fondi speciali per lo sviluppo, in modo da assicurare all’impresa una vera capacità produttiva innovata, al personale i necessari sostegni per la formazione e per il salario minimo garantito, insieme agli   ammortizzatori sociali necessari,  fino al ritorno ad un  posto di  lavoro.
Il Ministro  Fornero ha accettato la tesi di Damiano, di rendere più caro per le imprese un contratto a termine, invogliandole a sostituirlo con uno stabile per risparmiare sul costo.
Ma rimane il problema che per ora il Ministero non dispone di fondi per gli ammortizzatori sociali uguali per tutti.
Se in Italia questo non è possibile, è l’Europa che deve rispondere con misure adeguate sulla crescita.
Creare lavoro, lavoro, lavoro. Altrimenti il  Suo governo non avrà mai le risorse necessarie per la riforma  Ferrero , né quelle per poter ridurre le tasse ai redditi medio-bassi, come lei auspicava per un principio di equità.

4) Decreto liberalizzazioni.
 E allora  altre  serie critiche, Presidente. 
a) Piano energetico
Perché nel decreto sulle liberalizzazioni manca l’articolo 65 sul fotovoltaico, che non è stato discusso preventivamente?
(Questa tattica blocca scelte di politica industriale atte a riportare la filiera fotovoltaica in Italia. Una fase di consultazione avrebbe consentito di coinvolgere i cittadini nel nuovo modello energetico distribuito e solare, spingendoli ad investire, invece che a pagare le carissime bollette del gas metano, o di altro combustibile fossile.Invece, è completamente assente un piano di lungo periodo e non sono definiti obiettivi certi all’interno di un piano energetico nazionale, finalizzato alla conversione. Inoltre non c’è traccia di integrazione tra le varie fonti.  (geotermica, eolica ecc.) 
b) Questi interventi “urgenti” saltano a piè paril’accesso al credito, autentico problema per chi decide di realizzare un impianto rinnovabile. (un discorso da tenere con le banche, dopo che hanno ricevuto i capitali necessari dalla BCEi  al tasso dell’1%, per fare il loro mestiere.)
c) Non si fa neppure cenno all’introduzione di tecnologie di accumulo, idrogeno, batterie ad alta efficienza, a cui dovrebbero progressivamente essere trasferiti gli incentivi.
II° Un’altra osservazione:
 Per i rifiuti nucleari, l’articolo 24 del decretoprevede una normativa inaccettabile, anche alla luce dei risultati referendari.
 Non a caso si titola: “Accelerazione delle attività di disattivazione e smantellamento dei siti nucleari”. Anzitutto, prevede che la Sogin, con la sola approvazione del Ministero, si occupi dello smantellamento degli impianti dismessi e della soluzione della custodia delle scorie.
 Ma non sono previsti  i necessari  controlli dei Comuni e delle Regioni, con deroghe sulle normative ambientali e urbanistiche. Inoltre, i depositi provvisori di rifiuti radioattivi si trasformano in stabili, e si contempla la nascita di nuovi siti di “stoccaggio”
Conclusione:  
Un piano energetico alternativo è un must ineludibile, soprattutto  in periodo di cambiamenti climatici, poiché siamo totalmente dipendenti per il gas e  per il petrolio  da paesi come la Russia e l’Algeria, che ne approfittano per alzare i prezzi. D’altra parte anche aumentare il numero dei gasdotti non sarebbe positivo per l’ambiente.
Spero quindi  vivamente che si apra in Parlamento  una discussione benefica per un progetto di superamento della crisi  economica che non solo prenda in considerazione la transizione energetica, ma preveda la produzione del materiale necessario per creare  posti di lavoro.(pannelli forovoltaici e termici, pale eoliche, condotti geotermici)
La Merkel in Germania ne ha creati  450.000, con i pannelli fotovoltaici al silicio  (che noi abbiamo dovuto acquistare a un prezzo esorbitante, invece di produrne altri, meno cari, incoraggiando l’utilizzazione di alghe marine o altri materiali vegetali)
 Merkel  ha previsto entro il 2050 l’80% di rinnovabili, rinunciando al nucleare, dopo Fukushima. 
Se col Suo governo  salari, diritti e consumi sono largamente al ribasso, auspico da parte sua  una linea di ragionevole decisionismo per la crescita, soprattutto in Europa, dove lei può tornare a spendere la Sua credibilità.
 Glielo suggerisce anche Ignazio Visco, presidente della Banca d’Italia. Storicamente può rifarsi all’esempio positivo di Rooswhelt,  che adottò la strategia suggerita da Keynes, investendo  capitali pubblici per fuoriuscire dalla crisi del ’29, creando lavoro in grandi infrastrutture.(dighe ecc) Dovrebbe convincere Angela Merkel, visto che è ormai favorevole oltreché al rigore, anche alla crescita.
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Nel decreto liberalizzazioni  penso sia  stato giusto chiedere alle banche di ridurre il prezzo dei conti correnti, per i  redditi fino a 1500 euro al mese. (hanno già protestato)
 Ma molto deve essere ancora  fatto, separando  le banche  del credito ordinario da quelle commerciali, che dovrebbero imparare a rischiare, sostenendo le piccole e medie imprese. (Cosa che non stanno facendo,  e che, grazie ai mezzi abbondanti ricevuti, dovrebbero sentire l’obbligo etico di fare)
5) La riforma della Giustizia
 Perché in Italia le imprese straniere non vengono ad investire? Non certo per l’art. 18. ma soprattutto perché  sono proprio le infrastrutture e i trasporti  ad essere  molto carenti, non solo. Lo stato della Giustizia civile lascia molto a desiderare per la sua lentezza. Altrettanto dicasi di quella penale, soprattutto  in fatto di corruzione e di evasione fiscale, grazie alla legge Cirielli  che ha dimezzato i tempi necessari alla prescrizione. Per una riforma della Giustizia la signora Severino si è detta disponibile ad accorpare tribunali sul territorio per risolvere ii gravi problemi di organico, sia del personale giudiziario che di quello amministrativo. E’ anche propensa a informatizzare tutte le procedure, per finirla con  i quintali di faldoni e con la polizia che porta a mano le notifiche.
Ma ci si chiede se la scelta della signora  Severino a ministro della Giustizia, sia stata  opportuna o meno.  Non c’era proprio nessun altro da coinvolgere?
a) E’ stata l’avvocato difensore di  Geronzi  e  di Caltagirone, (ambedue condannati), perdendo  si, i processi , ma non certo  i lauti guadagni  che nel 2010 sono risultati di   7 milioni di euro. Se la signora paga le tasse  (4 milioni) e ha la coscienza tranquilla,  nessuno di noi  ha nulla da eccepire.
Tuttavia  ci ha colpito  la sua scelta  di Augusta Jannini , come consulente del Ministero, un magistrato che ha redatto, in collaborazione con l’avv. Ghedini, tutte le leggi ad personam, volute dal Cavaliere, un corpus  che avremmo sinceramente preferito di vedere cancellato  in una immediata  proposta di decreto del Suo governo, (pur riconoscendo il carattere utopistico di questo auspicio, dal momento che il Parlamento attuale è ancora a maggioranza PDL).
Ancora oggi 25 febbraio, abbiamo visto come il Lodo Alfano e il lLegittimo impedimento abbiano favorito il Cavaliere, che è stato  prosciolto per prescrizione nel processo Mills, grazie appunto alla legge Cirielli.
il PM De Pasquale  ha sostenuto che, poiché il processo è stato a lungo  bloccato  da quelle leggi, poi abrogate dalla Consulta, la prescrizione sarebbe dovuta  scadere a maggio e non il 15 febbraio.
Intervistata da Lucia Annunziata, anche il ministro Severino si è detta favorevole a bloccare i termini della prescrizione al momento in cui concretamente  inizia il processo davanti alle autorità giudicanti.  Quindi  sarebbe  ora di cancellare la Cirielli, grazia alla quale centinaia di altri  processi sono stati mandati al macero, oltre a quelli di Berlusconi, che  ha beneficiato 5 volte della prescrizione.
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Interessante al riguardo l’intervista che il procuratore Francesco Greco, l’ultimo sopravvissuto del Pool Mani Pulite, ha rilasciato a Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano.
Vale la pena citare  alcune osservazioni e utili suggerimenti, certi che, se il Ministro li seguisse, Lei  avrebbe meno  difficoltà a reperire  le risorse indispensabili  per le sue riforme,quella fiscale e quella del lavoro.
 La lettera della BCE si è occupata infatti  della riforma delle pensioni e del mercato del lavoro, ma non ha minimamente accennato  ai problemi creati  in Italia dalla criminalità economica, soprattutto dalla corruzione, malgrado una direttiva europea del 1999 abbia invitato il nostro paese a legiferare in materia.
Greco accenna quindi alle conseguenze delle varie leggi vergogna:
a)           la depenalizzazione del falso in bilancio ha  consentito alle società di costruire operazioni fittizie,per giustificare uscite inesistenti, con fatture gonfiate, permettendo altresì di elargire tangenti per la corruzione di funzionari  o di politici, pagando meno tasse e distruggendo così ogni leale concorrenza.
b)           sarebbe necessaria una riforma energica del diritto penale tributario, per punire  con norme  molto più severe le frodi e le evasioni fiscali,  di cui i P.M  hanno notizia con molto ritardo, eliminando le prescrizioni , e consentendo loro di indagare liberamente senza limiti di tempo.
c)           Si dovrebbe punire l’auto-riciclaggio,come ha stabilito la Convenzionedi Strasburgo,perché consente di sporcare soldi puliti nascondendoli all’erario.
Il Ministro Severino ha detto ad Annunziata di non poter fare tutto questo dalla sera alla mattina “per la difficoltà di scrivere correttamente le norme”. Allora,  ci si potrebbe chiedere : non sarà frenata dalla signora Jannini?
La sua prudenza  non le ha però  impedito di istituire  un nuovo reato nel Codice di procedura penale, quella della corruzione privata, poiché ci sono manager infedeli che derubano le società per le quali lavorano.
Poiché la corruzione, secondo la Corte dei Conti, fa perdere all’erario 60 miliardi di euro, e poiché l’evasione, resa ormai  facilissima  a colpi di clics, ne fa perdere altri 140, appare evidente che occorre facilitare ai magistrati il loro lavoro, cominciando
a)  a bloccare la prescrizione, dal momento in cui l’imputato arriva alla corte giudicante.
b) varando nuove leggi con norme penali  molto più stringenti.
c) istituendo   il sequestro dei beni per reati di corruzione ed evasione fiscale,  come si fa per reati di mafia.
d) varando la Tobin Tax sulle transazioni finanziarie internazionali

Anche il giudice Raffaele Cantone, ora in Cassazione, sostiene che, a 20 anni da Mani Pulite, sarebbe necessaria una nuova legge anti-corruzione, più efficace di quella presentata dal Governo precedente, soprattutto individuando efficaci strumenti di prevenzione che ci faccia avvicinare  all’Europa della legalità, visto che in sua  mancanza,  l’Erario ha avuto  e continua ad avere in tempi di crisi, gravi  problemi di incidenza economica. Anche se ci siamo molto rallegrati per i blitz della Guardia di Finanza sugli scontrini, temiamo che non possa bastare.

Conclusione:

Presidente,
sono molto preoccupata perché in questo momento in tutta Europa si sommano troppi  fenomeni negativi, aggravati dalla crisi economica. Sono tutti scesi in piazza, giovani  adulti e pensionati..
Si può constatare infatti:
A)  l’indifferenza da parte della classe  dirigente. per le fratture sociali  create da un aumento esponenziale della precarietà, della disoccupazione. Anche l’Ocse  si è detta convinta della necessità  di una riforma del lavoro con   i licenziamenti più facili.
Il pensiero allora va  al tempo della Repubblica di Weimar, quando in Germania  i problemi della crisi del ’29,  misti a vistosi fenomeni di corruzione nella classe medio-alta, resero possibile l’avvento del nazismo con regolari elezioni.
Oggi, spinti dalla disperazione, disoccupati, precari  e licenziati  potrebbero  dar vita ad azioni violente di protesta, addirittura favorendo la crescita   delle  estreme destre razziste e xenofobe, fino ad ottenere visibilità  alle elezioni nazionali. 
Potrebbe essere il caso di Marine Le Pen in Francia, mentre in Germania ci sono gruppi neo-nazisti che hanno ucciso vari  emigrati turchi, senza che  la polizia  abbia fatto  ancora  la luce necessaria sui loro crimini.   (Angela Merkel ha citato il fenomeno in un discorso al Bundestag, e  ha  recentemente chiesto scusa a una giovane turca  che aveva  perso il padre, assassinato da un gruppo nazista, ed era stata indagata perché sospettata di essere l’autrice del delitto). 
Nel nostro paese episodi recenti hanno confermato la vitalità di movimenti come Casa Pound, Forza Nuova ed altri, con il tragico omicidio a Firenze e  non solo.
Il fascismo è al potere in Ungheria,( anche se la società civile comincia a organizzare la resistenza,) e forze di  estrema destra si sono affermate anche  in Finlandia .
Non vorrei  allora che la destra civile, sobria, tecnicamente competente che Lei rappresenta  nel nostro paese, delegittimando l’azione sindacale, possa essere rapidamente  sostituita da un’altra destra, fatta di squadracce violente, che se la prenderebbero non solo col Suo governo, non abbastanza attento ai problemi della gente comune,  ma anche con i sindacalisti, (come accadde nella Torino degli Anni Venti, contro le Camere del lavoro), oppure  con gli emigrati, (cosa già avvenuta.)

 Ripongo le mie speranze nell’incontro a Parigi di Bersani, Hollande e Daviel capo della socialdemocrazia tedesca.
Non sono  affatto convinta che l’Europa dei Caballeros, possa giungere a una seria Governance politica del vecchio Continente.
Spero che il risultato elettorale  in Francia sia positivo, come pure in Germania, con un’eventuale Grosse Koalition,  e che alle prossime elezioni europee si possa costruire  un Europa   federale, con banche e istituzioni vicine ai problemi dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese perché l’euro serva veramente  a qualcosa.
Non sono  affatto d’accordo con Mario Draghi: la cifra distintiva dell’Europa nel Mondo  è proprio un welfare di diritti,  che non  è assolutamente possibile lasciare sul binario morto.
 Abbiamo molte cose da insegnare, soprattutto alla Cina, in termini  di diritti umani, socio-sindacali, civili ed ecologici.
Un altro mondo  potrebbe essere  possibile, ma senza di noi sarebbe molto più duro costruirlo.

Le auguro  quindi di ripensare alle sue recenti dichiarazioni, auspicando che il tavolo del Ministro Fornero, al quale i giovani non siedono, non  sia deludente per nessuno, e soprattutto Le auguro di poter creare in Europa, dove lei conta molto, le premesse necessarie per lo sviluppo sostenibile, per il lavoro e per l’equità.
                  
                                 Cordiali saluti