lunedì 8 luglio 2013

Lettera al Direttore dell’Espresso

Caro Manfellotto,

leggo la sua rivista da quando avevo 16 anni: ricordo ancora il titolo di un editoriale di Arrigo Benedetti :contro a potentissima  ambasciatrice americana  Clara Boothe Luce: “All’Espresso non piace la politica dello struzzo!” A quel tempo era in bianco e nero, e aveva un formato gigante, difficile da tenere in mano.

Confesso di trovare alcuni articoli un po’ criptici, forse troppo specializzati, mentre ho trovato perfettamente  chiaro e condivisibile il suo ultimo editoriale:“ Più che il fisco poté la Santanché”.

 Sono d’accordo con lei e con Zanda: al PD  converrebbe  una linea più decisa  sul tema dell’evasione,  perché gli procurerebbe i più consensi fra quei votanti che si astengono o votano scheda bianca, che sono spesso indignati giacché  le tasse le pagano.

Gli evasori tolgono allo Stato 180 miliardi di euro, e l’Erario, grazie ad un accurato impegno dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di finanza ne ricupera solo 7: briciole, dunque.

 Lei ha sottolineato che ci sono 11 milioni di italiani che spendono più di quanto hanno incassato, e che i 2 governi di Monti e di Letta hanno cercato finora di allentare la morsa fiscale, per timore di perdere consensi elettorali. Quindi PDL, Scelta civica e PD uniti nella lotta per non fare nulla contro gli evasori..

Mi ha fatto poi molto piacere di leggere nel suo articolo che nel programma del M5S  non esiste nemmeno una riga dedicata a questo  tema.

Nella mia ultima nota pubblicata sul mio blog (maramuscetta.blogspot.com) mettevo in evidenza che il padre degli italiani, il Batiuscka Grillo, purificatore dei costumi nazionali, non aveva voluto allearsi con Ingroia nelle ultime elezioni, proprio perché nel  programma  di “Rivoluzione Civile” era inclusa la confisca dei beni dei mafiosi, dei corrotti, e degli evasori. Sollecitavo quindi i giornalisti del Fatto quotidiano”  a  promuovere un’inchiesta su Grillo, dopo quella dell’Espresso. La sua bella moglie persiana fa frequenti viaggi in Kenia dove ha parenti, e magari quei viaggi  potrebbero essere eccellenti occasioni di mettere in salvo dalle tasse qualche bel gruzzoletto.

E’ evidente che mai il governo Letta potrà trovare coperture finanziarie  sufficienti per le riforme programmate ( Imu, Iva,cassa integrazione in deroga e rimborso completo alle imprese  per le spese da parte della Pubblica Amministrazione) se non avrà il coraggio di affrontare il tema dell’evasione.

Francamente non so se sia veramente necessario battersi tanto per avere Renzi Premier, visto che il miglior comunicatore di cui dispone il PD non ha finora comunicato un bel niente  su questo tema periglioso. E’ evidente che se sogna di vincere Berlusconi portandogli via consensi ,deve aver capito che è meglio girare a largo dello scoglio-evasione in campagna elettorale.

Il l ricco  effluvio di parole in fiorentino puro ha  sempre  egregiamente  nascosto il pensiero reale sulle cose utili da fare una volta al potere. Alla segreteria del PD sarebbe meglio Cuperlo, che parla senza effluvi, chiaramente con un programma di sinistra.

 Renzi è  dalla parte del governo Letta perché siamo tutti italiani. Ma va? Visto che il paese sovrabbonda di evasori le sue dichiarazioni non ci rassicurano..

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Un altro giornalista dell’Espresso usato a dire pane al pane e vino al vino  è Massimo Riva:

 “Il decreto lavoro è solo un’aspirina”- ha scritto.

Letta è tornato da Bruxelles dicendo “ Ce l’abbiamo fatta” L’Europa si è impegnata sulla disoccupazione giovanile, e ora le imprese non hanno più scuse : dovranno assumere”

Ma se la domanda interna e i consumi sono tanto precipitati da 4 anni a questa parte, coniugandosi con la mancanza di investimenti da parte delle imprese, gli spiccioli dati da Bruxelles sono un ‘aspirina. Ha ragione Riva.

Speriamo che, dopo le elezioni tedesche il prossimo settembre, quando l’Italia avrà il semestre di   Presidenza in Europa, nel gennaio 2014, Letta potrà chiedere all’Europa e alla Banca Europea degli investimenti i capitali necessari alla crescita, da scomputare dal conto del debito, e tutti i paesi dell’Europa del Sud, compresa la Francia, gli possano dare  una mano.

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E’ però molto importante che sia invece nata l’Unione bancaria, e che la BCE sia da ora in poi il supervisore unico delle banche europee, per risolvere il problema della stretta creditizia alle piccole e medie imprese, di cui si lamenta tanto la Confindustria.

Ormai anche i paesi del Nord Europa hanno capito che col rigore senza misure per lo sviluppo non si va da nessuna parte..

Anche le banche , dopo aver restituito le liquidità ricevute dalla BCE ,dovranno investire per migliorare i propri servizi e le proprie strutture..

Con l’Unione Bancaria  esse  potranno contare su un fondo pubblico di garanzia del 35%, e potranno prestare alle piccole e medie imprese il 70% del loro fabbisogno, potendo però contare su capitali pubblici in caso di non restituzione.

 E l’euro, oggi sopravalutato, è una moneta forte, non destinata a cadere, come prima si temeva.

Tutti i paesi della U.E. sono stati d’accordo per la Tobin tax per le transazioni finanziarie , tranne la Gran Bretagna: ma la Germania è solidamente europeista. Per le prossime elezioni europee potremo andare verso l’Europa politica per contare di più nel mondo, ed avere un PIL decisamente più importante..