venerdì 31 maggio 2013

Lettera aperta a Fabrizio Barca

Caro  Barca,

ho ascoltato attentamente il “faccia a faccia “ con Walter Veltroni, condotto sulla Sette da Enrico Mentana, anche per stima nei suoi confronti,  come il più efficiente dei ministri del governo Monti (del quale non avevo molta considerazione), e anche perché interessata alla sua adesione alla manifestazione  Fiom   del 18 maggio, dopo la pubblicazione del suo Manifesto.

Ma devo confessarle, a mio rincrescimento, di essere stata delusa dal vostro contrappunto: mi permetto di dire che avete parlato tutto il tempo in politichese, e che la differenza della vostra visione  sull’azione del PD è risultata chiara solo quando lei ha difeso  la posizione di Nicky Vendola dall’accusa di estremismo rivoltagli da  Veltroni, con preciso riferimento alla sua linea aperta di politica economica in Puglia, dove è governatore.

Veltroni era stato contrario all’alleanza Bersani-SEL, e nel 2008 aveva voluto rompere con l’’alleanza prodiana.   Era per lui intollerabile  Ferrero di R.C.,che manifestava in piazza per il suo elettorato contro il governo di cui faceva parte.  Meglio quindi andare da soli. Secondo Veltroni l’Ulivo era fallito: e non si doveva nemmeno nominare Berlusconi , per finirla con la linea dell’ anti -berlusconismo  militante.

Lei si è detto diplomaticamente  non interessato a capire chi erano i 101 che hanno votato contro Prodi Presidente della Repubblica, ma secondo me quei 101 si riferivano chiaramente alla posizione anti-Ulivo  e anti sinistra, nata nel 2008.

Personalmente non ho votato PD alle ultime elezioni, ma per Rivoluzione Civile e al Senato per SEL: considero la piattaforma economica di Ingroia deciso a confiscare i beni dei mafiosi, dei corrotti e degli evasori acclarati  l’unico modo serio per ricuperare le risorse sottratte all’erario, ed effettuare le riforme economiche e sociali per uscire dalla crisi, nei prossimi 5 anni.

Il PD è un partito che considero  mal riuscito perché su molti temi gli eredi della DC e del PCI sono ancora troppo distanti. Una mescolanza impossibile. Se abitassi a Roma voterei per Ignazio Marino, molto critico di molte posizioni del PD.

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2)

Ritengo assolutamente deplorevole che nel dibattito politico odierno, tanto alla TV che sui giornali, non si sia ritornati su quell’articolo di Federico Rampini che raccontava dei grossolani errori di calcolo di due economisti liberisti, Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff, che volevano dettare agli Usa  ( senza per fortuna riuscirci), la linea dell’austerity,  ma  l’hanno purtroppo  dettata  all’Europa del PPE e alla Germania della Merkel  , basandola  sul  pareggio dei conti, con la golden rule del rapporto deficit-pil al 3%, affermata fin dal 1992 col trattato di Maastricht, fino all’ultima ciliegina sulla torta: il fiscal compact,  inserito in Costituzione dal governo Monti.

Nessuno dei tanti economisti presenti alla Bocconi, compreso l’ex-rettore prof. Monti, si era accorto degli errori di calcolo dei due guru: è stato un modesto studente di economia ad Harvard, che in una sua tesina, è andato a ripercorrere  il loro itinerario, scoprendo che si erano dimenticati di alcune colonnine di cifre presenti nel programma Excell.

 Avremmo desiderato che i nostri migliori giornalisti (Gruber, Sardoni e Agorà su Rai 3),  avessero invitato economisti bocconiani e politici , incominciando da Monti e da E.Letta, su questo caso clamoroso, non solo per sapere che ne pensassero,  ma anche per conoscere la prossima linea di politica economica, dal momento che, malgrado l’Italia sia stata assolta dal delitto di infrazione dei conti pubblici, rimarrà una sorvegliata speciale e i soldi  europei,  necessari contro la crisi e la disocuupazione, arriveranno solo nel 2014.

 Del problema  se ne è occupato solo l’intelligentissimo Crozza , nel  suo Paese delle Meraviglie,  che ha messo in relazione questo articolo di Rampini  sull’errore dei guru   con la prassi di politica economica del Rigor Mortis, che ha affamato lavoratori, pensionati e imprenditori, in tutta l’Europa del Sud, spingendo addirittura al suicidio vari soggetti nel nostro paese, e che secondo Letta dovrà essere mantenuta come un impegno fondamentale.

In nome del rigore sui conti pubblici quindi  l’Iva crescerà di 1 punto, colpendo ulteriormente i consumi già al ribasso, il tutto per arrivare alla parità di bilancio,  in fine 2013: il mito dei due guru e di Mario Monti.

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Sempre Rampini sottolinea in un altro articolo che invece Obama non si è fatto incantare dai due liberisti: ha detto no all’austerity e al pareggio di bilancio, reclamati dalla destra repubblicana, e ha praticamente seguito una linea keynesiana alla Rooswelt , elargendo soldi pubblici alle piccole , medie e anche grandi imprese, come la Krysler, finanziando infrastrutture ed energie rinnovabili, senza dimenticare le famiglie dei disoccupati, impegnati con i mutui, che rischiavano, dopo la perdita del lavoro, di restare anche senza casa. (cosa che da noi continua a succedere!) .

Ha avuto ragione: l’economia americana è in ripresa, la disoccupazione  è solo all’8% , il PIL è aumentato, e Moody ha restituito agli Usa la tripla A.

 Che dire? L’economia è una cosa troppo seria per essere affidata  solo agli economisti, che da specialisti quali sono, perdono di vista il quadro sociale dell’insieme, formulando programmi di governo impossibili da mantenere in tempi di grave crisi, oppure, come fanno alcuni,  suggerendo di tornare alle monete nazionali!...

Per questo io penso,caro Barca, che un dibattito pubblico  sugli errori di Raynardt e Rosemberg sia capitale, per indurre il presente governo ad una maggiore autonomia rispetto alla linea europea Merkel- Barroso- Von Rompuy

Conclusione:

Bisogna che lei chiarisca se non sia  urgente rinegoziare con l’Europa tutti i trattati, da quello di Maastricht fino al Fiscal Compact, dal momento che emergono ogni giorno proposte di referendum contro l’euro e contro questa Europa.(Grillo e la Lega sarebbero d’accordo).

Noi cittadini vogliamo gli Stati Uniti d’Europa, con una politica monetaria espansiva, (la BCE come la Fed),una  riforma fiscale  uniforme per tutti i paesi, che assicuri al Ministero del Tesoro europeo un congruo gettito,  al 23% del Pil, per alimentarne in modo consistente il bilancio,  per fargli assimilare i vari debiti  nazionali, una Unione bancaria Europea per finanziare i progetti di crescita, con un Presidente eletto a suffragio universale e un vero Governo, (non una Commissione agli ordini della Germania) suffragato da 2 Camere, (il Parlamento esistente  a Strasburgo, con maggiori poteri legislativi e  un Senato, che sostituisca il Consiglio europeo,  che sia interprete degli interessi nazionali di ciascuno Stato)

Questo perché l’Europa possa parlare con voce unica in  materia di politica estera e in materia di difesa  militare unica. Un bel risparmio sulle spese nazionali di 27 eserciti.

 Le elezioni del 2014 dovrebbero dar luogo a un’Assemblea Costituente, e sfociare in una bella Costituzione Europea.

 In Italia  per le   Riforme istituzionali  occorreranno almeno 18 mesi, e intanto abbiamo perso una bella occasione, quella   di abrogare il Porcellum , una legge infame che ci ha tolto la possibilità di scegliere i nostri rappresentanti, che ha dato un premio di maggioranza  esagerato, anti-costituzionale,  tornando  a quella di Mattarella: la ragione per la quale mezzo PD non ha votato la proposta di Giachetti è proprio per non costituire un Parlamento una maggioranza variabile, con il supporto dei Grillini, ma soprattutto per non far tornare in Parlamento, con la quota proporzionale , i gruppi come R.C. e come i movimenti (Azione civile, Alba ecc.), che il Porcellum aveva per sempre  esclusi dall’Aula. Era un modo di premunirci contro eventuali capricci del Cavaliere, che ha tanti problemi con la Giustizia, da proporre ogni giorno un nuovo ricatto. Ancora una volta non ci siamo riusciti .

Qual è la sua posizione al riguardo? Invierò questa lettera a un’amica comune, Silvia Berti, nella speranza di avere da Lei un cortese riscontro

Uscirà  nel mio blog: su maramuscetta.blogspot.it

Cordiali saluti, Mara Muscetta

giovedì 23 maggio 2013

Addio a Berlino

E’ il titolo di un bellissimo, famoso romanzo  di  Christopher Isherwood, compagno  del grande poeta Auden, scritto fra il 1932 e il 1933  nella capitale, all’epoca della Repubblica di Weimar, quando, dopo la crisi del 1929, anche in Germania cominciava la recessione economica, con la chiusura delle imprese, le fila dei disoccupati in aumento, e alcuni gravi casi di corruzione politica, mentre la vita quotidiana diventava impossibile, a causa di una vertiginosa inflazione, (quella che oggi Angela Merkel teme profondamente, perché provocò la nascita del movimento nazional-socialista).

L’autore viveva dando lezioni di inglese. La  città era  molto allegra, piena di cabarets, di artisti, di  militanti  comunisti, con molti intellettuali ebrei, e giovani omosessuali, giunti a Berlino, come il poeta suo  amico, Auden.

 Prima di decidere di partire quando le prime squadre  naziste  cominciarono a bastonare e poi ad uccidere sulle pubbliche piazze  tutte queste persone senza nessuna reazione ufficiale da parte della polizia, fino a internarle nei campi,  finchè Hitler vinse le elezioni  e andò legalmente al potere,  nel 1933.

Oggi  Addio a Berlino è stato ripubblicato da Adelphi, e politicamente è un addio tornato di moda, perché non solo   tutti i paesi dell’Europa del sud, tartassati dall’austerity imposta  da Angela Merkel e da altri paesi del Nord, ma perfino la Francia , sono decisi a contrastare  questo diktat,  imposto fin dal   ’92 col trattato di Maastricht.

Dopo la caduta del Muro, nel 1989,  l’alleanza franco- tedesca  era considerata il perno dell’Europa, e sia Kohl che Mitterand trovarono nella moneta unica,  l’Euro, il fulcro del nuovo patto di solidarietà, basato  sulla regola d’oro del rapporto deficit-pil al 3%.

Grazie all’euro la Germania si è notevolmente avvantaggiata, mentre i paesi del Sud  si sono spaventosamente impoveriti, e sono ora decisi a rinegoziare i trattati-capestro da tutti firmati, compreso il fiscal compact inserito nella Costituzione.

Con una disoccupazione giovanile in crescita esponenziale, l’Europa è chiamata ad una svolta radicale, che si spera di far valere fin  dal prossimo vertice di fine giugno. Con una speranza: che con le nuove elezioni  tedesche a settembre la Germania  possa adottare un altro orientamento, perché la crisi economica del sud minaccia duramente le sue  esportazioni industriali , producendo anche li una dura crisi e una forte disoccupazione.
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Leggevo “Addio a Berlino” nel momento del viaggio di Enrico Letta:  Lui  e la Cancelliera  hanno interagito molto democristianamente, poiché non è stata chiesta per l’Italia una proroga, (come hanno fatto Francia e Spagna) per rientrare  dal deficit. Comunque la Merkel non l’avrebbe concessa prima delle elezioni di settembre. Era inutile metterla in imbarazzo.

Letta  si è presentato con un rapporto deficit-pil inferiore al 3% , ha ribadito d voler  tener fede a tutti gli impegni europei, volti alla diminuzione del nostro debito pubblico, in attesa  della fine della procedura di infrazione, in arrivo alla fine di maggio. Infatti, oltre a risparmiare la sanzione pecuniaria molto alta, potremo sostenere investimenti  mettendoli in conto deficit, usare fondi europei per sostenere importanti iniziative economiche, fin dal 2013,  e detassare le imprese che assumano giovani, finanziando  contratti di apprendistato.

A giugno potremo chiedere insieme a tutti gli altri paesi in difficoltà che Unione Europea e Banca Europea degli investimenti  finanzino le imprese,  forse con eurobonds,   trasformando il Fondo Salva Stati, ( che è ora una specie di Croce Rossa  messa a disposizione dall’U.E  per portare al pronto soccorso i paesi al collasso, a durissimo prezzo,) in  uno strumento attivo ed efficiente per la crescita. Altrimenti i giovani non saranno assunti.  Si tratta di   mettere in atto nuove politiche industriali da realizzare sui territori, e di  creare nuove occasioni di lavoro nel quadro di uno sviluppo ambientalmente   sostenibile, favorendo innovazione e ricerca nel quadro delle energie alternative.

 La Commissione sta modificando il  regolamento del Fondo Sociale, per finanziare progetti rivolti a giovani con meno di 25 anni.  Finora i 12 miliardi messi in campo dal governo Letta verranno in parte  da li.   Ma poiché riguardano solo i giovani con meno di 25 anni,  rimarranno fuori dagli aiuti i laureati, che ne hanno di più, e che non riescono a trovare lavoro. Si è detto e ripetuto che l’Italia deve  ottenere finanziamenti pubblici dalla Cassa Depositi e prestiti, che finora ha disperso in mille rivoli i suoi capitali,  e deve  affiancarli  ai fondi della U.E. Anche in Germania c’è una banca pubblica  che lo fa per i settori che ne hanno bisogno.                                   

La BCE deve affiancarsi a un Governo Europeo, dotato di un vero Ministero del Tesoro, come accade alla FED negli Stati Uniti. E’ urgente la creazione di un’Unione fiscale europea, che garantisca in modo uniforme il gettito al Ministero del Tesoro, anche per garantire il debito dei paesi più fragili . L’Italia è un paese esposto più degli altri.

Ora dobbiamo puntare a ricuperare tutti i fondi  disponibili per il 2013, in attesa che si chiarisca  la riforma complessiva del bilancio europeo dal 2014 al 2020: le nuove elezioni del 2014 in Europa  saranno cruciali.

Siamo seduti su una polveriera :  assistiamo a una raffica impressionante di suicidi e di omicidi, per totale mancanza di futuro. Come diceva giustamente  Laura Boldrini   la mancanza di lavoro potrebbe sfociare ancora  in una avventura autoritaria, e  anche  Draghi ha detto di temere reazioni estreme.
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  2) Come trovare altre risorse?

  Il problema dell’evasione fiscale è grave in molti paesi, ma in Italia è gravissimo e il vertice  del 21  maggio a Bruxelles lo ha affrontato per vedere di mettere in campo delle regole uguali per tutti.  La Svizzera deve rinunciare al segreto bancario: l’Europa deve esigerlo, come hanno fatto gli Stati Uniti.

In Svizzera sono stati quantificati 180 miliardi di capitali evasi:  Letta non ha finora parlato di come mettere in atto quelle misure adottate  da Germania e Regno Unito per arrivare alla doppia tassazione, proprio perché contava su un’azione europea.. Sarebbe poi urgente completare  la  legge anti-corruzione, del tutto  insufficiente varata dalla Ministra Severino, per  ricuperare i fondi sottratti all’erario. ( ripristinare la legge sul falso il bilancio ecc.) Il Pdl ha già detto che non è questa l’urgenza.

2)  Occorre tagliare il bilancio del Ministero della Difesa, che si eleva a 30 miliardi di euro.

Non solo per gli F135, ma anche  tutte le spese iper tecnologiche, volute dall’ammiraglio Di Paola, che rispondono più agli interessi finanziari delle ditte fabbricatrici che agli effettivi bisogni  della difesa militare.(caccia bombardieri AMX, carissimi e già da rottamare perché  vecchi, i satelliti spia Sky- med,  I missili Nike. Ercules.) Poi dovrebbe essere avviato il taglio degli organici militari, come già predisposto dallo stesso ammiraglio. Di queste spese non se ne è mai parlato in un dibattito parlamentare,  mentre si  effettuano  tranquillamente  tagli alle spese per la scuola, per la sanità e  per il restauro  dei nostri beni   patrimoniali artistici, tutte cose  teoricamente  equiparate  alla ricchezza   del petrolio, ma poi  lasciate marcire , con grande scandalo dei turisti stranieri venuti a visitarci. I tagli riguardano anche   le  nostre biblioteche,  gli  archivi, il  nostro teatro,. Anche sugli organici della polizia sono stati effettuati tagli, e ora l’Italia, in piena crisi economica, è molto meno sicura perché non c’è il poliziotto  che fa prevenzione sui furti e le violenze.
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Conclusione:

Io sono perfettamente d’accordo con Luigi Zanda, quando dice che Berlusconi deve essere dichiarato ineleggibile dal Parlamento ( e non solo per via giudiziaria), in base alla legge del 1957, perché titolare di televisioni e di altri mezzi di informazione.

 Il  PD dovrebbe  essere occupato non solo perché 101  membri non hanno votato per Prodi,  (l’unico che ha vinto Berlusconi 2 volte) , ma soprattutto per non aver reso operativa una legge che lo  rendeva ineleggibile ,   che pure esisteva da tempo, e per non aver mai  fatto la legge sul conflitto di interessi. Questo  è accaduto perché Mediaset negli anni  Novanta  aveva finanziato tutti i partiti, compreso il PDS- DS. Ora è difficile farlo, dal momento che ci sono emergenze sociali  da risolvere e siamo al governo in tandem.

Ora il cavaliere si dà arie da statista, perché non vuole che i suoi numerosi processi, nei quali giudici e procuratori chiedono  per lui l’interdizione dai pubblici uffici,  interferiscano con la vita  del Governo Letta,  ( al quale però  i suoi giornali danno la data di scadenza dello yogurt, se a settembre si continuerà a pagare l’IMU). Ha promesso che non andrà più in piazza per non turbare l’ordine pubblico, dopo la manifestazione di Brescia. Una decisione saggia.

E’ uno statista Berlusconi? “Agli uomini Dio ha dato la parola per nascondere il proprio pensiero”-  Questa  massima di Talleyrand  si addice perfettamente al cavaliere di balla e spada, come pure allo splendido Mazarino della Ciociaria, testè scomparso, alias Giulio Andreotti.

“ Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”- diceva, facendo morire dal ridere i comunisti.

 ( Semmai meglio farle tirare agli altri , quando possono dire e fare cose pericolose (Pecorelli,  Aldo Moro . il generale Dalla Chiesa.)  Anche di lui si è detto che forse era uno statista (prima che la mafia uccidesse Salvo Lima, suo sodale, che non riusciva più a fare piaceri alla criminalità organizzata tirandola fuori dai processi). Era spiritoso il Divo Giulio. “Ridi ridi, che mamma ha fatto i gnocchi,- dicono a Roma.

Vogliamo evocare tutte le controriforme realizzate al tempo della solidarietà nazionale,  un modo abile di   rendere effettive “quelle convergenze parallele” immaginate da Aldo Moro, attirando voti del PCI, ma tenendolo rigorosamente fuori dal governo, per non fare arrabbiare Kissinger. Ne stiamo  ancora pagando il prezzo, con un debito pubblico diventato insostenibile:

Ha  mandato  la gente in pensione  a 14 anni 6 mesi e un giorno,   dando anche  pensioni d’oro a tutti i super burocrati,  per far largo ai giovani

L’equo canone, e non le case sociali ( scaricando sul piccolo proprietario l’onere della riforma non realizzata, ma pur esistente in tutta l’Europa social-democratica)

I Bot al tasso del 16% , per pagare gli stipendi alla Pubblica Amministrazione in tempi di crisi (Tirar a campare!)

Insieme a Craxi ha concordato   il blocco della scala mobile per bloccare l’inflazione, con la complicità di Lama.  È per questo che oggi  abbiamo salari , stipendi e pensioni più basse in Europa!

Il suo linguaggio era sempre garbato, semmai era il comportamento anomalo , a fondamento del quale era il potere, che bisognava mantenere a tutti i costi, per non farsi logorare…. Tuttavia  si è fatto processare  a Palermo,  per rispetto verso una delle istituzioni dello Stato. Condannato, è stato prescritto, ed è diventato senatore a vita.

Il cavaliere  invece è anomalo in tutto : sia   nel linguaggio (magistrati antropologicamente diversi, la Costituzione è bolscevica, l’opposizione, comunista, Prodi? Una mortadella, La Merkel: una culona!),  sia  nelle azioni legislative: ha depenalizzato il falso in bilancio, ha  dimezzato  con la Cirielli i tempi della  prescrizione. Si è fatto proteggere ad Arcore da Mangano, un fior di mafioso,  l’”eroe”, amico di Dell’Utri, che lo ha aiutato a scendere politicamente  in campo, con Forza Italia, nel ’94,  ha corrotto i giudici, e  avrebbe anche  comprato due deputati per far cadere il governo Prodi. E, a differenza di Andreotti si  è sempre salvato,  non nel processo ma dal processo. Qualcuno gli ha dato anche ragione.

Letta è favorevole alla soppressione del finanziamento pubblico ai partiti: vuole limitarsi a quello privato. Su questo punto Milena Gabanelli e la sua collaboratrice ci hanno largamente edotti, domenica 19. In effetti dovremmo sapere, prima delle elezioni, chi finanzia chi, e perché.  Finora ci sono stati finanziamenti privati , anche attraverso le fondazioni, ma non sono  mai stati messi on line.

  Intanto è urgente  abrogare il Porcellum, dichiarato incostituzionale dalla Cassazione, e tornare  al Mattarellum,  con un premio di maggioranza nettamente inferiore, lasciando le preferenze. Un modo di metterci al sicuro. Ma Quagliarello e Franceschini si sono messi d’accordo per una modifica al Porcellum, e vedremo quale. Il porcellino non è il massimo.  

 Intanto andrebbero   avanti tutte  le riforme per  aggiornare la Costituzione:  poi cerchiamo di ottenere   una legge elettorale decente,  alla francese, a doppio turno…  Che ne pensiamo del semi-presidenzialismo? Non sarebbe male, se non avessimo Il cavaliere di balla e spada che spera nel Quirinale, se non incombessero delle sentenze gravissime , con interdizione dei pubblici uffici.  Sappiamo che, qualora andassero in porto,  il governo cadrebbe.

 Berlusconi e Andreotti:  due statisti?   Ai posteri l’ardua sentenza !... Ma  per noi, visti i risultati,  no.
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Ma c’è oggi  un nuovo puledro all’orizzonte che dopo aver rottamato il rottamabile, vuole andare oltre la rottamazione. Ma va?!

Dopo averlo visto nella trasmissione “In mezz’ora” dall’Annunziata non sapevo chi dei due fosse il peggiore: l’intervistatrice o l’intervistato.

Matteo si è subito dichiarato ostile alla piazza di sinistra  a san Giovanni e al discorso di Landini: il governo Letta era l’unico possibile in questo momento, dopo la non vittoria del PD. La grande Lucia non gli ha però fatto nessuna domanda  indiscreta.

Non gli ha chiesto che cosa pensasse della legge anti-corruzione, da completare d’urgenza,  né come pensasse di ricuperare i 180 miliardi di euro, trafugati in Svizzera e in altri paradisi fiscali, né gli ha chiesto se considerasse utile una legge nuova sul conflitto di interessi.

 Nessuna domanda poi sulla proposta di Luigi Zanda di rendere ineleggibile il Cavaliere con la legge del 1957: dopo tutto sarebbe un modo di far fare al Parlamento un’operazione legittima, senza lasciarla alla magistratura, inquirente e giudicante, cosa che suscita nel PDL alti lai.

“  Ma come? E’ sempre stato eletto dal popolo, e ora  verrebbe messo fuori da magistrati  pieni di odio verso di lui”…. Matteo ha già detto di no alla ineleggibilità ( sarebbe un regalo a Berlusconi) : e come lui lo hanno detto   Fassina, Orfini ed altri…Il governo cadrebbe e nessuna di quelle misure urgenti relative al lavoro verrebbero prese.

Matteo è un patriota:  tifa per  l’Italia e vuole che torni a correre!  Ma  non si capisce come possa farlo  se è azzoppata  dall’assenza delle misure necessarie per ricuperare le risorse finanziarie, sottratte all’erario. Matteo vuole le riforme istituzionali, e la legge elettorale a doppio turno, come per i sindaci. E non sarebbe contrario al semi-presidenzialismo, oggi proposto dal da lui rottamato Walter Veltroni.

 Mi pare allora che anche per lui  valga la massima di Talleyrand: “Dio ha dato all’uomo la parola per meglio camuffare il pensiero” ( soprattutto i propri veri obiettivi, essendo fondamentalmente un doroteo-consociativo. Vuole prendere i voti alla destra, per non avere i ministri di destra al governo. Ma  per fare che cosa non lo ha ancora spiegato. Dice molte cose e anche il loro  contrario.

 Onestamente credo che non basta essere giovani per capire meglio  come agire per risolvere la crisi: quindi al potere  come  Presidente della Repubblica, eletto dal popolo a suffragio universale,  questo   ragazzotto con i calzoncini alla zuava io non lo vedo!.... E non lo voterò, soprattutto perché  a proporlo come il migliore futuro leader del PD  è Veltroni, che in passato e soprattutto nel 2008, ha fatto un mucchio di errori di cui ha chiesto scusa, andandosene.

 Alleati consociativi, nel nome delle riforme, tra cu l’eliminazione del  finanziamento  pubblico ai partiti.” Non bisogna demonizzare il capitalismo: meglio quello privato”- ha detto Renzi.
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Come dice Scalfari nel suo editoriale del 19 maggio  c’è una vera novità: Hollande si è schierato  a favore dell’Europa federale, adottando le posizioni di Daniel Cohn Bendit e di Edgar Morin. Profondamente convinta delle loro tesi avevo recensito e reclamizzato i loro libri nel mio blog, e ora  è proprio la Francia a vincere i suoi euro-scettici , a volere  l’Europa politica , e a portare avanti questa idea con tutti i paesi che ci staranno ( La Spagna ha già detto di si e Letta-Bonino sono convinti, come pure la Polonia.) Aspettiamo le elezioni tedesche di settembre, sperando che ci stia  anche la Germania, in presenza della crisi economica  che si affaccia anche  da loro. (La SPD lo sa.)

Il debito sovrano non deve essere più un problema nazionale, ma essere messo in comune, il prelievo fiscale deve essere omogeneo in tutta Europa e il gettito deve poter incrementare il bilancio europeo nella misura del 23% del PIL, molto superiore a quello attuale, perché  l’austerity è una politica sbagliata in tempo di crisi, e la disoccupazione è un rischio mortale che l’Europa non si può permettere, pena la sorte della democrazia.