mercoledì 16 maggio 2012

Rivoluzione di velluto: due donne per l’Europa

Me lo auguravo sinceramente: è la seconda vittoria della SPD tedesca nel lander più vasto in Germania, con 13 milioni di elettori.  il Reno-Westfalia, una vittoria di  una coalizione rosso-verde.  E ha vinto una simpatica bionda con occhi azzurri,  la signora Kraft.
Ha salutato l’annuncio con  lacrime di gioia, perché la CDU dominava la Westfalia  da 12 anni, grazie al suo avversario,  l’autorevole  Ministro dell’Ambiente del governo  Merkel.
 Il presidente  del partito socialdemocratico,  Sigmar Gabriel, potrebbe forse riproporre la signora Kraft  per le prossime elezioni federali nel 2013. Eva contro Eva !
La coalizione per governare il paese non sarà la stessa di oggi, CDU e liberali, quindi la linea austerity di Merkel cambierà, a vantaggio della solidarietà verso i paesi con problemi di debito e di recessione.
Mai come oggi l’inno alla Gioia di Beethoven può ridiventare il canto della nuova Europa, ed è il miglior auspicio per l’ incontro a Berlino tra François Hollande e  la signora Merkel
Sigmar  Gabriel ,  ha già detto di non condividere affatto  il progetto governativo  di austerità   Intervistato oggi dal corrispondente di Repubblica ha dichiarato il Fiscal compact, così com’è non può funzionare.. Anzi. Sono misure fortemente recessive, che hanno già  visto aumentare il debito.
I punti qualificanti del pacchetto di misure concordato da lui  con Hollande sono quindi:
a) una tassa sulle transazioni bancarie per finanziare programmi di sviluppo)
b)iniziative europee per la disoccupazione giovanile.
C) uso veloce dei fondi UE per istruzione, ricerca, tecnologia, e agricoltura
d) Distinzione tra banche di affari e banche di investimento
L’interesse  nazionale tedesco è la stabilizzazione dell’eurozona,come è stato in passato  la riunificazione delle 2 Germanie.
Bisogna dare un futuro ai giovani europei, e superare il divario estremo sociale e culturale in Europa. Per ratificare al Bundestag il Fiscal Compact, Angela Merkel ha bisogno di una maggioranza di 2 terzi, quindi del nostro voto.  Dovrà quindi venire a patti su crescita e pareggio di bilancio.
Il Premier  Monti sarà presente alla riunione dell’Eurogruppo, e dovrà mediare tra la linea del rigore e quella della crescita, avanzando con decisione alla Cancelliera  la proposta di scomputare dal deficit del bilancio le spese per la restituzione del denaro che lo Stato deve alle imprese italiane  da anni. (Un debito di 20 miliardi di euro). Sono denari assolutamente necessari alle piccole e medie imprese per ripartire verso lo sviluppo, ed evitare bancarotta e suicidi. E’ già pronta una class-action contro lo Stato da parte degli imprenditori. .
Mr. Monti, in bocca al lupo! Anzi alla Lupa!..
Dovrà anche convincerla ad approvare l’erogazione di project-bond  per la BEI, per dinamizzare la nostra  economia in ristagno. E’ urgente  finanziare la banda larga,  le infrastrutture e la ricerca. Ora  il premier è negli Stati Uniti, convocato da Obama, molto preoccupato dalla crisi europea e anche dei sondaggi che danno Romney in testa
b)  Ma c’è un’altra signora alla quale l’Italia dovrà essere molto  riconoscente:è la Ministra delle finanze svizzera, Eveline Widmer Schlumpf, che è riuscita a mettere in discussione un  gran tabù nel suo paese, l’eliminazione del segreto bancario.
 Già Obama, dopo la crisi finanziaria del 2008 aveva chiesto  con intransigenza al governo di Berna di farlo,  per stanare tutti gli evasori fiscali americani, in fuga in Svizzera,  nel momento gravissimo col fallimento della Lehman Brothers.   Minacciava di  cacciare via  tutte le grandi banche elvetiche presenti in America. Tremonti aveva profittato dell’occasione per  inserire la Svizzera nella black list dei paradisi fiscali più comodi, visto che da anni, fin  dai tempi di Vito Ciancimino, venivano riciclati anche capitali sporchi del traffico di droga, lavandoli:  più bianco del Dasch!...
 Ma non solo: ora ogni direttore di banca dovrà anche informarsi sulla dichiarazione dei redditi del cliente italiano, per accertarsi che non si tratti di capitali esportati per evadere il fisco. (Un banchiere di Ginevra era sull’orlo della crisi di nervi per questa prospettiva!
 I politici non avevano mai messo il bastone di traverso  per controllare il loro lavoro)
Eveline è ora  riuscita a far incavolare seriamente anche Mr. Sergio Ermotti, già braccio destro di Alessandro profumo a Unicredit, e ora divenuto presidente del colosso bancario elvetico  UBS.
Nel 2011 a Lugano centinaia di italiani avevano portato valigette con migliaia di euro, lingotti e gioielli.  Ermotti teme ora  di perdere tutti  i clienti, che potrebbero trasferire i  loro patrimoni  in  banche straniere concorrenti, a colpi di clics. Monti ha voluto  chiedere solo ora  la doppia tassazione, come la Germania e l’Inghilterra, avendo atteso l’ok del Parlamento europeo a Strasburgo.  Speriamo   che non sia troppo tardi  e che  il Ministero del Tesoro possa ricuperare quanto gli spetta dei 150 miliardi  finora evasi. Malagutti, autore del libro “Capitalismo di rapina”,  sostiene sul Fatto quotidiano che nessun paese europeo in questo momento di crisi  possa permettersi di vedere risorse ingenti scappare via, e costringere a sacrifici  solo chi lavora e paga le tasse. Se la  gente arriva a suicidarsi per difendere la propria dignità, il momento è arrivato di dire: basta!
Eveline ha agito con tanta determinazione anche per tutelare gli interessi delle imprese svizzere,  che hanno importanti quote di export in Europa e specialmente in Italia, e che rischierebbero di non vendere più  nemmeno una tavoletta di cioccolata se la miseria  continuasse a dilagare  in tutto il Continente,  come uno tsunami.

Il Presidente  Obama, è molto preoccupato per quanto accade in Europa, ma i suoi guai  con la finanza speculativa non sono ancora  finiti, perché non avendo potuto riformare Wall Street, dando alle banche regole precise sull’uso dei derivati, ora si ritrova con la  J.PMorgan- Chase Bank, che ha un buco di 2 miliardi di dollari:  l’ennesima truffa ai danni dei titolari dei conti e dei risparmiatori.
Questo accade mentre in Italia il Monte dei Paschi di Siena, la più antica in Italia, ha un buco di 8 miliardi di euro.  (Noi siamo sempre i primi !)
Ci sono 4 indagati, fra banchieri e funzionari della Fondazione…mentre gli impiegati  di MPS che hanno perso il lavoro,  nelle vie di Siena hanno inalberato cartelli di insulti: “la Banca della Magliana”… “Il Monte dei fiaschi”…
Una vera tristezza perché la città  e il territorio facevano  i loro   progetti  socio-economici contando sui capitali che la Fondazione metteva sul piatto.  Il nuovo presidente è  ora Alessandro Profumo. Sarà lui il salvatore?
Intanto l’agenzia di reting Moody ha declassato 26 istituti di credito italiani e poi toccherà anche a quelli spagnoli. La tempistica è a dir poco sospetta!...occorre d’urgenza prendere provvedimenti contro di loro.
                                                    
2)  Crescita ed equità.

Visto che il Presidente Monti ha accertato il grave stato di disagio economico e morale in cui versa tutto il paese, dovrà con coraggio ritrovare il cammino smarrito dell’equità sociale, e, accantonando il liberismo al quale si è finora ispirato con le parziali liberalizzazioni, potrebbe  ricuperare   alcuni  sani criteri keynesiani,  come propone Gabriel, con l’aiuto dei projects-bond, grazie alla Banca Europea degli investimenti. In Italia oggi  con 7 milioni di disoccupati non si scherza! Si dovrebbero assumere in programmi di pubblica utilità, da gestire su tutto il territorio.  Era così che grazie al New Deal l’America riuscì a superare la grande crisi del ’29, poiché 3 agenzie statali fra il 1933 e il ’43, diedero lavoro a molti milioni di persone, che lo avevano perso ( con una disoccupazione al 25%) .I soldi delle tasse in Italia  non vanno messi solo per sanare il deficit di bilancio ma anche nel rilancio economico per creare posti di lavoro. E’ quello che Stiglitz ha detto a Monti.
Oggi la California è sull’orlo del default: ma è grazie alla struttura federale USA  che  la Banca  Federal Reserve  ha potuto salvarla.
Per avere una Banca europea con uno statuto diverso dall’attuale BCE , in grado di comprare con eurobond il debito dei paesi membri, bisognerebbe modificare il trattato di Mastricht e vincere la resistenza dichiarata della Bundesbank. Uno scenario difficile.
Solo ulteriori passi verso l’integrazione potrebbero salvare l’Europa dalle speculazioni dei mercati: chiedendoci  poi  di inserire nella Costituzione il fiscal compact  ci hanno fatto entrare per i prossimi  20 anni in un girone di manovre,  che  costeranno a dir poco 45 miliardi all’anno. Non ci salveremo più.
Il Pd  dovrebbe francamente  astenersi  dal votarlo in Parlamento, visto che anche la SPD, potrebbe farlo al Bundestag, dopo la vittoria Kraft.
  Anche se il Ministro Passera ha previsto 100 miliardi di euro per lo sviluppo, non basteranno. Ne occorrono  non solo per la Tav ma anche  per le infrastrutture ferroviarie regionali, ancora molto arretrate nel paese,  per l’istruzione e  per la ricerca.
 Né imprenditori né lavoratori vogliono morire di rigore e austerità. Lo stesso Passera  ha espresso al riguardo  le più vive preoccupazioni.
Luciano  Gallino  gli suggerisce allora di evocare con Monti il trattato istitutivo dell’Unione Europea, in particolare la dichiarazione n.49 che riguarda l’Italia:“L’economia italiana dovrà affrontare molte difficoltà, ed è bene evitare che insorgano tensioni pericolose con la bilancia dei pagamenti o il livello dell’occupazione. Se no il presente trattato sarà inapplicabile in Italia.” Argomenti da dibattere con la Cancelliera.
In Italia sono 11500 le imprese che hanno chiuso per fallimento. Il debito è ancora salito, e stiamo a 1746 miliardi di euro e lo spread è a 430 euro. Purtroppo  proprio l’articolato del Fiscal Compact, così com’è,  impedirà a Monti  di  finanziare l’occupazione, come la situazione richiederebbe, e i sacrifici chiesti agli italiani verranno vanificati. Rigore si, ma la morte meglio di no!...
 Abbiamo più che mai bisogno di project-bonds.  
Nel 2013 con le elezioni in Italia e in Germania un’altra Europa sarebbe possibile.

3) Urgente e ineludibile la nuova legge elettorale:
Il pd deve  ora smetterla di inseguire i progetti di Casini,  favorevole a una legge elettorale proporzionale  ispano-tedesca, che ci porterebbe a un’ulteriore frammentazione.
Casini è orientato a riallearsi col PD, ora che la Lega è veramente nei guai e rischia di sparire.
Sbrighiamoci  allora  a votare   una   nuova legge, con collegi nominali e a doppio turno,  che già esiste per i sindaci, visti gli ottimi risultati che questo sistema  ha prodotto in Francia sul piano nazionale.
Dimezziamo il numero dei parlamentari e i loro stipendi, e  limitiamo  la durata del mandato solo  a  2 legislature. Trasformiamo  la struttura del Senato, in Camera  delle autonomie regionali.  Sarebbe ora di  dare  ai cittadini un’altra immagine della politica : un servizio  per loro, e non una poltrona a vita per sé stessi, se saranno in grado, dopo due mandati,  di tornare al loro lavoro professionale. Sarebbe un sogno  finalmente tornare a  scegliere chi ci rappresenta, sulla base di competenze reali, per un Parlamento dove non ci siano inquisiti per corruzione, imbucati li solo per sfuggire alla galera.
E’ urgente farlo per tagliare le ali alle Destre, presenti  nel paese e dovunque in Eurozona, che vogliono uscire dalla moneta unica  e mandare al macero tutte le conquiste democratiche realizzate in 60 anni. Una deriva assolutamente weimariana.
                           
4) La Grecia: spina della  Eurozona. I problemi dell’euro.

Dominique Strauss Kahn quando era a capo della Fondo Monetario Internazionale aveva previsto un incontro con  Angela  Merkel per convincerla a salvare insieme rapidamente la Grecia, in un  momento in cui   le somme necessarie  per farlo non erano  di grossa entità :
Solo 16 miliardi di euro.
Alla vigilia di quell’incontro scattò la trappola,  tesagli dai servizi segreti francesi del Sofitel agli ordini di Sarkosy, nella quale il socialista, probabile vincitore delle elezioni  presidenziali  2012 , cadde, senza avere un attimo di dubbio.
Ora allla Diallo, la  cameriera che lo ha accusato di stupro, facendolo addirittura arrestare,  ha chiesto 1 milione di dollari di risarcimento, per   aver danneggiato la sua immagine professionale e avergli fatto perdere il posto. Probabilmente aveva  anche nemici nella struttura dell’FMI, che hanno approfittato della situazione: gente della Goldman Sachs , come   ha detto lui stesso  nella sua  recente intervista al Manchester Guardian.
La conseguenza è stata gravissima: Ora i greci,  massacrati da tagli e tasse, senza governo possibile, dovranno  andare  a nuove elezioni il 17 giugno. Una soluzione dracmatica! Se tornassero  alla loro moneta di origine perderebbero il 70% del potere di acquisto: si sono già  tutti precipitati allo sportello, ritirando in una mattina 700 milioni di euro.
 In questa situazione le banche francesi e tedesche  creditrici ne sarebbero molto danneggiate, ed ecco perché nella loro conferenza stampa dopo l’incontro a Berlino sia Merkel che Hollande,  consapevoli del disastro,  hanno dichiarato di voler fare il necessario perché il paese resti nell’Eurozona. Ma c’è bisogno di erogare  subito 30 miliardi di euro.
 Peccato davvero  aver atteso tanto tempo, e  non aver comunitarizzato il loro debito, come chiedeva il Presidente del Pasok, Papandreu,  che non ne  era certo  responsabile, perché era dovuto ai ricchi evasori  e  al governo di destra in carica prima di lui.
Oggi tocca  dover spendere ora  il doppio del  denaro, dopo aver  massacrato la popolazione con tagli e  restrizioni umilianti.
 La ricetta dell’austerità non ha funzionato nemmeno per la Spagna, con uno spread ora a 500 euro. Lo ha detto Rajoy.
Gli Indignados sono di nuovo in piazza perché come la sinistra radicale  in Grecia  che vuole  restare nell’Eurozona e non uscire  dall’euro.  Ma non vogliono pagare un debito che non hanno fatto loro e sono per un’altra Europa, come Hollande e Gabriel.

4) L’Europa siamo noi.

 In Italia nel 1998 venne messa un euro-tassa per entrare nella moneta unica. L’Europa godeva di prestigio a quell’epoca:  e noi accettammo il tasso di cambio lira-euro a 1936 e la tassa di scopo.
 Era un cambio per noi molto elevato, e, per non aver severamente  controllato i prezzi allora,  lo abbiamo pagato con un’inflazione pesantissima. Ma se ora  uscissimo dalla moneta unica  il tasso  sarebbe a 2700 euro, con una perdita del  nostro potere di acquisto  assolutamente fallimentare. 
Non dobbiamo per questo   cedere alle facili  istanze demagogico-populistiche  che erano un tempo della Lega, e che ora sono di Beppe Grillo e di altri.
Per  le prossime  elezioni  occorre una Carta Costituente europea dei beni e dei valori comuni,  quelli  veramente fondanti dell’Unione, per fronteggiare la dimensione puramente  mercantile del diritto comunitario.
L’Europa siamo noi: occorre un indirizzo politico espresso dal basso e dalla cittadinanza attiva, per coniugare due livelli di democrazia, quella rappresentativa e quella partecipativa,attraverso nuovi strumenti, manifesti, referendum on line  sui temi importanti, come l’ambiente, le  energie rinnovabili, il lavoro, e  la giustizia sociale, per salvaguardare i lavoratori dalle ineguaglianze crescenti,  il fisco progressivo uguale per tutti i paesi,  la protezione  della vita  culturale e del patrimonio, dell’informazione,  la legalità contro la corruzione e le mafie,  la parità dei diritti sociali e umani  delle donne, in un mondo ancora largamente patriarcale e violento nei loro confronti.
 I partiti  hanno  attualmente in Italia  tutti i benefici di un soggetto privato, ma hanno a disposizione ingenti risorse pubbliche: le nostre. (Il caso di Lusi e della Lega sono li a provare il totale arbitrio delinquenziale dell’utilizzo. )
 Siamo quindi favorevoli  a un nuovo laboratorio politico, per un allargamento dello spazio pubblico, che includa orizzontalmente i cittadini, attraverso le loro associazioni, le loro aggregazioni nelle quali possano confrontarsi e decidere, fino a disegnare  azioni concrete sui problemi che li riguardano da vicino.
Con alcune regole :  il rifiuto di gestire risorse clientelari, selezionando i candidati con le primarie, salvaguardando  i diritti delle minoranze.
Dobbiamo rifiutare l’eccessiva personalizzazione della politica, con gli ego-mostri che ci hanno assediato e continuano ad assediarci attraverso i media, e privilegiare invece  le persone, con capacità di ascolto, di empatia, generosi e rispettosi degli altri.
Vogliamo una nuova cultura delle relazioni sociali, per non sentirci sempre ospiti , ma protagonisti  alla pari, per decidere e attuare le scelte  che ci riguardano. Cosa che hanno cominciato a fare quelli della lista a 5 stelle ma che deve essere ancora migliorata ed estesa a nuovi soggetti politici. 
Il partito politico  in Italia è purtroppo un sistema organizzato con strutture burocratizzate, spesso opache, piramidali, fatto di oligarchie  che privilegiano una pratica verbale  violenta nel dibattito, spesso  iper-competitiva. E anche Beppe Grillo non sfugge a questa logica.
Il problema si pone ora per le prossime elezioni europee .
E’ quindi a Bruxelles e a Strasburgo che dovranno cambiare le cose, se vogliamo ottenere  una nuova Europa federale, veramente integrata, attenta alle  esigenze e ai bisogni reali dei suoi cittadini, in  una sfera pubblica completamente rinnovata.
Ci riusciremo?

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