Il fascismo, non è stata una parentesi, (come diceva Croce), ma, come diceva Gobetti “l’autobiografia della nazione". E quando si comincia a criticare il capo, e si è vittime di ostracismo, basta ricordare la nostra storia, Matteotti, Gobetti ecc. per trovare esempi calzanti senza ricorrere a Ceacescu. .
Dopo 20 anni di Berlusconismo, con le persecuzioni ai giornalisti dissenzienti, ora il nuovo BATIUSCKA, il padre è Beppe.
Mi piacerebbe che “il corazziere critico“ Travaglio facesse una coraggiosa inchiesta, sui redditi reali di Grillo ed eventualmente sulle sue evasioni fiscali. Perché non ha voluto allearsi con Ingroia, che voleva la confisca dei patrimoni, oltreché ai mafiosi, anche ai corrotti e agli evasori? Io gliel’ho fatta la domanda, avendo votato nel 2009 per il Movimento a 5 stelle, ma non ho avuto risposta. Aspetto una bella inchiesta da te o da Lillo su quest’argomento.
Che poi la Rete abbia votato solo a metà sulla senatrice Gambaro la dice lunga sulla democrazia elettronica... In parlamento non ho visto una sola legge tra quegli 8 punti proposti da Bersani, che sarebbero stati una risposta agli elettori di Grillo. Diciamo la verità: isolandosi si fa ben poco e si perdono voti.
Sono contenta che altri scontenti di Grillo emergano fra gli eletti a 5 stelle, come la senatrice De Pin. E' importante che dicano di voler pensare con la propria testa.
Grillo, cocciuto come sempre e mai pronto ad ammettere i suoi errori, dice di voler perdonare ai giornalisti, suoi sostenitori, che lo hanno criticato per la sua intransigenza contro la Gambaro.
Che succederà se il fatto Quotidiano farà un’inchiesta per sapere se lui ha evaso capitali?
Mi chiedo se non vuol fare la fine di coloro che pensano di aver sempre ragione
lunedì 24 giugno 2013
domenica 9 giugno 2013
Buonafede cercasi!
L’onestà intellettuale è una merce molto rara in Italia.
Berlusconi è uscito da un silenzio settimanale villa-certosino con un’intervista di Giuliano Ferrara sul Foglio, nella quale ha invitato Letta a un energico braccio di ferro con la Merkel “O l’Europa fa sul serio con una politica economica espansiva per la crescita e la finisce col pareggio di bilancio per il debito pubblico, o noi usciamo dall’euro”
Epifani lo ha rimproverato di mettere in difficoltà il governo, consapevole che il nostro debito è stato ed è un grosso problema , e non possiamo fare la voce grossa, pena la credibilità finora acquisita…
Naturalmente Berlusconi ha dimenticato che, se l’Italia uscisse dall’euro, a pagare sarebbero i soliti noti, i ceti medio-bassi a reddito fisso: si troverebbero un’inflazione del 50%, che metterebbe seriamente a rischio i redditi, già molto modesti, dopo essere stati i soli a non aver mai potuto evadere le tasse, percepite direttamente alla fonte.
Peccato che nel suo scatto di orgoglio nazionale abbia dimenticato :
Di essere stato un liberista coi fiocchi della prima ora
Di aver aderito convintamente alla linea del rigore e del pareggio di bilancio nel 2013 (con la lettera della BCE, da lui stesso dettata, al grido:- Non siamo noi, ma ce lo chiede l’Europa!)
Di aver sostenuto il governo – Monti, ultra liberista, e aver votato tutte le sue contro-riforme ( pensioni e lavoro) , che hanno portato il paese al collasso…
***
Intendiamoci: è l’ora di dire qualcosa di serio all’Europa di destra del PPE ( di cui fa lui stesso parte), dal momento che anche Christine Lagarde, del Fondo Monetario Internazionale asserisce che sulla politica del rigore con la Grecia si sarebbe potuto fare diversamente, a fronte del grave disagio socio-economico della popolazione determinato dalle riforme volute dalla Merkel e da Barroso. La gente scende in strada per violente manifestazioni di protesta.( sono senza stipendi, senza pensioni, e senza assistenza sanitaria)
La Germania l’aveva chiamata in campo, poiché non riteneva Barroso sufficientemente duro sul fronte del rigore. Ma ora Christine non ci sta più, e la Troika si è rotta.
Bisogna anche aggiungere che se la Germania si fosse fatto un esame di coscienza, avrebbe dovuto risarcire la Grecia degli onerosi danni di guerra da lei provocati, e con quella somma il governo avrebbe facilmente ripagato il deficit e il debito, senza bisogno delle misure feroci e contro-riformiste che hanno ridotto il paese sul lastrico, per fare gli interessi delle banche tedesche e francesi.
***
Per tornare in Italia una riflessione si impone: è solo il PDL il responsabile della attuale situazione di crisi insanabile, dopo le misure rigoriste del governo Monti?
Ricordiamo che, nel novembre 2011, quando Napolitano lo nominò senatore a vita e gli affidò il nuovo governo per restituire all’Italia la credibilità perduta in Europa, Enrico Letta parlò “di un vero miracolo”, assicurando al neo Presidente il proprio entusiastico sostegno , nel partito e in Parlamento. Monti: il salvatore della Patria. Fra liberisti ci si intende.
Ora che, grazie agli articoli di Federico Rampini, sappiamo che i 2 guru economisti liberisti, Carmen Reynardt e …………….. si erano grossolanamente sbagliati nei loro conti, (come ha dimostrato Thomas, un giovane studente di economia di Harward, ripercorrendo il loro itinerario, per scrivere una tesina del I° anno,) torniamo a chiederci se il Diktat imposto all’Europa di destra sul pareggio di bilancio e sul rigore, non avremmo potuto evitarlo. Se i bocconiani, incluso il sapiente Rettore Monti, in luna di miele con la Merkel, sulle misure rigoriste, avessero verificato l’esattezza di quel percorso, forse ci sarebbe stata più equità. più crescita, e meno rigore. Vatti a fidare degli esperti di economia!...
Obama non si è lasciato incantare, dai 2 guru, e ha ripercorso una linea che era stata di Rooswelt dopo la crisi del 1929: quella di agire con politiche keynesiane, con aiuti di fondi pubblici alle piccole e medie imprese, e alle grandi, come la Krysler, di aiuti alle famiglie che, causa disoccupazione, non potevano pagare i mutui per la casa, nè l’assicurazione- malattia. E ha affrontato anche il problema dei costi spropositati dell’energia, incentivando le rinnovabili.
Cosa ha fatto il PD, guidato da Bersani? Non ha sposato la linea super-liberista del governo Monti?
Mentre la Germania dispone di una Banca pubblica con la quale ha finanziato gli investimenti delle sue imprese, l’Italia non ha potuto servirsi dei fondi disponibili alla Cassa Depositi e prestiti per aiutare le nostre industrie al collasso.
L’Europa non voleva aiuti di stato- diceva Monti- , malgrado le banche beneficiassero dei capitali forniti loro dalla BCE al tasso dell’1%, e non se ne servissero per finanziare le imprese. Per lui era importante che comprassero titoli di stato, per far scendere lo spread.
La verità è che se non si crea nuovo lavoro usando le risorse dei fondi pubblici, della BDP, tassando anche le rendite finanziarie, e le grosse proprietà, e ridistribuendo la ricchezza nel paese, stimolando la domanda interna, le misure per l’occupazione giovanile in Italia e in Europa, saranno assolutamente insufficienti: le imprese non li assumeranno, con buona pace del liberista- credente Enrico Letta.
Conclusione n.1
Non sarebbe il caso che tanto il PD che E.Letta, ammettessero di essersi sbagliati confermando l’impegno di Monti sul pareggio di bilancio nel 2013?
Non sarebbe il caso di rinegoziare tutti i trattati da noi sottoscritti con l’Europa, da quello di Maastricht del ‘92, sul rapporto deficit-pil al 3%, fino al Fiscal Compact inserito nella Costituzione?
Visto che la linea di politica economica dell’Europa del PPE era fondata su grossolani errori di calcolo dei 2 liberisti americani, non resta che pentirsi e scusarsi con i cittadini e gli elettori, massacrati da Berlusconi e da Monti, con l’appoggio del PD.
E’ vero che i governi italiani per 30 anni hanno accumulato un enorme debito pubblico, ma è il caso di battersi per un’altra Europa, che li assuma, accumulando per un Ministero del Tesoro Europeo un vero bilancio, con introiti pari al 23% del PIL, con una nuova Unione Bancaria che finanzi gli investimenti per la crescita, intascando risorse da un fisco equo, paritario in tutti i 27 paesi. Se il Regno Unito non è d’accordo, vada al diavolo!... Facciamo l’Europa nuova con chi ci sta.
Anche Letta si è dichiarato a favore degli Stati Uniti d’Europa, e fin dal 14 giugno è ora che, forte del nuovo disegno di Hollande, a lei favorevole, insieme a tutti i paesi del sud Europa , lo dica forte e chiaro alla Merkel.
Anche la Germania è in crisi , perché ridotti al collasso dal suo rigore, al Sud non comprano più le sue splendide macchine. Allora non sarebbe ora di ripensarci, prima delle elezioni di settembre?
2)
Quanto durerà il Governo delle larghe Intese se Berlusconi fosse condannato? Poco, credo, se la poco santa Santanché ha dichiarato che il suo POPOLO rifiuterà di pagare le tasse a uno Stato incapace di mettere ai PM e alla Magistratura politicizzata la giusta mordacchia…
Napolitano aveva dichiarato che il gov. Letta sarebbe stato a termine (18 mesi), per fare le riforme.
Lui aveva accettato il suo secondo mandato solo a questa condizione. ( Era stanco, per l’età e non vorrebbe durare di più al Quirinale.) Ma Letta è sicuro di poter durare per 4 anni,(lo ha detto a Lilli Gruber), se riuscirà a fare tutto quello che si è proposto, quando ha ottenuto la fiducia.
In ogni caso il prossimo Presidente della Repubblica non sarebbe di nuovo eletto col metodo parlamentare. Ora Letta si batte per le Riforme istituzionali, compresa quella elettorale, che implicherebbe un semi-presidenzialismo .
Se passasse, Napolitano potrebbe andare a casa, in tempo per potersi riposare, come era sua intenzione, e, anche senza la legge sul conflitto di interessi, ci sarebbe un Presidente eletto a furor di popolo… ( della libertà?)
Domanda: Chi sarebbe contento di questa soluzione?
Beh il novantaquattrenne Licio Gelli, intervistato dal Fatto quotidiano, ha dichiarato di aver già previsto, fin dal 1975, il Presidenzialismo, insieme a Rodolfo Pacciardi.
Nel 1976 aveva previsto il Piano per la Rinascita democratica. Era una revisione della Costituzione del ’48, per proclamare un armistizio di 2 anni, per un piano anti-insurrezione.
(E’ questo che Berlusconi intende, quando parla di pacificazione e di militarizzazione delle periferie urbane in rivolta? E’ già cominciata a Terni, dove il sindaco è stato colpito da una randellata della polizia!)
“ Io- continua Gelli- volevo un piano di coordinamento di 11 membri, per poter procedere alla revisione di tutta la legislazione in vigore.
Già ai tempi di Craxi, in perfetto accordo col migliorista Napolitano, si volevano creare i presupposti di una Repubblica presidenziale”.
(Il coordinamento: un anticipo del Comitato dei 10 saggi, nominati da Napolitano, per formare il governo delle larghe-intese, e oggi dei 35 saggi, nominati da Letta, per le Riforme Istituzionali?)
“Oggi ,- dice sempre Gelli- l’asse che appare vincente ha un solo cognome: LETTA, magnificamente trasversale!”
Che dire? A 94 anni il super-nonno è ancora super-sveglio!
***
Conclusione n.2:
A dormire saporitamente è invece il PD il quale:
Non fa una legge sul conflitto di interessi e nemmeno quella urgentissima sulla Corruzione.
Non sottoscrive neanche la cancellazione del Porcellum, col ritorno al Mattarellum, che ci avrebbe protetti in caso di ritorno urgente alle urne, nel caso di una condanna di Berlusconi. Finocchiaro ha definito “intempestiva” la mozione Giachetti.
Non elargisce fondi pubblici alle imprese in dissesto , poiché i 40 miliardi i promessi dalla UE, e scorporati dal debito, sono una concessione parziale : ne mancano ancora 60. Dopo tutto erano fondi dovuti alle imprese dalla P.A inadempiente.)
Insomma aspettiamo un rigoroso cambiamento di linea politica, su tutto, e soprattutto sulla legge elettorale.
Obama ha agito, con misure keynesiane, noi siamo ancora molto obbedienti al liberismo europeo.
Berlusconi è uscito da un silenzio settimanale villa-certosino con un’intervista di Giuliano Ferrara sul Foglio, nella quale ha invitato Letta a un energico braccio di ferro con la Merkel “O l’Europa fa sul serio con una politica economica espansiva per la crescita e la finisce col pareggio di bilancio per il debito pubblico, o noi usciamo dall’euro”
Epifani lo ha rimproverato di mettere in difficoltà il governo, consapevole che il nostro debito è stato ed è un grosso problema , e non possiamo fare la voce grossa, pena la credibilità finora acquisita…
Naturalmente Berlusconi ha dimenticato che, se l’Italia uscisse dall’euro, a pagare sarebbero i soliti noti, i ceti medio-bassi a reddito fisso: si troverebbero un’inflazione del 50%, che metterebbe seriamente a rischio i redditi, già molto modesti, dopo essere stati i soli a non aver mai potuto evadere le tasse, percepite direttamente alla fonte.
Peccato che nel suo scatto di orgoglio nazionale abbia dimenticato :
Di essere stato un liberista coi fiocchi della prima ora
Di aver aderito convintamente alla linea del rigore e del pareggio di bilancio nel 2013 (con la lettera della BCE, da lui stesso dettata, al grido:- Non siamo noi, ma ce lo chiede l’Europa!)
Di aver sostenuto il governo – Monti, ultra liberista, e aver votato tutte le sue contro-riforme ( pensioni e lavoro) , che hanno portato il paese al collasso…
***
Intendiamoci: è l’ora di dire qualcosa di serio all’Europa di destra del PPE ( di cui fa lui stesso parte), dal momento che anche Christine Lagarde, del Fondo Monetario Internazionale asserisce che sulla politica del rigore con la Grecia si sarebbe potuto fare diversamente, a fronte del grave disagio socio-economico della popolazione determinato dalle riforme volute dalla Merkel e da Barroso. La gente scende in strada per violente manifestazioni di protesta.( sono senza stipendi, senza pensioni, e senza assistenza sanitaria)
La Germania l’aveva chiamata in campo, poiché non riteneva Barroso sufficientemente duro sul fronte del rigore. Ma ora Christine non ci sta più, e la Troika si è rotta.
Bisogna anche aggiungere che se la Germania si fosse fatto un esame di coscienza, avrebbe dovuto risarcire la Grecia degli onerosi danni di guerra da lei provocati, e con quella somma il governo avrebbe facilmente ripagato il deficit e il debito, senza bisogno delle misure feroci e contro-riformiste che hanno ridotto il paese sul lastrico, per fare gli interessi delle banche tedesche e francesi.
***
Per tornare in Italia una riflessione si impone: è solo il PDL il responsabile della attuale situazione di crisi insanabile, dopo le misure rigoriste del governo Monti?
Ricordiamo che, nel novembre 2011, quando Napolitano lo nominò senatore a vita e gli affidò il nuovo governo per restituire all’Italia la credibilità perduta in Europa, Enrico Letta parlò “di un vero miracolo”, assicurando al neo Presidente il proprio entusiastico sostegno , nel partito e in Parlamento. Monti: il salvatore della Patria. Fra liberisti ci si intende.
Ora che, grazie agli articoli di Federico Rampini, sappiamo che i 2 guru economisti liberisti, Carmen Reynardt e …………….. si erano grossolanamente sbagliati nei loro conti, (come ha dimostrato Thomas, un giovane studente di economia di Harward, ripercorrendo il loro itinerario, per scrivere una tesina del I° anno,) torniamo a chiederci se il Diktat imposto all’Europa di destra sul pareggio di bilancio e sul rigore, non avremmo potuto evitarlo. Se i bocconiani, incluso il sapiente Rettore Monti, in luna di miele con la Merkel, sulle misure rigoriste, avessero verificato l’esattezza di quel percorso, forse ci sarebbe stata più equità. più crescita, e meno rigore. Vatti a fidare degli esperti di economia!...
Obama non si è lasciato incantare, dai 2 guru, e ha ripercorso una linea che era stata di Rooswelt dopo la crisi del 1929: quella di agire con politiche keynesiane, con aiuti di fondi pubblici alle piccole e medie imprese, e alle grandi, come la Krysler, di aiuti alle famiglie che, causa disoccupazione, non potevano pagare i mutui per la casa, nè l’assicurazione- malattia. E ha affrontato anche il problema dei costi spropositati dell’energia, incentivando le rinnovabili.
Cosa ha fatto il PD, guidato da Bersani? Non ha sposato la linea super-liberista del governo Monti?
Mentre la Germania dispone di una Banca pubblica con la quale ha finanziato gli investimenti delle sue imprese, l’Italia non ha potuto servirsi dei fondi disponibili alla Cassa Depositi e prestiti per aiutare le nostre industrie al collasso.
L’Europa non voleva aiuti di stato- diceva Monti- , malgrado le banche beneficiassero dei capitali forniti loro dalla BCE al tasso dell’1%, e non se ne servissero per finanziare le imprese. Per lui era importante che comprassero titoli di stato, per far scendere lo spread.
La verità è che se non si crea nuovo lavoro usando le risorse dei fondi pubblici, della BDP, tassando anche le rendite finanziarie, e le grosse proprietà, e ridistribuendo la ricchezza nel paese, stimolando la domanda interna, le misure per l’occupazione giovanile in Italia e in Europa, saranno assolutamente insufficienti: le imprese non li assumeranno, con buona pace del liberista- credente Enrico Letta.
Conclusione n.1
Non sarebbe il caso che tanto il PD che E.Letta, ammettessero di essersi sbagliati confermando l’impegno di Monti sul pareggio di bilancio nel 2013?
Non sarebbe il caso di rinegoziare tutti i trattati da noi sottoscritti con l’Europa, da quello di Maastricht del ‘92, sul rapporto deficit-pil al 3%, fino al Fiscal Compact inserito nella Costituzione?
Visto che la linea di politica economica dell’Europa del PPE era fondata su grossolani errori di calcolo dei 2 liberisti americani, non resta che pentirsi e scusarsi con i cittadini e gli elettori, massacrati da Berlusconi e da Monti, con l’appoggio del PD.
E’ vero che i governi italiani per 30 anni hanno accumulato un enorme debito pubblico, ma è il caso di battersi per un’altra Europa, che li assuma, accumulando per un Ministero del Tesoro Europeo un vero bilancio, con introiti pari al 23% del PIL, con una nuova Unione Bancaria che finanzi gli investimenti per la crescita, intascando risorse da un fisco equo, paritario in tutti i 27 paesi. Se il Regno Unito non è d’accordo, vada al diavolo!... Facciamo l’Europa nuova con chi ci sta.
Anche Letta si è dichiarato a favore degli Stati Uniti d’Europa, e fin dal 14 giugno è ora che, forte del nuovo disegno di Hollande, a lei favorevole, insieme a tutti i paesi del sud Europa , lo dica forte e chiaro alla Merkel.
Anche la Germania è in crisi , perché ridotti al collasso dal suo rigore, al Sud non comprano più le sue splendide macchine. Allora non sarebbe ora di ripensarci, prima delle elezioni di settembre?
2)
Quanto durerà il Governo delle larghe Intese se Berlusconi fosse condannato? Poco, credo, se la poco santa Santanché ha dichiarato che il suo POPOLO rifiuterà di pagare le tasse a uno Stato incapace di mettere ai PM e alla Magistratura politicizzata la giusta mordacchia…
Napolitano aveva dichiarato che il gov. Letta sarebbe stato a termine (18 mesi), per fare le riforme.
Lui aveva accettato il suo secondo mandato solo a questa condizione. ( Era stanco, per l’età e non vorrebbe durare di più al Quirinale.) Ma Letta è sicuro di poter durare per 4 anni,(lo ha detto a Lilli Gruber), se riuscirà a fare tutto quello che si è proposto, quando ha ottenuto la fiducia.
In ogni caso il prossimo Presidente della Repubblica non sarebbe di nuovo eletto col metodo parlamentare. Ora Letta si batte per le Riforme istituzionali, compresa quella elettorale, che implicherebbe un semi-presidenzialismo .
Se passasse, Napolitano potrebbe andare a casa, in tempo per potersi riposare, come era sua intenzione, e, anche senza la legge sul conflitto di interessi, ci sarebbe un Presidente eletto a furor di popolo… ( della libertà?)
Domanda: Chi sarebbe contento di questa soluzione?
Beh il novantaquattrenne Licio Gelli, intervistato dal Fatto quotidiano, ha dichiarato di aver già previsto, fin dal 1975, il Presidenzialismo, insieme a Rodolfo Pacciardi.
Nel 1976 aveva previsto il Piano per la Rinascita democratica. Era una revisione della Costituzione del ’48, per proclamare un armistizio di 2 anni, per un piano anti-insurrezione.
(E’ questo che Berlusconi intende, quando parla di pacificazione e di militarizzazione delle periferie urbane in rivolta? E’ già cominciata a Terni, dove il sindaco è stato colpito da una randellata della polizia!)
“ Io- continua Gelli- volevo un piano di coordinamento di 11 membri, per poter procedere alla revisione di tutta la legislazione in vigore.
Già ai tempi di Craxi, in perfetto accordo col migliorista Napolitano, si volevano creare i presupposti di una Repubblica presidenziale”.
(Il coordinamento: un anticipo del Comitato dei 10 saggi, nominati da Napolitano, per formare il governo delle larghe-intese, e oggi dei 35 saggi, nominati da Letta, per le Riforme Istituzionali?)
“Oggi ,- dice sempre Gelli- l’asse che appare vincente ha un solo cognome: LETTA, magnificamente trasversale!”
Che dire? A 94 anni il super-nonno è ancora super-sveglio!
***
Conclusione n.2:
A dormire saporitamente è invece il PD il quale:
Non fa una legge sul conflitto di interessi e nemmeno quella urgentissima sulla Corruzione.
Non sottoscrive neanche la cancellazione del Porcellum, col ritorno al Mattarellum, che ci avrebbe protetti in caso di ritorno urgente alle urne, nel caso di una condanna di Berlusconi. Finocchiaro ha definito “intempestiva” la mozione Giachetti.
Non elargisce fondi pubblici alle imprese in dissesto , poiché i 40 miliardi i promessi dalla UE, e scorporati dal debito, sono una concessione parziale : ne mancano ancora 60. Dopo tutto erano fondi dovuti alle imprese dalla P.A inadempiente.)
Insomma aspettiamo un rigoroso cambiamento di linea politica, su tutto, e soprattutto sulla legge elettorale.
Obama ha agito, con misure keynesiane, noi siamo ancora molto obbedienti al liberismo europeo.
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