domenica 15 settembre 2013

Lettera al papa

Massa marittima, 15 settembre

Caro Francesco,

 per me che sono atea, prima di essere Papa tu sei innanzitutto  una persona coerente con  i  principi  da te  enunciati, sei  solidale evangelicamente con  i deboli, e   favorevole al dialogo con i diversi.  Sei sostanzialmente una persona perbene: merce rara di questi tempi,  fra i nostri politici.

Da una trasmissione televisiva avevo appreso una cosa interessante: una giornalista aveva intervistato un tuo cugino contadino, Bergoglio, in  Piemonte, che eri andato a visitare in occasione del Conclave del 2005.
Non lo conoscevi ancora.  Ha detto che lo avevi aiutato nei lavori agricoli, pur essendo tu  già un cardinale importante,  in lizza per il Pontificato. 
 Quella volta aveva vinto Ratzinger. Dopo le sue opportune dimissioni  la vittoria è toccata a te.
Quando lo avevo raccontato a una signora cattolica che viene spesso a trovarmi, le avevo anche detto che ora, perché tu mi piacessi veramente, avrei voluto che avessi   riformato  lo Ior, la Banca vaticana , ripulendolo da cima a fondo, mandando via il Cardinale Bertone,  alla sua guida, e sostituendolo con una personalità affidabile, che collaborasse con  esponenti della Banca d’Italia, contro l’evasione e il riciclaggio dei capitali sporchi, transitati nei conti correnti, affinché il Torrione Niccolò V° non fosse più il più comodo Paradiso fiscale nel centro di Roma.
  Lo hai fatto,  e Bertone non è più nemmeno il Segretario di Stato. Al suo posto il cardinale Paolin.
Hai intenzione di riformare la Curia e le sue regole: forse un giorno anche i preti potranno sposarsi.

2) Avrei voluto  che tu  intervenissi con un gesto a favore di quegli immigrati morti in mare  nel tentativo di sbarcare nel nostro paese.
 Ci sono tanti militanti della Lega Nord, cattolici, che non li vogliono e che  qualche hanno fa li hanno rispediti in Libia, da cui erano partiti, pur sapendo che nel  paese,  allora governato da Gheddafi, si  violavano sistematicamente i diritti umani.
Sei andato a Lampedusa, e hai gettato in mare una corona di fiori in loro memoria. Quei cattolici hanno commentato il gesto dicendo  : “Predicare è un conto, governare un altro: dove li mettiamo se i centri di accoglienza sono tutti già strapieni?”
 Ho pensato che forse la corona di fiori gettata in mare non fosse sufficiente, e che se la Chiesa fosse veramente quella “madre d’amore”, come dici tu, allora dovrebbe accoglierli nelle sue strutture, in quei conventi usati come  alberghi,  a metà prezzo, perché non pagano le tasse, facendo una concorrenza sleale ai nostri albergatori che invece le pagano e come.
Tu lo hai detto: la Chiesa deve accogliere gli immigrati, ospitarli, nutrirli, e accompagnarli nella loro nuova vita. Solidale dunque con i poveri del mondo.
( Questo mentre i gestori degli  antichi palazzi di Propaganda Fide a Roma affittano  ai turisti lussuose suites  , superbamente ammobiliate e decorate di splendidi quadri antichi,  per 350 euro a week end.)
Ora quindi  mi aspetto che  seguano  i fatti.

3)  Tu sai, Francesco,  che gli italiani danno alla Chiesa cattolica l’8 per mille  per le spese di culto, e di questa somma, veramente importante, solo una parte viene spesa per pagare lo stipendio ai sacerdoti.
I radicali hanno promosso un referendum per poter dare l’8 per mille allo Stato, che ne ha bisogno in tempi di crisi economica e finanziaria, per i suoi disoccupati, e per i giovani che non hanno  ancora lavoro.
 Che ne dici allora di rivedere l’accordo dell’ultimo concordato Stato-Chiesa siglato da Bettino Craxi?

4) Che dire, caro Francesco? Questa Chiesa ha sempre puntato ad avere il massimo del potere e non sulla caritas e l’amore del prossimo. Tu vuoi riformarla , e spero che tu non abbia troppi nemici per impedirtelo.
 Gesù di Nazareth era un ebreo che si  era  ribellato alle leggi del Sinedrio.
 A me piace il fatto che  abbia  combattuto il cattivo narcisismo dicendo ai suoi seguaci:  “Ama il prossimo tuo come tè stesso”.

Tu dici che era figlio di Dio, e che risorto, si è ricongiunto a lui: a me, che sono atea,  invece piace quella scintilla di divino in lui, quella luce interiore, grazie alla quale ha combattuto la vecchia prassi  ebraica: “ occhio per occhio, dente per dente”. Cristo, un  uomo vero.


Quindi le differenze fra noi restano: per te la fede è al fondamento dell’umanità, per me invece è soprattutto il dubbio, che ci ha fatto progredire.
Se gli uomini sono gli eredi della scimmia, come dice Darwin, e non riescono spesso a superare la bestia che è in loro (come ti ha detto Scalfari nei suoi articoli), possono arrivare a fare  molto  male,  anche secondo coscienza, (come fecero Hitler e Stalin, con i lager e i gulag).
Siamo pertanto condotti a dubitare fortemente dell’esistenza di un Dio d’ amore per l’umanità, che tutto può, meno che combattere  il loro libero arbitrio nocivo.
Primo Levi, il nostro beneamato scrittore, era stato intervistato dallo  scrittore Ferdinando Camon, cattolico, quando era apparso “Sommersi e salvati”: alla domanda se, essendosi  salvato, credeva nell’esistenza di Dio, aveva risposto: “ No, c’è Auschwitz. Quindi Dio non esiste” .

Oggi in Siria,  la bestia che è negli uomini è sempre pronta a combattere, e ad uccidere, in nome di Dio, donne, vecchi e bambini con le armi chimiche. Tu hai chiesto una soluzione politica per evitare la guerra: la pace è il bene supremo, anche per combattere la crisi economica che fa soffrire la fame  a tanta gente, sull’altra riva del Mediterraneo.
Molti, anche non credenti hanno condiviso la tua posizione, e finalmente, ancora una volt hai fatto goal: la Siria potrà  evitare l’opzione militare, restituendo le armi chimiche  all’ONU, entro una settimana: russi e americani sono ora  d’accordo.
 Io sono atea, perché in tutto il mondo la bestia è sempre pronta a smentire l’esistenza di un Dio d’amore.
 Credo solo negli uomini di buona volontà, nella loro luce interiore,  quando sono disposti a dialogare con i diversi, come fai tu.
Che cosa accadrà dopo la morte?  Io non credo all’immortalità dell’anima, non credo che rivedrò né in Paradiso né all’inferno le persone scomparse, a me care.
Ma credo che  sia  la memoria umana  a  premiare  o condannare  gli uomini  e le donne per quanto hanno fatto di positivo o di negativo.
 Per quanto riguarda alcune delle persone da me  incontrate  nella vita ,  cerco di ricordarle  in un libro: Memorie di un’eretica.  Ma ci saranno certamente altri che lo hanno fatto o che lo faranno.
Quando  tu non ci sarai più,  tanti  evocheranno i tuoi sforzi e    le tue azioni concrete per trasformare la Chiesa da una struttura di potere e una macchina per fare soldi,  in una vera  madre d’amore e di  Caritas, come  avrebbe dovuto essere e finora non è stata, se non in minima parte.

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